1 Nocera-Sarno 27/09/2012 Nocera-Sarno 27/09/2012 Percorso Percorso di formazione base Primo incontro Destinatari: parroci e volontari parrocchiali.

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Nel contesto della realtà attuale. Iª Parte La carità in rapporto a quale contesto e a quali bisogni? IIª Parte L’animazione pastorale, stile progettuale.
Transcript della presentazione:

1 Nocera-Sarno 27/09/2012 Nocera-Sarno 27/09/2012 Percorso Percorso di formazione base Primo incontro Destinatari: parroci e volontari parrocchiali

2 Iª PartePresupposti che hanno sollecitato la chiesa ad essere testimone della carità divina nel mondo di oggi IIª Parte Una scelta strategica per una conversione alla pastorale della carità: la caritas IIIª Parte Ascolto, osservazione, discernimento componenti essenziali del metodo Caritas VIª Parte La Caritas: organismo pastorale per animare alla testimonianza della carità la comunità e il territorio

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4 Veniamo da una storia che ha il suo peso… Nella mentalità diffusa e nella prassi pastorale risentiamo di impostazioni così caratterizzate: - Sviluppo di un concetto individualistico e privatistico di vita cristiana di carità e di santità. La spiritualità della fuga mundi in voga nel medioevo, ha condizionato nei secoli la collocazione e il coinvolgimento del cristiano e della stessa Chiesa dentro la storia. - Delega agli Ordini religiosi dellimpegno di carità. Nella Chiesa il fiorire di opere di carità attraverso i carismi di alcuni santi ha promosso nei secoli opere egregie, ma non ha sviluppato limpegno comunitario per la carità. - Nel passato la Chiesa si è strutturata più sulla base dei riti e del diritto, che nella direzione dellessere segno dellamore trinitario rivelatosi nellincarnazione, lasciando che la carità si stemperasse nellelemosina e nella beneficenza. - Scarso contatto con la Parola di Dio e interpretazione riduttiva e distorta di alcuni passi. Quod superest date eleemosynam (Lc 11, 41) inteso come dare ciò che è in più, anziché condividere ciò che cè nel piatto.Quod superest date eleemosynam (Lc 11, 41) inteso come dare ciò che è in più, anziché condividere ciò che cè nel piatto. Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra (Mt 6,3) intesa come azione caritativa anonima, privata, anziché disinteressata.Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra (Mt 6,3) intesa come azione caritativa anonima, privata, anziché disinteressata. Linsegnamento in teologia morale Caritas non obligat cum gravi incommodo.Linsegnamento in teologia morale Caritas non obligat cum gravi incommodo.

5 Il Vaticano II evento di unoriginalità unica Per la prima volta, un Concilio accanto a temi squisitamente ecclesiali come la centralità dellaparola di Dio elaliturgia da rendereviva e partecipata, Per la prima volta, un Concilio accanto a temi squisitamente ecclesiali come la centralità della parola di Dio e la liturgia da rendere viva e partecipata, –evidenzia la carità come dimensione costitutiva dellessere chiesa, –riconfigura la Chiesa come popolo di Dio, abbandonando la strutturapiramidale, –riconfigura la Chiesa come popolo di Dio, abbandonando la struttura piramidale, –presenta lautorità come servizio –presenta lautorità come servizio, –riconosce il ruolo proprio dei laici. Vengono affrontati temi assolutamente inediti come: ilsottosviluppodellumanità, il sottosviluppo dellumanità, la multiforme oppressione dellalibertà la multiforme oppressione della libertà, i fondamentalidiritti delluomo i fondamentali diritti delluomo, la corsa agli armamenti, la minaccia di annientamento dellumanità, laricerca dellunità dei cristiani la ricerca dellunità dei cristiani.

6 Tre dimensioni costitutive Parola : annuncio-ascolto Liturgia : sacramenti-celebrazione Carità : condivisione, servizio nella COMUNIONE Tre funzioni essenziali Tre funzioni essenziali corresponsabilità di tutti i componenti la comunità partecipazioneattraverso apposite strutture Organicità della pastorale Diritto-dovere di ogni battezzato e di ogni Organismo, Gruppo e Associazione Consigli pastorali Organismi e Uffici pastorali Organismi e Uffici pastorali Sotto la presidenza del Vescovo Osmosi tra tra catechesi - liturgia - carità

7 Lecclesiologia di comunione del Con. Vat. II Di fronte a cambiamenti e trasformazioni, lecclesiologia di comunione proposta dal Concilio Vaticano II, mette in evidenza come la Chiesa è chiamata ad essereluce delle genti (LG n. 1).Di fronte a cambiamenti e trasformazioni, lecclesiologia di comunione proposta dal Concilio Vaticano II, mette in evidenza come la Chiesa è chiamata ad essere luce delle genti (LG n. 1). Inoltre,Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto,… sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo (GS n. 1).Inoltre, Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini di oggi, dei poveri soprattutto,… sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo (GS n. 1). Tutto il magistero universale e quello della Chiesa italianahanno ripetutamentesollecitato le comunità cristiane ad essere soggetto di una catechesi permanente ed integrale, di una liturgia viva e partecipata, di una testimonianza attenta ed operosa.Tutto il magistero universale e quello della Chiesa italiana hanno ripetutamente sollecitato le comunità cristiane ad essere soggetto di una catechesi permanente ed integrale, di una liturgia viva e partecipata, di una testimonianza attenta ed operosa.

8 La Chiesa soggetto di pastorale La comunità cristiana nel suo insieme è il soggetto primario della catechesi, della liturgia e della testimonianza della carità.La comunità cristiana nel suo insieme è il soggetto primario della catechesi, della liturgia e della testimonianza della carità. La Chiesa, che nasce dalla carità divina, è chiamata a strutturarsi come comunità che, pur nelladiversità dei ruoli e nellavarietà dei carismi, sollecita allacorresponsabilità di tutti.La Chiesa, che nasce dalla carità divina, è chiamata a strutturarsi come comunità che, pur nella diversità dei ruoli e nella varietà dei carismi, sollecita alla corresponsabilità di tutti. Vi sono diversità di carismi… Vi sono diversità di ministeri… Vi sono diversità di operazioni… E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per lutilità comune… Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte (1 Cor, 12ss). Lapartecipazione e la corresponsabilità trovano lespressione massima nella comunione.La partecipazione e la corresponsabilità trovano lespressione massima nella comunione. Secondo questa prospettiva, laChiesa è soggetto di tutta la pastorale. Secondo questa prospettiva, la Chiesa è soggetto di tutta la pastorale.

9 Passaggio dalla P.O.A. strumento caritativo alla CARITAS

10 Necessità di strumentarsi per educare alla carità In risposta alle esigenze di una società complessa e in continuo cambiamento,In risposta alle esigenze di una società complessa e in continuo cambiamento, Tenendo conto delle indicazioni del Concilio Vaticano IITenendo conto delle indicazioni del Concilio Vaticano II I Vescovi italiani, su indicazione di Paolo VI, hanno promosso –la Caritas: organismo pastorale che, utilizzando un metodo di lavoroun metodo di lavoro degli strumenti pastoralidegli strumenti pastorali ha l obiettivo di educare a condividere, ha l obiettivo di educare a condividere, a ripensare stili di vita personali e familiari, a mettere a disposizione le proprie risorse (tempo, competenze, professionalità…) per essere segno di quellamore solidale, che ci rende tutti responsabili di tutti.

11 1. La Caritas: frutto del Concilio Vat. II Dal 43 al 70 in Italia ha operato la P.O.A. a livello nazionale, le O.D.A. a livello diocesano, come strumento caritativo per far giungere ai singoli e alle famiglie gli aiuti nel periodo della guerra e della ricostruzione.Dal 43 al 70 in Italia ha operato la P.O.A. a livello nazionale, le O.D.A. a livello diocesano, come strumento caritativo per far giungere ai singoli e alle famiglie gli aiuti nel periodo della guerra e della ricostruzione. Nel 70 Paolo VI scioglie la P.O.A., avendo storicamente esaurito il suo compito e sollecita la CEI ad istituire un proprio organismo pastorale per la promozione della testimonianza della carità, ispirato alle linee indicate dal Con. Vat. II.Nel 70 Paolo VI scioglie la P.O.A., avendo storicamente esaurito il suo compito e sollecita la CEI ad istituire un proprio organismo pastorale per la promozione della testimonianza della carità, ispirato alle linee indicate dal Con. Vat. II. Con decreto del 2 luglio 1971 la CEI istituisce la Caritas italiana. A livello diocesano, la decisone di istituire la Caritas veniva lasciata ai vescovi.Con decreto del 2 luglio 1971 la CEI istituisce la Caritas italiana. A livello diocesano, la decisone di istituire la Caritas veniva lasciata ai vescovi. Nel settembre del 72 il primo Convegno delle Caritas diocesane, nel qualeNel settembre del 72 il primo Convegno delle Caritas diocesane, nel quale –vengono sottolineate identità e finalità della Caritas –si evidenzia che la Caritas si configura come organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica, per promuovere la testimonianza della carità. –Paolo VI commentando lo Statuto indica le linee orientative sulle quali la Caritas si è mossa in questi anni.

12 Le specificità della Caritas fissate nello Statuto 1. IDENTITA cfr. Statuto Caritas Italiana Art. 1 ORGANISMO PASTORALE che opera: –per promuovere la testimonianza della carità della comunità cristiana, –in forme consone ai bisogni, –in vista dello sviluppo integrale delluomo, della giustizia sociale e della pace –con particolare attenzione agli ultimi –con prevalente funzione pedagogica. 2. MANDATO cfr. Statuto Caritas Italiana Art. 3 –tradurre (il senso di carità) in interventi concreti con carattere promozionale in collaborazione con i Vescovi –realizzare studi e ricerche sui bisogni per aiutare a scoprirne le cause –curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative di ispirazione cristiana –promuovere il volontariato –favorire la formazione degli operatori pastorali –indire, organizzare e coordinare interventi di emergenza –contribuire allo sviluppo umano e sociale dei Paesi in via di sviluppo –stimolare lazione delle istituzioni civili ed una adeguata legislazione.

13 Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 3. DESTINATARI : i poveri, la comunità, il territorio/mondo La Caritas cerca di tenere sempre presente che: –prima del bisogno, dellemergenza, ci sono le persone che vivono queste condizioni ed hanno necessità di essere ascoltate, incontrate, considerate ed aiutate (poveri); –cè la comunità che va educata allattenzione verso chi è in difficoltà, responsabilizzandola a sentire che laltro le appartiene, è parte di sé (Chiesa); –ci sono precisi contesti, dentro cui le persone vivono, che richiedono discernimento e uno sguardo ampio, globale (territorio/mondo). Pertanto,i valori della condivisione, dellaccompagnamento, della partecipazione, si concretizzano in misura in cui, con una costante azione di animazione, la comunità cresce nella consapevolezza di esseresoggetto di una carità testimoniata, nei riguardi di ogni persona, vicina e lontana, da vedere con amore gratuito e totale. Pertanto, i valori della condivisione, dellaccompagnamento, della partecipazione, si concretizzano in misura in cui, con una costante azione di animazione, la comunità cresce nella consapevolezza di essere soggetto di una carità testimoniata, nei riguardi di ogni persona, vicina e lontana, da vedere con amore gratuito e totale. Tutto ciò evangelizza, perchè manifesta in modo credibile, con segni e fatti dentro la storia, lamore di Dio per ogni persona.

14 Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 4. Assunzione di un metodo Nel contesto sociale molto complesso ed in continuo cambiamento, il metodo pastoraledellascoltareosservaree discernereperanimare assunto dalla Caritas, risulta efficace perché, utilizzando anche luoghi e strumenti specifici per lascolto (il CdA), losservazione (lOPR) e il discernimento/animazione (il L p C), permette di partire dalla realtà e dare sistematicità, organicità e concretezza al lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunità. Nel contesto sociale molto complesso ed in continuo cambiamento, il metodo pastorale dellascoltare, osservare e discernere per animare, assunto dalla Caritas, risulta efficace perché, utilizzando anche luoghi e strumenti specifici per lascolto (il CdA), losservazione (lOPR) e il discernimento/animazione (il L p C), permette di partire dalla realtà e dare sistematicità, organicità e concretezza al lavoro di sensibilizzazione e coinvolgimento delle comunità. 5.Lavoro in equipe Per raggiungerei destinatari (poveri, chiesa, mondo), Per raggiungere i destinatari (poveri, chiesa, mondo), per promuovere ed utilizzare opportunamente gli strumenti dellascolto, dellosservazione e del discernimento per progettare e realizzare percorsi formativi e azioni, si è colto il valore del lavoro in equipe che permette: –il coinvolgimento di soggetti appartenenti ad ambiti diversi e con competenze diverse, –il raggiungimento ed il coinvolgimento della comunità e delle istituzioni, –la realizzazione di una pastorale progettuale e integrata, fornire risposte, indicazioni e servizi con maggiore efficacia.

15 Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 6.Attenzione alla formazione In questi decenni, la Caritas ha tenuto sempre al primo posto la formazione. Partendo dal corso più orientato alla trasmissione del sapere è seguita lesigenza di formare al saper fare per volontari e operatori, e alsaper essere animatori pastorali, in modo che, a partire da qualsiasi ambito di intervento, si possa animare al senso della carità la comunità e il territorio. Partendo dal corso più orientato alla trasmissione del sapere è seguita lesigenza di formare al saper fare per volontari e operatori, e al saper essere animatori pastorali, in modo che, a partire da qualsiasi ambito di intervento, si possa animare al senso della carità la comunità e il territorio. 7.La pastorale della carità Linsieme di attenzione ai tre destinatari: poveri, chiesa, mondo lutilizzo del metodo di lavoro con gli appositi strumenti, il promuovere azioni che coniuganoemergenza e quotidianità, il promuovere azioni che coniugano emergenza e quotidianità, lindividuazione di percorsi che portino ad una testimonianza della carità assunta responsabilmente dalla comunità, è pastorale della carità. Lobiettivo: educare a condividere, a ripensare stili di vita personali e familiari, a mettere a disposizione le proprie risorse (tempo, competenze, professionaltà…) a vantaggio di chi sperimenta la difficoltà, per testimoniare un amore solidale, in modo che tutti si sentano responsabili di tutti.

16 Ciò che è diventato peculiare per la Caritas 8.La progettazione pastorale a Caritas ha maturato la convinzione di evitare che lintervento di aiuto risulti episodico e la promozione e lanimazione siano estemporanee La Caritas ha maturato la convinzione di evitare che lintervento di aiuto risulti episodico e la promozione e lanimazione siano estemporanee. La progettazione pastorale, permette di evitare improvvisazione e provvisorietà, rendendo organico, continuativo e fruttuoso quanto si realizza, perché richiede di: –partire da una serie di elementi conoscitivi –fissare gli obiettivi –prevedere tempi, risorse e soggetti da coinvolgere –metodi da utilizzare ed azioni da promuovere –verifiche periodiche da compiere.

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18 metodoper una finalità Un metodo per una finalità Lascoltare insieme allosservare e al discernere, costituisce il metodo che la Caritas si è dato, per essere in grado di:Lascoltare insieme allosservare e al discernere, costituisce il metodo che la Caritas si è dato, per essere in grado di: –entrare in relazione –conoscere persone, realtà e situazioni –progettare –promuovere –realizzare interventi pastoralmente appropriati, in vista di unafinalità: animare in vista di una finalità: animare –le persone in difficoltà, rispondendo ai loro bisogni e riabilitandole –la comunità, informandola, coinvolgendola nelle risposte da dare –il territorio, entrando in relazione con i vari soggetti che lo abitano.

19 Un metodo pastorale secondo lo stile di Dio Fin dallAntico Testamento, lo stile di Dio rivelato a Mosè sul Sinai e attuato nel rapporto con gli uomini, è un metodoFin dallAntico Testamento, lo stile di Dio rivelato a Mosè sul Sinai e attuato nel rapporto con gli uomini, è un metodo di ascolto, di ascolto, osservazione, osservazione, discernimento, discernimento, per un conseguente intervento. –Ho udito il grido del mio popolo (Es 3, 7) mio popolo (Es 3, 7) –Ho osservato la sua miseria (ES 3, 7) –Sono sceso per liberarlo… (Es 3, 8)

20 Un metodo secondo licona del buon samaritano La parabola del buon samaritano (Lc 10, 30ss), ci presenta il metodo pastorale in quattro fasi che la Caritas ha fatto proprio. Il fattoIl fatto La constatazione del fattoLa constatazione del fatto Il prendersi curaIl prendersi cura Il coinvolgimento della comunitàIl coinvolgimento della comunità La conclusione di Gesù: La conclusione di Gesù: Vai e anche tu fai lo stesso Vai e anche tu fai lo stesso Va e anche tu fa lo stesso Va e anche tu fa lo stesso

21 Il fatto… Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti…Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti… E ciò che capita, ciò che accade; lemergenza che irrompe nel quotidiano che mi interpella: –un senza dimora –un tossico dipendente –una donna messa sul marciapiede –una famiglia con dissesto economico –un anziano abbandonato –uno straniero in cerca di lavoro e di alloggio –dei minori abbandonati –un alluvione –una guerra –…………

22 La constatazione del fatto Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione.Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. E la capacità diaccorgersidel fatto dentro la quotidianità e Significa cogliere che: E la capacità di accorgersi del fatto dentro la quotidianità e farsi interpellare da esso. Significa cogliere che: –mi riguarda –cerco di capire –ci stabilisco una relazione –entro in sintonia (com-passione) –sento che mi appartiene

23 1. Le abilità delloperatore/animatore Fare il primo passoper entrare in relazione con la persona, dopo esserci accorti di chi ci sta accanto.Fare il primo passo per entrare in relazione con la persona, dopo esserci accorti di chi ci sta accanto. Uscire dalle mostre vedute,dai nostri schemi, dai nostri bisogni, dalle nostre sicurezze e renderci conto...Uscire dalle mostre vedute, dai nostri schemi, dai nostri bisogni, dalle nostre sicurezze e renderci conto... Avere disponibilitàa fare spazio allaltro e alla realtà che ci sta attorno, cogliendo ciò che sta oltre.Avere disponibilità a fare spazio allaltro e alla realtà che ci sta attorno, cogliendo ciò che sta oltre. Fermarsi,lasciarsi ferire dalle vicende che accadono, dalla vita che ci viene raccontata.Fermarsi, lasciarsi ferire dalle vicende che accadono, dalla vita che ci viene raccontata. Assumere uno stile, un atteggiamento,per farsi carico di presenze, silenzi, situazioni, privazioni, aspirazioni, fatti, drammi…, presenti sul territorio.Assumere uno stile, un atteggiamento, per farsi carico di presenze, silenzi, situazioni, privazioni, aspirazioni, fatti, drammi…, presenti sul territorio.

24 Il prendersi cura Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite versandovi olio e vino; poi, caricatolo sul suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite versandovi olio e vino; poi, caricatolo sul suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Si tratta di saper togliere le distanze, superaretogliere le distanze, superare le barriere le barriere rompere lisolamentorompere lisolamento sollevare e leniresollevare e lenire scomodarsiscomodarsi sentirsi interpellato in primasentirsi interpellato in primapersona.

25 2. Le abilità delloperatore/animatore Apertura allaltro,disponibilità a sintonizzare, ad ascoltare, a capire e a mettersi in discussione.Apertura allaltro, disponibilità a sintonizzare, ad ascoltare, a capire e a mettersi in discussione. Rispetto e discrezionedella sfera privata, del vissuto spesso frantumato di chi si incontra.Rispetto e discrezione della sfera privata, del vissuto spesso frantumato di chi si incontra. Libertà dal giudizioedal pregiudizio, capacità di empatia, di cogliere la sostanza e ciò che cè di positivo e di sofferto nella persona e nel suo vissuto.Libertà dal giudizio e dal pregiudizio, capacità di empatia, di cogliere la sostanza e ciò che cè di positivo e di sofferto nella persona e nel suo vissuto. Onestà di atteggiamento,consapevoli di non avere risposte e soluzioni per ogni persona e ogni situazione, ma offrendo sempre comprensione e capacità di compartecipazione.Onestà di atteggiamento, consapevoli di non avere risposte e soluzioni per ogni persona e ogni situazione, ma offrendo sempre comprensione e capacità di compartecipazione.

26 Il coinvolgimento della comunità Il giorno seguente estrasse due denari e li diede allalbergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno.Il giorno seguente estrasse due denari e li diede allalbergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più te lo rifonderò al mio ritorno. Si tratta di: –pagare di persona –coinvolgere la comunità –sentirsi sempre partecipe –favorire linterazione e linclusione

27 3. Le abilità delloperatore/animatore Accompagnare la persona in difficoltàAccompagnare la persona in difficoltà –a recuperare fiducia in sé, negli altri, nelle istituzioni –a ritrovare la propria dignità –a compiere un cammino di riabilitazione. Sensibilizzare, animareededucare ilsingolo cittadinoe lacomunitàSensibilizzare, animare ed educare il singolo cittadino e la comunità –a non sottovalutare, approssimare e semplificare i problemi –ad essere attenti ed accoglienti nei confronti di chi è in difficoltà sul territorio e altrove –a scoprire risorse, a costruire una rete di fattiva mobilitazione del singolo, della comunità, delle istituzioni, in risposta ai bisogni ascoltati. Favorire la costruzione di relazioniricche di attenzioni, dilegamidi fraternità e comunione.Favorire la costruzione di relazioni ricche di attenzioni, di legami di fraternità e comunione.

28 Strumenti e luoghi per attuare il metodo Il Centro di Ascolto,a livello zonale, cittadino, parrocchiale, le visite nelle famiglie, le antenne, sono modalità, luoghi e strumenti per realizzare al meglio la funzione dellascolto.Il Centro di Ascolto, a livello zonale, cittadino, parrocchiale, le visite nelle famiglie, le antenne, sono modalità, luoghi e strumenti per realizzare al meglio la funzione dellascolto. Losservatorio delle povertà e delle risorse,è lo strumento che permette di rilevare con sistematicità la realtà.Losservatorio delle povertà e delle risorse, è lo strumento che permette di rilevare con sistematicità la realtà. Il laboratorio per la promozione delle Caritas parrocchiali, educa la comunità alla testimonianza della carità.Il laboratorio per la promozione delle Caritas parrocchiali, educa la comunità alla testimonianza della carità. Lincontro, il dialogo, la cura della relazionein ogni situazione, dovrebbero caratterizzare la vita del cristiano, la pastorale, la vita civile, nella progettazione, nella programmazione, nellattuazione delle iniziative e nelle verifiche.Lincontro, il dialogo, la cura della relazione in ogni situazione, dovrebbero caratterizzare la vita del cristiano, la pastorale, la vita civile, nella progettazione, nella programmazione, nellattuazione delle iniziative e nelle verifiche. Sono strumenti, luoghi e modi privilegiati del metodo Caritas.

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30 30q IN DIOCESI Lequipe della Caritas diocesana,Lequipe della Caritas diocesana, utilizza conprogettualitàil metodoascoltare, osservare, discernere e i relativi luoghi- strumenti (CdA, OPR, LAB. Prom. Caritas); utilizza con progettualità il metodo ascoltare, osservare, discernere e i relativi luoghi- strumenti (CdA, OPR, LAB. Prom. Caritas); promuove azioniper animare alla testimonianza linteraChiesa locale;promuove azioni per animare alla testimonianza lintera Chiesa locale; collabora con gli altri Uffici pastorali in vista di una pastorale unitaria;collabora con gli altri Uffici pastorali in vista di una pastorale unitaria; cura la formazione degli operatori;cura la formazione degli operatori; è a servizio delle Parrocchie, attraverso illaboratorio,perché sorgano rafforzino Caritas parrocchialisi crei una diffusa rete di solidarietà.è a servizio delle Parrocchie, attraverso il laboratorio, perché sorgano o si rafforzino le Caritas parrocchiali, in modo che si crei una diffusa rete di solidarietà. Equipe Caritas Diocesana laboratorio Car. Pa. CdAOPR Vescovo Uffici di curia

31 SUL TERRITORIO Lequipe della Caritas diocesana, rileva situazioni di povertà e risorse, per promuove risposte a bisogni disattesi;rileva situazioni di povertà e risorse, per promuove risposte a bisogni disattesi; dialogacon gli Uffici delle pubbliche istituzioni;dialoga con gli Uffici delle pubbliche istituzioni; è presente nei tavoli dove si progettano le politiche sociali e si redigono i piani sociali di zona;è presente nei tavoli dove si progettano le politiche sociali e si redigono i piani sociali di zona; promuove azioniper animare alla testimonianza linteroterritorio;promuove azioni per animare alla testimonianza lintero territorio; cura unazione di rete tra le associazioni caritative e di volontariato;cura unazione di rete tra le associazioni caritative e di volontariato; svolge, al momento opportuno, unazione di denuncia di situazioni di ingiustizia e abbandono.svolge, al momento opportuno, unazione di denuncia di situazioni di ingiustizia e abbandono.

32 IN PARROCCHIA La Caritas parrocchiale,cuore che vede sul territorio, La Caritas parrocchiale, cuore che vede sul territorio, utilizzautilizza con progettualità il ascoltare, osservare, discernere, il metodo ascoltare, osservare, discernere, promuovepromuove azioni e percorsi per animare e formare, attuatestimonianza della caritàdentro la comunità stessa e sul territorio,attua la testimonianza della carità dentro la comunità stessa e sul territorio, proponendo stili di vita improntati a sobrietà, laccoglienza solidale, lapertura alla diversità, la relazione gratuita, puntando ad unacomunità TUTTA capace diannunciare, celebraree testimoniare il Vangelo con parole e segni credibili. puntando ad una comunità TUTTA capace di annunciare, celebrare e testimoniare il Vangelo con parole e segni credibili.

33 Lanno liturgico ci offre importanti opportunità da valorizzare in senso pedagogico, soprattutto nei tempi di:Lanno liturgico ci offre importanti opportunità da valorizzare in senso pedagogico, soprattutto nei tempi di: –Avvento per una fraterna e particolare attenzione ai bisogni dei fratelli. –Quaresima:per dare attenzione ai vari aspetti della pastorale della carità ed educarsi alla condivisione. –Quaresima: per dare attenzione ai vari aspetti della pastorale della carità ed educarsi alla condivisione. Giornata della carità, da celebrare in una domenica Giornata della carità, da celebrare in una domenica.

34 SERVIZIO CIVILESERVIZIO CIVILE SOSTEGNO A PROGETTI DI SVILUPPO IN OCASONE DIPRIME COMUNIONI, CRESIME E FUNERALISOSTEGNO A PROGETTI DI SVILUPPO IN OCASONE DI PRIME COMUNIONI, CRESIME E FUNERALI CESSIONE DI UNA PERCENTUALE DEL PROPRIO STIPENDIOPER SOSTENERE SISTEMATICAMENTE SERVIZI ED INTERVENTI DI RIABILITAZIONECESSIONE DI UNA PERCENTUALE DEL PROPRIO STIPENDIO PER SOSTENERE SISTEMATICAMENTE SERVIZI ED INTERVENTI DI RIABILITAZIONE ADOZIONE A DISTANZADI BAMBINI, ANZIANI, FAMIGLIE IN DIFFICOLTAADOZIONE A DISTANZA DI BAMBINI, ANZIANI, FAMIGLIE IN DIFFICOLTA COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SOCIALI USL E COMUNECOLLABORAZIONE CON I SERVIZI SOCIALI USL E COMUNE OFFERTA DEL PROPRIO TEMPO e delle PROPRIE COMPETENZE PROFESSIONALIALLINTERNO DI SPECIFICI SERVIZI (C.d. A., Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, Centri di accoglienza, mensa…)OFFERTA DEL PROPRIO TEMPO e delle PROPRIE COMPETENZE PROFESSIONALI ALLINTERNO DI SPECIFICI SERVIZI (C.d. A., Osservatorio delle Povertà e delle Risorse, Centri di accoglienza, mensa…) PROMOZIONE DEL VOLONTARIATOASSOCIATIVO.PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO ASSOCIATIVO.

35 Oggi nessuno ha veramente bisogno...Oggi nessuno ha veramente bisogno... Questa gente ci marcia... tornino a casa loroQuesta gente ci marcia... tornino a casa loro Vadano a lavorare ( ma chi assumerebbe un ex…, uno zingaro... e per quale lavoro?)Vadano a lavorare ( ma chi assumerebbe un ex…, uno zingaro... e per quale lavoro?) Chiedano lavoro ai vari sportelli di orientamento al lavoro (e quale lavoro di questi tempi?)Chiedano lavoro ai vari sportelli di orientamento al lavoro (e quale lavoro di questi tempi?) Si attivino i Servizi Sociali per una erogazione una tantum...Si attivino i Servizi Sociali per una erogazione una tantum... Non ho tempo, ho da pensare alle tante esigenze della mia famiglia…Non ho tempo, ho da pensare alle tante esigenze della mia famiglia… Si rimbocchino le maniche e facciano come abbiamo fatto noi…Si rimbocchino le maniche e facciano come abbiamo fatto noi…

36 Sviluppanuova fantasia della caritàcon stile evangelico Sviluppa una nuova fantasia della carità con stile evangelico (Cf. NMI nn.50-52) Promuove la capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, perché laiuto siafraterna condivisione, non obolo umiliante, creando una rete di supporto.Promuove la capacità di farsi vicini, solidali con chi soffre, perché laiuto sia fraterna condivisione, non obolo umiliante, creando una rete di supporto. Opera perché i poveri si sentano in ogni comunità cristiana come «a casa loro».Opera perché i poveri si sentano in ogni comunità cristiana come «a casa loro». Propone di impegnarsi per il rispetto della vita di ciascun essere umanoPropone di impegnarsi per il rispetto della vita di ciascun essere umano Presenta una carità che si fa servizio alla cultura, alla politica, alleconomia, alla famiglia, perché vengano rispettati i principi dai quali dipende il destino della persona.Presenta una carità che si fa servizio alla cultura, alla politica, alleconomia, alla famiglia, perché vengano rispettati i principi dai quali dipende il destino della persona. Rifugge dalla tentazione di ridurre le comunità cristiane ad agenzie sociali.Rifugge dalla tentazione di ridurre le comunità cristiane ad agenzie sociali. Rifiuta una spiritualità intimistica e individualistica.Rifiuta una spiritualità intimistica e individualistica. Favorisce la responsabilizzazione: io ti do, ma tu fai la tua parteFavorisce la responsabilizzazione: io ti do, ma tu fai la tua parte Sollecita a diventare fermento vitale in un contesto adagiato nel proprio benessere.Sollecita a diventare fermento vitale in un contesto adagiato nel proprio benessere.

37 Per concludere… E linvito a far nostro questo stile, per animare la comunità e il territorio In risposta al le più diverse situazioni della vita