Tettonica delle placche

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Transcript della presentazione:

Tettonica delle placche La litosfera terrestre è costituita da una “rete” di placche, lunghe migliaia di km. In superficie corrispondono alle dorsali oceaniche e alle grandi catene montuose come l’Himalaya, di recente formazione. Di queste placche, 7 sono molto più grandi delle altre. Le placche possono essere formate: da litosfera oceanica, continentale, o da entrambi i tipi. Le placche possono compiere tre tipi di movimenti: convergente (avvicinamento, dove una placca scivola sotto l’altra), trasforme (scorrimento fianco a fianco) e divergente (allontanamento)

Attività tettonica delle placche

Deriva dei continenti Osservando le coste africane e quelle del Sudamerica, si nota che esse combaciano quasi perfettamente. Si può così ipotizzare che circa 200 milioni di anni fa esse erano unite a formare un grandissimo continente unito, chiamato Pangea. Successivamente la Pangea si divise nei diversi continenti, secondo un meccanismo detto deriva dei continenti. Una prova della verità di questa teoria è che in diversi continenti sono stati trovati resti fossili di medesimi piante e animali, dimostrando che queste aree erano a contatto.

MARGINI DELLE PLACCHE I bordi delle placche, detti margini, possono essere di 3 tipi: Costruttivi (dorsali oceaniche), quando vi è un movimento divergente Distruttivi (fosse oceaniche), quando vi è un movimento convergente Conservativi (faglie trasformi), quando vi è un movimento trasforme Molte placche sono delimitate da margini costruttivi, altre sono delimitate da dorsali o da fosse, in alcuni casi lungo le placche non c’è alcun movimento, perché c’è stata una collisone che le ha unite stabilmente

LE FORZE CHE DEFORMANO LE ROCCE Le rocce possono deformarsi con effetti diversi: Compressione, dove le forze premono contro un blocco di rocce Distensione, dove due forze tirano un blocco in direzioni opposte Trascorrenza, dove su un blocco agiscono due forze parallele, ma di direzione opposta. Se le deformazioni non provocano la rottura delle rocce, si parla di pieghe, al contrario, se le rocce si rompono si parla di faglie. Le maggiori deformazioni si verificano lungo i margini distruttivi e nelle catene montuose derivate da collisioni. Nell’immagine, la faglia di San. Andreas

EFFETTI DELLE PIEGHE E DELLE FRATTURAZIONI Le pieghe nelle rocce si presentano in gruppi, chiamati catene di pieghe. Nelle pieghe rimangono visibili gli strati rocciosi. A seconda dell’inclinazione dei fianchi delle montagne, si possono avere pieghe: Diritte Inclinate Rovesciate Nelle fratturazioni, le due parti possono spostarsi (faglie) o restare nella posizione originale (diaclasi). Esistono tre tipi di faglie: Faglie dirette (in caso di distensione) Faglie inverse (in caso di compressione) Faglie trascorrenti (in caso di scorrimento) Le faglie generalmente vengono formate da forze particolarmente intense ai margini delle placche.

FOSSE TETTONICHE Raramente le faglie sono isolate: spesso sono associate in gruppi di decine o centinaia. Una tipica associazione di faglie è la fossa tettonica, una depressione in cui un blocco di crosta appare sprofondato fra due blocchi adiacenti. Spesso le fosse tettoniche delimitano i margini delle fosse oceaniche (Rift Valley), ma sono anche sulle terre emerse, come la Great Rift Valley in Africa orientale.

RICONOSCIMENTI Montaggio e progettazione: Kola Aldo, Andreucci Samuele, Bajaddi Salek Fonti e immagini: www. Wikipedia. Org www. Google. It Animazioni: Bajaddi Salek, Kola Aldo, Andreucci Samuele Revisione e coordinazione: Prof. Patrizia Bizzarri