LA MORTALITA’ NEI PAZIENTI PSICHIATRICI CHE ACCEDONO AI SERVIZI PSICHIATRICI DI DIAGNOSI E CURA ASL 10 FIRENZE 14 dicembre 2005
Premessa Avere un disturbo psichiatrico comporta un aumento del rischio di mortalità sia per cause naturali che non naturali Harris E.C, Barraclough B, British Journal of Psychiatry, 1998
E’ stato condotto uno studio nella ASL 10 Firenze allo scopo di: determinare il rischio di mortalità in una coorte di pazienti psichiatrici che avevano avuto un ricovero in SPDC valutare la mortalità sia per cause naturali che non naturali (suicidi e morti violente) valutare l’associazione dell’eccesso di mortalità per questa cause con variabili cliniche e socio-demografiche
Materiali e metodi Tutti i pazienti ammessi negli 8 SPDC attivi nell’area durante il 1987 sono stati inclusi nella coorte e seguiti fino alla fine del 2002 (Coorte chiusa) Sono stati valutati sia lo stato in vita sia la le cause specifiche di morte (Record linkage al Registro di Mortalità Toscano) Sono stati calcolati gli SMR (Standardized Mortality Ratios) per paragonare il rischio di mortalità dei pazienti psichiatrici con quello della popolazione generale
Risultati Il campione finale include 845 soggetti Durante il periodo di follow up sono morti 322 pazienti (38.1%) Tutti i raggruppamenti diagnostici comportano un aumento del rischio di mortalità L’ SMR totale dei pazienti psichiatrici è tre volte più alto di quello della popolazione generale - SMR: 3.0; 95% CI 2.7-3.4 I soggetti al di sotto dei 45 anni sono a rischio maggiore (SMR: 11.0; 95% CI 8.0-14.9) L’ SMR per le morti naturali è 2.6 (95% CI 2.3-2.9). Le morti dovute a disturbi cardiovascolari sono circa il 45% di tutte le morti naturali in entrambi i sessi L’ SMR per le morti innaturali è 13.0 (95% CI 10.1-13.6). La percentuale di morti innaturali è più elevata nei soggetti al di sotto dei 45 anni e nel primo anno dopo la dimissione dall’SPDC
CONCLUSIONI Emerge l’importanza di promuovere la prevenzione ed il trattamento delle malattie fisiche dei pazienti psichiatrici La prevenzione delle morti innaturali potrebbe richiedere la promozione di un precoce follow-up dopo la dimissione