KOUROI E KORAI SCULTURA DELL’ETÀ ARCAICA, VERSO LA PERFEZIONE TECNICA E L’EQUILIBRIO FORMALE DELL’EPOCA CLASSICA.
SCULTURA ARCAICA tra 7° e 6° sec. a.C. (pp. 108-113) Predilezione per la figura umana (maschile) con forme estremamente semplici e squadrate e proporzioni massicce. Si ispira a quella votiva egizia (per gli scambi commerciali), ma se quella egizia rispetta i caratteri distintivi dei volti, quella greca propone forme e rappresentazioni di tipo ideale che non conservano nulla dei modelli di partenza.. Effetto di solidità e potenza. Non obbediscono alle leggi di somiglianza con la reraltà naturale, ma alla volontà di esprimere una severità e calma quasi soprannaturali.
I soggetti: 2 tipologie KOUROS (pl. Kouroi) giovane nudo nel pieno vigore e splendore del suo sviluppo fisico e armoniosa completezza interiore, posizione stante, con testa eretta, braccia tese lungo i fianchi, pugni serrati e gamba sinistra avanzata ad accennare un passo; KORE (pl. Korai) giovane donna nel fiore della sua femminilità e consapevolezza femminile, vestita con chitone (tunica) e himation (mantello), in posizione stante con la testa eretta, i piedi uniti un braccio steso lungo il fianco a reggere la veste e l’altro (destro) piegato in atto di reggere un vaso o piatto delle offerte. Possono raffigurare divinità, personaggi eroici o esseri umani perché uomini e dei avevano pari dignità e importanza.
Polimede di Argo KLEOBI e BITONE FINE DEL 7° SEC.A.C. FIGLI DI CIDIPPE, SACERDOTESSA DELLA DEA HERA. POLIMEDE, 600 CA A.C., MARMO, ALT. 216 CM., MUSEO ARCHEOLOGICO, DELFI