Posizionamento degli elettroni negli orbitali

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Transcript della presentazione:

Posizionamento degli elettroni negli orbitali Le proprietà dell’atomo dipendono dal numero di elettroni sull’ultima shell. Lo strato più esterno al massimo può avere 8 elettroni. Gas nobili hanno l’ottetto compelto. Sono poco reattivi, non si combinano con altri atomi. Le altre specie tendono, con i loro legami, a portarsi, cedendo od acquisendo o mettendo in comune, l’ottetto completo.

La tavola periodica

Gruppi di atomi Gas nobili Metalli alcalini Metalli alcalino terrosi Hanno l’ottetto completo, non si combinano con altri atomi Metalli alcalini Un solo elettrone nel guscio più esterno, facilmente ionizzabili Metalli alcalino terrosi Due elettroni nel guscio più esterno Gli alogeni Hanno bisogno di un elettrone per portarsi nella configurazione del gas nobile che li segue, e quindi tendono a completare il loro ottetto.

Gli atomi emettono luce Una volta assegnati gli elettroni agli orbitali della configurazione di minima energia è possibile Eccitare l’atomo Spostare un elettrone da un livello ad un altro di maggiore energia Ionizzare l’atomo Liberare l’elettrone e creare quindi uno ione. Come si realizzano questi processi? Attraverso l’assorbimento di quanti di luce Mediante urti con altri atomi o con elettroni liberi (lampade fluorescenti) Cosa succede ad un atomo eccitato? Dopo un po di tempo il livello lasciato libero dall’elettrone scalzato (di bassa energia) viene rioccupato dallo stesso o da altri elettroni (passaggio da stati ad energia più alta a stati di energia più bassa. L’energia in eccesso viene ceduta sotto forma di luce fotoni.

Eccitazione e diseccitazione dell’atomo

Le molecole Si è già sottolineato la tendenza degli atomi ad assumere una configurazione di elettroni della shell più esterna, il più possibile simile a quella del gas nobile più prossimo (configurazione di minima energia). Per ottenere questo risultato gli atomi sono costretti a legarsi con altri atomi. In molti casi gli atomi si organizzano in gruppi discreti (distinguibili l’uno dall’altro), uguali tra loro, formati da uno o più atomi: le molecole Gli atomi nella molecola sono tenuti insieme da un legame: quando gli atomi sono abbastanza vicini, come in una molecola o in un reticolo cristallino, non si presentano neutri. gli elettroni di un atomo possono interagire con il nucleo dell’atomo o degli atomi vicini e viceversa: forze residue.

I legami più importanti Legame ionico: è possibile solo tra atomi diversi: il primo atomo è caratterizzato da una bassa energia di ionizzazione (per es. un alcalino) l’altro da una elevata affinità elettronica che gli consente di catturare l’elettrone dell’altro atomo (per es. un alogeno). Il legame è dovuto alla forza elettrostatica attrattiva tra lo ione positivo e quello negativo Legame covalente: quando due atomi hanno circa la stessa elettronegatività. è costituito da una coppia di elettroni condivisi fra i due atomi. si può pensare come la sovrapposizione di due degli orbitali atomici dei due atomi, contenenti ognuno un elettrone, che da luogo a un orbitale di legame, esteso a tutta la molecola, nel quale si collocano i due elettroni condivisi.

Stati di aggregazione della materia Solido atomi e molecole sono legati da forze sufficientemente intense tali che il moto termico, sempre presente, salvo che allo zero assoluto, non è in grado di modificare permanentemente le mutue posizioni. La forma ed il volume sono praticamente definiti; Liquido i legami interatomici e intermolecolari hanno una minore intensità, permettendo così una certa mobilità di atomi e molecole, ma non l'allontanamento definitivo. il volume resta perciò praticamente definito, mentre non lo è più la forma; Gassoso: le particelle, avendo una energia termica molto superiore all'energia di interazione interatomica e intermolecolare, tendono ad allontanarsi l'una dall'altra e praticamente non si influenzano tra loro. si ha perciò la massima espansione nello spazio disponibile. I cambiamenti di stato di aggregazione

Reticoli cristallini Spesso, quando un gran numero di atomi si uniscono per formare un solido, si sistemano in una situazione di equilibrio, disponendosi in maniera ordinata per formare un reticolo cristallino. Gli atomi sono tenuti insieme dalle forze interatomiche (forze residue): Queste forze sono molto intense: è difficile cambiare la posizione degli atomi, i solidi cristallini sono, pertanto, poco deformabili Gli atomi sono in continua oscillazioni a causa dell’agitazione termica L’ampiezza delle oscillazioni è dell’ordine di 10-11 m (1 decimo del diametro atomico) ed aumenta all’aumentare della temperatura. La frequenza delle oscillazioni dell’ordine di 1013 Hz (dipende dalla temperatura) Solidi non cristallini si dicono amorfi (vetro).

Esempio di reticoli cristallini Cloruro di sodio NaCl

La teoria delle bande

Conduttori e semiconduttori

La mole Le proprietà dei corpi macroscopici sono legate alle proprietà degli atomi o delle molecole che li costituiscono. Per mettere in evidenza le somiglianze o le differenze di comportamento di differenti specie atomiche, dato è difficile lavorare con i singoli atomi, conviene confrontare quantità che si riferiscono allo stesso numero di atomi o molecole. La mole si definisce come quella quantità di sostanza contente esattamente lo stesso numero di costituenti (atomi) contenuti in 12g (0.012 kg) di 12C.

Il numero di Avogadro E’ il numero di unità (atomi o molecole) contenute in una mole: NA = 6,022169 x 10-23 mol-1 Massa molare: corrisponde alla massa di un NA elementi (atomi o molecole). La massa molare, quando è espressa in grammi, numericamente coincide con la massa atomica espressa in u.m.a. Se si misura il volume di una mole di un elemento solido, questo volume, diviso per NA, dà circa il volume di un atomo di quell'elemento.

Alcune masse atomiche Esempio: massa molare dell’ossigeno: Molecola biatomica O2 Massa molecolare = due volte la massa atomica 2x16 u.m.a. = 32 u.m.a. Massa molare = 32 g

All’interno degli atomi: i nuclei Tabella dei nuclidi naturali stabili (non radioattivi) Protoni e neutroni (circa lo stesso numero con una prevalenze di neutroni ad alto Z) massa dell'elettrone 9,1093897 x 10-31 Kg = 0.000548579903 u.m.a. Massa del neutrone n: 1.6749286 x10-27kg = 1.008664904 u.m.a. Massa del protone p: 1.6726231 x10-27kg = 1.007825 u.m.a. 1 u.m.a. = 1,6605402 x 10-27 kg

Energia di legame La differenza di massa si ritrova sotto forma di energia secondo la formula di Einstein E=mc2

Fusione di nuclei leggeri Da confrontare con l’energia in gioco nei processi chimici (combustione del carburante): alcuni eV.

Fissione dei nuclei pesanti

La radioattività Non tutti i nuclei sono stabili.

All’interno dei nucleoni

I mattoni fondamentali al momento attuale carica di colore Sei quark Carica frazionaria Colore Sei leptoni Tre cariche e tre neutri I neutrini hanno massa piccola (per molto tempo si è pensato fosse nulla) I mattoni possono essere raggruppati in famiglie La materia ordinaria è costituita solo da elementi della Ia famiglia Q 2/3 -1/3 1 carica di sapore

Le interazioni

Tabella riassuntiva

L’interazione gravitazionale La forza gravitazionale è probabilmente la forza che ci è più familiare (peso). La gravità agisce su ogni cosa, è una forza molto debole quando non ha a che fare con grandi masse. Anche se non hanno ancora scoperto la particella mediatrice di forza per la gravità, i fisici ne hanno previsto l'esistenza e l'hanno già battezzata "gravitone".

La forza elettromagnetica Le forze che sperimentiamo ogni giorno, come la forza che il pavimento esercita sui nostri piedi per sostenerci, sono dovute alle interazioni elettromagnetiche nella materia, che si oppongono allo spostamento degli atomi dalla loro posizione di equilibrio in un materiale. E' necessario avere ben chiaro in mente che la carica elettrica (positiva/negativa) e il magnetismo (nord/sud) sono diverse facce di una stessa interazione, l'elettromagnetismo. Oggetti con cariche opposte, per esempio un protone e un elettrone, si attirano, mentre particelle con la stessa carica di respingono. La particella mediatrice dell'interazione elettromagnetica è il fotone. In base alla loro energia, i fotoni sono distinti in raggi gamma, luce, microonde, onde radio, etc.

Perché i nuclei sono stabili? Cosa tiene insieme il nucleo? Ci si aspetterebbe che il nucleo di un atomo esplodesse per via della repulsione elettromagnetica tra i protoni, che hanno cariche uguali. Invece la maggior parte dei nuclei atomici è molto stabile!

L’interazione forte E' stato stabilito che alcune particelle (i quark e i gluoni) hanno una carica che non è di tipo elettromagnetico; questa carica è stata chiamata carica di colore. Tra particelle dotate di carica di colore l'interazione è molto forte, tanto da meritarsi il nome di interazione forte. Dato che questa interazione tiene insieme i quark a formare gli adroni, la sua particella mediatrice è stata chiamata gluone: è così brava a "incollare" (in inglese "glue") i quark l'uno all'altro! E' importante precisare che ad avere carica di colore sono solo i quark e i gluoni. Gli adroni (tra cui i protoni e i neutroni) sono neutri di colore, e così i leptoni. Per questo motivo, l'interazione forte agisce soltanto a livello di quark.

L’interazione debole C'è ancora una interazione da spiegare: l'interazione debole. Ci sono 6 tipi di quark e 6 tipi di leptoni. Ma tutta la materia stabile dell'universo è composta dai 2 tipi meno massivi di quark (up e down) e dal leptone carico meno massivo (elettrone): perché? Tutta colpa dell'interazione debole: è responsabile del fatto che tutti i quark e tutti i leptoni di massa maggiore decadono per produrre quark più leggeri ed elettroni. Una particella che decade sparisce, e al suo posto appaiono due o più particelle. La somma delle masse delle particelle prodotte è sempre inferiore alla massa della particella di partenza. Questo è il motivo per cui la materia stabile che ci circonda contiene solo elettroni e i quark più leggeri (up e down). Quando un quark o un leptone cambia tipo (per esempio un muone diventa un elettrone), si dice che cambia sapore. Tutti i cambiamenti di sapore sono dovuti all'interazione debole. Le particelle mediatrici dell'interazione debole sono i bosoni W+, W-, Z. Le particelle W hanno carica elettrica, mentre Z è neutra. Un tratto molto interessante del Modello Standard è che l'interazione elettromagnetica e quella debole sono congiunte in un'interazione unificata, chiamata elettrodebole.