Storia delle Telecomunicazioni

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Transcript della presentazione:

Storia delle Telecomunicazioni a cura di V. Cantoni, G. Falciasecca, G. Pelosi Volume 1° (402 pagine) Le origini Gli sviluppi tecnico-scientifici Volume 2° (583 pagine) 4) I settori applicativi 5) L’organizzazione dei servizi e il ruolo dell’industria 6) La formazione e la divulgazione

Notazioni generali Il libro è parte di una collana sulla storia della Scienza in Italia promossa dai Presidi delle facoltà d’ingegneria di cui è uscito un primo Volume “Storia della Tecnica elettrica” Obiettivo: il contributo italiano all’evoluzione scientifica Il ruolo dei curatori (in particolare V. Cantoni) con il supporto di un comitato di universitari per la definitiva scelta degli argomenti e dei relativi autori Scelta non sempre con una logica precisa e con aggiunte di contributi ex-post che poco hanno a che fare con la storia Suddivisione delle Parti ed relativa attribuzione dei contenuti discutibile Grafica non bellissima e foto pessime Mancanza di un indice analitico Autori quasi sempre protagonisti di molti degli eventi (a parte le origini) : vantaggio e svantaggio Affresco completo visto da diverse angolazioni anche se con alcune ripetizioni di argomenti

1. Le origini Dall’elettromagnetismo alle onde elettromagnetiche: le basi scientifiche dello sviluppo delle Telecomunicazioni nell’Ottocento - 30 pagine Ovidio M. Bucci Dalle costanti concentrate alle costanti distribuite - 40 pagine Adriano Paolo Morando La telegrafia elettrica e i suoi sviluppi: facsimile e telescrivente - 28 pagine Stefano Maggi La nascita della telefonia: da Antonio Meucci al successo globale - 10 pagine Enrico Del Re Pragmatica di un’invenzione. Guglielmo Marconi e le comunicazioni radio - 28 pag. Gabriele Falciasecca Il contributo della Marina Militare Italiana allo sviluppo delle Radiocomunicazioni - 42 pag. Vincenzo Carulli, Giuseppe Pelosi, Stefano Selleri, Paolo Tiberio Primi due capitoli: Origini e rivoluzione teorica con il concetto dii Campo. Il gigante Maxwell Tre capitoli seguenti : Nascita delle tre fondamentali forme di comunicazione: telegrafo, telefono, radio Il contributo della marina militare allocato discutibilmente

2. Gli sviluppi tecnico - scientifici L’elaborazione numerica dei segnali - 16 pagine Fabio Rocca La trasmissione:dalla coppia telefonica ai ponti radio ed alle fibre ottiche - 42 pagine Silvano Pupolin, Sergio Benedetto, Umberto Mengali, Carlo Giacomo Someda Le reti a pacchetto - 42 pagine Marco Ajmone Marsan, Franco Guadagni, Luciano Lenzini La fotonica nelle telecomunicazioni - 34 pagine Giancarlo Prati La ricerca nelle istituzioni: i casi ISPT, FUB, CRIT e l’attività COST - 32 pagine Francesco Fedi, Alberto Morello Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni (CSELT) - 60 pagine Cesare Mossotto Fabio Rocca dedica il suo Capitolo alla memoria di Silvio Cucchi (leggere) Nell’articolo di Pupolin ed altri ovviamente si respira il lungo rapporto con Telettra Nell’articolo di Prati si parla di un collegamento ottico pioneristico Telettra nel Galles che io non ricordavo, ma per i “festoni” (collegamenti ottici sottomarini non amplificati) il ruolo Telettra è un po’ in ombra per il rapporto di consulenza dell’autore con Marconi. Cucchi per i codici correttori fu determinante.

3. I settori applicativi Radiofonia, Televisione: era analogica - 74 pagine Guido V annucchi, Franco Visintin Radiofonia, Televisione e Cinema : era digitale - 52 pagine Guido Vannucchi, Franco Visintin Le comunicazioni militari - 56 pagine Raul Maestrini, Eugenio Costamagna Lo sviluppo del radar in Italia e all’estero - 48 pagine Gaspare Galati Telecomunicazioni spaziali - 20 pagine Guido Tartara, Franco Marconicchio La storia della Radio e Televisione è una storia completa a cominciare dalle origini con particolari citazioni del contributo italiano Comunicazioni militari e Sviluppo radar sono esaustivi ma forse un po’ carenti nell’analisi storica Telecomunicazioni spaziali: buono ma avrebbe meritato un maggior approfondimento

4. L’organizzazione dei servizi e il ruolo dell’industria Successi e decadenza delle industrie di telecomunicazioni - 48 pagine Salvatore Randi Le infrastrutture delle telecomunicazioni - 30 pagine Antonio Caroppo, Roberto Gamerro Il ruolo dei gestori nelle comunicazioni nazionali - 28 pagine Giuseppe Gerarduzzi Reti e servizi cellulari e wireless - 36 pagine Gabriele Falciasecca, Decio Ongaro Cinquant’anni di telecomunicazioni digitali ed uno sguardo al futuro: la convergenza Informatica-Telecomunicazioni e le nuove architetture di rete fissa - 42 pagine Guido Vannucchi Randi: quadro storico completo della ricerca nei laboratori industriali italiani e intreccio nel relativo contesto Caroppo, Gamerro: evoluzione storica dell’industri di installazione italiana Gerarduzzi: molto sintetico ma efficace con dubbio finale : “ che fosse meglio quando si pensava che fosse peggio” Falciasecca, Ongaro: Quadro completo dela rivoluzione mobile essenzialmente in ottica italiana Vannucchi: tentativo di una visione unficante degli incontri ditecnologie che ci hamnno portato alla moderna architetture delle reti . Allocazione forse pià adatta nella Parte 2

5. La formazione e la divulgazione Formazione universitaria sulle telecomunicazioni: evoluzione normativa e profili professionali - 18 pagine Aldo Roveri Aspetti sociali e culturali delle telecomunicazioni - 28 pagine Giuseppe O. Longo Nuove prospettive e paesaggi dall’attico e superattico delle TLC - 42 pagine Carlo Crespellani Porcella Musei, collezioni e fonti documentali per la storia delle TLC in Italia - 24 pagine Leonardo Lucci, Antonio Savini, Massimo Temporelli, Barbara Valotti -------------------------------------- Acronimi - 12 pagine Indice argomenti Capitoli - 10 pagine Autori - 3 pagine Roveri: molto accurato ma poco critico nei confronti della decadenza dell’Università italiana. Longo: non ha molto a che fare con la storia, ma è molto buono Crespellani: non ne capisco l’allocazione in un libro di storia Lucci ed altri: utile complemento storico

Fessenden (1866-1932) : lo sconosciuto inventore Canadese di nascita, ma risiede negli Stati Uniti dove inizia a lavorare a vent’anni nel laboratorio di Thomas Edison Fessenden (1866-1932) : lo sconosciuto inventore della radiofonia a modulazione di ampiezza Il 23 dicembre del 1900 Fessenden, primo uomo nella storia, realizza la trasmissione diretta della voce via radio, su una distanza di circa un miglio. All’epoca quasi tutti gli scienziati sostenevano che la voce non poteva essere trasmessa se non via filo : “Word without wires, a non sensical thing” . Non si concepiva che si potesse creare un’onda hertziana continua e che meno che meno potesse trasportare un segnale audio restituendolo alla ricezione Il futuro sarebbe stato rappresentato dalla capacità di generare segnali ad alta frequenza (all’epoca alcune decine di kHz), costanti in ampiezza e frequenza e di durata illimitata (da lui battezzate con il termine di “Onde Continue” - Continuous Wave o CW), agendo sulle quali la voce doveva in trasmissione operare una “variazione” dell’inviluppo ed, in ricezione, essere rivelata da un dispositivo (barretter) sufficientemente veloce (come si direbbe con locuzione moderna). Marconi aveva introdotto 5 anni prima la Radiotelegrafia con treni di onde prodotti da uno spinterogeno e rivelazione con coherrer non adatto alla voce. Combattè Fessender e solo nel 1912 si convinse a passare a generatori ad onda continua. Ma cè di più: pochi anni dopo, nel 1906, Fessenden realizza la prima trasmissione al mondo di brodcasting radiofonico (parlato e musica) con un’ampia copertura ricevuti da navi in navigazione vicino alla costa equipaggiate con un ricevitore eterodina da lui stesso concepito e brevettato nel 1902.

Ma serve scrivere la storia? Due stimoli su cui meditare: 1) Velocità con cui si relaizzavano le cose 2) Entusiasmo con cui si lavorava

Buona lettura !!!