Stima ed algoritmi di consensus distribuito: considerazioni su IKF

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Metodo di Calcolo Numerico per Equazioni differenziali Ordinarie
Advertisements

Premessa: si assume di aver risolto (correttamente
Test delle ipotesi Il test consiste nel formulare una ipotesi (ipotesi nulla) e nel verificare se con i dati a disposizione è possibile rifiutarla o no.
Il problema del cammino minimo tra 2 nodi in un grafo non cooperativo
Come organizzare i dati per un'analisi statistica al computer?
L13 Il processo di modellizzazione Rodolfo Soncini Sessa MODSS Copyright 2004 © Rodolfo Soncini Sessa.
Dipartimento di Economia
Capitolo 8 Sistemi lineari.
Cinematica del braccio di un robot
Introduzione Cosa sono le reti di Petri?
ODE PROBLEMA DI CAUCHY IN 1-D Sia f : I x RR, I  R.
Variabili casuali a più dimensioni
Analisi Fattoriale Esplorativa
6. Catene di Markov a tempo continuo (CMTC)
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n° 11.
redditività var. continua classi di redditività ( < 0 ; >= 0)
Iterazione enumerativa (for)
Politecnico di Milano Algoritmi e Architetture per la Protezione dellInformazione Multichannel Adaptive Information Systems Paolo Maistri Dipartimento.
Valutazione delle ipotesi
Algoritmi Paralleli e Distribuiti a.a. 2008/09 Lezione del 12/05/2009 Prof. ssa ROSSELLA PETRESCHI a cura del Dott. SAVERIO CAMINITI.
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
Laboratorio del 29/09/05 Processi AR
Processi Aleatori : Introduzione – Parte I
Tema 5: Misura di un segnale costante in rumore
Flusso Massimo Applicazione di algoritmi
Inversione differenziale della Cinematica
Simulazione - Inversione Cinematica
Metodi di ricerca in Psicologia
STRATEGIE DI SENSOR FUSION APPLICATE AL TRACKING Progettazione di Sistemi di Controllo a.a. 2008/2009 Università degli Studi di Padova Dipartimento di.
Ricerca della Legge di Controllo
CORSO DI MODELLI DI SISTEMI BIOLOGICI LAUREA IN INGEGNERIA CLINICA E BIOMEDICA.
INGEGNERIA CLINICA E BIOMEDICA
BIOINGEGNERIA S. Salinari Lezione 3.
CORSO DI MODELLI DI SISTEMI BIOLOGICI
Apprendimento di movimenti della testa tramite Hidden Markov Model
Modelli simulativi per le Scienze Cognitive Paolo Bouquet (Università di Trento) Marco Casarotti (Università di Padova)
Algoritmi e Strutture Dati
Cenni di teoria degli errori
Studente Claudia Puzzo
Algoritmi Genetici Alessandro Bollini
Metodi numerici per equazioni differenziali ordinarie Laboratorio di Metodi Numerici a.a. 2008/2009.
Metodi numerici per lapprossimazione Laboratorio di Metodi Numerici a.a. 2008/2009 Prof. Maria Lucia Sampoli.
Il calcolo di radiosity
Propagazione degli errori
Corso di Sistemi Complessi Adattativi
Analisi della varianza
Quale valore dobbiamo assumere come misura di una grandezza?
Analisi dell’output di una simulazione
Daniele Santamaria – Marco Ventura
Tecniche descrittive Utilizzano modelli matematici per semplificare le relazioni fra le variabili in studio Il fine è la descrizione semplificata del fenomeno.
TRATTAMENTO DEI DATI ANALITICI
Errori casuali Si dicono casuali tutti quegli errori che possono avvenire, con la stessa probabilità, sia in difetto che in eccesso. Data questa caratteristica,
UNIVERSITÀ DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA INFORMATICA PER LA GESTIONE D’AZIENDA Tesi di laurea: Progettazione.
Scomposizione della devianza
Lezione 2 Matlab: Control System Toolbox
PROGETTO E REALIZZAZIONE DI UN COMPONENTE SOFTWARE PROGRAMMABILE PER LA PIANIFICAZIONE DI COMMISSIONI DI LAUREA FACOLTA’ DI INGEGNERIA Corso di Laurea.
R. Soncini Sessa, MODSS, L 26 Stima degli effetti Calcolo degli obiettivi (Laplace) Rodolfo Soncini Sessa MODSS Copyright 2004 © Rodolfo Soncini.
IL CAMPIONE.
Capitolo 13 Cammini minimi: Algoritmo di Floyd e Warshall Algoritmi e Strutture Dati.
Riassumendo: ipotesi per OLS 1.Modello lineare 2.X e Y sono frutto di osservazioni indipendenti 3.X è di rango pieno 4.I residui hanno media = 0 5.I residui.
Probabilità. Un percorso didattico esperimenti e simulazioni L. Cappello 9 Maggio Didattica probabilità e statistica PAS 2014.
Claudio Arbib Università dell’Aquila Ricerca Operativa Metodo del simplesso per problemi di distribuzione single-commodity.
Intervallo di Confidenza Prof. Ing. Carla Raffaelli A.A:
Flusso di Costo Minimo Applicazione di algoritmi: Cammini Minimi Successivi (SSP) Esercizio 1 Sia data la seguente rete di flusso, in cui i valori riportati.
La distribuzione campionaria della media
M. De Cecco - Lucidi del corso di Robotica e Sensor Fusion Se i parametri di Denavit-Hartemberg non corrispondono con quelli di progetto a causa di tolleranze.
Regressione semplice e multipla in forma matriciale Metodo dei minimi quadrati Stima di beta Regressione semplice Regressione multipla con 2 predittori.
Il comportamento del motore asincrono è descritto da un sistema di equazioni non lineari; non è, quindi, possibile, quando si desidera ricavare dei legami.
ANALISI DEI SEGNALI Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza fisica in funzione del tempo. Ad esempio: la pressione in un punto dello spazio.
Lezioni di Ricerca Operativa Corso di Laurea in Informatica
Transcript della presentazione:

Stima ed algoritmi di consensus distribuito: considerazioni su IKF e decomposizione del modello Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria dell'Automazione Corso di Progettazione di Sistemi di Controllo A.A. 2008/09 Docente: Luca Schenato Loris Antoniazzi Marco Bortolomiol

Introduzione Reti di sensori (WSN) Premessa: - Stima distribuita - Varietà di sistemi fisici ai quali si possono applicare tecniche di stima distribuita Quindi: - Focalizzazione su sistemi su vasta scala, scomponibili in sottosistemi che condividono tra loro un numero limitato di componenti di stato

Introduzione IKF con algoritmi di consensus Decomposizione del modello Il tentativo di replicare il filtro centralizzato attraverso il consensus non fornisce la scelta migliore nel caso ci siano poche comunicazioni per ogni periodo di campionamento Per i sistemi ai quali è destinata la trattazione non è necessario che ogni nodo conosca l’intero stato del sistema, nel caso del consensus sono sufficienti un numero ridotto di comunicazioni Riferimenti: R. Carli, A. Chiuso, L. Schenato, S. Zampieri - Distributed kalman filtering based on consensus strategies. Decomposizione del modello Il modello globale del sistema viene decomposto in più modelli ridotti L’implementazione di filtri locali IKF sui modelli ridotti fornisce le stesse prestazioni del caso centralizzato Riferimenti: Usman A. Khan, José M. F. Moura - Model Distribution For Distributed Kalman Filters: A Graph Theoretic Approach.

Indice Filtri distribuiti su modello ridotto Filtri di Kalman in forma di informazione Centralizzato Locali con algoritmi di consensus Filtri distribuiti su modello ridotto Distribuzione del modello per filtraggio distribuito Calcolo della matrice di covarianza dell’errore Fusione dei vettori di informazione Applicazione alla conduzione del calore Simulazioni e commento dei risultati

Modello del sistema Modello del sistema: Ipotesi: - Rumore di osservazione associato a ciascun sensore è scorrelato da quello dei rimanenti

Filtro di Kalman in forma di informazione Filtro centralizzato Filtri locali distribuiti - Predizione: - Aggiornamento:

Filtro di Kalman in forma di informazione Con algoritmi di consensus - Centralizzato: - Locali:

Filtro di Kalman in forma di informazione Iterazione di consensus - Inizializzazione - Evoluzione

Grafo del sistema e suddivisione in modelli ridotti Ogni cerchio rappresenta una componente dello stato x L’arco (i,j) є E (matrice delle adiacenze), cioè Ej,i = 1 se Aj,i ≠ 0, I sottosistemi locali, racchiusi negli ovali, comprendono tutti gli stati che un sensore può osservare direttamente o indirettamente

Definizione dei modelli ridotti a partire dal grafo del modello globale Le matrici dei sistema ridotti, associate a ciascun sensore l, si ricavano direttamente da quelle del sistema globale d(l) vettore delle componenti dello stato x coinvolte nella dinamica di x (l)

Calcolo della matrice locale di covarianza dell’errore di stima P(l) Le matrici locali di covarianza dell’errore di stima sui modelli ridotti P(l), sono funzione della matrice di covarianza globale P = Z-1 (Z matrice di informazione supposta L-banded) E’ possibile esprimere il passo di predizione di P(l) in funzione di sole variabili locali

Derivazione dei filtri locali dal filtro centralizzato in forma di informazione Definizione della simbologia per il filtro centralizzato: Varianza dell’errore di stima e relativa inversa Conversione dallo stato x all’informazione z Vettore e matrice di informazione distribuiti Vettore e matrice di informazione globali Aggiornamento Predizione

Derivazione dei filtri locali dal filtro centralizzato in forma di informazione Fusione dei vettori di informazione locali ik(l): Il metodo prevede che ad ogni nodo, le componenti del vettore d’informazione ik(l) vengano sommate a quelle relative alla medesima componente xj dello stato, provenienti dagli altri sensori che la osservano e riescono a comunicare direttamente. In modo analogo si determina If(l) fusione delle matrici di informazione I(l) Vettore e matrice di informazione locale: Esempio di fusione dei vettori di informazione

Derivazione dei filtri locali dal filtro centralizzato in forma di informazione Implementazione dei filtri locali di ordine ridotto: Condizioni iniziali: da x0 , P0 si ricavano facilmente x0(l) , P0(l). Da queste attraverso il lemma di inversione di matrice con inversa L-banded si trova Z0(l) e quindi z0(l) Aggiornamento: Attraverso l’algoritmo per l’inversione di matrice DICI si calcola Pk|k = Zk|k-1 si passa poi alle variabili in x utilizzando Predizione: attraverso il lemma di inversione di matrice con inversa L-banded si trova Zk+1|k(l) e quindi zk+1|k(l)

Applicazione: conduzione del calore Fenomeno descritto tramite equazione differenziale alle derivate parziali (PDE) Approssimazione secondo il metodo delle differenze finite:

Applicazione: conduzione del calore La matrice di evoluzione dello stato è di tipo circolante

Ipotesi sulla distribuzione dei sensori Al fine di semplificare l’implementazione del metodo basato sulla distribuzione del modello si sono assunte alcune ipotesi: Ogni sensore osserva lo stesso numero di componenti dello stato x Le componenti dello stato osservate da ogni sensore sono pesate a seconda della distanza dal sensore stesso Ogni componente dello stato è osservata da almeno un sensore ed al massimo da due Per la comunicazione tra i nodi sensore si è considerato un grafo non orientato con pesi di metropolis

Condizioni iniziali ed evoluzione Ipotesi sulla condizione iniziale e l’evoluzione della temperatura sulla barretta: La distribuzione di temperatura iniziale è di tipo sinusoidale La propagazione del calore avviene in evoluzione libera

Confronto tra le diverse implementazioni dei filtri di Kalman distribuiti con consensus Nel caso di limitate comunicazioni per intervallo di campionamento: Il vettore di informazione non converge a quello del caso centralizzato L’ errore di stima compensato nel passo di aggiornamento è quindi riferito ad un’informazione diversa da quella del caso centralizzato. Questo comporta una sorta di errore a regime nella stima.

Confronto tra le diverse implementazioni dei filtri di Kalman distribuiti con consensus La convergenza alle prestazioni del filtro centralizzato richiede un elevato numero di comunicazioni Nell’ esempio in considerazione, in cui lo stato di dimensione n=20 è osservato da N=10 sensori, ciascuno dei quali osserva 3 stati e comunica con i vicini secondo un grafo circolare non orientato, con pesi di metropolis, si è verificato essere necessarie ben 60 iterazioni di consensus per intervallo di campionamento. L’autovalore λ1, della matrice di consensus Q vale infatti λ1 = 0,91.

Confronto tra le diverse implementazioni dei filtri di Kalman distribuiti con consensus La convergenza alle prestazioni del filtro centralizzato richiede un elevato numero di comunicazioni La varianza dell’errore di stima è stata valutata per via empirica su 20 esperimenti indipendenti e confrontata con il valore ottimo teorico di Pk|k

Filtri di Kalman distribuiti con consensus a limitate comunicazioni Nel caso di limitate comunicazioni per intervallo di campionamento: Il filtro deve tener conto solo della limitata informazione che riceve rispetto al filtro centralizzato Ovviamente non si otterranno sin dai primi passi prestazioni paragonabili al caso centralizzato Seguendo questa logica, il passo di aggiornamento della stima locale si può esprimere come: Come Ki si può utilizzare la colonna i del guadagno di Kalman ottimo del filtro centralizzato, oppure il guadagno ottimo del filtro che si basa sul solo sensore i. Mentre N non è più l’intero numero dei sensori, ma solo il numero di quelli che comunicano in un passo. Si effettua poi una sola iterazione di consensus ottenendo:

Filtri di Kalman distribuiti con consensus a limitate comunicazioni Confronto tra le prestazioni delle diverse implementazioni

Considerazioni sulla stima distribuita basata sulla decomposizione del modello Note riguardo l’implementazione effettivamente utilizzata: Espressione d’ aggiornamento di x(l) secondo un filtro di Kalman che si basa sulla sola osservazione y(l) Si noti che ciascun vettore di informazione locale ik(l)=C(l)T R(l) -1yk(l) è moltiplicato per un differente fattore P~k(l) Tornando in z appare quindi scorretto effettuare la fusione sui vettori direttamente sui vettori d’informazione ik(l) Ciò che è stato effettivamente implementato per il passo di aggiornamento è: Si ricavano quindi le stime xk|k(l)con le quali si effettua poi il consensus con i vicini Particolare attenzione va posta nella determinazione delle matrici di varianza dell’errore di stima da usare nei passi di predizione ed aggiornamento

Considerazioni sulla stima distribuita basata sulla decomposizione del modello Confronto tra filtro distribuito e filtri locali di ordine ridotto: Come errore di stima per la varianza campionaria si è usato quello relativo alle sole componenti dello stato viste con maggior peso dai sensori

Conclusioni Si è verificato come in particolari casi sia possibile applicare tecniche di stima distribuita, per la stima anche solo di una porzione dello stato x, ottenendo a regime prestazioni confrontabili con quelle del filtro centralizzato. Un approccio basato su filtri distribuiti in forma di informazione che stimano l’intero stato può presentare dei forti limiti, legati in un caso alla necessità di effettuare un elevato numero di comunicazioni, oppure ad una poca prontezza nel seguire la dinamica nel caso si utilizzi un filtro a ridotte comunicazioni. Con i filtri locali basati sul modello ridotto è invece possibile ottenere una stima accurata sulle variabili locali utilizzando un ridotto numero di comunicazioni. Si può pensare inoltre, se necessario, che ciascun nodo comunichi le proprie stime locali agli altri, così da avere a ciascun nodo a disposizione la stima dell’intero stato x.

Grazie per l’attenzione Fine presentazione Grazie per l’attenzione