AUMENTARE LA PERFORMANCE DEI PROPRI ATLETI ATTRAVERSO IL COACHING

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PARADIGMI EDUCATIVI.
Advertisements

CLASSIFICAZIONE JOHNSON & JOHNSON
“Il colloquio di lavoro” a cura del servizio Orientamento del CSL
DIALOGARE CON I FIGLI.
Forme di comunicazione
Promoting Social Skills: le unità didattiche italiane della guida
Presentare se stessi con efficacia
DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE
didattica orientativa
INSEGNAMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
Lo sforzo di molti, la passione di tutti
Prof. De Giorgio Luciano
L’ascolto Sapere ascoltare e un fatto psicologico diverso dall’udire, che è invece un fenomeno fisiologico. È la prima competenza comunicativa che apprendiamo,
CORSO HT TEST Principi per migliorare lefficacia del proprio management.
dell’esistenza quotidiana
Il report di progetto Perché scrivere il report del progetto?
DEFINIZIONE DI COMUNICAZIONE Comportamento Categoria psicologica molto vasta che comprende qualsiasi azione motoria compiuta in modo più o meno consapevole.
II° CIRCOLO DIDATTICO ORTA NOVA
Comportamento conflittuale
Il Cooperative Learning Metodo jigsaw
L’importanza di saper delegare
Diventare un Manager-Coach
Scopriamo la forza che è in noi
La relazione d’aiuto e la tecnica di colloquio di comprensione
GESTIRE LA CLASSE COMUNITA’ DI APPRENDIMENTO
Comunicazione Prof.ssa Maria Grazia Strepparava
“L’assertività è la capacità del soggetto
Le abilità essenziali per il salto di qualità Presenta
La mia autostima.
COS’E’ LA PSICOLOGIA DELLO SPORT?
Sviluppare la forza mentale in maniera sistematica
Cosa intendiamo per Abilità (Risorse) Personali
“Medicina e Chirurgia”
COMUNICAZIONE: PROBLEMI E STRATEGIE Marco Galiano
Per comunicazione in senso economico, si intende uno degli elementi fondamentali del marketing mix. La comunicazione è uno degli aspetti fondamentali del.
Lavori di gruppo sulla Mesopotamia
Differenziare in ambito matematico
Dott.ssa Maura Locatelli
La relazione con il malato
dalle abilità alle competenze
Le teoriche del nursing
La verifica e valutazione di un progetto. Partiamo dalla definizione di valutazione un concetto complicato… ma di fondamentale buon senso.
Comunicazione Attiva CORSO DI FORMAZIONE PER LA GESTIONE DELLE ASSEMBLEE PUBBLICHE E PER IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANISMI DELIBERANTI NEGLI ISTITUTI DI.
QUESTA E’ UNA CLASSE DI BAMBINI MOLTO ATTIVI ! 18/10/2013 Osservazione diretta delle dinamiche tra i bambini.
© Francesca Grassi & Franco BochicchioCO.IN-FO. © Francesca Grassi & Franco BochicchioCO.IN-FO 1. I 4 fattori della definizione di SERVIZIO a) INTANGIBILITÀ.
La comunicazione interpersonale
“… QUESTO BAMBINO NON COMUNICA!...”
“ La comunicazione è ormai saldamente riconosciuta tra i doveri dello Stato. E' un mezzo strategico e non sussidiario, per conseguire un bene pubblico.
A cura di A. Augenti e M.Gabriella de Judicibus
METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO
Organizzazione Aziendale
COMPETENZE E DISABILITÁ
Delegare e risolvere problemi Strumenti gestionali per responsabili.
L’ ascolto non è soltanto una funzione fisiologica legata all’organo di senso, ma è parte del processo di comunicazione, è un elemento fondamentale.
COMUNICAZIONE CELEBRE MODELLO Codifica Decodifica Messaggio Contesto
Lasciate che i bambini siano felici a modo loro, non esiste modo migliore. (Dr. Johnson)
LE RIUNIONI E GLI INCONTRI CON LA RETE COMMERCIALE: EFFICACIA E METODI; G 2.
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
Tutto il problema della vita è dunque questo:
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole C31 -2 MODULO C Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
Analfabetismo Vs alfabetismo?
Presentazione Life skills relazionali Gioia Mavi gen 2016.
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
La leadership situazionale Il modello di Hersey & Blanchard
“Metodologie operative e spunti di riflessione” C entro T erritoriale per l’ I nclusione Verdellino Formazione docenti marzo 2016.
“TEAM BUILDING e GESTIONE del RUOLO” Margherita Taras Coordinatore Nazionale Formazione CRI “Il Comitato Nazionale Femminile ed i nuovi profili istituzionali:
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
MONITORAGGIO ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO «ANDIAMO A SCUOLA: ANALISI DEI CONTESTI EDUCATIVI» CLASSI TERZE SEZIONI B e C LICEO SCIENZE UMANE ISTITUTO OSPITANTE:
Transcript della presentazione:

AUMENTARE LA PERFORMANCE DEI PROPRI ATLETI ATTRAVERSO IL COACHING dott. Alberto Pin Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Psicologia Mind in Sport Lab Cervignano 03.11.07

IL COACHING: è un approccio al cambiamento personale fondato sulla convinzione e sull'esperienza che ognuno di noi può evolvere/migliorare pur partendo da un personale livello di adeguatezza è un allenamento personalizzato per permettere ad ognuno di essere, nel proprio contesto, la migliore persona che può essere. Cervignano 03.11.07

SOLO UN CONTINUO RINNOVAMENTO POTRA' PERMETTERE DI CONTINUARE A RIPETERE I SUCCESSI OTTENUTI FIN'ORA Cervignano 03.11.07

acquisire ed ampliare nuove tattiche e strategie autovalutarsi COMPETENZE ABILITÀ E COMPORTAMENTI CHE SI RICONOSCONO IN ALLENATORI DI ALTO LIVELLO acquisire ed ampliare nuove tattiche e strategie autovalutarsi essere pazienti con se stessi valutare ed adattare il proprio approccio non emulare lo stile di altri allenatori Cervignano 03.11.07

aiutare gli atleti ad identificare e raggiungere i loro obiettivi COMPETENZE ABILITÀ E COMPORTAMENTI CHE SI RICONOSCONO IN ALLENATORI DI ALTO LIVELLO aiutare gli atleti ad identificare e raggiungere i loro obiettivi trovare uno stile di allenamento che rispetti la propria personalità essere sinceramente interessati allo sviluppo sportivo dei propri atleti conquistare il rispetto degli atleti Cervignano 03.11.07

creare un ambiente educativo, di sostegno, divertente e sfidante COMPETENZE ABILITÀ E COMPORTAMENTI CHE SI RICONOSCONO IN ALLENATORI DI ALTO LIVELLO essere professionali creare un ambiente educativo, di sostegno, divertente e sfidante comunicare in maniera chiara permettere agli atleti di esprimere le proprie opinioni senza che si sentano intimiditi Cervignano 03.11.07

Gestione delle informazioni; Gestione dello stress; LE COMPETENZE Gestione del sé; Gestione del ruolo; Gestione delle informazioni; Gestione dello stress; Gestione dei rapporti interpersonali; Gestione del tempo. Cervignano 03.11.07

Il processo di attuazione di coaching si articola in: LA CONSAPEVOLEZZA Il processo di attuazione di coaching si articola in: sapere cosa si vuole ottenere conoscere i vantaggi che comporta raggiungere tali obiettivi conoscere i costi che implica valutare il rapporto costi/benefici decidere ed agire valutare i risultati Cervignano 03.11.07

COME POTENZIARE LA CONSAPEVOLEZZA -IDENTIFICA I PRINCIPALI SUCCESSI PROFESSIONALI 1.______________________________________________ 2.______________________________________________ 3.______________________________________________ -IDENTIFICA LE PRINCIPALI AZIONI CHE HAI MESSO IN ATTO PER OTTENERLI -IDENTIFICA LE DECISIONI CHE STAVANO ALLA BASE DELLE AZIONI CHE HAI INTRAPRESO -STABILISCI SEQUESTE DECISIONI O MODI DI AGIRE CONTINUANO AD ESSER EFFICACI _______________________________________________________________________ -STABILISCI SE ANCHE ALTRE TIPOLOGIE DI AZIONI O STRATEGIE POTREBBERO ESSERE ATTUALMENTE UTILI O MIGLIORI Cervignano 03.11.07

OSTACOLI ALLA CONSAPEVOLEZZA Pensare che il carattere o la personalità NON si possano cambiare; pensare aprioristicamente che ciò che ha consentito il successo in passato lo consentirà anche domani; eccesso di autostima; basarsi eccessivamente sulle propie competenze tecniche. Cervignano 03.11.07

ASSUMERE RESPONSABILITA' HO FATTO TUTTO QUELLO CHE ERA IN MIO POTERE FARE, CON LA NECCESSARIA SCRUPOLOSITA' E TEMPESTIVITA'? SENTIRSI RESPONSABILI ACCETTARE DI ESSER VALUTATO ESSERE CONSAPEVOLI DEL PROPRIO MODO DI PROCEDERE Cervignano 03.11.07

ASSUMERE RESPONSABILITA' “Abbiamo perso perché non ha/hanno fatto quello che avevo detto loro nello spogliatoio” “Abbiamo perso perché non sono riuscito ad esser convincente quando ho dato le istruzioni tattiche per la partita” Cervignano 03.11.07

CAPACITA' DI DELEGARE COMPITI LA GESTIONE DEL SE' FIDUCIA IMPEGNO ORIENTAMENTO AL MIGLIORAMENTO CAPACITA' DI DELEGARE COMPITI CAPACITA' DI FAR ASSUMERE RESPONSABILITA' ADEGUATE AUTONOMIA DEI SINGOLI AUTONOMIA DEL GRUPPO Cervignano 03.11.07

COME ATTUARE UNA BUONA GESTIONE DEL SE' Orientamento all'auto miglioramento Fiducia Impegno Delegare Cervignano 03.11.07

ORIENTAMENTO ALL'AUTOMIGLIORAMENTO Individua 3 punti di forza e 3 punti di debolezza Pensa a come reagisci agli errori fonte di miglioramento negativi Trova 5 ragioni per cui per te è importante migliorare Prepara una lista di obiettivi che vuoi raggiungere nel prossimo futuro. Mettili in ordine di importanza Cervignano 03.11.07

FIDUCIA Stabilisci quanto sei stato efficace nelle responsabilità che ti sono state attribuite Identifica in quali occasioni devi orientare i tuoi collaboratori a condividere le tue scelte Pensa ad una situazione che hai affrontato negli ultimi mesi... quanto sei stato compiacente verso gli altri? perché? quanto sei stato aggressivo? perché? esiste un'alternativa, magari più efficace, a questi comportamenti? Cervignano 03.11.07

IMPEGNO Stabilisci quanto sei coinvolto nel raggiungimento degli obiettivi Pensa a cosa hai fatto nell'ultimo anno per migliorare nel tuo lavoro Come reagisci alle critiche che ti vengono mosse? Pensa ai momenti in cui ti sei trovato in difficoltà: come sei riuscito a mantenere la motivazione? Pensa a come ti percepiscono i tuoi più diretti collaboratori e i tuoi atleti Cervignano 03.11.07

LA DELEGA Cosa significa per te delegare? perdita di controllo o incremento delle competenze e della partecipazione altrui? Identifica 5 benefici che potrebbero derivarti dal delegare alcune attività Identifica i collaboratori a cui lasceresti la delega, quale attività delegheresti a loro e come faresti spiegazione del lavoro tempistiche del lavoro ostacoli che possono incontrare tue aspettative Cervignano 03.11.07

saper gestire il proprio ruolo LA GESTIONE DEL RUOLO saper gestire il proprio ruolo PENSIERO STRATEGICO DECISIONE ORGANIZZAZIONE Cervignano 03.11.07

PENSIERO STRATEGICO Valuta quanto conosci il tuo sport: avversari, i tuoi atleti, le regole, i sistemi di gestione, le politiche, le tecnologie...; Esercitati a pensare in maniera diversa alle stesse attività: può essere un allenamento efficace per sviluppare nuove idee; Fai un bilancio di competenze in funzione del compito che svolgi; Cervignano 03.11.07

LA DECISIONE Sei intuitivo? Sei sistematico? esamini solo le informazioni essenziali identifichi i punti deboli partendo da dettagli all'apparenza insignificanti poni domande poco prevedibili fornisci rapidamente delle soluzioni Sei sistematico? sei instancabile sai tutto sull'attività che stai svolgendo fai domande specifiche e precise prendi tempo per dare delle risposte Cervignano 03.11.07

LA DECISIONE Quali informazioni ho attualmente a disposizione? Quanto tempo ho a disposizione? Quali informazioni ho attualmente a disposizione? Quali devo assolutamente avere? Quanto devo approfondire per poter decidere? Che cosa si aspetta il mio atleta? Chi mi può essere d'aiuto? E' MEGLIO PRENDERE UNA DECISIONE SBAGLIATA PIUTOSTO CHE NON DECIDERE!!!! [V. Lombardi] Cervignano 03.11.07

ORIENTAMENTO AL CLIENTE/ATLETA Tieni nota di tutte le parole/espressioni verbali che associ al cliente/atleta Non trascurare quelle di significato negativo. Facendo così riuscirai ad anticipare le reazioni del cliente/atleta e a rendere il tuo intervento più efficace. identifica cosa i tuoi atleti/clienti si aspettano da te. Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI MANTENERE L'ATTENZONE SU PIU' COMPITI GESTIONE DELLE INFORMAZIONI AMBIENTALI INFORMATION PROCESSING Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI TRASCURABILE ERA PREVEDIBILE DELEGABILE RICHIESTA SI NO NO NO SI NO NUOVO COMPITO AD ALTA PRIORITA' RI-NEGOZIABILE HA IMPATTO SULLA PIANIFICAZIONE NO NO SI SI PIANIFICAZIONE DEL COMPITO NO FOLLOW UP RICHIESTA DI FOLLOW UP FINE SI Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI Fai un elenco di tre problemi che hai affrontato di recente: scrivi per ognuno come hai agito per ridurre al minimo i rischi che si ripresentino. Analizza un problema di lavoro e coinvolgi altre persone nella ricerca di soluzioni Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DELLO STRESS Lo stress si verifica quando gli atleti intuiscono che c’è uno squilibrio tra quello che è richiesto loro di fare (sfida) e quello che invece essi si sentono capaci di fare (livello di abilità). Si manifesta attraverso: ansia pensieri negativi rabbia Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DELLO STRESS Rilassamento Biofeedback Ipnosi PNL Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI Quando ascoltare e quando essere direttivi; Quando mostrarsi aperti alla discussione; Quando convergere rapidamente su una soluzione; Quando incoraggiare o sostenere; Quando avere un confronto anche duro. Cervignano 03.11.07

PARTECIPAZIONE/INTEGRAZIONE FIDUCIA IN SE STESSI E NEGLI ALTRI PALESTRA CLIMA RELAZIONALE PARTECIPAZIONE/INTEGRAZIONE FIDUCIA IN SE STESSI E NEGLI ALTRI IL COACH DEVE VALUTARE: COMPETENZE CAPACITA' POTENZIALITA' Cervignano 03.11.07

COACHING E RAPPORTO DI COACHING guida fa emergere le capacità assiste COACH ATLETA Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI PENSIERO INDIPENDENTE COLLABORAZIONE PASSIVA COLLABORAZIONE ATTIVA PENSIERO DIPENDENTE Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: la ricerca dell'eccellenza in allenamento individuare tempestivamente tutti gli elementi relazionali; tenere sotto controllo l'evolversi dei rapporti tra atleti ridurre gli effetti di eventuali atriti caratteriali INTERVENENDO SUI PARAMETRI CHE COSTITUISCONO LA BASE DELLA COLLABORAZIONE CON GLI ATLETI Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: parametri base della collaborazione massima fiducia reciproca rispetto e tolleranza verso l'altro sviluppo delle capacità empatiche comprensione Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: come lavorare sui parametri per ricercare l'eccellenza dare per primi fiducia, comprensione e rispetto non tollerare comportamenti egocentrici dare precise e comprensibili istruzioni tecnico-tattiche fare dei richiami individuali dell'attenzione fornire feedback sia positivi che negativi Cervignano 03.11.07

LA GESTIONE DEI RAPPORTI INTERPERSONALI: il feedback Feedback sull’esercizio Feedback estrinseco Feedback intrinseco Giudizio/correzione allenatore Risultato esercizio Cervignano 03.11.07

IL FEEDBACK ESTRINSECO PERCHE’? Incanalare la ricerca degli allievi verso l’informazione rilevante per il compito. L’informazione rilevante è quella intrinseca. QUALE INFORMAZIONE DARE? FEEDBACK RELATIVO AL PROGRAMMA:riguardano quelle informazioni inerenti al timing motorio, alla struttura temporale del movimento. FEEDBACK RELATIVO AI PARAMETRI: riguarda le informazioni relative alle regole relative alla selezione dei parametri (velocità, forza, oscillazione) del movimento. Cervignano 03.11.07

IL FEEDBACK ESTRINSECO CHE TIPO DI FEEDBACK? DESCRITTIVO PRESCRITTIVO Focalizza l’attenzione sulla posizione iniziale del corpo. Focalizza l’attenzione sul movimento iniziale del tronco. Focalizza l’attenzione sulla gamba con cui calci durante la fase preparatoria. Focalizza l’attenzione sulle anche nella fase di slancio della gamba. Focalizza l’attenzione sulle spalle nella fase di slancio della gamba. Focalizza l’attenzione sulla rotazione dell’anca nella prima fase del colpo. Focalizza l’attenzione sul piede nel momento precedente al contatto con la palla. Focalizza l’attenzione sullo slancio della gamba dopo il contatto con la palla. Descrive gli errori che un individuo compie durante l’esecuzione Fornisce l’errore e suggerisce un eventuale metodo per correggere l’errore. Un esempio di feedback prescrittivo è questo Cervignano 03.11.07

QUANTA INFORMAZIONE DARE? Ok, voglio che ti prepari presto, oscilla dal basso verso l’alto, tieni il polso fermo, ruota le anche, avvicina le cosce, piega le ginocchia e tieni d’occhio la palla. E ricordati di stare rilassato. La sola caratteristica del movimento che è fondamentale dovrebbe essere presa in considerazione. Il feedback non deve essere molto preciso. Feedback sull’eccesso di errore: la correzione viene data solo se l’errore ricade al di fuori di un certo livello di correttezza Secondo voi va bene questo tipo di correzione? Cosa manca? Cosa non va? Cervignano 03.11.07

IL FEEDBACK ESTRINSECO QUALE FREQUENZA DEVE AVERE IL FEEDBACK? FREQUENZA ASSOLUTA: numero di feedback in seduta di allenamento FREQUENZA RELATIVA: numero di feedback diviso il numero di tentativi di movimento FEEDBACK A FREQUENZA RIDOTTA: l’istruttore adatta lo schema del feedback al livello di competenza e al grado di miglioramento di ciascun allievo, con l’obiettivo di facilitare lo sviluppo della capacità di eseguire autonomamente l’azione richiesta Esempio: un giocatore esegue 300 tentativi di stop e l’allenatore fornisce 100 feedback. La freq assoluta è 100. quella realtiva è il 33% È stato trovato che chi riceve il 50% dei feedback migliora quanto chi ne riceve il 100%, ma a distanza di giorni chi riceveva meno feedback ricordava ed eseguiva meglio il gesto tecnico. Questo perché i giocatori si impegnano a elaborare le informazioni che derivano dall’ambiente e dal corpo. (esempio movimenti della zona). IMMEDIATO RITARDATO Cervignano 03.11.07

IL FEEDBACK ESTRINSECO: la comunicazione “uno scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione” Siamo nel microsociale, la comunicazione che coinvolge le persone direttamente in un contesto circoscritto che relativizza il rapporto o la natura della relazione fra i due interlocutori Cervignano 03.11.07

La comunicazione può essere: Intenzionale cioè rivolta ad uno scopo Conscia cioè basata su una volontà razionale Efficace cioè in grado di raggiungere gli obiettivi che si prefigge Reciproca cioè fondata sull’interazione interindividuale Cervignano 03.11.07

P. Watzlavick, 1967 Cervignano 03.11.07

1° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE “Non si può non comunicare” Chiunque si trovi in una situazione sociale è comunque la sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca. Cervignano 03.11.07

NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO Una proprietà fondamentale del comportamento è che il comportamento non ha un suo opposto NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE Cervignano 03.11.07

La comunicazione può anche essere: intenzionale involontaria conscia inconscia efficace fraintesa reciproca univoca Cervignano 03.11.07

2° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE “Gli esseri umani comunicano sia in modo digitale che analogico” La sociologia della comunicazione oltre a studiare gli elementi e le caratteristiche di un sistema di comunicazione, si interessa anche di come la comunicazione comporti un mutamento dei legami fra le persone Cervignano 03.11.07

COMUNICAZIONE ANALOGICA La comunicazione analogica è essenzialmente ogni tipo di comunicazione non verbale “si basa su una semantica precisa, ma è priva di una sintassi utile a definire la natura delle relazioni che propone” Analogici sono quei segnali che contengono una qualche rappresentazione o immagine del significato a cui si riferiscono “Chiunque si lavasse i denti in una strada affollata invece che nel proprio bagno rischierebbe di essere portato in gran fretta al commissariato o al manicomio” Cervignano 03.11.07

COMUNICAZIONE DIGITALE “Numerici o simbolici sono quei messaggi che rimandano a un sistema simbolico codificato e formalizzato di segni, la cui relazione con il significato di cui sono portatori è del tutto arbitrario” Ogni volta che si usa una parola per nominare una cosa è evidente che il rapporto tra il nome e la cosa nominata è un rapporto stabilito arbitrariamente Le parole sono segni arbitrari che vengono manipolati secondo la sintassi logica della lingua Cervignano 03.11.07

3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE “Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione”. Ad esempio ue persone litigano, dopo ue settimane uno dei due incontra l’altro e lo invita a pescare, il contenuto della esca è un pretesto per la riconciliazione, il contenuto dunque influenza o condiziona la relazione, la risposta dell’altr interverà sulla stessa relazioe ma non tamto per il tipo di risposta data quanto per il modo in cui è data, da cui si può intendere ‘intento della riconcliazione oppure il on intento. Cervignano 03.11.07

In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di: a. notizia b. comando Il primo aspetto (a) trasmette i dati , il secondo (b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione Cervignano 03.11.07

“E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente” oppure Ad esempio, i messaggi “E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente” oppure “Togli di colpo la frizione, rovinerai la trasmissione in un momento” recano lo stesso tipo di contenuto (aspetto di notizia), ma hanno un livello estremamente differente di relazione (aspetto di comando)‏ seconda, dunque del tipo di contenuto, e della relazione preesistente tra i gli attori che partecipano allo scambio comunicativo, la comunicazione acquisisce una forma diversa Cervignano 03.11.07

4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE “La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione fra i partecipanti” Cervignano 03.11.07

La punteggiatura… Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori su atteggiamenti metacognitivi dell’altro Comunicazione intesa come scambio di significati e non trasmissione unidirezionale da un soggetto all’altro, una comunicazione in cui entrano in gioco variabili di diverso tipo che rendono la comunicazione arbitraria La punteggiatura dpende dal modo di vedere il mondo dellinterlocutore condizionato dalle esperienze pregresse e all’interiorizzazione di alcuni valori, ec. Cervignano 03.11.07

Un osservatore esterno può ritenere che una serie di comunicazioni rappresenti una serie ininterrotta di scambi. In realtà ogni atto comunicativo rappresenta contemporaneamente uno stimolo, una risposta, un rinforzo Cervignano 03.11.07

Ad esempio, un ricercatore che cerca di addestrare una cavia, associa alla risposta della cavia (abbassare la leva di una gabbietta) un rinforzo (fornire alla cavia un pezzo di formaggio)‏ Cervignano 03.11.07

Allo stesso modo, però, la cavia può arrivare alla conclusione di aver addestrato un ricercatore perché tutte le volte che gli fornisce uno stimolo (abbassare la leva di una gabbietta) ottiene dal ricercatore la medesima risposta (un pezzo di formaggio)‏ Cervignano 03.11.07

5° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE “Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza” Cervignano 03.11.07

In generale… uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi. Cervignano 03.11.07

COMUNICAZIONE NON VERBALE Sistema paralinguistico Sistema cinesico Prossemica Aptica Cervignano 03.11.07

PROSSEMICA La gestione dello spazio e del territorio nella comunicazione interpersonale Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone principali: La zona intima La zona personale La zona sociale La zona pubblica la zona intima indica una vicinanza dei soggetti comunicanti non superiore ai 50 cm di distanza. Si tratta i una zona riservata a pochi letti (persone intime: familiari, partner). Un’invasione non autorizzata di questo spazio genera imbarazzo, disagio, paura o reazione aggressiva, nervosa, fastidiosa. Una situazione anomala è quella in metropolitana ove lo spazio viene invaso, da qui accorgimenti che indicano l’involontarietà dell’invasone (lo sgardo abbassato,irrigidamento, le braccia strette lungo l corpo. La zona personale: da 50 cm a 1 m di distanza. A questa area hanno accesso familiari, amici e clleghi di lavoro. Le relazioni sono informali e rilassate, il volume della voce è abbassato, si percepisce lo sguardo, i dettagi del volto, il respiro e i movimenti del proprio interlocutore La zona sociale dai 3 ai 4 metri ed è la distanza mantenuta rispetto agli interlocutori casuali. Viene osservata l’intera figura della persona di fronte e si contrllano i movimenti. Questa è la distanza degli incontri formali o professionali La zona pubblica oltre i 4 metri ed è quella prevista nelle occasioni pubbliche e ffciali come conferenze, comizi o lezioni universitarie Ad esempio l’accesso allo spazio personale di un superore è sempre filtrato da qualcuno: segreteria, guardie del corpo, etc. Cervignano 03.11.07

tutte le cose sono difficili prima di diventare facili l'allenamento non porta alla perfezione, ma allenarsi alla perfezione rende perfetti il successo arriva da buone scelte, le buone scelte arrivano dall'esperienza, l'esperienza arriva con le cattive sclete. la bravura non è avere buone carte, ma giocare bene quelle che si hanno in mano se continui a ripetere che le cose andranno male hai buone possibilità di essere un profeta chi vuole sul serio una cosa trova la strada, gli altri una scusa tutti hanno il desiderio di vincere ma pochi sentono il desiderio di prepararsi a vincere Cervignano 03.11.07