Dosimetria interna La dosimetria interna è la branca della dosimetria che tratta il calcolo della dose assorbita dai diversi organi e tessuti del corpo.

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Dosimetria interna La dosimetria interna è la branca della dosimetria che tratta il calcolo della dose assorbita dai diversi organi e tessuti del corpo nei casi di introduzione di sostanze radioattive nell’organismo (IRRADIAZIONE INTERNA) sia per fini radio protezionistici sia per scopi di medicina nucleare. Si distinguono due aspetti: Fisico geometrico: si studiano le relazioni intercorrenti tra attività presente in un certo organo e rateo di dose assorbita in esso o altri tessuti. Metabolico: andamento temporale della distribuzione dei radionuclidi nell’organismo in relazione alle modalità di introduzione ed ai normali processi del ricambio fisiologo.

Terminologia Introduzione: ingresso del materiale radioattivo nel corpo Incorporazione: ingresso in circolo della sostanza radioattiva Deposizione: trasferimento ad un organo del materiale radioattivo assorbito Contaminazione sistemica: diffusione dopo l’assorbimento in circolo verso gli organi; Contaminazione non sistemica: fase che precede l’assorbimento (prima del trasferimento al sangue) Vie di introduzione inalazione ingestione assorbimento attraverso la pelle o ferite Vie di eliminazione sudore - urina - feci

Aspetto Fisico - geometrico il calcolo della Dose (metodo MIRD) Le parti del corpo sono denominate regioni: la regione sorgente S  dove sono depositati i radionuclidi la regione bersaglio T  quella esposta alle radiazioni La frazione di energia assorbita f (TS) è il rapporto tra l’energia assorbita nella regione T e quella emessa dalla regione S. La frazione di energia specifica assorbita F (TS), se mT è la massa della regione T F (TS) = f (TS)/mT Se il radionuclide è depositato uniformemente, vale il teorema di reciprocità: F (TS) = F (ST)

LA dose media assorbita nella regione T a causa della radiazione emessa da S è: Di l’energia media emessa per il tipo di radiazione in ciascuna trasformazione nucleare. Attività integrata depositata nella regione S nell’intervallo compreso tra t1 e t2 La quantità Fi viene determinata con metodi Monte Carlo. In questi casi il corpo viene sostituito da fantocci (fantocci di MIRD, i cui organi e pesi sono rappr. dell’individuo medio). In casi particolarmente semplici esistono espressioni analitiche. Calcoli per vari organi bersaglio e sorgente sono stati effettuati dall’ICRP, le cui tabelle consentono un rapido calcolo della dose assorbita in qualsiasi organo a causa dell’attività depositata in qualsiasi altro organo.

Il metabolismo dei radionuclidi Fase sistemica: La determinazione della distribuzione delle attività depositate richiede la conoscenza del metabolismo dei vari radionuclidi: per mezzo di funzione metaboliche. F. di ritenzione R(t): è la frazione dell’attività iniziale introdotta presente nel corpo intero (o per un organo o tessuto) al tempo t dopo l’introduzione: F. di escrezione: è la frazione dell’attività iniziale escreta attraverso tutte le vie all’istante t successivo l’introduzione (E(t) è l’attività escreta per unità di tempo) (*)

Tenendo conto della diminuzione dell’attività presente a causa dell’escrezione e del decadimento fisico del radionuclide si ricava l’attività q(t) e quindi la relazione tra R(t) e Y(t): Quantità di radionuclide escreta per unità di tempo corretta per il decadimento fisico del radionuclide. Permette di stimare la frazione di attività presente nel corpo all’istante t, successivo all’introduzione, nota la Y(t), determinata in base ad osservazioni sperimentali

Calcolo dell’equivalente di dose impegnato Ai fini radioprotezionistici l’ICRP raccomanda di assumere pari a 50 anni l’intervallo di tempo successivo all’introduzione del radionuclide. L’equivalente di dose impegnato (Sv) è: Dove: US è il numero totale di disintegrazioni nell’organo S in tutti i 50 anni SEE(TS)i (energia specifica efficace) è l’energia assorbita per grammo nell’organo T, moltiplicata per il fattore di qualità della radiazione Qi (il fattore numerico tiene conto della conversione da MeVg-1 a Jkg-1).

Energia specifica efficace j: radionuclide i: tipi di radiazione emessi dal radionuclide j nell’S Yi: num. di fotoni/particelle emessi per disintegrazione Ei: la loro energia AF: la frazione di energia assorbita nell’organo T Qi: relativo fatt. di qualità MT: massa organo bersaglio.

Numero totale di disintegrazioni Qualora fosse nota la funzione R(t) l’equazione (*) consente di determinare la US Modelli matematici dove ciascun organo o tessuto del corpo umano viene rappresentato mediante compartimenti con scambio di sostanze con una cinetica analoga a quella dei processi di diffusione. I modelli assunti dall’ICRP sono basati sull’ipotesi che la rimozione di una sostanza da ogni compartimento del sistema sia regolata da una cinetica del primo ordine. Ossia la quantità di sostanza che lascia ciascun compartimento nell’unità di tempo è proporzionale soltanto alla quantità di sostanza presente nel compartimento stesso.

Nel compartimento b l’attività qb(t) soddisfa, ESEMPIO: lb,c c d b a la,b lb,d Nel compartimento b l’attività qb(t) soddisfa, Diminuzione dell’attività dovuta al decadimento radioattivo Quantità del contaminante trasferita in b da a frazioni trasferite da b  c e d Le costanti di proporzionalità l (di rimozione) sono pari ai reciproci dei tempi medi di ritenzione nei vari compartimenti (valori numerici forniti dall’ICRP, per numerosi organi).

Il sistema generale di equazioni differenziali che governa il modello a compartimenti per il quale valga una cinetica del primo ordine e per un radionuclide che decada in un elemento stabile è: Per i=2,..n Dove : qi(t) è l’attività totale presente nel generico compartimento i, il rateo d’introduzione di attività dall’esterno del sistema nel compartimento i all’istante t. l(i-1,i) la costante che governa il trasferimento del materiale dal compartimento i-1 ad i e li la costante con cui si tiene conto della diminuzione di materiale del compartimento i (somma di due termini, frazione di materiale trasf dal compartimento i al successivo, e per il decadimento radioattivo).  Se l’introduzione avviene solo nel primo compartimento per ogni i, q1(0) è l’attività depositata, qi(t)=0 i=2,..n si dimostra che : (**)

Modello dosimetrico per il sistema respiratorio Si applica all’inalazione di aerosol: ossia particelle in sospensione di dimensioni comprese tra 0.01mm e 10mm. deposizioni percentuali iniziali Ciascun compartimento (a,b,…) è legato ad un particolare processo di rimozione dell’attività.

La frazione degli aerosol inalati che si deposita sulle pareti di ciascuna regione dipende dalle dimensioni, dalla forma e dalla densità dei particolati e dalle modalità di respirazione. Si caratterizza l’aerosol per mezzo del diametro aerodinamico mediano di attività AMAD: definito come il diametro della particella sferica di densità unitaria con lo stesso comportamento aerodinamico della particella di attività media per l’intero aerosol. Per esempio le deposizioni percentuali iniziali DN-P , DT-B e DP nelle tre regioni per un aerosol di AMAD 1mm sono di 30 %, 8% e 25 % rispettivamente. Il restante 37 % viene espulso. Per ogni Bq introdotto per inalazione si depositano quindi nell’apparato respiratorio: 0.63 Bq

Classe D  minore di 10 giorni Classe W  tra 10 e 100 giorni I composti inalati sono suddivisi in tre categorie in relazione al tempo di dimezzamento biologico nel parenchima polmonare: Classe D  minore di 10 giorni Classe W  tra 10 e 100 giorni Classe Y  maggiore di 100 giorni I valori delle frazioni F delle quantità depositate nelle singole regioni che sono trasferite ed i relativi tempi di dimezzamento biologico T sono suggeriti dall’ICRP: D W Y Regione compartimento T (giorni) F N-F a 0.01 0.5 0.1 b 0.4 0.9 0.99 T-B c 0.95 d 0.2 0.05 P e 0.8 50 0.15 500 f - 1.0 g h L i 1000 l ∞

Dal modello a compartimenti ed assumendo che la rimozione del materiale radioattivo avvenga secondo una cinetica del primo ordine, si possono scrivere il sistema di equazioni differenziali. Ad esempio, per a (similarmente per le altre) Decadimento radioattivo Deposizione % iniziali Frazione trasferita Frazione che entra in a

Poiché i tempi di dimezzamento di rimozione biologica sono molto più brevi di 50 anni possono essere usate anziché la soluzione (**) espressioni approssimate tabulate. Per esempio: per il compartimento a della regione N-P il numero di disintegrazioni sono (vedere tabella per gli altri compartimenti): Pertanto il rateo del radionuclide inalato trasferito ai fluidi corporei BF(t):

Dalle tabelle l’attività trasferita ai fluidi corporei per unità di attività inalata H50,T per un particolato di AMAD pari a 1mm Dove fN-P fT-B e fp sono le frazioni dell’equivalente di dose impegnato nell’organo a seguito delle deposizioni nelle regioni N-P T-B e P.

Modello dosimetrico per il tratto gastrointestinale ingestione Stomaco ST f1: frazione trasferita al compartimento BF Intestino tenue SI Fluidi corporei BF 1 - f1: frazione trasferita al compartimento ULI Intestino crasso superiore ULI Intestino crasso inferiore LLI Escrezione Se è il rateo di ingestione all’istante t si possono scrivere il sistema di equazioni differenziali.

Anche in questo caso i tempi di permanenza nei vari compartimenti possono considerarsi trascurabili rispetto ai 50 anni, nel calcolo del numero totale di disintegrazioni del radionuclide introdotto possono essere utilizzate le espressioni approssimate tabulate. Pertanto l’attività trasferita dal tratto gastro-intestinale ai fluidi corporei per unità di attività ingerita:

Modello biocinetico generale Apparato gastro-intestinale e dal sistema respiratori Compartimento di trasferimento a Organo o tessuto b Organo o tessuto c Organo o tessuto d Organo o tessuto i escrezione Le sostanze radioattive inalate o ingerite vengono trasferite ai fluidi corporei dai compartimenti dell’apparato respiratorio o del tratto GI, con velocità dipendenti dalla costante di rimozione e di decadimento fisico. Il compartimento a schematizza l’intervallo di tempo tra l’assorbimento nel sistema vascolare e la deposizione nei vari organi.

Le Tabulazioni dell’ICRP Nella pratica operativa l’ICRP riporta tabulati le quantità valutate con i modelli matematici, normalizzate per unità di attività introdotta La conoscenza dell’attività accumulata nel corpo ad un certo istante successivo l’introduzione è di particolare importanza: può essere confrontata con i risultati di misure sperimentali sull’individuo contaminato (whole body counter, WBC). Strumento è utilizzato per la misura diretta dei radionuclidi all’interno del corpo umano. si può risalire all’ attività introdotta stimare equivalente di dose efficace impegnato Q(t) può essere calcolato ma esistono tabelle che forniscono in funzione del tempo e per i radionuclidi di maggior uso, i valori numerici dell’accumulo corporeo per unità di attività introdotta.

Esempio (1) Supponiamo che un analisi al WBC, effettuate su un lavoratore, 24 dopo una inalazione accidentale di I-131, abbia evidenziato una contaminazione di 10 kBq. (classe D il composto inalato) Dalle tabelle (7.IXc) si ricava che la frazione di attività introdotta ancora presente nel corpo è 0.27. l’introduzione iniziale: 104/0.27= 36 kBq Dalle tabelle (7.VIII.b) si trova che lo iodio produce un equivalente di dose impegnato alla toroide di 2.9 10-7 Sv Bq-1 e poiché WT =0.03  equivalente di dose efficace impegnato 8.8 10-9 Sv Bq-1  l’equivalente di dose efficace impegnato WTH50,T =3.2 10-4 Sv

Esempio (2) Un lavoratore svolga la sua attività in un ambiente dove si abbia una contaminazione in aria di 3 103 Bq1 m-3 di trizio Rate di inalazione (al giorno): 10 m3 Dalle tab. 7.X : Accumulo corporeo finale (Bq per Bq/giorno introdotto): 14 Carico corporeo: 3 *103 *10 * 14 = 4.2 105 Bq Dalle tab. 7.X: Rateo di equivalente di dose efficace per unità di accumulo corporeo (Sv a-1 per Bq)  Rateo di equivalente di dose efficace: 1.8 10-4 Sv all’anno