Giornata di studio BONIFICHE AMBIENTALI Villa Demidoff, Parco Mediceo di Pratolino – Vaglia 3 Ottobre 2008 L'indagine preliminare: le problematiche del.

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Transcript della presentazione:

Giornata di studio BONIFICHE AMBIENTALI Villa Demidoff, Parco Mediceo di Pratolino – Vaglia 3 Ottobre 2008 L'indagine preliminare: le problematiche del campionamento e dell'analisi Dott. Chim. Andrea D'Elia

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Il suolo: sia nella legge che nei metodi è considerato una matrice chimica unica, al massimo con utilizzi differenti (agronomico,bonifica). In pratica tutto quello su cui poggiamo è suolo. Per le acque invece abbiamo: acque superficiali, sotterranee, naturali, di scarico, minerali, termali ecc...

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Lo scopo principale del campionamento e dell'analisi è quello di rappresentare, con il minor dispendio, il reale stato di cantaminazione di un area in tutte le matrici e in tutte le dimensioni Quindi la chiave è nella ricerca della rappresentatività

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre

5 Campionamento Norma UNI 10802/04 In mancanza di informazioni sull'area o in presenza di un cumolo di terra si effettua: o un campionamento sistematico o un campionamento casuale e casuale stratificato o sistematico casuale In presenza di informazioni su attività pregresse si può utilizzare un campionamento ragionato

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre

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8 Conoscenze di geostatistica possono permettere di calcolare le masse minime di incrementi da campionare, il numero di incrementi da prendere per migliorare laccuratezza del campionamento ma a patto che anche le sostanze che andiamo a ricercare conoscano la geostatistica!!!! altrimenti si dispongono in modo puramente casuale su tutta larea

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre L'ultimo aspetto chiave per la rappresentatività nella formazione del campione è la riduzione del campione primario per arrivare al campione di laboratorio Es: 10m 3 di terreno pesano circa 20t, il campione prelevato pesa circa 2kg il campione in analisi 0,5g (per i metalli) si ha una riduzione di 40milioni di volte!!!!!!

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre E ancora: 1 kg di idrocarburi rende pericolosi 1000kg di suolo o 1 kg di idrocarburi fanno superare la CSC 20t, circa 10mq

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Il D.lgs152/06 prevede che i criteri adottati nella formazioni di campioni di terreno che si succedono lungo la colonna di materiali prelevati sono: ottenere la determinazione della concentrazioni delle sostanze inquinanti per strati omogenei dal punto di vista litologico prelevare separatamente materiali che si distinguono per evidenze di inquinamento o per caratteristiche chimico fisico ecc... D.lgs.152 allegato 2 al titolo V

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Altra aspetti da non sottovalutare sono: caldo, freddo pioggia, vento, il fango la terra che è bassa le ruspe che non sono delle spatole E tutto quello che rende un prelievo reale diverso dal laboratorio e dal desktop di un computer

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Dove cercare: Il campione deve essere vagliato in campo a 2cm Il campione deve essere vagliato in laboratorio a 2mm L'analisi è effettuata sulla parte di campione vagliata a 2mm, come nel DM471/99 Il risultato è espresso tenendo conto dello scheltro Nel D.M.471/99 non si teneva conto dello scheletro

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Quali limiti? DM 471/99 Individuazione colonna di riferimento Analisi del sottovaglio a 2mm Confronto del dato con il limite D.Lgs 152/06 Individuazione colonna di riferimento Analisi del sottovaglio a 2mm Modifica per lo scheletro Confronto del dato con il valore tabellare (CSC) Definizione CSR

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre L'esecuzione delle analisi Il decreto prevede che le analisi chimiche siano condotte adottando metodologie ufficialmente riconosciute, tali da garantire l'ottenimento di valori 10 volte inferiori rispetto ai limiti di concentrazioni limite Questa frase sembra dar ragione ha chi chiede che gli aspetti più tecnici siano eliminati dagli articolati normativi e lasciati ai tecnici. Permettendone anche un più semplice aggiornamento

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Le analisi dei suoli possono essere divise in tre fasi analitiche: Estrazione Purificazione Determinazione Ognuna di queste fasi richiede particolare attenzioni e una discreta manualità, ancora non sostituita del tutto dalla alta automatizzazione disponibile Ognuna di queste fasi è fonte di errore (!!!!!) e di incertezza

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Per quanto riguarda i metodi, la banca dati SINAL riporta 100 laboratori che hanno accreditato metodi sul suolo. Molti di questi (50% stima approssimativa) sono sulle caratteristiche agronomiche del suolo. L'altro 50% usa metodi EPA o i metodi ufficiali di analisi del suolo del DM 13/09/1999 GU n° /10/1999 o metodi interni....per le acque i laboratori accreditati sono 354

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre La qualità del dato sui metodi Rispetto alle acque siamo ancora molto indietro I metodi ufficiali di analisi del suolo non riportano nessun dato I metodi EPA danno più informazioni, specialmente sulla precisione dei metodi e sulla esattezza. Anche se a volte non a livelli di interesse. Non per tutti i parametri esistono metodi ufficiali

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre I parametri di qualità del dato: materiali certificati: per pochi analiti e a concentrazioni spesso non significative. Certificati analitici spesso criptici Circuiti interlaboratorio ancora poco usati e con gli stessi problemi dei circuiti Il sottovalgio a 2mm di un campione reale ha una omogeneità molto differente rispetto ai materiali certificati con granulometria inferiore ai 90mesh

Giornata di studio: BONIFICHE AMBIENTALI – 3 Ottobre Per concludere una piccola provocazione per l'incertezza Assegnare una frazione percentuale per ogni operazione analitica Estrazione 15% Purificazione15% Lettura strumentale15% Analiti a livelli di ug/kg10% Es: metalli: 30%diossine 55%