SISTEMA INFORMATIVO SOCIALE Dott.ssa Cristina Colombo

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SISTEMA INFORMATIVO SOCIALE Dott.ssa Cristina Colombo Il RUOLO DEL SISTEMA INFORMATIVO SOCIALE NEI PROCESSI DI DECISION MAKING Dott.ssa Cristina Colombo U.O. Programmazione Milano, 2/10/06

Il sistema informativo sociale negli atti della Regione Lombardia Piano socio Assistenziale 1988-1990: Sistema informativo come insieme di strumenti e come realtà organizzativa per orientare – valutare-controllare il sistema socioassistenziale e le sue realizzazioni PSSR 2002-2004: Sistema informativo come leva strategica del governo del sistema

L’evoluzione del sistema informativo e ruolo di governo regionale: IL “BISOGNO DI GOVERNO” Il ruolo di “governo” è sollecitato, oltre che dai dettati giuridici e normativi, anche dai territori e dai soggetti che in esso operano; le Regioni sempre più in grado di: - dare risposte puntuali sui temi di competenza; mettere in connessione i portatori interessi, perché possano rispondere ai bisogni. Ruolo della Regione : - catalizzatrice di risorse e competenze; - attivatrice delle capacità di autogoverno degli attori.

IL “BISOGNO DI GOVERNO” Dall’ ”agire in via diretta sui problemi” al “far interagire i diversi soggetti – istituzionali e sociali, pubblici e privati – portatori di bisogni, interessi, competenze e risorse” Perseguire i risultati attesi nella prospettiva del valore pubblico e del bene comune; Oggi nessun soggetto da solo è in grado di determinare cambiamenti decisivi nella direzione attesa.

LA NUOVA FILIERA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA I corpi sociali, le imprese, le associazioni, le famiglie sono potenziali interpreti di un ruolo pubblico (se e in quanto compartecipano e operano per l’interesse generale) maggior enfasi degli attori istituzionali non solo sulla definizione di principi guida, di indirizzi, di obiettivi, di regole di accreditamento e di standard qualitativi; adozione di nuovi strumenti di monitoraggio, controllo e valutazione, tanto più necessari quanto più la generazione di valore pubblico è delegata anche ad attori privati; l’allungamento e la diversa composizione della filiera dell’azione amministrativa comportano il passaggio dalla controllabilità alla corresponsabilità

Sistemi informativi e competenze istituzionali Connessione tra sistemi informativi e modelli organizzativi Differenziazione tra Sistema informativo strategico REGIONE Sistema informativo di coordinamento ASL Sistema Informativo di esercizio LIVELLI LOCALI (soggetti gestori, Comini) Governo del sistema: ruolo di indirizzo, coordinamento, programmazione Ruolo strategico per la gestione decentrata dei flussi informativi

Sistemi informativi e bisogni informativi La DOMANDA: la popolazione e i bisogni Caratteristiche dei fenomeni sociali (dati epidemiologici, di ricerca sociale…) I Bisogni espressi I Bisogni soddisfatti L’ OFFERTA dei servizi: Consistenza della rete, costi, modelli organizzativi, impatto La QUALITA’ dei servizi

Dati o informazioni ? dato che fotografa l’esistente a indicatore La programmazione e la definizione di obiettivi prioritari richiede elementi conoscitivi che sappiano trasformarsi da: dato che fotografa l’esistente a indicatore che valuta le necessità di intervento e di ri-orientamento delle risposte

L’esperienza della Regione Lombardia: i flussi attivati dalla DG Famiglia Dati di sistema: * Anagrafiche Enti, Strutture e Servizi e Asl: mappatura di tutti gli Enti/Strutture/Servizi operanti nella Regione. * Autorizzazioni al funzionamento: strutture autorizzate a funzionare in R.L. * Accreditamento tossicodipendenze e consultori * Fondo Sociale Regionale – circ. 4: numero e qualifica del personale impiegato in strutture pubbliche/private (nel settore sociale) finanziate/sovvenzionate dalla Regione * Piani di Zona: Caratteristiche Piani di Zona; Modello governance; Titoli sociali (buoni sociali e voucher sociali); configurazione della rete dei servizi; Destinazione delle risorse aggiuntive del Fondo Nazionale Politiche Sociali); Erogazione dei finanziamenti Fondo Nazionale Politiche Sociali (L. 328/00) da parte dell’Asl agli enti capofila .

I flussi attivati dalla DG Famiglia Dati specifici di area: Anziani e disabili : SOSIA: RSA – informazioni relative alla fragilità degli ospiti residenti nelle strutture residenziali per anziani Scheda Struttura (rsa): dati per la verifica del mantenimento del possesso dei requisiti di accreditamento RSA1 (rsa): dati di attività e finanziari delle RSA SDO (IDR): dati finanziari relativi alle strutture di riabilitazione SIDI: flusso strutture per disabili (dati di struttura e dati di attività) Invalidità civile: processo di concessione di provvidenze economiche agli invalidi civili  

I flussi attivati dalla DG Famiglia Dati specifici di area: Minori e Famiglia:  Consultori: schede di attività ai fini della valorizzazione Minori e Autorità Giudiziaria: monitoraggio minori collocati al di fuori della famiglia di origine Progetti Famiglia: conoscenza progetti finanziati con la legge regionale 23/1999. Solidarietà Famigliare: censisce le Associazioni che operano nell’ambito della Solidarietà Familiare. Immigrazione: Flusso per erogazione dei contributi relativamente a progetti sperimentali nell’ambito dell’immigrazione.

I flussi attivati dalla DG Famiglia Dati specifici di area: . Dipendenze: SESIT: per le tossicodipendenze, attualmente in esercizio presso alcune ASL. Progetti Sperimentazione: conoscenza dei progetti di sperimentazione finanziati con il Fondo Nazionale.  Tossicodipendenze ed alcooldipendenze: gestione delle richieste di iscrizione all’Albo Enti Ausiliari e la raccolta di informazioni struttura e utenza Terzo settore: Volontariato ed Associazionismo: censisce le Associazioni che operano nell’ambito del Volontariato/Associazionismo e di consentire a livello provinciale e regionale l’iscrizione al Registro delle Organizzazioni di Volontariato/Associazionismo

Il CRUSCOTTO DIREZIONALE Strumento strategico per il governo del welfare lombardo Consente una valutazione di sintesi delle attuazione delle politiche sociali e degli obiettivi regionali Fornirà, nella sua forma compiuta: la presentazione sintetica e di facile lettura dell’andamento generale delle politiche della D.G. Famiglia, nello specifico delle aree di intervento (es. anziani – disabili); la possibilità di spingere l’analisi gestionale sino al livello delle singole strutture socio-assistenziali specifici indicatori per meglio comprendere gli andamenti della gestione, il monitoraggio e il governo della spesa sociale.

I FATTORI DA CUI NON PUO’ PRESCINDERE LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO A SUPPORTO DEI PROCESSI DECIONALI

La costruzione di un sistema partecipato La circolarità dei processi programmatori La comunicazione interna, inducendo dipendenti e funzionari ad essere maggiormente consapevoli delle ricadute del proprio lavoro La comunicazione esterna, per aumentare la conoscenza ed il consenso dei cittadini, in modo da poter dare la possibilità a coloro che gestiscono la res publica di programmare la propria attività e di controllarne gli esiti.

Lo strumento del BILANCIO SOCIALE Accountability: trasparenza, responsabilità, attitudine a rendere conto; “Rendere conto” per valutare su una base oggettiva la validità delle scelte adottate - valenza strategica e gestionale; “Rendere conto” ai cittadini di ciò che è stato fatto - valenza comunicativa e partecipativa; Superare l’asimmetria informativa tra cittadini e istituzioni; Partecipazione degli stakeholders (portatori di interessi).