SUBCULTURE GIOVANILI Dott. Enrico Ponzoni.

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Transcript della presentazione:

SUBCULTURE GIOVANILI Dott. Enrico Ponzoni

Cultura giovanile Subcultura Il modo che una parte minoritaria di giovani e adolescenti sceglie per differenziarsi dalla cultura generale della società in cui vivono. Per questo motivo, in sociologia e antropologia tale atteggiamento viene definito subcultura Subcultura Gruppo di persone o di appartenenti ad un determinato segmento sociale che si differenzia da una più larga cultura di cui fa parte per stili di vita, credenze e/o visione del mondo. Ogni subcultura è espressione di particolari conoscenze, pratiche o preferenze e a volte è definita nell'ambito di una classe sociale, di una minoranza o di un'organizzazione Età Etnia Credo religioso Credo politico

I membri di una subcultura a volte si differenziano dal resto della società con uno stile di vita e un modo di vestire simbolici e alternativi a quelli dominanti. Le varie subculture si differenziano enormemente tra di loro. Lo studio delle subculture consiste nello studio dei simbolismi collegati a queste forme di espressione esteriore e nello studio di come queste vengano percepite dai membri della società dominante. Spesso è difficile identificare una subcultura a causa del fatto che il suo stile è stato assorbito dalla cultura di massa per scopi commerciali.

Provenienza Più diffusamente dagli Stati Uniti, grazie anche alle innovazioni nel campo della comunicazione. Internet MTV Le culture giovanili fanno uso di particolari stereotipi. Musica Vestiario Relazioni Stili di vita Le culture giovanili sono sempre in evoluzione.

GABBER

Il termine è nato in Olanda e deriva dalla parola yiddish khaver, che significa "amico". Altri fanno derivare la parola dall’inglese colloquiale gabber, ossia "casinista”. Il movimento gabber in Italia cominciò nel ‘94, grazie a DJs (es. Lancinhouse) che portarono la subcultura a conoscenza dei frequentatori delle discoteche, con serate nel locale Number One di Cortefranca (BS). Lo stile estetico nasce da una mixture tra lo stile ultras-hooligans dei sobborghi di Rotterdam, moda rave e abbigliamente sportivo. Capelli: Testa rasata Varianti: Spazzola o lati della testa rasati con capelli ingellati all'indietro (tipico della zona di Rotterdam)

Abbigliamento Musica ’94-’97 Australian Cavello Fila Sergio Tacchini Oxbow Kappa Adidas Nike air (classic) Merchandise labels Abb. sportivo da tennis ’98-’02 Lonsdale Fred Perry Ben Sherman Pitbull Getta Grip Dr. Marten’s Bretelle Abb. skinhead Musica L’hardcore è un genere musicale derivato dalla techno. Nasce a Rotterdam, e si distingue per le sonorità potenti e aggressive. Caratteristica principale è l'uso di una drum machine con un distorsore. L'hardcore old school dell'inizio e la metà dei ‘90 aveva poco più di 130 bpm ed era molto più morbida di quella attuale. Il ritmo della tipica musica hardcore moderna parte da circa 180 bpm in avanti (salvo alcune eccezioni). L'hardcore da discoteca non va confuso con la musica di corrente punk, detta hardcore punk.

Non si può dire che l'appartenenza alla subcultura gabber implichi necessariamente l'assunzione di stupefacenti. Tuttavia nei rave party e nelle discoteche si assumono spesso speed, ecstasy e anfetamine. Droghe & Ideologia La cultura gabber venne demonizzata dai mass media a causa della commercializzazione del genere musicale e dalla sempre più comune contaminazione del suono, che portarono masse di giovani ad avvicinarsi al movimento pur non seguendo alcuno dei dettami della cultura gabber. Questo provocò l'abbandono da parte dei gabber più moderati, lasciando i più estremisti, e alimentando così l'associazione tra musica Hardcore ed i movimenti di estrema destra.

ULTRAS

Ultras = “ultra-royaliste” (fr.) Tifoso organizzato di una determinata società sportiva forte senso di appartenenza al proprio gruppo impegno quotidiano nel sostenere la propria squadra Collocazione nello stadio: curva o gradinata Anni ’50 Primi tifosi di squadre di calcio iniziano a riunirsi in gruppo (Torino, Milano, Genova) Anni ’60 Sviluppo delle strutture aggregative Nome simbolico e striscione Coreografie (inni, bandiere, coriandoli, fumogeni) Competizione

Fortemente influenzati dal clima politico e dalle tensioni sociali Anni ’70 Fortemente influenzati dal clima politico e dalle tensioni sociali (cori, striscioni, abbigliamento paramilitare, simbologia) Anni ’80 Espansione del modello italiano in Europa (Spagna, Portogallo, Francia, Svizzera, Slovenia, Croazia, Serbia) Anni ’90 Modello ultras: Irlanda, Scozia, Olanda, Germania, Canada, U.S.A., Australia Risse (coltelli, razzi) e atti vandalici Impegno delle forze di polizia

Aggravamento della violenza Primo omicidio (1995, Genoa – Milan) Anni ’90 Aggravamento della violenza Primo omicidio (1995, Genoa – Milan) Documento contro le armi da taglio Oggi Sedi, siti web, libri, riviste autoprodotte No al calcio moderno (pay-tv) Inasprimento delle norme anti-violenza (D.A.SPO.) No striscioni senza autorizzazione No fumogeni e petardi Biglietti nominali D.A.SPO. preventiva Norme repressive

Rivalità, astio, violenza Cultura ultras Rivalità, astio, violenza Campanilismo Ideologia politica Gemellaggio Destra - Lazio, Juventus, Hellas Verona, Inter, Varese, Siracusa, Reggina, Palermo, Ascoli, Treviso, Padova, Catania Sinistra - Livorno, Cosenza, Carrarese, Casertana, Ternana, Savona, Empoli, Milan, Roma, Virtus Verona

Ultras vs Hooligans Organizzazione (gerarchia, compiti, incarichi) Coreografie (sciarpate, bandiere a due aste) Autofinanziamento, collette, merchandising (berretti, bandiere, spille, magliette) Lanciacori o capo curva (megafoni, tamburi) Tifoseria maschile e femminile Possibilità di amicizia con altre squadre Spontaneismo (leader) Tifoseria maschile Ogni altra squadra è un nemico

SKINHEAD

Skinhead = Testa rasata Gran Bretagna, 1969 Connotazioni estetiche, iconografiche ed ideologiche generi musicali abbigliamento comportamenti beni di consumo Anni ‘70 politicizzazione frammentazione Mod (Modernist) Inglesi Bianchi Proletari Musica nera Vespa, Lambretta Rude Boy Immigrati (o loro figli) Giamaica Proletari Scontri con polizia Alcol, marijuana +

I D E O L G A Primi metà ‘70 Ska Rocksteady Reggae Appartenenza di classe Fiero patriottismo Maschilismo, sciovinismo Orientamento conservatore (a volte) Seconda metà ‘70 Punk rock Oi! estrema sinistra apolitici estrema destra S.H.A.R.P. (Skin Heads Against Racial Prejudice) R.A.S.H. (Red & Anarchist Skin Heads) Original Skins88 – Boneheads G.A.S.H. (Gay Aryan Skin Heads) E.G.S.A. (European Gay Skinheads Association)

Campanilismo calcistico Italia, 1980-1989 Torino Milano Genova Roma Bologna Toscana Veneto 1985-1990 Campanilismo calcistico Lombardia, Veneto Forte presenza dell’estrema destra Anni ‘90 Mass media Stigmatizzano l’intero movimento S.H.A.R.P. Sviluppo (centri sociali)

Abbigliamento Testa rasata: il taglio viene dagli hard mod che adottarono un taglio piu corto rispetto agli original mod perché più adatto al lavoro nella classe operaia. Le skinhead girls (skingirls) adottano invece il cosiddetto taglio Chelsea: quasi interamente corto (a "spazzola"), con la frangia sulla parte anteriore e lunghe ciocche nella parte posteriore ed ai lati. Bretelle: ereditate dai rude boy giamaicani emigrati in Inghilterra, di vari colori, a volte portate pendenti per metterle in evidenza. I rude boy inclusero le bretelle nel loro abbigliamento allo scopo di imitare il vestiario dei gangster mafiosi dei film americani.

Ben Sherman: camicia a scacchi a mezze maniche, era parte dell'abbigliamento dei mods, e venne tramandata agli skins. Sherman era di origine ebraica. Fred Perry: polo usata dai mods e successivamente ripresa dagli skins. Oggi è un marchio prestigioso e costoso, ma un tempo era usato come indumento da lavoro. Perry era il più grande tennista d'oltremanica, anch’egli d'origine ebraica. Lonsdale: è stata la prima palestra a Londra accessibile ai ragazzi di colore. I capi più usati, come le felpe e la giacca di tipo harrington, sono stati adottati dagli skins di tutto il mondo. Anche questi capi furono tramandati dai mods.                                   

Bomber: giubbotto originariamente in uso tra gli aviatori inglesi, ereditato dai mods. Anfibi (o boots): scarponi tipici della classe operaia britannica che gli skins usavano per il lavoro e per l'abbigliamento quotidiano, solitamente Dr. Martens o Solovair. A volte vengono sostituiti i lacci neri con lacci rossi, bianchi o gialli. Scarpe da calcetto: l'indumento è stato ammesso nel vestiario "ufficiale" solo di recente, da alternare agli anfibi. Vengono usati modelli Adidas, Puma, spesso neri con strisce bianche. Le scarpe da calcetto vennero riprese per simboleggiare la forte passione degli skins per il gioco del calcio.

Blue jeans: pantaloni adatti al lavoro, solitamente vengono usati modelli attillati firmati Levi’s (501), o modelli a chiazze più chiare. Caratteristica comune, è quella di ripiegare i pantaloni per evidenziare gli anfibi o le scarpe da calcetto. Coppola: questo tipo di cappello era usato soprattutto dagli skins original. Anche questo indumento, come le bretelle, venne tramandato dalla cultura rude boy. Questi inclusero la coppola nel loro allo scopo di imitare il vestiario dei gangster mafiosi. Questo cappello è infatti di origine siciliana e viene difficilmente usato dagli skins neonazisti, ma soprattutto dagli original o da coloro che sono più vicini alla musica giamaicana.

Ragnatela tatuata sul gomito: il tatuaggio della tela sta ad indicare appartenenza e fedeltà allo stile. La leggenda narra che l'idea sia nata nei pub ai disoccupati inglesi tra i quali era diffuso il modo di dire "ci cresceranno le ragnatele addosso" a causa della disoccupazione. Secondo altre fonti, la tesi più improbabile secondo il quale ogni "giro di tela" simboleggerebbe un anno di carcere. Rondine tatuata: significa libertà e fu ereditata dai galeotti e marinai inglesi.

PUNK

Punk = “di scarsa qualità”, “da due soldi” Gran Bretagna, U.S.A., 1975 Influenza culturale musica letteratura arti visive moda U.S.A. U.S.A. Ramones Dead Boys Heartbreakers Voivods Minor threat Gran Bretagna Sex Pistols Clash Shame 69 Damned Generation X The Jam

Ideologia Street punk Nazi punk Anarcho punk rifiuto per qualsiasi forma di controllo (sociale, politico, religioso) Punk 77 Street punk Nazi punk Anarcho punk Straight edge 1977-1979 Apoliticismo Anarchismo Chaos Sex Pistols Hardcore punk Fine anni ’70 Apoliticismo Anarchismo Comunismo Nazismo Giubbe di pelle Borchie Creste Fine anni ‘70 Nazismo Fine anni ‘70 Anarchismo Pacifismo Animalismo Femmismo Vegetarismo Anticapitalismo Vestiti neri Primi anni ’80 No tabacco No alcol No droghe No sesso occ.

Italia Primi anni ’80, Milano Punk non ideologico Punk ideologico Punk nichilista Skiantos Hitler SS Tampax Kandeggina Gang Mercenary God Bloody Riot Klaxon Traumatic Wretched Nabat Nerorgasmo Attualmente = in voga il filone non ideologico (Punkreas, Pornoriviste, Derozer)

Abbigliamento - Spille, borchie, braccialetti di pelle - Creste, tagli corti asimmetrici o capelli lunghi - Anfibi, Converse, Vans o scarpe grandi da skater - Piercing, spille da balia usate come orecchini - Catene al collo con un lucchetto. - Giubbotti, jeans personalizzati, t-shirts o felpe con cappuccio, jeans attillati e spesso strappati e usurati, o jeans larghi da skater

HIP-HOP

Hip Hop Comunità afroamericane e latine del Bronx (NY – U.S.A.), inizi degli anni 1970 Block Party: feste di strada, in cui i giovani afroamericani e portoricani interagivano suonando, ballando e cantando Graffiti writing: contribuì a creare un'identità comune in questi giovani che vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione 1986 - 1993: fenomeno mondiale musica danza abbigliamento design Italia: Jovanotti, Articolo 31, Sangue Misto, Kaos, Sud Sound System, 99 Posse, Frankie HI-NRG, Piotta, Sottotono, Fabri Fibra, Mondo Marcio, Dogo, Neslie, …

Elementi della cultura MC'ing (o rap) Afroamericani DJ'ing Giamaicani Writing (o graffiti) Portoricani Breakdance Afroamericani e portoricani Beatboxing Afroamericani L'Mc (Master of Cerimonies) intrattiene il pubblico con il suo rap (espressione ritmica di rime). Le battles (battaglie) sono competizioni tra due Mc a colpi di rime rap. il DJ utilizza due giradischi simultaneamente, con un mixer, un amplificatore, altoparlanti, ed altri diversi pezzi . Può così produrre vari giochi (tricks) tra i due album presenti sui giradischi. Il risultato è un suono unico. Sono un modo per etichettare una crew o una gang. La prima forma di graffiti era un veloce marchio fatto con vernice spray, detto tag . I graffiti si svilupparono artisticamente e cominciarono a definire fortemente l'aspetto delle aree urbane. Stile dinamico di danza, che iniziò a formarsi nel South Bronx. I danzatori delle feste eseguivano i loro migliori movimenti sui break dei pezzi selezionati dal DJ. E’ l’imitazione vocale delle percussioni tipiche dell'hip hop. Consente di creare beat, rythm e più in generale melodie utilizzando solo la bocca.

DJ Breaker Writer MC Beatboxer

Stile di vita Alla fine degli anni novanta, nel rap si è molto diffuso il "bling bling", incentrato su simboli di ricchezza ed elevazione sociale come denaro, gioielli, auto di lusso ed abiti firmati. Gli artisti undeground l'hanno apertamente criticato come stile di vita materialistico. I modi di fare di certi artisti non rispecchiano il resto dell'hip hop, e gli effetti dei loro testi sui giovani di questa cultura sono molto dibattuti. Molto spesso i ragazzi adottano la personalità "gangsta", molto edonista e modaiola, senza essere parte di una gang. Simili comportamenti inducono più volte a comportamenti antisociali, come la persecuzione del proprio pari, l'avversione alla buona educazione, il rifiuto dell'autorità, e a crimini minori come il vandalismo. Poiché la musica hip hop pone quasi sempre enfasi all'"ipermascolinità", i suoi testi riflettono per molti atteggiamenti tendenti all'omofobia. L'hip hop ha un gergo distintivo (yo, flow, phat). Grazie al successo del genere negli ultimi decenni, molte di queste parole sono state assimilate in vari dialetti differenti in tutto il mondo. Negli anni recenti l'hip hop ha incontrato con la censura più problemi che il resto della musica, per l'uso di imprecazioni.

Abbigliamento Gli elementi fondamentali della moda erano le Puma sneakers slacciate, i berretti Kangol, pesanti gioielli d’oro, e vestiti over-size. Le marche più utilizzate sono: Cross Color, Karl Kani, Tommy Hilfiger, Fubu, Pelle Pelle, Avirex, Rocawear, J.Lo, Ecko Red, Mecca. I colori brillanti dei vestiti riflettono gli elementi cromatici dei graffiti. I pantaloni larghi e le scarpe slacciate sono perfette per gli acrobati della breakdance.

DARK

Origini Gran Bretagna, fine ‘70 – inizio ‘80 Gothic rock Letteratura gotica (XIX sec.) Cinema horror Goth, gotici, dark (in Italia) Influenze = musica, moda

Letteratura = Keats, Baudelaire, Poe, Rice Origine del termine “GOTH” Goti, popolo proveniente dall'attuale Germania dell'est che ha giocato un ruolo chiave nella caduta dell'Impero Romano d'Occidente Architettura gotica medioevale, disprezzata nel Rinascimento, ma apprezzata in senso nostalgico nel ‘700 inglese Romanzo gotico, genere creato da Horace Walpole nel 1764 (Il Castello di Otranto), legato all'orrore, alla morbosità, all'oscuro e al soprannaturale Cinema horror, creato dall’espressionismo degli anni ’20 (succesivamente B-movie) Letteratura e film Letteratura = Keats, Baudelaire, Poe, Rice Film = Miriam si sveglia a mezzanotte, Intervista col vampiro, Matrix, Il corvo, Shutdown

anti-conservatorismo Ideologia Movimento apolitico individualismo tolleranza creatività intelletualismo cinismo anti-conservatorismo Religione Cristianesimo Ebraismo Islam Induismo Taoismo Buddhismo Agnosticismo Ateismo Wicca Neopaganesimo Occultismo New age

Musica Prima metà ‘80 Seconda metà ‘80 Anni ‘90 Oggi (gothic rock, death rock) Bauhaus Siouxsie & the Banshees The Damned Joy Division The Cure Dead Can Dance Alien Sex Fiend Christian Death Sex Gang Children 45 Grave UK Decay The Virgin Prunes Seconda metà ‘80 (gothic rock, death rock, industrial, electronic body music, ambient, experimental, synthpop, shoegaze, punk rock, glam rock, indie rock, dance) The Sisters of Mercy The Mission UK Xmal Deutschland The Bolshoi Fields of the Nephilim Anni ‘90 (cybergoth) VNV Nation Apoptygma Berzerk Covenant The Cruxshadows Oggi (death rock, gothic metal) Cinema Strange Bloody Dead And Sexy Black Ice Antiworld Theatre of Tragedy Tiamat Tristania Sins of thy beloved Sirenia Apocalyptica Type O Negative Sentenced Entwine To/Die/For

Abbigliamento Le caratteristiche della moda gotica consistono in un uso massiccio del colore nero con dettagli argentati o di peltro. Si ha l'uso di un trucco marcato, principalmente nero (ma può comprendere altri colori, se pur in misura minore), borchie, stivali pesanti con talvolta inserti in metallo (come quelli New Rock) oppure i più classici pikes (stivaletti a punta di pelle o velluto con le fibbie laterali), gonne stratificate con dettagli in pizzo, pantaloni o jeans neri molto aderenti e rigidi, mantelli, giubbini di pelle, spesso decorati con scritte o spillette, cappotti molto lunghi e calze a rete. Sono inoltre comuni piercing e tatuaggi, inseriti nella moda a partire dalla metà degli anni '90. I capelli vengono spesso tinti; dal nero come colore di base, aggiungendo blu, viola o rosa. Non c'è molta differenza tra la moda gotica femminile e quella maschile. Inoltre il trucco è usato da entrambi i sessi ed un paio di calze a rete può essere usato da un uomo tagliando alcune parti e facendone una sorta di maglietta.

Bibliografia GABBER Mireille Silcott, Rave America: New School Dance Scapes. (Toronto: ECW Press, 1999) Pierfrancesco Pacoda, Sulle rotte del rave, Feltrinelli, 2002 ULTRAS Daniele Segre, Ragazzi di stadio, Milano, Mazzotta, 1979. Franco Ferrarotti, All'ultimo stadio, Milano, Rusconi, 1983. Alessandro Dal Lago, Descrizione di una battaglia: i rituali del calcio, Bologna, Il Mulino, 1990. Fabio Bruno, Vita da ultrà. Dentro le curve d'Europa, Bologna, Conti, 1992. Alessandro Dal Lago; Roberto Moscati, Regalateci un sogno: miti e realtà del tifo calcistico in Italia, Milano, Bompiani, 1992. Nanni Balestrini, I Furiosi, Milano, Bompiani, 1994. Valerio Marchi, Ultrà: le sottoculture giovanili negli stadi d'Europa, Roma, Koinè, 1994. Maurizio Marinelli, Ultimo Stadio, Bergamo, Centro Studi Polizia, 1996. Daniele De Luca; Dario Colombo, Fanatics: voci, documenti e materiali dal movimento ultrà, Roma, Castelvecchi, 1996. Rocco De Biasi, You'll never walk alone, Milano, Shake ed., 1998. Valerio Marchi, Il derby del bambino morto. Violenza e ordine pubblico nel calcio, Roma, Derive Approdi, 2005. Cass Pennant, Congratulazioni, hai appena incontrato la ICF (West Ham United), Milano, Baldini & Castoldi, 2004. [Ciao Emi...] libro in ricordo di Emiliano Del Rosso Ultrà - Centro di Coordinamento tifosi Azzurri Empoli - di Fabizio Fiorananti - Paolo Lunghi - Claudio Del Rosso Giovanni Francesio, Tifare contro. Una storia degli ultras italiani, Sperling & Kupfer, 2008. Maurizio Martucci, Nobiltà Ultras dal 1900, De Marco Piscitelli Edizioni, 1996. Nicola Guerra, "La celtica nel mondo ultras e nell’attualità politica" in "Storia ed uso della croce celtica nella destra politica italiana", , Settentrione - Rivista di Studi italo-finlandesi n.20/2008 a cura della Società finlandese di Lingua e Cultura Italiana.

Bibliografia SKINHEAD Maurizio Blondet, I nuovi barbari, gli skinheads parlano, Effedieffe, 1994. Riccardo Pedrini, Skinhead, Nda Press, 2004. Riccardo Pedrini, Skinhead. Lo stile della strada, Castelvecchi, 1996. Nicola Mariani, Skinheads, Storie e culture dagli Original ai Red ai naziskin, Datanews, 2001. Gianpaolo Gadalanu, Skinheads, Dalla musica giamaicana al saluto romano, Argo, 1994. Alessandra Castellani, Senza chioma né legge. Gli Skins italiani, Manifestolibri, 1995. PUNK Jon Savage (critico e storico del rock ). Il Sogno Inglese. Quando i Sex Pistols e il Punk Rock diedero alle fiamme il Regno Unito. Arcana edizioni pp. 686.. Marco Philopat, Costretti a sanguinare. Milano, Shake edizioni, 1997 (ripubblicato da "Einaudi Stile libero", 2006). Marco Philopat, Lumi di punk. La scena italiana raccontata dai protagonisti. Agenzia X, 2006. Gillian McCain, Legs McNeil. Please kill me. Il punk nelle parole dei suoi protagonisti. Baldini Castoldi Dalai, 2006. Stefano Gilardino. Cento dischi ideali per capire il punk. Editori Riuniti, 2005. Stewart Home. Marci, sporchi e imbecilli. Attraverso la rivolta punk. Shake, 2007. Federico Guglielmi. Punk. Giunti Editore, 1997. Piero Scaruffi. Storia del rock. 3.Dal 'Glam' al 'Punk'. 1974 - 1980. Arcana, 1990. Alberto Campo, Guido Chiesa. Rockin' Usa. La musica americana dal punk ai nostri giorni. Arcana, 1986. E. Guarneri. Punx. Creatività e rabbia. Con DVD. Shake, 2006.

Bibliografia HIP HOP David Toop (1984/1991). Rap Attack II: African Rap To Global Hip Hop. New York. New York: Serpent's Tail Francesco Adinolfi, Suoni dal ghetto: la musica rap dalla strada alle hit-parade, Genova, 1989 David Toop, Rap: Storia di una musica nera, Torino, 1992 Olivier Cachin, Rap: l'offensiva metropolitana, Torino, 1996 Giuseppe Pipitone, Bigger than hip hop: storie della nuova resistenza afroamericana, Milano, 2006 DARK AA.VV. ("Ver Sacrum“), Gothica. La generazione oscura degli anni '90, Tunnel edizioni, 1997 Lauren M. E. Goodlad, Michael Bibby (2007). Goth: Undead Subculture, Duke University Press. ed.   Ken Gelder (2005). The Subcultures Reader, Routledge. ed.