Letteratura Italiana 8 CFU L-11 EA (GRUPPO A-DER)

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Letteratura Italiana 8 CFU L-11 EA (GRUPPO A-DER) Apollonia Striano

Le roman/ the novel Osserva Guido Mazzoni in Teoria del romanzo (Il Mulino, 2012) che «le principali lingue europee indicano il romanzo con due famiglie di termini completamente diverse tra loro: il gruppo le roman…e il gruppo the novel. La più antica è la prima. Discende dall’espressione romanice loqui, che in latino medievale significa ‘parlare come

Le roman/ the novel coloro che vivono nel territorio dell’impero romano’, cioè in un idioma derivato dal latino. In origine, l’antico francese romanz indicava una qualsiasi delle varietà linguistiche neolatine; a partire dal XII secolo, per slittamento metonimico, passa ad indicare il discorso o il testo scritto in lingua romanza, soprattutto quando si parla di un volgarizzamento e di una narrazione.

Le roman/the novel Nella seconda metà del XII secolo, romanz può designare un’opera narrativa in versi e in volgare, di una certa lunghezza, destinata non al canto ma alla lettura, e incentrata su vicende tratte dalla cultura antica (la materia di Grecia e di Roma), da leggende celtiche (la materia di Bretagna), da temi bizantini e orientali, da storie contemporanee […] In inglese e in spagnolo, ciò che il francese, l’italiano e il tedesco chiamano con parole che derivano da romanice loqui viene

Le roman/the novel designato con parole che derivano, in prima istanza, del genere letterario italiano della novella e, in ultima istanza, dagli aggettivi latini novellus e novus. La parola inglese novel attestata per la prima volta a metà del Quattrocento, in origine significa ‘un fatto nuovo’, ‘una novità’. L’aggettivo novel conserva questa accezione fino all’inizio del Settecento; il sostantivo novel designa

La novella invece il genere della novella già a metà del Cinquecento, secondo un uso che si consolida nel corso del Seicento. Alla fine del XVII secolo, novel indica soprattutto i componimenti che si ispirano alla nouvelle francese, nata a sua volta dalle novelas spagnole e dalle novelle italiane».

Novella/romanzo «A lungo il significato delle due categorie resta fluttuante: novel e romance vengono spesso sovrapposti e confusi, fino a quando, fra gli ultimi decenni del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, l’oscillazione tende a placarsi. Da quel momento in poi, il novel designa storie ambientate nella dimensione della vita quotidiana, mentre il romance designa storie di amore o di avventura collocate in un tempo e in uno spazio diversi da quelli ordinari».

L’origine della novella La critica, soprattutto nell’800 (e poi nel ‘900), ha dibattuto a lungo sulla nascita del genere, secondo un indirizzo romantico e poi uno positivista: ne sono derivate molte teorie contrastanti, quella folcloristica, antropologica, mitica, classicista, orientalista. È prevalsa quest’ultima, che identificava nell’India il paese originario della n., diffusa poi in Occidente a partire dal XII sec., grazie agli scambi commerciali. La «scuola orientalista» per dimostrare questa tesi ha raccolto molto

L’origine della novella materiale di varia natura, catalogandolo e interpretandolo. Tuttavia, proprio per la dimensione vasta ed eterogenea di queste fonti, si è approdati alla conclusione recente che è impossibile rintracciare un’origine unica di questo genere, dal momento che la novella è presente in culture lontane e diverse. Così, i formalisti russi (Propp, Sklovskij) hanno iniziato ad indagarne soprattutto le comuni e costanti strutture, entro le quali i contenuti del racconto primitivo si organizzano, proponendo un modello.

L’origine della novella Su questa linea hanno continuato a muoversi i semiologi francesi (Barthes, Greimas, Bremond), che hanno rifiutato la prospettiva analitica del divenire della forma narrativa, elaborando l’idea di una «urforma», ossia di una forma originaria e profonda, rispetto alla quale le variazioni storiche sarebbero effimere, mentre conta cogliere la logica interna, la grammatica di un racconto antico e primordiale, fuori dalla storia.

L’origine della novella C’è poi una linea critica tracciata dagli statunitensi Scholes e Kellog, che sottolinea che, nonostante la natura del narrare sia instabile, alcuni schemi tornano ciclicamente. Secondo loro il racconto deriva da un genere onnicomprensivo come l’epos. Di qui si sarebbero sviluppati due filoni: la tradizione realistica e mimetica (Boccaccio); la

L’origine della novella tradizione favolosa e avventurosa.

La novellistica medioevale Nel Medioevo si diffondono le raccolte di novelle orientali, attraverso i contatti con gli Arabi e il loro stanziamento in Spagna. Esse esercitano un’influenza relativa: sembrano non risentirne affatto le novelle in versi di tradizione giullaresca, i fabliaux. Qualche eco se ne trova nei lai, racconti fiabeschi e sentimentali, di Maria di Francia, che però

La novellistica medievale sembra più che altro attingere dalla Bibbia, dall’agiografia e dai poemi cavallereschi. Fabliaux e lai sono alle origini dei due indirizzi che seguirà la novellistica occidentale: quello mimetico-realistico, con inclinazione alla beffa; quello a sfondo storico, fantastico e avventuroso, che si congiungerà col romanzo cortese.

La novellistica medievale Ma il processo di eroizzazione «esemplare» chiama in causa un’altra componente, quella dell’exemplum morale e devozionale in latino, un racconto conforme alla locutio brevis delle artes dictandi, che mistici e predicatori includono nelle loro opere per avvalorarne gli argomenti.

La novellistica medievale Si giunge poi ad un momento in cui viene elaborata una nuova sintesi narrativa: il momento gnomico è legato a contenuti eroico-leggendari; tuttavia, può anche essere legato a storielle realistico-satiriche. Così, le vicende esemplari acquistano nuova veste, escono dal formulario dei trattati e delle prediche e si aggregano in raccolte autonome. È questo il caso del Novellino

La novellistica medievale (1280-300). C’è tutto questo come «retroterra» di Boccaccio: il fabliau, l’exemplum, la favola orientale, lo scherno giullaresco…l’idea della cornice è stata probabilmente mutuata dal indiano Libro dei Sette Savi. Il Decameron ha influenzato la letteratura europea in maniera tangibile.