Rousseau: il programma politico

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Transcript della presentazione:

Rousseau: il programma politico «[…] in rilievo tutte le contraddizioni del sistema sociale, […] tutti gli abusi delle istituzioni, […] dimostra[ndo] che l’uomo è naturalmente buono e che soltanto a causa delle istituzioni gli uomini diventano malvagi» (Lettera a Malesherbes, 12 gennaio 1762 ). E, altrove: «L’uomo è nato libero, e ovunque è in catene. […] Come è avvenuto questo cambiamento? Lo ignoro. Che cosa può renderlo legittimo? Credo di poter risolvere questo problema» (Contratto sociale, Libro I, cap. I).

Il lessico politico del Contratto sociale (1762) Dal contratto sociale o civile si origina il corpo comune, che non è più l’antica polis ma la Repubblica, vale a dire quel sistema politico che si fonda sulla sovranità popolare, indipendentemente dalla forma di governo in senso stretto (chi esercita il potere esecutivo). Stato quando il corpo comune è passivo; Sovrano quando è attivo; Potenza è il corpo comune in rapporto ad altre unità politiche; Il popolo, singolarmente preso, è formato da cittadini (= partecipi all’autorità sovrana) oppure da sudditi (= soggetti alle leggi dello Stato).

Caratteri della sovranità In quanto esercizio della volontà generale, la sovranità è inalienabile (non rappresentabile) indivisibile (non trasferibile ad organi dello Stato diversi dal legislativo) infallibile («è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica» Libro II, cap. III), in quanto costituisce la fonte delle deliberazioni del popolo su se stesso incorruttibile

Analisi delle forme di governo Il governo è «un corpo intermediario istituito tra i sudditi e il corpo sovrano per la loro reciproca corrispondenza, incaricato dell’esecuzione delle leggi e del mantenimento della libertà sia civile che politica. (…) i membri di questo corpo si chiamano magistrati o re, cioè governatori: e il corpo intero prende il nome di principe» (Libro III, cap. I) Democrazia («depositario del governo è tutto il popolo o la maggior parte di esso»); Aristocrazia (il governo è rimesso «nelle mani di una minoranza» o anche «composto dalla metà del popolo»); Monarchia (il governo è «nelle mani di un unico magistrato»).

Il contesto repubblicano La Città «in grado di ricevere una legislazione» (Libro II, cap. X) quando mostra di avere le seguenti caratteristiche: scarsa estensione territoriale (in particolare Stati molto piccoli, densamente e uniformemente popolati e soggetti a rapida crescita demografica); popolazione rurale, animata da spirito di moderazione e dedita all’agricoltura e all’artigianato («in uno Stato veramente libero i cittadini fanno tutto con le loro braccia e nulla col denaro» Libro III, cap. XV); assenza di leggi, costumi e superstizioni radicate assenza di rischio di invasione esterna autosufficienza economica ed autarchia

Il popolo «[…] di per sé il popolo vuole sempre il bene, ma non sempre lo vede da sé. La volontà generale è sempre retta, ma il giudizio che la guida non sempre è illuminato» (Libro II, cap. VI) E ancora: «[la collettività] è una moltitudine cieca, spesso ignara di ciò che vuole» e perciò incapace di «realizzare da sola un’impresa così grande, così difficile, qual è quella di un sistema legislativo» (Ibidem)