TRASFORMAZIONE di ORGANISMI VEGETALI

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Transcript della presentazione:

TRASFORMAZIONE di ORGANISMI VEGETALI Negli ultimi venti anni, i metodi di trasformazione di cellule vegetali si sono perfezionati e sono diventati affidabili. Ad oggi sono trasformate con successo piu' di 120 specie vegetali e numerose piante transgeniche, o loro derivati, sono oggi regolarmente commercializzate. Nonostante una diffusa ostilità di larghi strati dell’opinione pubblica riguardo alle piante transgeniche, è certo che queste piante si stanno diffondendo rapidamente: negli USA le coltivazioni di mais transgenico stanno per soppiantare quelle di mais tradizionale.  La prima cellula vegetale resistente agli antibiotici è stata prodotta dalla Monsanto nel 1982. La prima pianta trasgenica è stata invece prodotta nell’università belga di Gent nel 1983

In teoria la trasformazione vegetale offre l'opportunita' di introdurre geni di qualunque origine nelle cellule vegetali. Queste cellule vengono, quindi, rigenerate producendo piante transgeniche che contengono ed esprimono la nuova informazione genetica. La maggior parte delle piante transgeniche viene generata usando due metodi generali che sono: * La trasformazione mediata da Agrobacterium * La trasformazione diretta con DNA (tecniche biolistiche, elettroporazione, permeabilizzazione di protoplasti mediata da PEG)

La totipotenza delle cellule vegetali e le tecniche di propagazione in vitro A differenza delle cellule animali che possono rigenerare altri organismi SOLO a partire da cellule della linea germinale, nelle piante qualunque tessuto può rigenerare una pianta intera Lo stadio differenziativo dei tessuti vegetali è reversibile e può essere manipolato in vitro variando il rapporto di auxina e citochinina, due ormoni vegetali che regolano proliferazione e differenziamento Con tecniche di micropropagazione in vitro, utilizzando degli espianti, si puo’ indurre la perdita del programma differenziativo. i calli sono colture di tessuti indifferenziati, che possono essere mantenute per lungo tempo in coltura, da cui possono essere rigenerate piante intere e fertili variando il rapporto aux/ck. Un alto rapporto aux/ck induce differenziamento radicale, mentre un basso rapporto aux/ck induce differenziamento vegetativo.

Due metodi per coltivare in vitro tessuti vegetali indifferenziati: la coltura di calli e la coltura di protoplasti Espianto fogliare su terreno a bassa concentrazione di fitormoni Foglia sterilizzata Coltura di calli Formazione di callo Sub-coltivazione del callo Induzione di germogli su terreno a basso rapporto auxina/citochinina Induzione di radici su terreno ad alto rapporto auxina/citochinina

Coltura di protoplasti Si sterilizza una foglia e si “pela” uno strato di epidermide Si pone lo strato di epidermide su un terreno contenente cellulasi e pectinasi Centrifugazione e recupero dei protoplasti Coltura dei protoplasti su cellule nutrici Coltura di callo Rigenerazione Coltura di cellule in sospensione

Agrobacterium batterio Gram-negativo del suolo che è in grado di infettare numerose piante dicotiledoni, inducendo, in corrispondenza di una lesione, caratteristiche alterazioni morfologiche e differenziative, tumorali, come: “crown gall” nel caso di A.tumefaciens, galla del colletto “hairy roots” nel caso di A.rhizogenes, proliferazione di radici avventizie La virulenza di questi ceppi è associata alla presenza di grossi plasmidi, chiamati: Ti (“Tumor inducing”) -A.tumefaciens Ri (“Root inducing”) - A.rhizogenes

Ceppi avirulenti non possegono i plasmidi Ti o Ri; tuttavia se questi plasmidi vengono trasferiti nei ceppi avirulenti per coniugazione o trasformazione, questi ceppi diventano virulenti. la formazione del tumore è dovuta alla trasformazione della cellula vegetale: un frammento di DNA batterico (T-DNA) viene trasferito dal batterio alla cellula vegetale e si integra STABILMENTE nel genoma della pianta, inducendo nelle piante infettate le caratteristiche modificazioni morfologiche e differenziative.

1 2 3 4 Infezione di Agrobacterium rhizogenes e insorgenza della sindrome hairy roots

Il meccanismo del trasferimento del T-DNA La prima fase e' costituita da un contatto cellulare mediato dalla interazione di proteine batteriche di adesione superficiale con specifici recettori della cellula vegetale. Le proteine di Agrobacterium implicate nell'ancoraggio alla cellula vegetale sono i prodotti genici di un insieme di geni complessivamente chiamati chv, mentre i recettori vegetali sono proteine vitronectina-like. Il sistema di percezione-trasduzione del segnale utilizzato da Agrobacterium è del tipo a due componenti in cui una his chinasi recettoriale, dopo aver percepito un segnale specifico, si autofosforila e trasferisce un residuo fosfato ad un secondo componente indipendente attivandone le proprieta' di attivatore trascrizionale. Nel caso di Agrobacterium il recettore e' rappresentato da VirA, mentre il trasduttore e' VirG. In seguito alla sua attivazione, VirG attiva tutti i geni vir legandosi a specifiche Vir box presenti sui loro promotori.