L’ETOLOGIA, L’ECOLOGIA, LA BIOLOGIA DELL’ORSO BRUNO MARSICANO

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L’ETOLOGIA, L’ECOLOGIA, LA BIOLOGIA DELL’ORSO BRUNO MARSICANO CONC - ORSO L’ETOLOGIA, L’ECOLOGIA, LA BIOLOGIA DELL’ORSO BRUNO MARSICANO

CHI E’ L’ORSO? L’orso è un animale imponente e massiccio, dotato di una folta pelliccia bruna, a volte con riflessi nerastri i contrasto con zone più chiare. I piccoli hanno general-mente un collare di peli biancastri che scompare verso il secondo anno d’età. È un animale plantigrado cioè un animale che si muove appoggiando l’intera pianta della zampa, dotata di ampi cuscinetti digitali e di robusti unghioni non retrattili. La sua vista è mediocre, essendo piuttosto miope, mentre l’olfatto e l’udito sono molto sviluppati. Dimensioni: lunghezza da 130 a 250 cm,altezza al garrese da 75 a 120 cm. Peso: da 50 a 150 kg per le femmine; da 70 a 300 per i maschi. I piccoli alla nascita pesano 200-300 grammi. Lunghezza della vita: In natura l’orso può vivere fino a circa 20-25 anni (max 30). In cattività può vivere più a lungo, tanto che in rari casi può superare i 50 anni. Sembra goffo ma nella corsa è molto veloce e può arrampicarsi sugli alberi molto facilmente grazie ai suoi unghioni.

COMPORTAMENTO L’ orso bruno marsicano non è assolutamente aggressivo infatti è pigro, solitario, tranquillo, intelligente e opportunista. È attivo nelle ore più calde della giornata e d’inverno non va in un vero e proprio letargo ma riduce soltanto la sua attività. La sua vita sociale è limitata al rapporto tra madre e figli e, solitamente gli adulti tendono a mantenere discrete distanze tra loro, per evitare conflitti per il territorio.

ALIMENTAZIONE L’orso viene classificato tra i carnivori, anche se il 90% della sua dieta è costituito da vegetali. È animale ghiotto di miele, alimento che ricerca avidamente e quando riesce a trovare un alveare ne fa una grande scorpacciata, insieme al miele mangia anche le api, delle quali non teme le punture perché il fitto pelo lo protegge. Erba, frutti e bacche che raccoglie nelle radure della faggeta all'interno del suo territorio, sono il cibo preferito. Le sue prede sono quasi esclusivamente insetti, che mangia in abbondanza, e piccoli vertebrati come anfibi e rettili la sua alimentazione può variare a secondo della stagione: mele e faggiole (i frutti del faggio) in primavera; fragole, pinoli e bacche di ginepro in estate; lamponi, pere selvatiche, sorbo e rose selvatiche in autunno.

HABITAT L’orso vive nelle foreste d’Italia, ma frequenta anche le praterie d’alta quota, al limite del bosco. Sulle alpi l’orso predilige vaste foreste ricche di sottobosco, in cui trova la necessaria tranquillità e gli alimenti di cui si ciba. In Trentino utilizza di preferenza la fascia di altitudine compresa tra i 700 ed i 1800 metri, ma può stanziare anche a quote più basse o transitare a quote molto elevate.

SEGNI DI PRESENZA: TRACCE La presenza dell’orso, animale difficilissimo da osservare, può essere testimoniata da numerose tracce quali orme, escrementi, resti di pasti od altri particolari che indicano il suo passaggio. Nella maggior parte dei casi un’osservazione attenta evita la confusione con altre specie animali e fornisce la certezza che il plantigrado frequenti o abbia frequentato una particolare area.

AVVISTAMENTO L'avvistamento diretto è difficile a causa delle abitudini assai elusive e prevalentemente notturne dei nostri orsi. Negli inverni più miti non è raro trovare sulla neve le impronte di qualche esemplare, probabilmente maschio, alla ricerca delle ultime bacche.

RIPRODUZIONE E NASCITA DEI PICCOLI In autunno l'orso si prepara allo svernamento che va da dicembre fino a marzo. Gli accoppiamenti avvengono tra maggio e giugno, la stagione degli amori dura per un arco di sei mesi spesso dopo spettacolari scontri tra maschi rivali a morsi e zampate. I più forti si accoppiano più spesso. Gli orsetti nasceranno molto più tardi, d'inverno, nella tana della madre. Le cucciolate sono solitamente di due individui e i cuccioli, che nascono in inverno nella tana, restano con la madre per 15 mesi. La seconda estate dopo il parto la femmina completa lo svezzamento ed è pronta ad accoppiarsi di nuovo. La maturità sessuale viene raggiunta dalle femmine a 5-7 anni; i maschi raggiungono le dimensioni di un esemplare pienamente adulto intorno ai 10 anni e solo allora le femmine si dimostrano interessate. La perdita di un individuo per cause accidentali (gli orsi non hanno predatori naturali, eccettuato l’uomo) necessita quindi di almeno 10 anni per essere ammortizzata, il periodo minimo per un ricambio generazionale. La ridotta attività riproduttiva e il basso tasso di accrescimento sono condizioni che non favoriscono l'aumento di orsi marsicani, poi le popolazioni poco numerose vanno incontro al problema della perdita di ricchezza del patrimonio genetico. Infatti più è piccola al popolazione più è facile che individui imparentati, che hanno quindi la gran parte dei geni uguali, si accoppino, portando una progressiva perdita di variabilità genetica e rischiando di indebolire la salute della popolazione per eccessiva consanguineità.

LETARGO L’orso trascorre solitamente la stagione invernale (novembre-marzo) in stato di semi-letargo, all’interno di una tana invernale Generalmente le tane sono ricavate in piccole grotte naturali, a volte allargate ed adattate dall’orso, più raramente vengono direttamente scavate nel terreno. L’ingresso è spesso poco visibile e di dimensioni ridotte rispetto alla mole dell’animale. All’interno l’orso si prepara solitamente un confortevole giaciglio a forma di nido, utilizzando foglie, erba, sterpaglie e ramoscelli. Durante lo svernamento il plantigrado cade in un profondo torpore, la temperatura corporea si abbassa, il metabolismo rallenta e l’animale consuma lentamente le scorte di grasso che ha accumulato nel corso dell’autunno. Il letargo non è però assoluto, a volte l’orso può uscire dalla tana per brevi periodi, nelle ore più calde della giornata. Se disturbato l’animale abbandona il ricovero ed è costretto a reperirne uno d’emergenza

IL MIO INCONTRO CON L’ORSO Qualche anno fa, all’imbrunire, girava per le vie del mio paese Opi, l’orsetta Yoga. Andava alla ricerca di facile cibo, visitava stalle e cantine azzannando tutto ciò che incontrava: caciocavalli, formaggi, prosciutti...Una sera ero a casa tranquillo, con mio padre a guardare la TV e abbiamo sentito delle grida e una gran confusione per strada. Ci siamo affacciati sul portone di casa e abbiamo visto passare proprio davanti a noi l’orsa che spaventata dai vicini fuggiva via. Non mi sono spaventato, anzi l’incontro così ravvicinato, anche se per pochi secondi, con questo simpatico animale mi ha fatto provare un’emozione grandissima.

Alla ricerca dell’orso con la troupe di SCREEN SAVER In autunno, con la scuola, ho avuto l’opportunità di girare una puntata, del programma televisivo Screensaver condotto da Federico Taddia, dedicata proprio all’orso. Con la troupe e con alcuni esperti del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise abbiamo girato il territorio cercando tracce dell’orso e con la speranza di vederlo.

Abbiamo attraversato fiumi, boschi, valli ma purtroppo non abbiamo incontrato l’orso!

“L’orso è anche avventura, favola, leggenda, continuazione di una vita antichissima, scomparsa la quale, ci sentiremo tutti un poco più poveri e più tristi” (Dino Buzzati 1948)