Territorio e popolazione dall’unificazione italiana

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Transcript della presentazione:

Territorio e popolazione dall’unificazione italiana Storia di una Città... La Rotta Territorio e popolazione dall’unificazione italiana ai giorni nostri Ricerca a cura di: Lisa Casarosa

Le Fonti: La Rotta a duecento anni dalla fondazione della parrocchia di S.Matteo (1789-1989). Testo a cura del sac.Ezzelino Arzilli, ex proposto del paese, Settembre1989. Statuto del Comune di Montecastello redatto nel 1468. Contenuto in Statuti di Montecastello, G.Kirner, Roma 1890, p.13. La Rotta, un’appartenenza oltre la nostalgia. Testi a cura di Giuseppe Caciagli e Arnaldo Nesti, Aprile 1995. Ricerche fotografiche a cura di Enzo Capannini . Tavole dei censimenti dal 1790 al 1990. Presso la parrocchia di S. Matteo. Testimonianze orali degli abitanti.

Posizione geografica e territorio: Lungo la Statale Tosco Romagnola, a pochi chilometri da Pontedera sulla sinistra dell’Arno si trova La Rotta. Ne annuncia la presenza anche la piccola stazione ferroviaria posta ai piedi di un altopiano con alle spalle località collinari quali Montecastello e S.Gervasio. Il paesaggio odierna rispecchia quello che fù in passato: mezzadrile toscano e in parte abiatato da fornaciai e mattonai. La Rotta oggi si presenta come una località che ha il suo nucleo intorno alla strada Statale, con delle insenature dove si trovano i magiori punti di ritrovo della popolazione:

Punti Cardinali del paese: 1) La piazza della Chiesa, comunemente chiamata “piazzone” 2) La fattoria con la Villa del Conte Azzoni Avogadro 3) Il “Botteghino” 4) “San Rimedio” 5) Le “Torrette” 6) Il “Palazzone” Si tratta di piccole zone o quartieri interni del paese che servono da orientamento alla popolazione

Etimologia del nome Perché “La Rotta”? Per cercare l’origine del nome di un paese è necessario andare a cercare quando tale nome è stato usato per la prima volta e da chi. Per quanto riguarda il nome di “La Rotta”, esso compare in lettera minuscola in un documento del comune limitrofo di Montecastello redatto nel 1468. La “rotta” di cui si parla in tale documento è una rottura provocata dall’Arno in piena alla riva sinistra di Montecastello, in una valle che loro chiamavano comunemente “Roncisvalle”.

Situazione demografica: La popolazione complessiva all’ultimo censimento datato 2003 è di 2129 abitanti di cui 1113 femmine e 1016 maschi. Le famiglie sono 777 con una media di 2,74 membri. 222 sono le persone vedove 723 i pensionati 42 disoccupati 90 unità della popolazione ha meno di 6 anni 130 unità sono tra i 6 e i 14 anni

...Situazione demografica 367 unità sono tra i 15 e i 30 anni Di questi: 99 sono studenti alle scuole secondarie 77 sono studenti universitari 198 svolgono attività lavorative

Situazione demografica del paese nell’arco di un secolo:

Attività lavorative: A lungo l’attività lavorativa della popolazione Rottigiana è stata quella di fornaciai e mattonai. Fino al 1850 però la vera industria non era ancora nata perciò oltre il 50% dei Rottigiani, come dovunque, chiedevano il loro sostentamento alla terra. Non essendoci ancora macchine agricole, l’agricoltura richiedeva molta mano d’opera, sia come aiuto ai contadini col podere grande, sia per fare gli scassi per le nuove vigne, per scavare fossi, potare viti ed alberi, zappare il grano turco ed anche per vangare direttamente interi campi di grano. Quando era il tempo dei raccolti era richiesto anche l’aiuto di donne e bambini per raccoglire le olive, vendemmiare,

…attività lavorative: Mietere il grano ed altri lavori secondo la stagione. Dal piano di Pontedera, dalle colline di Montecastello e di Treggiaia ed anche da San Donato venivano spessp i fattori a reclutare mano d’opera a La Rotta. Alcuni, i più fortunati, trovavano occupazione nelle fattorie o come taglia-boschi. Le donne, oltre alle loro faccende, andavano nei boschi a fare la legna per l’inverno, tessevano e filavano. In molte case c’erano i telai, ingombranti e chiassosi, dove venivano tessute stoffe per i negozi di pontedera. Per il resto c’era l’artigianato locale. In paese c’erano sarte, fabbri, ferrai, falegnami, calzolai, due barbieri, quattro o

…attività lavorative: …attività lavorative: cinque botteghe e infine la fabbricazione a mano dei laterizi (mattoni, mezzane, tegole, embrici) che richiedeva molta mano d’oprea ma solo per circa quattro mesi all’anno. Agli inizi del Novecento erano circa 5 le fornaci a legna che, a fuoco non continuo, producevano moche migliaia di pezzi. La matreia priam la forniva l’Arno che con le piene autunnali e invernali lasciava nelle cave la famosa “Molletta”. A quel tempo non si conoscevano i mattoni forati, perciò i laterizi fatti con la molletta erano molto più richiesti di quelli d’argille perché più leggeri.

Lavoratori nelle principali aziende di laterizi del comune di Pontedera nel 1915:

Situazione lavorativa odierna: La Fornace F.lli Braccini è stata quasi completamente distrutta in seguito alla seconda guerra mondiale e appare ai nostri occhi come un ammasso di ruderi. I Lavoratori si trasferirono in un’altra fornace che fu costruita subito dopo la distruzione di quella nei pressi di Pietroconti, luogo dove ora c’è un centro residenziale che ha appunto il nome di “Centro residenziale La Fornace”. La nascita di industrie e fabbriche (come la Piaggio) nella vicina Pontedera, e lo sviluppo dei mezzi di trasporto fece si che molti abitanti di La Rotta trovassero impiego nel vicino centro e che le piccole botteghe della frazione andassero piano piano a sparire.

Servizi attualmente presenti a La Rotta: 1 negozio generi alimentari 1 Ufficio Postale 1 Banca 5 Parrucchiere 1 Bazar (edicola, cartoleria, merceria) 3 Bar 2 Chiese

Occupazioni principali degli abitanti di La Rotta nel 2003:

Quante sono le ore che un abitante di La Rotta trascorre in un giorno nel suo paese? -esclusa la notte- Le risposte dei Rottigiani su un campione di 100 abitanti: Più di 5 9% circa 5 ore 11% da 2 a 5 32% meno di 5 48%

Cronologia degli eventi Rottigiani più importanti: 1847 Costruzione Stazione Ferroviaria “Leopolda” 1847 Erezione dell’oratorio pubblico della Madonna del Buon Consiglio 1853 Costruzione della prima Scuola gestita dal parroco 1860 Plebiscito che unì La Rotta al Regno di Sardegna 1862 Nascita della “Società delle classi operaie” 1873 Sciopero degli operai fornaciai 1877 Nascita della “Società di mutuo soccorso tra gli operai” 1877 Scandalo Capecchi 1884 Nascita della “Società dei reduci delle patrie battaglie” 1889 Nasce la Pubblica Assistenza 1890 Sciopero per l’aumento dei salari 1898 Insurrezione popolare provoca lo scioglimento del circolo repubblicano sociale 1903 Costituzione della “Lega di miglioramento tra gli Operai Mattonai e Terrazzieri”

1907 Apertura dello stabilimento per laterizi dei “Fratelli Braccini fu Antonio” 1908 Costituzione della “Società anonima cooperativa edificatrice di abitazioni popolari” 1911 Nasce a Pontedera la Camera del Lavoro 1911 Attiva in La Rotta una Lega di mattonai aderente alla Camera del Lavoro del Comune 1914 viene fondato il “Circolo cattolico democratico” da vari gruppi dell’Azione cattolica 1920, 29 Marzo Sciopero di fornaciai, seguito dall’adesione al Consorzio provinciale delle Cooperative 1921 fondazione del Club “Risveglio” da parte dei fornaciai 1921, Febbraio Istituzione di un “Fascio d’azione rivoluzionaria” a cui aderirono tutti gli organismi politici ed economici del paese 1921, 7 Maggio Un gruppo fascista fiorentino assali’ e distrusse la Camera del Lavoro di La Rotta

1920-1940 Il Fascismo a La Rotta: nel ventennio del regime fascista La Rotta si adeguò alla situazione politica, con la sopportazione di una miseria crescente. I mattonai iniziarono a migrare sempre di più in Piemonte e in Lombardia ad esercitare il loro mestiere nelle fornaci sopravvissute alla guerra o tempestivamente ricostruite. Nacquero mestieri ambulanti come i venditori di saponette, e giochi d’azzardo, come il gioco delle “Tre campanelle” divenuto poi delle “Tre carte”. 1946 Con la seconda guerra mondiale si registrò a La Rotta un notevole celo demografico, seguito alla quasi totale sparizione dei mattonai, che si riversarono nelle nuove fabbriche dei paesi limitrofi. 1952 Sciopero dei Rottigiani lavoranti alla Piaggio. Il paese per più giorni fu assediato dalle forze dell’ordine. 1955, 5 Giugno Visita ai Rottigiani del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi 1957 Inaugurazione dell’acquedotto comunale del “Botteghino” 1958, 8 Maggio Inaugurazione del Cinema “Astra” 1989 celebrazione dei 200 anni dalla fondazione della Parrcchia

Conclusioni Posso concludere che l’autonomia della frazione di La Rotta si sia molto ridimensionata nel corso di un secolo. Se all’inizio del Novecento poteva vantare una propria economia “chiusa” nel senso positivo del termine, oggi invece qualsiasi servizio dipende dal comune a cui si appartiene e il “Rottigiano” non si sente più appartenente ad una comunità distinta da quella Pontederese. Abbiamo scoperto che La Rotta nasce da una distaccamento di Montecastello dovuto alla rotta del fiume Arno e siamo arrivati alla conclusione che è divenuta sempre più “periferia di Pontedera” non mantenendo quasi mai una propria identità.