LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLOCM ZUCCHERO E LE IMPLICAZIONI PER LA FILIERA Progetto europeo di informazione coordinato da FAI CISL Cremona, Palazzo Trecchi,

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LA PROPOSTA DI RIFORMA DELLOCM ZUCCHERO E LE IMPLICAZIONI PER LA FILIERA Progetto europeo di informazione coordinato da FAI CISL Cremona, Palazzo Trecchi, novembre 2005 Gabriele Canali SMEA, Università Cattolica del S. Cuore, Piacenza e Cremona

Gli elementi essenziali dellattuale OCM zucchero Quote di produzione calcolate sullo zucchero prodotto e gestite a livello di impresa e di paese. Nessuno scambio di quote è possibile tra paesi Sussidi allesportazione per il surplus prodotto rispetto alle quantità consumate internamente Il prezzo interno dellUE è circa tre volte quello mondiale (anche se questultimo è più basso del prezzo interno anche per altri paesi esportatori) Importazioni preferenziali da paesi ACP e da quelli più poveri nellambito dellaccordo EBA

Lattuale sistema di sostegno Il sistema di supporto è basato su: Protezione dalle importazioni da paesi terzi Restituzioni allesportazione Acquisti da parte dellintervento pubblico in caso di necessità Il prezzo di intervento per lo zucchero bianco è di 63,19 /100 kg, per lo zucchero prodotto nellambito della quota assegnata. Esistono maggiorazioni per paesi deficitari: +1,46 per Irlanda, Portogallo, Finlandia e UK +1,69 per Spagna +2,34 per Grecia e Italia

Le quote nellattuale OCM zucchero Vi sono tre tipi di quote determinate in termini di zucchero: A, B e C Ma sono fissati i prezzi minimi per le bietole: Bietole per la quota A: 46,72 /t Bietole per la quota B: 32,42 /t Per le bietole usate per la quota C non vi è alcun prezzo minimo e non si applica nessuna restituzione alle esportazioni di zucchero: viene pagato per le bietole solo quanto ottenuto dalla vendita dello zucchero sui mercati internazionali a prezzi internazionali.

Le ragioni per una riforma (1) LUnione Europea presenta un surplus strutturale per lo zucchero. LOCM attuale è in scadenza (lultimo anno di validità è quello attuale cioè 1 luglio giugno 2006). LOCM zucchero è assolutamente diversa, a questo punto, rispetto a quanto deciso con la riforma del 2003 e consentire una situazione del genere porterebbe ad effetti distorsivi inaccettabili. Anche in questo caso, quindi, si ritiene di dover applicare i principi della riforma del 2003 del disaccoppiamento, dellavvicinamento ai mercati e della condizionalità. La Commissione ritiene che la produzione di zucchero non sia sostenibile, da un punto di vista strettamente economico, prima ancora che ambientale, nel lungo termine, in diverse parti dellUE.

Le ragioni per una riforma (2) Il panel OMC (WTO) ha condannato lUE, nellaprile 2005, per le sue esportazioni sussidiate che perciò devono essere sostanzialmente ridotte (di 4,6 milioni di tonnellate). Il caso era stato sollevato da Brasile, Thailandia e Australia. Nuovi accordi (EBA = Everything But Arms, e accordi con i Balcani) porteranno ad un aumento illimitato delle importazioni a dazio zero dal 2009, con la conseguente necessità di ridurre le produzioni interne per mantenere un equilibrio di mercato.

Le difficoltà dellattuale transizione Le tensioni provocate dalle decisioni assunte in sede OMC (WTO) sono evidenti e concrete. Con il regolamento n.1609/2005 del 30 settembre 2005 (GUCE 01 ottobre 2005), il quantitativo garantito nellambito delle quote di produzione per la campagna di commercializzazione , è ridotto di ,7 tonnellate, espresse in zucchero bianco. Tale riduzione è pari al 10,9% circa della quota complessiva (A+B) dellUE 25 Questa misura si rende necessaria per ridurre la necessità di una presenza sovvenzionata sui mercati internazionali entro i limiti previsti dallOMC.

LA RIFORMA DELLOCM ZUCCHERO Dopo la prima proposta del 2004, molto avversata dal mondo agricolo ed industriale, nel giugno del 2005 è giunta lulteriore e definitiva proposta della Commissione per la riforma dellOCM zucchero. La riforma viene presentata come una riforma necessaria per dare al settore un futuro percorribile nel lungo termine o prospettive di competitività

La proposta di riforma (1) Taglio dei prezzi del 39% in due anni, a partire dal 2006/07 (la prossima campagna): da /t a /t nel 2007/08 per lo zucchero. Concessione agli agricoltori di una compensazione, sotto forma di Pagamento Unico Aziendale, pari al 60% della riduzione del prezzo, subordinandolo al rispetto della condizionalità (riferimento alle produzioni medie del periodo ) Validità del nuovo regime, comprese le nuove quote zucchero, fino al 2014/2015

La proposta di riforma (2) Fusione delle quote A e B Distribuzione, dietro pagamento di un premio una- tantum di 730/t, di 1 milione di tonnellate della precedente quota C, destinata a scomparire definitivamente Soppressione del regime di intervento (ritiri di mercato) Ricorso possibile allammasso privato Aggiustamento automatico delle quote per mantenere lequilibrio di mercato e in funzione delle importazioni effettive dai paesi dellaccordo EBA

Il regime volontario e temporaneo di ristrutturazione Regime di ristrutturazione quadriennale volontario per gli stabilimenti che producono zucchero, sostenuto da un pagamento decrescente finalizzato a incoraggiare la chiusura e la rinuncia alla quota. Il pagamento proposto è pari a 730 /t nel primo anno ( ) 625 /t nel secondo ( ) 520 /t nel terzo ( ) 420 /t nel quarto ( ). Un pagamento integrativo per gli agricoltori nel primo anno di chiusura degli impianti ( ) in modo da assicurare loro il pagamento integrativo.

Obiettivi del regime volontario e temporaneo di ristrutturazione Incoraggiare chi è meno competitivo a lasciare il settore Provvedere, con risorse adeguate, a sostenere i costi sociali ed ambientali dellaggiustamento e delle chiusure Destinare risorse finalizzate a promuovere nuove attività produttive in modo coerente anche con le politiche strutturali e di sviluppo rurale

Finanziamento del fondo per la ristrutturazione Sia le risorse destinate ai trasformatori che cessano lattività che quelle per gli agli agricoltori nel primo anno, saranno reperite con un prelievo a carico dei dententori di quota che continueranno a produrre, decrescente nellarco di tre anni 126,4 /t di zucchero nel primo anno ( ) 92,30 /t nel secondo ( ) 64,5 /t nel terzo ( ).

Condizioni per laccesso al fondo per la ristrutturazione Rinuncia alla quota dopo consultazione e con laccordo tra bieticoltori e imprese dello zucchero Fermo definitivo dellattività produttiva nellimpianto in oggetto Chiusura dellimpianto e suo smantellamento Ripristino ambientale del sito e ridislocamento della forza lavoro.

IMPATTI DELLA PROPOSTA DI RIFORMA SULLA FILIERA (1) La riforma è destinata ad avere un impatto molto forte sul settore in tutta lUnione Europea E però evidente che saranno le aree meno efficienti nella produzioni di barbabietola o nella trasformazione in zucchero che subiranno le conseguenze più negative. La selezione delle imprese e dei territori sarà forte tanto più quanto più in passato si sono ottenute condizioni di particolare protezione. Sia lindustria che la parte agricola subirà quindi una selezione basata sui costi e sullefficienza produttiva

Competitività delle produzioni nei principali paesi UE

IMPATTI SULLA FILIERA (2) La valutazione non deve essere fatta solo a livello di Paesi membri ma anche a livello di singoli territori. Anche in Italia la situazione non è certo uniforme su tutto il territorio. Anche per le aree dove limpatto sarà meno drastica forte aumenterà lesigenza di un forte controllo dei costi Una significativa ristrutturazione sarà necessaria, anche in un contesto di riforma rivista a seguito delle ultime fasi della trattativa E assolutamente decisiva, in questo caso più che in altri, la tempestività nellassunzione delle decisioni

IMPATTI SULLA FILIERA (3) Le aziende agricole subiranno unulteriore spinta verso la competitività e forse, in parte, anche verso la scelta della non-coltivazione. Forte impatto sulle ditte sementiere e dei fattori di produzione per lagricoltura specifici per questa coltura (agrofarmaci, ad esempio). Interessanti opportunità, invece, si aprono su mercati esteri. Limpatto più negativo e più forte, invece,sarà certamente quello sulloccupazione, specie negli impianti di trasformazione, e specie nei territori più svantaggiati dove vi sono minori opportunità di impiego alternative.

Quali azioni? Portare al centro dellattenzione il dato delle ricadute sulloccupazione negli zuccherifici Programmare interventi integrati, coordinati e tempestivi, per accompagnare le ristrutturazioni e per trovare sviluppi e alternative. Verificare, territorio per territorio e stabilimento per stabilimento, le opportunità anche in settori connessi con la trasformazione di biomasse in funzione energetica.

Avvio degli aggiustamenti da parte delle imprese SUEDZUCKER, la società numero uno in Europa nella produzione di zucchero ha chiuso il primo trimestre con profitti in discesa del 12% a causa dei costi sostenuti per la chiusura di una fabbrica in Polonia e dellapertura di uno stabilimento in Germania che produce etanolo. Lobiettivo della società è cercare di diversificare la produzione dal suo core business (F&M del 16 luglio 2005)