GIANLUCA, EMIGRATO DI ANDREA SCLABAS
Un giorno una persona di nome Gianluca, che era molto povera, vedendo soffrire i suoi bambini, perché non avevano cibo a sufficienza, decise di partire per il Canada e guadagnare un po’ di soldi. Partì alla mattina presto, senza dire niente a nessuno ma lasciando un biglietto con scritto: - Cara famiglia ho usato i nostri risparmi per andare in Canada e guadagnare molti soldi per farvi vivere meglio. Spero di trovare presto un buon lavoro.-
L’emigrato si trovò in una brutta, piccola e arrugginita barca da 4 soldi e si pentì subito, ma dopo ripensò ai suoi figli e si convinse di aver preso la decisione migliore. Era tardi e si addormentò vicino al timone per paura di non trovarsi in luoghi che non conosceva, con il rischio di perdersi.
Dopo 30 giorni Gianluca arrivò in Canada. Sembrava tutto diverso da come se l’era immaginato. Si sentiva un po’ disorientato, allora chiese all’anziana signora presso la quale aveva trovato alloggio, dove poteva trovare un posto di lavoro da muratore, il lavoro che aveva sempre sognato.
Dopo 6 mesi Gianluca divenne molto bravo. Ogni settimana inviava una lettera alla sua famiglia e la sera, quando tornava dal lavoro leggeva con nostalgia le lettera che riceveva da casa. Cari moglie e cari figli, Il lavoro procede bene, ma sento molto la vostra mancanza, Un bacio a tutti voi.
Un giorno sul posto di lavoro arrivò un signore con una giacca nera e la cravatta, aveva in mano un frustino e ad ogni passo tutti tremavano spaventati. Camminava a fronte alta, si fermò davanti a lui e pensando che non stesse lavorando in modo accurato gli disse: - Sei licenziato.-
Gianluca prese la sua roba, se ne andò velocemente da quel cantiere e disperato camminò per cinque ore. Poi stanco si sedette su uno scatolone e ci passò la notte. La mattina seguente il padrone di un ristorante presso il quale si era fermato gli offrì un posto di lavoro che egli accettò con molto piacere.
Lavorò presso quel ristorante per tre anni riuscendo a risparmiare un bel gruzzoletto. Ora poteva permettersi l’acquisto del biglietto per il ritorno. Quando tornò a casa salutò la moglie e i suoi figli. Per festeggiare andarono tutti a pranzo al ristorante.
Con i soldi che aveva guadagnato affittò un ristorante e continuò il lavoro che aveva imparato all’estero. Poté così mantenere la sua famiglia e permettere ai suoi figli di continuare gli studi. RISTORANTE DA GIANLUCA