PHP PHP Hypertext Preprocessor

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Transcript della presentazione:

PHP PHP Hypertext Preprocessor Programmazione lato server

Building applications “… While many sites act as simple repositories, providing users with a collection of files they can retrieve and navigate through with hyperlinks, web sites are capable of much more sophisticated interactions. Sites can collect informations from users through forms, customize their appearance and their content to reflect the interests of particular users, or let the users interact with a variety of information sources…”

Cosa vediamo…

Cosa vediamo… web server Comunicazione HTTP Apache Logica applicativa PHP Data source MySQL

Cosa vediamo…

Architettura 3-tier (dal sito Microsoft)

Apache È un web server. Parla e capisce il protocollo http. Primo web server, sviluppato da Tim Berners-Lee presso il CERN. Predecessore di Apache: NCSA httpd server (1995).

PHP Open-source server-side scripting language sviluppato appositamente per il web. Il progetto inizia nel 1994 (Rasmus Lerdorf). Inizialmente PHP = Personal Home Page, poi diventa PHP Hypertext Preprocessor. 1998: PHP 3. Versioni correnti: PHP 5.2.11 e PHP 5.3.0.

PHP HTML + JavaScript Un file con codice PHP deve essere salvato in formato solo testo e con estensione .php. PHP HTML + JavaScript PHP

Introduzione a PHP Linguaggio di scripting per realizzare pagine web dinamiche, il cui contenuto viene generato (dinamicamente) nel momento in cui queste vengono richieste al web server. Script PHP: pagina HTML nella quale viene inserito il codice PHP viene descritto come “HTML-embedded”. Il codice PHP viene eseguito sul server prima che la pagina venga inviata al browser, che vedrà solo il risultato finale.

Introduzione a PHP: esempio “Ciao mondo!” Script PHP: <html> <head><title>Esempio 1</title></head> <body> <?php echo “<h1>Ciao mondo!</h1>”; ?> </body> </html> Pagina inviata al browser: <html> <head><title>Esempio 1</title></head> <body> <h1>Ciao mondo!</h1> </body> </html>

Introduzione a PHP: come si inserisce il codice? Stile abbreviato <? codice PHP qui ?> Stile classico <?php Stile Microsoft ASP <% %> Alternativa (utile con gli editor HTML visuali, come Front Page, che potrebbero non tollerare gli altri tipi di sintassi) <SCRIPT LANGUAGE=“php”> </SCRIPT>

Introduzione a PHP: come si inserisce il codice? Le istruzioni devono essere separate tra loro dal ; Commenti // questo è un commento /* questo è un commento */ # questo è un commento

Le funzioni fondamentali: sintassi per le funzioni La sintassi per richiamare una funzione è la seguente: nome_funzione(valore1, valore2,…); È possibile che alcune funzioni non necessitino di alcun parametro. In questo caso, vanno comunque indicate le parentesi tonde.

Le funzioni fondamentali: phpinfo( ) phpinfo(): genera dinamicamente una pagina contenente informazioni sulla versione di PHP installata e altre cosette, quali i nomi delle variabili predefinite. <html> <head><title>phpinfo()</title></head> <body> <?php phpinfo( ); ?> </body> </html>

Le funzioni fondamentali: echo echo: serve per scrivere l’output che viene inviato al browser che accede allo script. Non si tratta propriamente di una funzione, bensì di un costrutto del linguaggio; per questo non si usano le parentesi tonde. <html> <head><title>echo</title></head> <body> <?php echo “<h1>Benvenuto!</h1>”; ?> </body> </html>

Le funzioni fondamentali: echo Grazie a echo si può visualizzare il contenuto delle variabili. <html> <head><title>echo</title></head> <body> <?php echo “Benvenuto su ” . $_SERVER[“HTTP_HOST”]; ?> </body> </html> $_SERVER[“HTTP_HOST”]: variabile contenente il nome di dominio del sito su cui lo script viene eseguito.

Le funzioni fondamentali: exit( ) e die( ) exit() e die(): arrestano l’esecuzione dello script; die() consente anche di stampare un messaggio. Tali funzioni possono essere utilizzate per gestire eventuali situazioni di errore che non consentono la prosecuzione dello script. <html> <head><title>exit</title></head> <body> <? exit( ); ?> <p>Questa frase non si vedrà</p> </body> </html>

Le funzioni fondamentali: esempi Nell’esempio seguente controlliamo il valore della variabile $n e mostriamo un messaggio di errore, bloccando l’esecuzione del programma, se tale variabile è maggiore di 1. <html> <head><title>die</title></head> <body> <? $n=5; if ($n>1) die(“<h1>$n è maggiore di uno!!!</h1>”); echo “<h1>$n è minore o uguale a uno!</h1>”; ?> </body> </html> Vedere cosa succede sostituendo $n=5 con $n=1.

Variabili e tipi di dato: sintassi delle variabili I nomi delle variabili sono prefissati dal simbolo $ Esempio: $a = $b + $c serve per assegnare alla variabile a la somma dei valori delle variabili b e c. Il simbolo = è l’operatore di assegnazione. In PHP, per creare una variabile, è sufficiente assegnarle un valore. Le variabili, cioè, non vanno dichiarate esplicitamente. Per visualizzare il valore di una variabile, come già visto, si usa echo.

Variabili e tipi di dato: sintassi delle costanti Il formato per assegnare il valore ad una costante è: define(“nome_costante”,”il valore che si intende dare”); Esempio: define(“FILM”,”Codice d’onore”); define(“TIPOFILM”,” è un dramma nell’ambito della giustizia militare.”); Per visualizzare una costante in uno script si usa echo e l’operatore di concatenazione: echo “Il film ”.FILM.TIPOFILM; L’operatore . è l’operatore di concatenazione.

Operatori (I) Operatori aritmetici Operatori di confronto +: addizione ($a + $b). -: sottrazione ($a - $b). : moltiplicazione ($a  $b). /: divisione ($a / $b). %: modulo ($a % $b). Operatori di confronto ==: uguale ($a == $b). ===: identico ($a === $b) (cioè $a e $b sono anche dello stesso tipo). !=: diverso ($a != $b). <>: diverso ($a <> $b). <: minore di ($a < $b). <=: minore o uguale di ($a <= $b).

Operatori (II) Operatori logici Operatore ternario !: NON (!$b: rende vero se $b è falso e viceversa). &&: E ($a && $b: rende vero se $a e $b sono entrambe vere; altrimenti falso). ||: O ($a || $b: rende vero se $a oppure $b è vera; altrimenti falso). xor: O esclusivo ($a xor $b: rende vero se i valori di verità di $a e $b sono diversi; altrimenti falso). Operatore ternario condition ? “value if true” : “value if false” ($grade > 50 ? “Passed” : “Failed”); L’espressione assumerà valore “Passed” o “Failed” a seconda del valore della variabile $grade. Operatore di assegnazione: =

Operatori (III) Operatori combinati +=: $a += 5: aggiungi 5 ad $a e assegna il risultato ad $a stessa. -=: $a -= 5: togli 5 ad $a e assegna il risultato ad $a stessa. /=:$a /= 5: dividi $a per 5 e assegna il risultato ad $a stessa. Operatore di incremento e decremento ++$a: aggiunge 1 alla variabile $a poi ne restituisce il valore. $a++: restituisce il valore originario quindi vi aggiunge 1. Analogamente per gli operatori --$a e $a--. Questi operatori vengono spesso utilizzati per i contatori all’interno di cicli ($contatore += 10, $contatore++).

Esempi <?php $costo_televisore=“500”; $costo_televisore+=“15”; echo “Ehi! Grande occasione per le TV, costano solo $costo_televisore, spedizione inclusa! Ordina subito!”; ?> Risultato nel browser: Ehi! Grande occasione per le TV, costano solo 515, spedizione inclusa! Ordina subito!” $contatore=0; $contatore=10 echo $contatore++; echo --$contatore; echo “<br>”; echo “<br>”; echo $contatore; echo $contatore Risultato nel browser: 0 Risultato nel browser: 9 1 9

Variabili e tipi di dato: variabili predefinite Sono variabili il cui valore è preimpostato, che contengono solitamente informazioni sull’ambiente di esecuzione dello script PHP. $_SERVER[“PHP_SELF”]: contiene il percorso dello script in esecuzione (ad es., se lo script è raggiungibile dall’indirizzo http://localhost/index.php3, $_SERVER[“PHP_SELF”] conterrà il valore /index.php3). $_SERVER[“HTTP_HOST”]: contiene il nome del server su cui lo script viene eseguito (nel caso precedente, localhost). $_SERVER[“REMOTE_HOST”]: fornisce il nome di dominio del visitatore. $_SERVER[“REMOTE_ADDR”]: fornisce l’indirizzo IP del visitatore. Usare la funzione phpinfo( ) per visualizzare l’elenco completo delle variabili predefinite.

Variabili e tipi di dato: tipi di dato I tipi di dato in PHP si suddividono in tipi scalari e tipi compositi. Tipi scalari: numeri (interi e in virgola mobile), stringhe, valori booleani. Tipi compositi: array, oggetti.

Variabili e tipi di dato: esempi // $b è una variabile di tipo booleano $b = TRUE; // $num è una variabile di tipo intero $num = 25; // $pi_greco è un numero in virgola mobile // si noti il punto (virgola decimale) $pi_greco = 3.14; //$messaggio è una stringa $messaggio = “Ciao a tutti!”;

Variabili e tipi di dato: array In PHP un array può essere tanto un vettore (struttura dati in cui ogni elemento è individuato da un valore numerico) quanto una tabella di hash (collezione di coppie nome/valore). array( ): per costruire esplicitamente un array. È anche possibile costruire un array in modo implicito.

Variabili e tipi di dato: esempi di array // array di numeri interi costruito esplicitamente utilizzando array() $primi = array(2,3,5,7,11); // array costruito implicitamente $pari[0] = 2; $pari[1] = 4; $pari[2] = 6; // tabella di hash $bookmark[“univ”] = “www.unifi.it”; $bookmark[“dip”] = “www.dsi.unifi.it”;

Variabili e tipi di dato: come accedere agli elementi di un array Utilizzare il corrispondente indice numerico, oppure la chiave (se si tratta di una tabella di hash) echo $primi[3]; echo $bookmark[“dip”]; In PHP un array può contenere anche elementi di tipo diverso $mix = array(1,”ciao”,3.14,array(1,2,3));

Manipolazione delle stringhe In PHP esistono diverse funzioni predefinite per effettuare moltissime operazioni sulle stringhe di testo. substr: consente di estrarre una sottostringa. La sintassi è: substr(stringa,inizio,fine); ove stringa indica la stringa di partenza, inizio è il carattere di partenza per estrarre la sottostringa e fine quello in cui termina la sottostringa. L’argomento fine è opzionale: se non indicato, il carattere finale della sottostringa sarà il carattere finale della stringa stessa. <?php $protagonista=“Bruce Willis”; $nome=substr($protagonista,0,5); $cognome=substr($protagonista,6); echo “Il nome è: $nome, il cognome è: $cognome”; ?>

Manipolazione delle stringhe strlen(stringa): restituisce la lunghezza della stringa stringa come numero intero. trim(stringa): elimina gli spazi dalla stringa stringa. ucfirst(stringa): rende maiuscola l’iniziale di stringa. ucwords(stringa): rende maiuscole tutte le iniziali delle parole di stringa.

Manipolazione delle stringhe strpos(stringa,pattern): cerca la prima occorrenza di pattern in stringa e restituisce il carattere in cui compare. strrpos(stringa,pattern): cerca l’ultima occorrenza di pattern in stringa e restituisce il carattere in cui compare. str_replace(stringa da cercare,stringa da inserire,stringa): cerca stringa da cercare in stringa e la sostituisce con stringa da inserire. nl2br(stringa): se stringa è un generico testo, converte tutti gli a capo in <BR> HTML. urlencode(stringa): converte stringa in modo tale da poterla accodare a un’interrogazione in uno script. urldecode(stringa): decodifica completamente la stringa di interrogazine URL stringa.

Manipolazione delle stringhe strrev(stringa): restituisce stringa invertita. str_word_count(stringa,modalità): effettua alcuni conteggi su stringa: se modalità non è specificata, conta le parole di stringa; se modalità=1, restituisce un array contenente tutte le parole di stringa; se modalità=2, restituisce una tabella hash ove la chiave è la posizione numerica della parola in stringa e il valore è la parola stessa. explode(separatore,stringa): crea un array di elementi partendo dalle parti di stringa divise dal carattere separatore. implode(separatore,array): crea una stringa partendo dagli elementi di array divisi da separatore. Esistono numerose altre funzioni per la manipolazione di stringhe, che possono essere trovate su ogni buon manuale.

Form HTML: sintassi dei form Un form HTML è una finestra contenente vari elementi di controllo che consentono al visitatore di inserire informazioni. Una volta inseriti, i dati vengono inviati ad uno script che li elabora. Sintassi: <form action=“[URL dello script]” method=“[GET o POST]”> <input type=“[elemento di controllo]” name=“[nome]” …> … </form>

Form HTML: sintassi dei form L’attributo action serve per specificare l’URL dello script. L’attributo method serve per specificare la modalità di invio delle informazioni. Può essere GET o POST. Con GET le informazioni vengono inserite nell’indirizzo URL, dunque sono visibili nella barra degli indirizzi del browser, ma sono vincolate dalla lunghezza massima di un URL, che è di 256 caratteri. Con POST i dati vengono scritti sullo “standard input” dell’applicazione destinataria, dunque non sono visibili ma soprattutto non ci sono limiti sulla quantità di dati inviata. Si può accedere alle informazioni inviate anche utilizzando gli array superglobali $_GET e $_POST (a seconda del metodo usato).

Form HTML: elementi di controllo (I) Pulsante d’invio: SUBMIT. L’attributo ‘Value’ (opzionale) specifica il testo personalizzato da visualizzare all’interno del pulsante. Pulsante per la cancellazione delle informazioni inserite: RESET. L’attributo ‘Value’ è come sopra. Campi di testo per l’immissione di singole linee di testo all’interno di appositi riquadri: TEXT. L’attributo ‘Name’ serve per dare il nome al controllo; ‘Size’ serve per determinare la dimensione del campo in caratteri (es.: size=“30”). Altri controlli per l’immissione di testo sono PASSWORD (i caratteri sono rimpiazzati sullo schermo da asterischi) e HIDDEN (per la creazione di un campo di testo nascosto, a volte utilizzato per passare informazioni da un form a un altro). Per l’immissione di testo su più righe, si può utilizzare TEXTAREA: <TEXTAREA NAME=“miei commenti” ROWS=“10” COLS=“40”> </TEXTAREA>

Form HTML: elementi di controllo (II) Caselle di selezione che consentano all’utente selezioni multiple all’interno di un form: CHECKBOX. L’attributo ‘Name’ serve per dare un nome al singolo elemento di selezione all’interno del controllo, mentre l’attributo ‘Value’ specifica il valore assunto dalla variabile relativa quando la casella viene selezionata. Inserendo alla fine la parola CHECKED, il browser selezionerà inizialmente la casella in modo automatico. Esempio: <INPUT TYPE=“CHECKBOX” NAME=“arancia” VALUE=“Succo d’arancia”> <INPUT TYPE=“CHECKBOX” NAME=“cola” VALUE=“Coca-Cola”> <INPUT TYPE=“CHECKBOX” NAME=“pompelmo” VALUE=“Succo di pompelmo” CHECKED>.

Form HTML: elementi di controllo (III) Pulsanti radio per la selezione di un solo elemento all’interno di un gruppo: RADIO. A differenza del controllo CHECKBOX, il nome di tutte le caselle di un controllo RADIO deve essere sempre lo stesso. I menu di selezione permettono una o più selezioni a partire da un elenco: SELECT. Esempio: <SELECT NAME=“giorno_settimana”> <OPTION>Lunedì <OPTION>Martedì <OPTION>Mercoledì <OPTION>Giovedì <OPTION>Venerdì </SELECT> Per avere selezioni multiple all’interno di un menu di selezione, si usa la seguente sintassi: <SELECT NAME=“giorno_settimana[]” multiple>

Form HTML: esempio Semplice esempio di form HTML: <form action=“/scripts/elabora.php” method=“get”> <input type=“text” name=“campione”> <input type=“submit” name=“Invia” value=“Invia i dati”> </form> Scrivendo “Schumacher” nella casella di testo e premendo il pulsante “Invia i dati”, nella barra degli indirizzi verrà visualizzato: http://....../scripts/elabora.php?campione=Schumacher Nello script ‘elabora.php’ viene definita una variabile di nome $_GET[“campione”] il cui valore è la stringa “Schumacher”.

Form HTML: trasmissione dei dati col metodo GET Indirizzo URL dello script a cui si vogliono inviare i dati seguito da un punto interrogativo ? seguito dalla ‘query string’ La struttura della query string consiste di coppie nome/valore separate da &; i caratteri non ammissibili in un indirizzo URL vengono sostituiti da % seguito dal corrispondente codice ASCII (in formato esadecimale; ad es., ‘ì’ diventa ‘%EC’). Gli spazi vengono sostituiti da +. Il metodo GET si può sfruttare per passare parametri ad uno script PHP. Supponiamo di avere uno script news.php che estrae informazioni da un database; possiamo creare una variabile, da chiamare, ad esempio, $argomento, tramite la quale estrarre il tipo di notizie che più ci interessano: http://....../news.php?argomento=Sport Se l’argomento che ci interessa ha un nome che non sappiamo accodare ad un URL, possiamo usare la funzione urlencode( ).

Un esempio Creiamo un form contenente un campo di testo, una textarea e due pulsanti, un pulsante di invio e un pulsante di reset. Supponiamo inoltre che lo script di destinazione si chiami ‘decode.php’.

Un altro esempio Creiamo un altro form, contenente un campo di testo, un menu di selezione, tre pulsanti radio e i soliti due pulsanti, di invio e di reset. Supponiamo inoltre che, anche in questo caso, lo script di destinazione si chiami ‘decode.php’.

Un altro esempio Ora costruiamo lo script ‘decode.php’ che elabora il precedente form, dando come risultato per l’utente la seguente pagina web:

Dichiarazione di funzioni: sintassi Ogni programmatore può creare funzioni personali, che normalmente sono di due tipi: funzioni in senso “matematico” o funzioni come mezzo per aggiungere nuovi comandi al linguaggio. Nella prima accezione, una funzione rappresenta una relazione tra un input e un output. Nella seconda accezione, una funzione rappresenta un modo per raggruppare un blocco di istruzioni PHP affinché possano essere richiamate ed eseguite come se fossero un’unica istruzione. Sintassi per la dichiarazione di una funzione: function [nome_funzione]([argomenti]){ [corpo-della-funzione] } [nome_funzione]: nome della funzione; [argomenti]: elenco, eventualmente vuoto, di parametri da fornire alla funzione separati da virgole; [corpo-della-funzione]: blocco di istruzioni PHP che implementano la funzione stessa.

Dichiarazione di funzioni: esempio Dichiarazione di una funzione che somma due numeri: function somma($a,$b){ return $a+$b; } Il costrutto ‘return’ viene utilizzato quando una funzione deve restituire un valore. Richiamo della funzione ‘somma’: $risultato=somma(1,1); Il risultato della funzione somma calcolata sugli argomenti (1,1) viene assegnato alla variabile $risultato.

Dichiarazione di funzioni: variabili locali e variabili globali All’interno di una funzione, come si è visto, si possono naturalmente utilizzare delle variabili. In questo caso, tuttavia, occorre prestare attenzione alla distinzione tra variabili locali e variabili globali. Le variabili locali sono definite all’interno della funzione, e non sono accessibili al di fuori di essa. Le variabili globali sono invece definite al suo esterno (nella parte principale dello script), e si possono utilizzare all’interno di una funzione premettendo la parola-chiave global.

Dichiarazione di funzioni: esempi Esempio 1: <? function prova() { $numero =3; …… } // Qui $numero non è definita! ?> Esempio 2: // $numero è una variabile globale $numero=3; // Quando dico $numero intendo la variabile globale global $numero; echo $numero;

Dichiarazione di funzioni: il costrutto ‘global’ Se ci si dimentica di usare il costrutto ‘global’, l’interprete PHP avrebbe considerato $numero una variabile locale, e l’avrebbe trovata non definita. In alternativa a ‘global’ si può accedere a una variabile globale tramite l’array associativo $GLOBALS. La sintassi è la seguente: $GLOBALS[“numero”]

Strutture di controllo Come in ogni linguaggio di programmazione, le strutture di controllo servono per controllare il flusso di esecuzione del programma (o, nel nostro caso, dello script). Si possono distinguere due tipologie di strutture di controllo: quelle condizionali e quelle iterative.

Strutture di controllo: strutture condizionali Costrutto if: si utilizza quando si vuole che l’esecuzione di un certo blocco di istruzioni avvenga o meno in funzione del valore di un’espressione (la condizione). Costrutto switch: si utilizza quando ci sono diversi blocchi di istruzioni e si vuole che, in base al valore dell’espressione data, venga eseguito soltanto uno di questi.

Strutture di controllo: costrutto ‘if’ Sintassi: if [condizione] { [blocco istruzioni] } Esempio: if ($b != 0) { $c = $a / $b; Se si vuole che un altro blocco di istruzioni venga eseguito nel caso in cui la condizione risulti falsa, si usa il costrutto else. Sintassi: [blocco istruzioni 1] else { [blocco istruzioni 2] if ($colore == “rosso”) { echo “Il colore è rosso”; else{ echo “Il colore NON è rosso”;

Strutture di controllo: costrutto ‘switch’ Sintassi: switch [espressione] { case [valore 1]: [blocco istruzioni 1]; break; case [valore 2]: [blocco istruzioni 2]; …… } Esempio: switch($segno){ case 1: echo “E’ uscito il segno 1!”; case 2: echo “E’ uscito il segno 2!”; default: echo “E’ uscito il segno X!”; Tramite la parola chiave default si può prevedere un caso che deve essere eseguito se tutti i controlli precedenti hanno dato esito negativo.

Strutture di controllo: strutture iterative Costrutto while: si utilizza quando si vuole ripetere l’esecuzione di un blocco di istruzioni, e il numero di iterazioni dipende dal valore di una condizione. Dunque ‘while’ è particolarmente utile quando non si sa a priori quante iterazioni dovranno essere effettuate. Sintassi: while([condizione]) [blocco istruzioni] Esempio: $contatore=1; $max=10; while($contatore <= $max){ echo “Ho contato fino a $contatore <br>”; $contatore++; }

Strutture di controllo: strutture iterative Costrutto for: si utilizza quando si vuole ripetere l’esecuzione di un blocco di istruzioni, e il numero di iterazioni è prefissato. Sintassi: for([espr1]; [espr2]; [espr3]) { [blocco istruzioni] } [espr1]: inizializzazione, espressione da valutare una sola volta; [espr2]: condizione da valutare; [espr3]: se espr2 è verificata, si esegue [blocco istruzioni] ed [espr3], per poi tornare alla valutazione di [espr2]. Esempio: $max=10; for ($contatore=1; $contatore<=$max; $contatore++) { echo “Ho contato fino a $contatore <br>”; $contatore++;

Un esempio Riprendiamo l’esempio che abbiamo chiamato ‘form2’. Per prima cosa, facciamo una piccola modifica al form html, introducendo la possibilità di scegliere più giorni della settimana per la consegna (e non uno soltanto). Inoltre chiameremo ‘collect_info.php’ lo script che elaborerà i dati inviati. Chiameremo il nuovo form ‘form_menu.html’.

Un esempio Ora creiamo lo script ‘collect_info.php’ per elaborare i dati inviati col precedente form. Vogliamo che tale script svolga i seguenti compiti: Se non è stato selezionato alcun giorno di consegna, l’array $_GET[“giorno_settimana”] sarà vuoto e il browser visualizzerà un messaggio di errore. A tale scopo, si può utilizzare la funzione isset(). In caso contrario, il browser mostrerà un messaggio di conferma, come nella figura sottostante. Per estrarre tutti gli elementi dell’array $_GET[“giorno_settimana”], si userà il costrutto foreach.

Un esempio Funzione isset(): controlla se una variabile è stata definita (ma non se contiene qualche dato). Costrutto foreach: foreach($array as $variabile){…} prende ciascun elemento dell’array $array e lo inserisce nella variabile $variabile, mentre qualunque cosa nelle parentesi graffe è eseguita sull’elemento $variabile.

Un esempio Finora abbiamo sempre supposto che l’utente avrebbe inserito le informazioni richieste negli appositi campi. Di fatto, spesso l’utente dimentica di inserire qualche dato. Creiamo allora uno script per la convalida del nostro form. Più specificamente, vogliamo progettare uno script che controlli che l’utente abbia inserito il proprio nome e abbia selezionato i giorni per la consegna. Tale script verrà chiamato ‘check_form.php’: questo nome dovrà essere sostituito a ‘collect_info.php’ nel form ‘form_menu.html’. Suggerimenti per lo script: Una stringa vuota si indica con “”. Utilizzare una variabile booleana $errore per gestire le situazioni di errore. Utilizzare la funzione isset(), che ha come unico argomento una variabile e controlla se tale variabile è stata definita.

Un esempio Questo è ciò che vogliamo ottenere se, ad esempio, l‘utente ha regolarmente inserito il nome ma non ha selezionato alcun giorno per la consegna.

Inclusione di file esterni A volte c’è la necessità di includere (ed eseguire) in uno script PHP dei file esterni, che possono essere tanto semplici frammenti di codice HTML quanto altri scripts PHP. I costrutti che si usano in questi casi sono require e include.

Inclusione di file esterni: costrutti ‘require’ e ‘include’ Per entrambi questi costrutti la sintassi è la seguente: require “[file]” include “[file]” Ad esempio, per inserire in un certo punto del proprio script un’altro script denominato ‘libreria.php3’, si scriverà require ”libreria.php3” oppure include “libreria.php3”. Si noti che la sintassi non prevede l’utilizzo di parentesi tonde (non sono funzioni di PHP, ma più propriamente costrutti del linguaggio). IMPORTANTE: con ‘require’ e ‘include’, l’interprete PHP analizza il file incluso ponendosi in modalità HTML. Pertanto, eventuali frammenti di codice PHP, per essere correttamente riconosciuti ed eseguiti, vanno specificati utilizzando le consuete marcature per l’inserimento del codice PHP. Una volta terminata l’analisi del file esterno, l’interprete torna regolarmente in modalità PHP. Noi useremo i due costrutti ‘require’ e ‘include’ indifferentemente. Per conoscere le differenze sui due costrutti, si può consultare un buon manuale di PHP.

Inclusione di file esterni: esempio Supponiamo di voler realizzare un sito in cui in tutte le pagine compare una barra di navigazione coi link alle varie sezioni del sito. È improbabile pensare di inserire manualmente in ogni pagina un appropriato frammento HTML, se non altro per evidenti problemi di manutenzione. Usiamo allora PHP, procedendo come segue.

Inclusione di file esterni: esempio Isoliamo il frammento di HTML corrispondente alla barra di navigazione, e salviamolo in un file, denominato, ad esempio, ‘intestazione.html’. <!-- file intestazione.html === INIZIO --> <body color=“black” bgcolor=“white”> <a href=“index.php3”>Home page</a> <a href=“pagina2.php3”>Pagina 2</a> <hr size=“1”> <!-- file intestazione.html === FINE -->

Inclusione di file esterni: esempio Realizziamo ora le varie pagine del sito. Una volta completata ciascuna pagina, includeremo il file contenente la barra di navigazione. <!-- file index.php3 --> <html> <head> <title>Pagina che include un file esterno</title> </head> <? require “intestazione.html” ?> <h1>Pagina che include un file esterno</h1> […contenuto della pagina…] </body> </html> Si noti che nella pagina ‘index.php3’ è stato omesso il tag <body>, in quanto già presente nel file ‘intestazione.html’.

Una barra di navigazione “intelligente” Riprendiamo il precedente esempio della barra di navigazione per svilupparlo ulteriormente. Ciò che vogliamo fare ora è costruire una barra di navigazione in grado di evidenziare automaticamente la voce corrispondente alla pagina corrente. Genereremo la nostra barra di navigazione utilizzando uno script apposito, denominato ‘barra.php’; tale script verrà richiamato in tutte le pagine in cui vorremo visualizzare la barra.

Una barra di navigazione “intelligente” Il primo passo consiste nel costruire una struttura dati appropriata, nel nostro caso un array associativo, che chiameremo $links, contenente come elementi i link che vogliamo inserire nella barra di navigazione. Più specificamente, $links sarà una tabella hash, in cui la chiave di un elemento sarà l’indirizzo della pagina web corrispondente, e il valore una sua breve descrizione. $links = array( “index.php” => “Home page”, “pagina2.php” => “Pagina 2”, “pagina3.php” => “Pagina 3” );

Una barra di navigazione “intelligente” Per far sì che venga evidenziata la voce corrispondente alla pagina corrente, ci sono sostanzialmente due modi: stabilire di volta in volta quale voce evidenziare, oppure fare in modo che ciò avvenga in modo automatico. Quest’ultimo approccio sarà quello che useremo noi. Confronteremo il nome del file della pagina corrente con quelli contenuti in $links. Per fare ciò, useremo la variabile $_SERVER[“PHP_SELF”], che contiene il percorso dello script PHP corrente. Poiché a noi interessa solo il nome del file e non l’intero percorso, utilizziamo la funzione basename() per estrarlo.

Una barra di navigazione “intelligente” Qui sotto viene specificato il codice PHP per visualizzare una tale barra di navigazione; come si vede, racchiuderemo ogni link della barra di navigazione tra parentesi quadre, ad eccezione di quello della pagina corrente, visualizzato in grassetto e senza collegamento ipertestuale. <?php // Nome del file dello script corrente $pagina_corrente = basename($_SERVER[“PHP_SELF”]); // Riga orizzontale prima dei links echo “<hr>\n”; // Iniziamo a scorrere l’array foreach ($links as $url=>$desc) { if ($url == $pagina_corrente) { echo “<b>$desc</b>”; } else { echo “[<a href=\”$url\”>$desc</a>]”; } // Riga orizzontale dopo i links ?>

Una barra di navigazione “intelligente” Ora vediamo come inserire la nostra barra di navigazione nelle pagine del sito. <!-- file index.php --> <html> <head> <title>Barra di navigazione intelligente</title> </head> <body> <? require “barra.php3” ?> <h1>Barra di navigazione intelligente</h1> <h2>Prima pagina</h2> <p>Questa è la home page; in alto dovrebbe essere visibile la barra di navigazione… </body> </html>

I cookies I cookies sono un meccanismo tramite il quale delle applicazioni lato server possono memorizzare e recuperare informazioni sul client. In tal modo, ad ogni visitatore viene associato uno ‘stato’. In PHP, tutte le operazioni di scrittura, modifica o cancellazione relative ai cookies sono gestite dalla funzione setcookie(). La funzione setcookie() va necessariamente invocata prima di inviare alcunché al browser, in quanto i cookies vengono trasmessi sotto forma di headers HTTP.

I cookies: sintassi La funzione setcookie() ha due argomenti principali, entrambi obbligatori: il nome da assegnare al cookie e il suo valore. Es.: per memorizzare nel browser di un utente un cookie di nome $nomeutente e avente come contenuto la stringa “miosito”, l’istruzione da utilizzare sarebbe: setcookie(“nomeutente” , “miosito”); Ci sono poi altri argomenti opzionali per setcookie(), quali la scadenza del cookie, il percorso e altri ancora. Per modificare un cookie occorre richiamare la funzione setcookie() e modificarne il valore. Per cancellare un cookie si può assegnare ad esso un valore nullo oppure impostarne la scadenza ad una data passata. I cookies e il loro contenuto sono disponibili nell’array superglobale $_COOKIE.

I cookies: esempio Realizziamo una pagina PHP che ci dice la data e l’ora dell’ultimo accesso del visitatore corrente al nostro sito. Per fare ciò, definiamo un cookie, denominato “ultimavisita”. In generale, se vogliamo che rimanga memoria delle informazioni contenute nel cookie, dobbiamo impostare una scadenza al cookie stesso. Nel nostro caso, non impostando alcuna scadenza, il cookie scompare alla chiusura del browser. Al nostro cookie “ultimavisita” assegneremo il valore ottenuto invocando la funzione time(), che consiste nel numero di secondi trascorsi dalla cosiddetta ‘Unix epoch’ (che è il 1 gennaio 1970).

I cookies: esempio <?php // saluto predefinito $saluto = “Benvenuto”; //innanzitutto vediamo se esiste il cookie if (isset($_COOKIE[“ultimavisita”])) { $saluto = “Bentornato!”; } setcookie(“ultimavisita”, time()); ?> <html> <head> <title><? echo $saluto ?></title> </head> <body> <h1><? echo $saluto ?></h1> echo “L’ultima volta sei stato qui il “ . date(“d/m/Y”); echo “alle ore ” . date(“H:i:s”, $_COOKIE[“ultimavisita”]); //link per cancellare il cookie echo “<p><a href=\”cancella.php\”>Cancella il cookie</a>”; } else { echo “Non sei mai stato qui prima?”; </body> </html>

Le date in PHP In PHP le date si rappresentano sotto forma di timestamp, vale a dire numeri interi corrispondenti al numero di secondi trascorsi dalla ‘Unix epoch’. Es.: le ore 0:00:00 del 1 gennaio 2001 corrispondono al timestamp 978303600. Per passare dalla data al timestamp corrispondente si usa la funzione mktime(). I parametri vanno passati in quest’ordine: ore minuti secondi mese giorno anno. Es.: per determinare e visualizzare il precedente timestamp l’istruzione è: echo mktime(0,0,0,1,1,2001); Per passare dal timestamp alla data corrispondente si usa la funzione date(). Essa prevede due argomenti: il primo, obbligatorio, è una stringa che determina come formattare la data; il secondo, opzionale, è il timestamp da formattare. Se manca il secondo argomento, date() considererà automaticamente il timestamp corrente. Alcuni esempi di stringhe per i formati di data: Formato gg/mm/aaaa: date(“d/m/Y”); Come sopra, ma senza zero davanti a giorni e mesi di una sola cifra: date(“j/n/Y”); Se vogliamo visualizzare i giorni trascorsi dall’inizio dell’anno: echo date(“z”);

Le date in PHP: funzione checkdate() Se vogliamo validare una data (cioè controllare che quella data effettivamente esista) possiamo usare la funzione checkdate(). Esempio: //verifichiamo la data 31 aprile 2001 $giorno=31; $mese=4; $anno=2001; echo “La data $giorno/$mese/$anno”; if (checkdate($mese,$giorno,$anno)) { echo “è corretta.”; } else { echo “non è valida!”; }

Le date in PHP: ancora sui timestamp A volte è utile conoscere il timestamp relativo a certe date, ad esempio per poter confrontare due date o effettuare calcoli aritmetici coinvolgenti due o più date. I due esempi seguenti dovrebbero rendere più chiara la precedente affermazione. Esempio 1: //confronto fra due date $data1=mktime(0,0,0,1,1,2001); $data2=mktime(0,0,0,7,29,2001); echo “La prima data è”; if ($data1 < $data2) { echo “precedente”; } else { echo “successiva”; } echo “alla seconda”; Esempio 2: //numero di giorni tra due date arbitrarie echo “Tra le due date ci sono”; echo ($data2 - $data1)/60*60*24; echo “giorni”;

Un esempio In questo esempio vogliamo creare un cookie che saluti un visitatore frequente di una pagina web. Tipicamente, il contenuto di tale cookie sarà un saluto personalizzato relativo all’utente connesso. Il primo passo consisterà nella creazione della pagina principale, denominata ‘main_page.php’, in cui viene mostrato il contenuto del cookie se questo già esiste (insieme alla possibilità di cambiare il contenuto), altrimenti viene proposto un link per la sua creazione (e dunque per la personalizzazione della pagina). Il secondo passo consisterà invece nella creazione dello script ‘add_user.php’, tramite il quale l’utente può effettivamente inserire i propri dati per personalizzare la pagina. Il terzo e ultimo passo consisterà infine nella scrittura dello script ‘set_cookie.php’, tramite il quale i dati inseriti dall’utente verranno gestiti.

Un esempio Risultato di ‘main_page.php’.

Un esempio Risultato di ‘add_user.php’.

Un esempio Risultato di ‘set_cookie.php’.

PHP e MySQL: cos’è MySQL MySQL è un Data Base Management System, cioè un software per la gestione di basi di dati. Si tratta di un sistema molto diffuso e utilizzato, viste le ottime prestazioni e nonostante non possieda molte caratteristiche avanzate. Noi cercheremo di imparare come si fa, a partire da uno script PHP, a collegarsi a un server MySQL e quindi ad eseguire operazioni sui database usando il linguaggio SQL. Non impareremo in questo corso a usare MySQL, anche perché dovrebbe essere già noto… Dunque si assumerà una conoscenza di base di MySQL, nonché che il programma sia correttamente installato.

PHP e MySQL: accesso a un database MySQL L’accesso a un database MySQL avviene tramite autenticazione. Ciò che serve sono le informazioni seguenti: nome dell’host su cui è in esecuzione MySQL; nome del nostro database; nostro nome utente; password relativa, fornita dall’amministratore di sistema. Tali parametri possono essere salvati in apposite variabili. Esempio: $dbhost=“localhost”; $dbname=“dbprova”; $dbuser=“luca”; $dbpass=“secret”;

PHP e MySQL: funzione mysql_connect() Per instaurare la connessione col server MySQL si usa la funzione mysql_connect(). I parametri necessari a tale funzione sono, nell’ordine, nome dell’host, nome utente e password. Esempio: $conn=mysql_connect($dbhost,$dbuser,$dbpass) or die(“Impossibile collegarsi al server MySQL.”); La funzione mysql_connect() restituisce un valore, memorizzato nella variabile $conn, che serve da identificativo della connessione stabilita. Se la connessione non è possibile, la funzione restituisce un valore nullo e viene visualizzato un messaggio di errore che comunica all’utente l’impossibilità della connessione.

PHP e MySQL: funzione mysql_select_db() Successivamente occorre scegliere il database con cui lavorare; ciò si può fare con la funzione mysql_select_db(). A tale funzione va fornito obbligatoriamente il nome del database, e opzionalmente l’identificativo della connessione (nel senso che, se tale identificativo non viene indicato, viene utilizzata di default l’ultima connessione aperta). Esempio: mysql_select_db($dbname,$conn) or die(“Impossibile selezionare il database $dbname.”); Come prima, se la funzione restituisce un valore nullo, viene visualizzato un messaggio di errore per l’utente.

PHP e MySQL: comandi SQL Ora è il momento di capire come funziona l’interazione con MySQL. Siccome tale interazione avviene tramite il linguaggio SQL, ripassiamo alcuni dei comandi di tale linguaggio. Naturalmente, questo non è un corso di MySQL, dunque l’unica cosa che faremo in questo ripasso sarà di rivedere alcune delle cose già a voi note. In particolare, vedremo unicamente come accedere e utilizzare MySQL su una piattaforma Linux.

PHP e MySQL: comandi SQL Per accedere a MySQL da Linux è sufficiente digitare ‘mysql’ nella riga di comando. Da questo momento, la riga di comando avrà l’aspetto seguente: mysql > Eventualmente, si può accedere direttamente a un database (se già ne abbiamo creato almeno uno) digitando ‘mysql nome_database’. Per uscire da MySQL, basta digitare ‘exit’.

PHP e MySQL: comandi SQL Una volta entrati in MySQL, per creare un database si usa il costrutto CREATE DATABASE. Esempio: msyql > CREATE DATABASE test_db; Per entrare in un database già creato, come appena visto, si può agire direttamente dalla linea di comando al momento dell’accesso a MySQL. O, invece, dopo l’accesso, si utilizza USE: mysql > USE test_db; Nota: in MySQL si possono usare indifferentemente maiuscole e minuscole, ma è considerato buona norma usare le lettere maiuscole per i comandi di MySQL e quelle minuscole per i nomi definiti dall’utente.

PHP e MySQL: comandi SQL Una volta entrati in un database, per creare una tabella si utilizza l’espressione CREATE TABLE. Dopodichè, racchiusa tra parentesi tonde, si inserisce la struttura della tabella che si intende definire, inserendo i nomi delle colonne e i tipi di dati da inserire in ciascuna colonna. Nell’esempio che segue è specificata l’esatta sintassi da usare: mysql > CREATE TABLE personale ( -> nome VARCHAR(20), -> indirizzo VARCHAR(30), -> città VARCHAR(20), -> nazione VARCHAR(20), -> ID INT NOT NULL AUTO_INCREMENT, -> PRIMARY KEY (ID)); Per visualizzare la struttura di una tabella già creata si usa DESCRIBE. Esempio: mysql > DESCRIBE personale;

PHP e MySQL: comandi SQL Per inserire informazioni in una tabella ci sono due possibilità: Se si vogliono inserire parecchi dati in una volta sola, conviene scrivere i dati da inserire in un file di testo, ad esempio nome_file.txt, separando i contenuti da immettere nei vari campi con dei caratteri di tabulazione; fatto questo, si possono trasferire i contenuti del file nella tabella con l’espressione LOAD DATA nel modo seguente: mysql > LOAD DATA INFILE nome_file.txt INTO TABLE nome_tabella; Se invece si intende inserire un singolo record, conviene usare l’espressione INSERT. Ad esempio, nel caso della tabella ‘personale’ definita precedentemente, si potrebbe procedere come segue: mysql >INSERT INTO personale [(nome,indirizzo, città, paese)] -> VALUES (‘nome_1’, -> ‘indirizzo_1’, -> ‘città_1’, -> ‘nazione_1’, ‘ ’);

PHP e MySQL: comandi SQL Per cercare dati all’interno di una tabella, si usa l’espressione SELECT. Il formato di base di tale espressione è il seguente: SELECT colonna_1, colonna_2, … FROM nome_tabella; Nella scelta delle colonne si può usare anche il carattere jolly *. L’espressione ‘SELECT * FROM personale’ estrae tutte le colonne dalla tabella ‘personale’. Per scegliere all’interno delle colonne che si desiderano investigare soltanto alcuni record, si utilizza l’espressione WHERE, eventualmente in combinazione con gli operatori booleani, quali AND, OR. Esempio: mysql > SELECT nome, nazione FROM personale -> WHERE nome=“nome_scelto” AND nazione=“nazione_scelta”;

PHP e MySQL: funzione mysql_query() Dopo questo breve ripasso possiamo tornare ad occuparci di PHP. Come già preannunciato, vogliamo vedere ora come funziona l’interazione fra PHP e MySQL. Innanzitutto, vediamo come fare a creare una tabella di un database all’interno di uno script PHP. Più precisamente, nell’esempio che segue costruiremo una semplice rubrica telefonica. La prima cosa da fare è definire una variabile contenente l’espressione scritta in sql per impostare la nostra tabella: $sql=“CREATE TABLE rubrica (” . “nome VARCHAR(40), cognome VARCHAR(40), telefono VARCHAR(20)” . “ID INT NOT NULL AUTO_INCREMENT” . “PRIMARY KEY (ID))”; Successivamente, per eseguire effettivamente il comando sql, occorre utilizzare la funzione mysql_query(): $res=mysql_query($sql,$conn) or die(“Errore:” . mysql_error()); In caso di errori relativi alla query, viene restituito un messaggio di errore, nel quale la funzione mysql_error() inserisce anche una descrizione del tipo di errore che si è verificato. In maniera del tutto analoga si procede per inserire dati in una tabella. Per esercizio, provate ora a scrivere il codice PHP per inserire i nominativi che preferite nella rubrica appena definita.

PHP e MySQL: funzione mysql_fetch_row() È invece lievemente diverso il caso di un’interrogazione del database. In questa situazione, infatti, c’è un risultato da prelevare e visualizzare. Una possibile funzione PHP da utilizzare a tale scopo è mysql_fetch_row(): $sql=“SELECT telefono FROM rubrica” . “WHERE nome=‘Luca’ AND cognome=‘Ferrari’ ”; $res=mysql_query($sql,$conn) or die(“Errore:” . mysql_error()); $info=mysql_fetch_row($res); echo “Il mio numero di telefono è ” . $info[0]; Come si vede bene dall’esempio, la funzione mysql_fetch_row recupera i risultati dell’espressione sql in oggetto (nel nostro caso quella contenuta in $res) e li inserisce in un array. L’ultima riga di comando visualizza il numero di telefono dei record recuperati, che è l’elemento di posto 0 (l’unico!) dell’array $info.

PHP e MySQL: funzione mysql_close() Per chiudere la connessione col server MySQL si può utilizzare la funzione mysql_close() con la sintassi ‘mysql_close($conn)’. Non è comunque un passo necessario, in quanto tutte le connessioni rimaste aperte al termine dello script vengono chiuse automaticamente.

Le sessioni: oltre i cookies Come abbiamo visto in precedenza, i cookies servono per mantenere uno stato, memorizzando e recuperando informazioni sul client. Tuttavia, il meccanismo dei cookies presenta diverse limitazioni intrinseche. Ad esempio, il client ha la possibilità di disabilitare i cookies, mentre noi vorremmo poter mantenere uno stato anche in questo caso. Le sessioni servono anche a questo scopo. Le sessioni sono state introdotte a partire dalla versione 4 di PHP. Se si utilizzano versioni precedenti, è necessario ricorrere ad apposite librerie.

Le sessioni: cos’è una sessione Una sessione è molto simile a un cookie, con la differenza che nelle sessioni tutto il lavoro di gestione è svolto internamente da PHP. Quando un utente visita una pagina, gli viene automaticamente assegnato un identificatore univoco che permette l’associazione fra client e relativa sessione. Le sessioni sono comunque un sistema ancora abbastanza recente, e in effetti molte persone si affidano ancora al metodo dei cookies per la memorizzazione degli stati.

Le sessioni: funzione session_start( ) Per dare inizio ad una sessione in PHP si usa la funzione session_start( ). La stessa funzione viene anche usata per ripristinare una sessione creata in precedenza. Come nel caso della funzione setcookie(), questa funzione va invocata all’inizio degli script. Essa di fatto crea un cookie, sostituendo il lavoro del programmatore, e assegna un identificatore univoco al browser chiamante. Tale identificatore può essere reperito utilizzando la funzione session_id(). Alla chiusura del browser la sessione scade. Esempio: <?php session_start(); echo “<html>”; echo “<body>”; echo “Ecco l’ID della tua sessione:”.session_id(); echo “</body>”; echo “</html>”; ?>

Le sessioni: funzione session_register( ) Per creare delle variabili all’interno di una sessione (variabili di sessione) si utilizza la funzione session_register( ). Se, ad esempio, dopo aver iniziato una sessione col comando session_start(), si inseriscono le righe ‘session_register(“nome”);’ e ‘session_register(“cognome”);’, vengono create le due variabili di sessione $nome e $cognome. Succesivamente si possono assegnare dei valori a tali variabili, quali ad esempio ‘$nome=“Luca”;’ e ‘$cognome=“Ferrari”;’. Quando si esegue lo script, nella cartella dei file temporanei c’è il file creato dalla sessione, il quale contiene, fra le altre cose, le informazioni ‘nome=“Luca”’ e ‘cognome=“Ferrari”’.

Le sessioni: l’array associativo $_SESSION Le variabili delle sessioni sono registrate con l’array associativo $_SESSION. Se, ad esempio, dopo aver iniziato una sessione col comando session_start(), si inseriscono le righe ‘$_SESSION[“nome”]=“Luca”;’ e ‘$_SESSION[“cognome”]=“Ferrari”;’, vengono create le due variabili di sessione ‘nome’ e ‘cognome’ e vengono loro assegnati i valori, rispettivamente, ‘Luca’ e ‘Ferrari’. Quando si esegue lo script, nella cartella dei file temporanei c’è il file creato dalla sessione, il quale contiene, fra le altre cose, le informazioni ‘nome=“Luca”’ e ‘cognome=“Ferrari”’.

Le sessioni: funzione session_destroy( ) Se, al termine di uno script, si desidera distruggere tutti i dati relativi alla sessione impostata all’inizio, è sufficiente usare la funzione session_destroy( ), che non necessita di alcun parametro. Se invece si vuole semplicemente eliminare una ben precisa variabile di sessione, la funzione da utilizzare è session_unregister( ), con la sintassi ‘session_unregister(nome_variabile)’