Lo scheletro.

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Transcript della presentazione:

Lo scheletro

Proviamo a mettere ordine?? Prima di iniziare Come sono organizzate le strutture nei Vertebrati? Sistema Cellula Organo Organismo Tessuto Apparato Proviamo a mettere ordine??

Un’altra domanda: Quando un osso è inserito nel corpo è vivo? Perché?

durante la crescita di un individuo, crescono anche le sue ossa? E ancora: durante la crescita di un individuo, crescono anche le sue ossa?

Le ossa dei Vertebrati hanno tutte la stessa forma?

APPARATO LOCOMOTORE Costituito da SCHELETRO e MUSCOLATURA SCHELETRICA. Esistono 3 tipi di sistemi scheletrici nel mondo animale: Idroscheletro Esoscheletro Endoscheletro IDROSCHELETRO ESOSCHELETRO ENDOSCHELETRO Costituito da SCHELETRO e MUSCOLATURA SCHELETRICA. L’apparato scheletrico non ha capacità di muoversi autonomamente ma fornisce il supporto meccanico su cui i muscoli possono agire per generare movimenti direzionali.

IDROSCHELETRO Tipo di scheletro più semplice presente in molti invertebrati privi di esoscheletro (es. anellidi, celenterati). E’ costituito da un volume incomprimibile di un liquido racchiuso in una cavità corporea circondata da tessuto muscolare. Conferisce turgore al corpo (analogia con vacuolo in cellule vegetali). IDROSCHELETRO

ESOSCHELETRO Struttura rigida situata sulla superficie del corpo e collegata a muscoli localizzati internamente all’animale. Negli artropodi, esso risulta formato da un insieme di placche sclerotizzate articolate fra loro che coprono l’intera superficie corporea, comprese le appendici. Rigidità e limitazione all’accrescimento: la muta.

ENDOSCHELETRO Costituisce una impalcatura interna al corpo dell’animale - Consente un libero accrescimento corporeo Le sue funzioni sono molteplici: sostegno e forma protezione di organi (es. scatola cranica e gabbia toracica) movimento emopoietica (midollo osseo) riserva di sali minerali (Ca, P)

LE OSSA Lo scheletro umano è formato da più di 200 ossa unite tra loro tramite le articolazioni (v. approfondimento). Le ossa si differenziano per forma e struttura in 3 tipologie: ossa lunghe, piatte e corte. Prerequisito: tessuto osseo (sostanza fondamentale, tipi di cellule, tipologie di t. osseo, processo di ossificazione). OSSA LUNGHE (es. femore, omero) - La lunghezza supera la larghezza e lo spessore Presentano un corpo allungato (diafisi) e due estremità ingrossate (epifisi) Diafisi: tessuto osseo compatto canale midollare (midollo osseo) - Epifisi: tessuto osseo spugnoso

LE OSSA OSSA PIATTE (es. sterno, cranio, bacino) - Lunghezza e larghezza maggiori dello spessore. Costituite da uno strato di tessuto osseo spugnoso rivestito da tessuto osseo compatto. OSSA CORTE (es. vertebre, calcagno) - Lunghezza, larghezza e spessore sono equivalenti. Costituite da un nucleo di tessuto osseo spugnoso rivestito da tessuto osseo compatto.

IL MIDOLLO OSSEO Il midollo osseo è il principale organo in cui ha sede la produzione delle cellule del sangue. E’ ospitato entro il canale diafisario delle ossa lunghe ed entro le cellette del tessuto osseo spugnoso. Alla nascita e nei primi anni di vita è quasi totalmente emopoietico (midollo rosso) e si mantiene tale nel tessuto osseo spugnoso (alcune regioni delle ossa piatte, nelle ossa brevi e nelle epifisi delle ossa lunghe). Con l'età aumenta la componente connettivale adiposa (midollo giallo), che prevale nella diafisi delle ossa lunghe.

Un po' di ripasso.... Scapola Omero Bacino Radio e ulna Femore Tibia e perone

Più in dettaglio

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO SCHELETRO CRANIALE POST-CRANIALE Neurocranio Splancnocranio ASSILE APPENDICOLARE Colonna Coste Sterno Cinti Arti

NEUROCRANIO e SPLANCNOCRANIO ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO NEUROCRANIO e SPLANCNOCRANIO NEUROCRANIO Costituito da ossa piatte connesse tra loro tramite suture a formare la scatola cranica, a protezione dell’encefalo. Ossa che lo formano: o. occipitale, o. sfenoide, o.temporale, o. etmoide, o. frontale, o. parietale. OSSO OCCIPITALE Base del neurocranio Foro occipitale attraverso cui passa il midollo spinale Condili occipitali per attacco all’atlante  movimento cranio. SPLANCNOCRANIO Parte del cranio a protezione della porzione iniziale delle vie respiratorie e digerenti Principali ossa che lo formano: mascella, mandibola, zigomo.

Le ossa del cranio viste lateralmente

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO SCHELETRO CRANIALE POST-CRANIALE Neurocranio Splancnocranio ASSILE APPENDICOLARE Colonna Coste Sterno Cinti Arti

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO COLONNA VERTEBRALE E’ costituita dalla sovrapposizione di 33-34 vertebre, di cui: 7 cervicali 12 toraciche 5 lombari 5 sacrali (fuse insieme) 4-5 coccigee (fuse insieme) Funzione: protezione del midollo spinale e sostegno del tronco

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO VERTEBRE Composte da un corpo vertebrale approssimativamente cilindrico e da un arco dorsale (masse apofisarie e processo spinoso) che delimitano un foro vertebrale. L’intera colonna vertebrale è attraversata dal canale midollare che si forma per il sovrapporsi di tutti i fori vertebrali. Presenza di dischi cartilaginei ad articolare le vertebre tra loro e ad ammortizzare le forze di carico.

consente il movimento di rotazione del cranio. ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO VERTEBRE Vertebre cervicali (7) aumento della dimensione del corpo in direzione cranio-caudale processo spinoso orizzontale e bifido particolare forma: atlante (C-1), epistrofeo (C-2), vertebra prominente (C-7) C-7 Le prime due vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo) si distinguono dalle altre per la loro forma particolare. consente il movimento di rotazione del cranio. Atlante Epistrofeo

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO VERTEBRE Vertebra lombare Vertebra dorsale Vertebra cervicale Vertebre toraciche (12) hanno il corpo più grande delle cervicali il processo spinoso è lungo e inclinato verso il basso Vertebre lombari (5) inversione del rapporto corpo/foro vertebrale processo spinoso più robusto Osso sacro (5 vertebre fuse insieme) si articola con le due ossa dell’anca formando il bacino Coccige (4-5 segmenti ossei fusi insieme) - solo il primo mantiene le caratteristiche di una vertebra Vertebra cervicale Vertebra toracica Vertebra lombare

COSTE E STERNO (GABBIA TORACICA) ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO COSTE E STERNO (GABBIA TORACICA) La gabbia toracica è formata dall’unione delle coste, dorsalmente, con la colonna vertebrale e, ventralmente, con lo sterno. E’ costituita da 12 paia di coste, di cui 10 collegate allo sterno e 2 fluttuanti. Funzione: protegge cuore, polmoni, fegato, milza e partecipa alla respirazione.

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO SCHELETRO CRANIALE POST-CRANIALE Neurocranio Splancnocranio ASSILE APPENDICOLARE Colonna Coste Sterno Cinti Arti

ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO CINTI Elementi scheletrici attraverso cui gli arti sono connessi alla colonna vertebrale: Cinto scapolare per gli arti superiori (scapola e clavicola): collegato alla colonna vertebrale da robusti fasci muscolari. - Cinto pelvico per gli arti inferiori (bacino): articolato saldamente con le vertebre sacro-coccigee a formare un anello rigido nel quale si articolano gli arti.

Eventuali cenni sull’evoluzione degli arti nei vertebrati terresti ANATOMIA DELL’APPARATO SCHELETRICO UMANO ARTI STILOPODIO ZEUGOPODIO AUTOPODIO Omero Femore Radio e Ulna Tibia e Fibula Ossa carpali Ossa tarsali Arti Superiori: Arti Inferiori: CHIRIDIO Eventuali cenni sull’evoluzione degli arti nei vertebrati terresti

Le ossa degli arti

Eventuali cenni sulle patologie traumatiche EVENTUALI APPROFONDIMENTI ARTICOLAZIONI Dispositivi di giunzione che mettono in relazione due o più ossa, consentendo movimenti più o meno ampi. Articolazioni mobili (es. spalla, ginocchio, gomito, polso). Articolazioni semimobili (es. vertebre). Suture (es. cranio). ESEMPIO DI DIARTROSI: IL GINOCCHIO Capsula articolare: manicotto di connettivo fibroso che si inserisce tra le ossa in connessione, tenendole unite. Membrana sinoviale: rivestimento della capsula articolare, con funzione trofica e lubrificante (filtra liquido sinoviale dal sangue) per le cartilagini. Legamenti: cordoni fibrosi che uniscono un capo osseo con l'altro. Menischi: cuscinetti cartilaginei a protezione dell’articolazione. Eventuali cenni sulle patologie traumatiche a carico del ginocchio

PARAMORFISMI e DISMORFISMI EVENTUALI APPROFONDIMENTI PARAMORFISMI e DISMORFISMI Paramorfismi: modificazioni della normale morfologia scheletrica senza alterazioni patologiche strutturali ossee e muscolo-legamentose. Spesso sono il risultato di atteggiamenti di postura viziosi che possono essere corretti mediante specifici esercizi di rieducazione posturale (reversibili). Dismorfismi: modificazioni della normale morfologia scheletrica causate da alterazioni congenite o acquisite delle strutture ossee e muscolo-legamentose. Non sono correggibili né spontaneamente né attivamente senza un adeguato trattamento ortopedico. Es. curvature patologiche della colonna vertebrale come cifosi, lordosi e scoliosi.

Ma a cosa serve lo scheletro????

SOSTEGNO PROTEZIONE MOVIMENTO

E poi….. Lo scheletro rappresenta una riserva di calcio, indispensabile per diverse funzioni svolte dal corpo. All’interno del midollo osseo (che è presente all’interno ossa lunghe) vengono prodotte cellule particolari (globuli rossi, bianchi e piastrine), che vengono successivamente riversate nel sangue.

E da cosa è fatto un osso? Per rispondere a questa domanda faremo un piccolo esperimento da preparare a casa…..

Esperimento da preparare a casa   Classe Nome: Cognome: Gruppo assegnato: Materiali occorrenti: un osso di pollo ; un contenitore con coperchio (un barattolo di vetro va benissimo); aceto bianco. Procedimento: togliere tutta la carne intorno all’osso e sgrassarlo tenendolo immerso per un po’ sotto l’acqua calda corrente; immergere l’osso nel contenitore e ricoprirlo di aceto; chiudere il coperchio lasciare a riposo in un luogo tranquillo

Nota bene!!!!! Gruppo 1 – inizia il procedimento 8 giorni prima dell’osservazione a scuola Gruppo 2 – inizia il procedimento 6 giorni prima dell’osservazione a scuola Gruppo 3 – inizia il procedimento 4 giorni prima dell’osservazione a scuola Gruppo 4 – inizia il procedimento 2 giorni prima dell’osservazione a scuola Gruppo 5 – esegue solo il punto 1. del procedimento. Ricorda: Il giorno in cui l’osso dovrà essere portato a scuola per le osservazioni, l’osso deve essere tolto dall’aceto, asciugato con dei tovaglioli di carta, avvolto in un pezzo di carta stagnola o pellicola trasparente, inserito in una bustina di plastica, e portato a scuola.