LICEO SCIENTIFICO STATALE “GIORDANO BRUNO” sezione staccata di GRUMO NEVANO PRESENTA
UNA RIFLESSIONE SULLA VIOLENZA DI GENERE
Wonderwall- Oasis “Forse sarai colei che mi salverà e dopotutto tu sei il mio wonderwall”. Cos’è un wonderwall? Una donna, un muro delle meraviglie, un’ancora di salvezza, un rifugio, qualcuno su cui puoi sempre contare…
“La violenza di genere e tutte le forme di molestia e di sfruttamento sessuale, incluse quelle derivanti da pregiudizi culturali e da traffici internazionali, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana e devono essere eliminate. Questo obiettivo può essere conseguito attraverso strumenti legislativi e attraverso un’azione nazionale e una cooperazione internazionale in campi come lo sviluppo economico e sociale, l’educazione, la tutela della maternità e della salute, i servizi sociali”. (Dichiarazione di Vienna delle Nazioni Unite, 1993, art.18)
Elina Chouvet , artista messicana, ha dato vita al progetto “zapatos rojos” cioè “scarpette rosse” : ha esposto nelle piazze principali di molte città del mondo migliaia di scarpe rosse a rappresentare le migliaia di donne che ogni anno sono vittima di femminicidio.
Le scarpe rosse rappresentano il sangue che ogni giorno le donne versano per mano dei propri mariti, padri, ex compagni o fidanzati. Ogni paio rappresenta una donna e la traccia della violenza subita, donne di cui rimangono solo le scarpe.
Bob Marley- No woman no cry Bob Marley dedica questa canzone alla donna che ama: richiama i bei momenti, ma anche quelli meno belli che ha passato insieme a lei. Il messaggio che vuole trasmettere , nella sua semplicità, è molto potente e significativo. Le donne sono forti e fragili, caparbie e sensibili allo stesso tempo. È per questo che ora chiede alla sua donna di essere forte e di non piangere, di andare avanti a testa alta. Ogni cosa andrà per il meglio: “Everything’s gonna be alright”… Per noi l’invito a non piangere è rivolto ad ogni donna che subisce soprusi e violenze …
Sono state 124 le donne uccise in Italia a causa delle violenza di genere. Centoventiquattro femminicidi compiuti in tutta la Penisola, ai quali occorre sommare 47 tentati femminicidi. Le vittime di femminicidio vengono uccise prevalentemente in casa (63%) e spesso non sono le uniche a soccombere: nel 2012 otto persone, tra le quali anche figli della coppia, sono state ammazzate durante la furia omicida. Nei primi sei mesi del 2013 le vittime sono state 65 (una donna uccisa ogni due giorni e mezzo).
“DONNE MIE” di Dacia Maraini Donne mie illudenti e illuse che frequentate le università liberali, imparate latino, greco, storia, matematica, filosofia; nessuno però vi insegna ad essere orgogliose, sicure, feroci, impavide. A che vi serve la storia se vi insegna che il soggetto unto e bisunto dall’olio di Dio è l’uomo e la donna è l’oggetto passivo di tutti i tempi? A che vi serve il latino e il greco se poi piantate tutto in asso per andare a servire quell’unico marito adorato che ha bisogno di voi come di una mamma?
Donne mie impaurite di apparire poco femminili, subendo le minacce ricattatorie dei vostri uomini, donne che rifuggite da ogni rivendicazione per fiacchezza di cuore e stoltezza ereditaria e bontà candida e onesta. Preferirei morire piuttosto che chiedere a voce alta i vostri diritti calpestati mille volte sotto le scarpe.
Donne mie che siete pigre, angosciate, impaurite, sappiate che se volete diventare persone e non oggetti, dovete fare subito una guerra dolorosa e gioiosa, non contro gli uomini, ma contro voi stesse che vi cavate gli occhi con le dita per non vedere le ingiustizie che vi fanno..
Una guerra grandiosa contro chi vi considera delle nemiche, delle rivali, degli oggetti altrui; contro chi vi ingiuria tutti i giorni senza neanche saperlo, contro chi vi tradisce senza volerlo, contro l’idolo donna che vi guarda seducente da una cornice di rose sfatte ogni mattina e vi fa mutilate e perse prima ancora di nascere,scintillanti di collane, ma prive di braccia, di gambe, di bocca, di cuore, possedendo per bagaglio solo un amore teso, lungo, abbacinato e doveroso (il dovere di amare ti fa odiare l’amore, lo so) un amore senza scelte, istintivo e brutale.
Da questo amore appiccicoso e celeste dobbiamo uscire donne mie, stringendoci fra noi per solidarietà di intenti, libere infine di essere noi intere, forti, sicure, donne senza paura. DACIA MARAINI
Malala Yousafzai è la giovane attivista pachistana per i diritti umani e il diritto allo studio delle giovani in Pakistan, ridotta in fin di vita dai talebani e premio Nobel per la Pace 2013. All'età di tredici anni era diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani, contrario ai diritti delle donne. A Malala è dedicata la canzone “Aisha”
Ora- Jovanotti È un invito rivolto a noi tutti a non farsi prendere dallo sconforto e dalla paura di affrontare il futuro, a prendere di petto le nostre vite, a sconfiggere il senso di vuoto che la nostra società ci trasmette. E a farlo ORA… ORA… bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può condurre a follia, ma una vita senza senso è la tortura dell'inquietudine e del vano desiderio. È una barca che anela al mare eppure lo teme (E. Lee Masters)
Ho Hey-The Lumineers È la storia di un amore finito, è una preghiera perché ritorni un po’ d’amore a rimarginare le ferite. “ Noi ci apparteniamo” ripete ossessivamente il testo a sottolineare l’importanza che ha l’amore nella vita, la sensazione di completamento e di felicità che esso solo può dare…