Più abbracciamo la croce, più strettamente abbracciamo Gesù che vi è inchiodato.
Aspettiamo la chiamata di Dio, non lo precediamo, perché è certo che Dio non ha alcun bisogno di noi, e che noi non sappiamo se Egli vuol servirsi di noi per l’opera che ci sembra desiderabile.
G esù non è presente solo in Terra Santa. La Terra Santa è là dove è la volontà di Dio.
Ognuno sa che l’amore, come primo effetto, porta all’imitazione. Non mi sentivo fatto per imitare la sua vita pubblica, dovevo imitare la vita nascosta dell’umile e povero operaio di Nazareth.
Perché tutto vada a gonfie vele debbo santificarmi, Principalmente con la preghiera, la carità verso il prossimo, l’imitazione di Gesù, la povertà e l’abiezione evangeliche.
Pensate molto agli altri, pregate molto per gli altri. Consacratevi alla salvezza del prossimo con tutti i mezzi in vostro potere, preghiera, bontà, esempio.
In presenza di ogni anima lavorare alla sua salvezza, in ogni uomo vedere un’anima da salvare.
Il giusto vive di fede. I sensi sono curiosi, la fede non vuol conoscere niente, ha sete di seppellirsi e vorrebbe trascorrere tutta la vita immobile ai piedi del tabernacolo.
Gli onori lasciamoli a chi li desidera, ma il pericolo, la fatica, esigiamoli sempre per noi. Come cristiani dobbiamo dare l’esempio del sacrificio e dell’abnegazione.
Non siamo mai soli: il nostro Angelo Custode ci copre con le sue ali, Gesù è nel nostro cuore, Dio ci avvolge, la Santa Vergine ha i suoi occhi chini su di noi.
Dobbiamo mostrare la nostra religione più praticando la virtù che dicendo parole.
Per fare il bene è necessario farsi capire.
Sii molto ignorante agli occhi degli uomini e molto sapiente nella scienza divina ai piedi del mio tabernacolo. Nascondi con cura tutto quello che può innalzarti agli occhi del prossimo.
Nostro Signore ha fretta. I giorni dati per amarlo, imitarlo, salvare conLlui le anime, passano in fretta: e non lo si ama, non lo si imita, se non si salva.
Accogliere il prossimo è accogliere un membro di Gesù, una porzione del corpo di Gesù, una parte di Gesù.
Gesù ha talmente preso per sé l’ultimo posto, che nessuno più ha potuto rapirglielo.
Siamo, come Lui, dei teneri consolatori dei fratelli, amanti di tutti gli uomini afflitti, di tutti gli uomini, ma di tutti.
Sopportiamo dunque tutti gli insulti, le ingiurie, gli scherni, le violenze, gli schiaffi, i colpi, le ferite, le catene, la morte, pregando per quelli che ci odiano.