LA MINERALOGIA DI PLINIO NELLA TRADIZIONE NATURALISTICA ED ALCHIMISTICA MEDIEVALE
PLINIO NATURALISTA La Naturalis Historia è l’opera “scientifica” più notevole di epoca romana "PRODENDA QUIA SUNT PRODITA”: si devono tramandare perché sono state tramandate metodo pliniano 1- ricerca bibliografica e schedatura 2- osservazioni dirette 3- stesura della trattazione Visto l’aumento del ceto burocratico, erano richieste informazioni di carattere pratico e direttamente applicabili (piuttosto che teoriche)
MINERALOGIA DI PLINIO (schema più completo di quello di Teofrasto: METALLI TERRE PIETRE GEMME (schema più completo di quello di Teofrasto: METALLI-TERRE-PIETRE) CLASSIFICAZIONE basata su caratteristiche fisiche (colore, lucentezza, trasparenza, magnetismo…)
INFORMAZIONI SUI MINERALI RICAVABILI DALL’OPERA metodo diagnostico delle INCLUSIONI (Plinio è il primo ad introdurlo), ad es. riguardo il vetro; DIAMANTE: elemento più duro, capace di scalfire tutti gli altri; FORMA CRISTALLOGRAFICA: riconosce la forma cristallografica di diversi minerali; Alcune descrizioni riportate da Plinio: QUARZO e BERILLIO: forma esagonale; DIAMANTE INDIANO: forma ottoedrica; GESSO: elemento assai sfaldabile; PANGONO (forse topazio incolore): ha un elevato numero di facce e potrebbe essere scambiato con il quarzo per il colore; ANDRODAMO (forse galena): forma cubica.
lunghe digressioni storiche (introduzione del metallo nella ORO: lunghe digressioni storiche (introduzione del metallo nella ornamentazione pubblica e privata, monetazione…); illustra il modo di dorare gli oggetti; spiega come utilizzarlo per preparare medicamenti. TERRE: illustra l’utilizzo per prepararne colori; si sofferma su alcune opere e sul loro metodo di composizione; fa un’ampia panoramica sulla pittura dalle origini ai suoi giorni ( fonte preziosissima per la storia dell’arte). Interesse principale: APPLICAZIONI PRATICHE (anche a finalità terapeutiche)
LIBRO XXXVII LE GEMME E’ il libro che verrà maggiormente considerato. Illustrazione delle gemme più pregiate: cristallo, diamante, smeraldo, ametista…; descrizione di gemme di minore importanza in ORDINE ALFABETICO; enumerazione di gemme secondo la loro etimologia. E’ un’opera coerente con le richieste letterarie del tempo e basata, come in questo caso, sull’osservazione diretta del materiale. Si rivela più moderna di quanto ci si aspetti.
LA MINERALOGIA NELLA TARDA ROMANITA’ E NEL MEDIOEVO L’interesse “industriale” pliniano va scemando; Si prediligono argomenti più facili. Alcuni autori: ISIDORO DI SIVIGLIA: “ORIGINUM SIVE ETYMOLOGIARUM LIBRI VIGINTI” ALBERTO MAGNO: “DE MINERALIBUS” (prende a modello Teofrasto) CECCO D’ASCOLI: “L’ACERBA” I naturalisti medievali non apportano nessuna innovazione nelle conoscenze mineralogiche del tempo di Plinio.
LA MINERALOGIA DI PLINIO E L’ALCHIMIA Le ricette e le prescrizioni di Plinio insegnano e chiariscono, ma non possono essere prese a modello dagli alchimisti. ANCHE SE: Plinio per alcune ricette utilizza le stesse fonti degli alchimisti (ad es.: tingere il metallo con il mercurio) Alcune fonti: PAPIRI DI LEIDA (III sec. d.C.): appunti di orefici egiziani, presentano tecniche usate nel mondo ellenistico-romano e medievale ARS SIVE DOCTRINA DE TRANSMUTAZIONE METALLORUM (1461): ricettario per preparare tinture, leghe, soluzioni… si prediligono gli aspetti pratici dell’alchimia. Sec. XIII, XIV, XV: si avverte sempre di più il superamento delle opere pliniane.
CONCLUSIONI L’opera di Plinio costituisce il più grande repertorio enciclopedico del tempo; Plinio è un intellettuale perfettamente inserito nel suo contesto culturale: La sua opera costituisce un modello fondamentale per la tradizione Medievale e Rinascimentale. Lavoro svolto da: Fava Francesca Fossi Alessandro Lucci Luciano