LA PREGHIERA CONIUGALE E IN FAMIGLIA COME LUOGO DI SPERANZA la nostra promessa LA PREGHIERA CONIUGALE E IN FAMIGLIA COME LUOGO DI SPERANZA
Vibrare al tocco dell’Amore : La preghiera è il respiro vitale della coppia/famiglia: È luogo di “apprendimento della speranza” : Cristo è “nostra speranza” (1 Tm 1,1), lo “Sposo con noi” : ci svela il mistero nuziale trinitario; ci offre l’Amore e ci comunica le sue confidenze; rivela la verità originaria del matrimonio e la realizza. Nella preghiera conosciamo Cristo sposo ed apriamo il cuore alla speranza.
“Il bell’amore si impara soprattutto pregando” (LF 20). “L’amore può essere approfondito e custodito soltanto dall’Amore” (LF 7). “Il bell’amore si impara soprattutto pregando” (LF 20).
È “un esercizio del desiderio” : L’uomo, creato “ad immagine di Dio”… - espone qualcosa di Dio; - anela a Dio, nel quale gusta in pienezza il mistero nuziale; - vive la “danza dell’amore”, evocando il mistero trinitario. La preghiera attiva il desiderio di Dio; mantiene la coppia/famiglia affacciata al Mistero nuziale.
La preghiera, incontro con l’Amore, scandisce e sostiene il processo È “un processo di purificazione interiore ” : La coppia/famiglia è chiamata ad interpretare l’eros… come estasi verso il Divino; come apertura alla philia e tensione all’agape. L’eros ha bisogno di purificazione. La preghiera, incontro con l’Amore, scandisce e sostiene il processo di purificazione.
“Risveglia la coscienza” : Cristo educa la coppia/famiglia a gustare le carezze dell’Amore. La coppia/famiglia… - riscopre la propria bellezza; - si ritrova immersa in Dio-Amore; - diventa consapevole che l’amore sponsale è un bene per tutti. La preghiera mantiene il cammino sponsale sintonizzato con le movenze della nuzialità trinitaria e con i ritmi della nuzialità di Cristo.
La coppia/famiglia è una comunità di vita e di amore, affacciata al “Mistero grande ”: Vive l’esodo dall’immagine alla somiglianza con Dio. Ha bisogno di “respirare in Dio” per non smarrire l’orizzonte nuziale: pregando, entra in unione sponsale con Dio; si immerge nel “mistero più grande”; si apre al “mistero grande”.
Pregare nelle condizioni di vita di oggi Le difficoltà: il ritmo della vita moderna; il fascino di molte distrazioni; la concezione astratta di Dio; la fragilità delle relazioni familiari.
Pregare in coppia/famiglia è possibile oggi: Dio vuole “parlare al cuore” della coppia/famiglia per rigenerare in essa nostalgie di amore e di comunione; La coppia/famiglia prega… utilizzando i momenti più significativi della propria vita; usando modi semplici.
La preghiera coniugale/familiare È un fatto del cuore: la coppia/famiglia fa esperienza di intimità con il Mistero: nasce da una presenza suggestiva (Ap 3,20); è risposta all’invito innamorato dello Sposo (Ct 2,13-14); è anelito all’intimità, “invaghimento del cuore”. Si nutre… di ascolto e di Parola; di contemplazione e di rivelazione.
I protagonisti della preghiera coniugale/familiare: Dio che “conduce nel deserto e parla al cuore” (Os 2,16) con accenti sponsali: si interessa con simpatia della vicenda sponsale; rivede in essa echi della sua alleanza d’amore con l’uomo; scorge il simbolo reale della nuzialità Cristo-Chiesa; riporta gli sposi al Mistero trinitario; fa loro conoscere la tenerezza sponsale di Cristo per la chiesa; li aiuta a guardare le situazioni concrete con “gli occhi dell’Amore”.
La coppia/famiglia, “grande mistero di Dio … sposa di Cristo … chiesa domestica” (LF 19). In essa si snoda una storia d’amore, intessuta di dono e di accoglienza, ma ferita da fragilità ricorrenti. Si attua un evento umano, carico di Mistero. La coppia/famiglia è caratterizzata… dalla reciprocità del maschile e del femminile; dalla relazione d’amore degli sposi; dalla relazione genitori-figli.
La preghiera coniugale/familiare richiede…: tempo e attenzione innamorata; silenzio ospitale e volontà di fermarsi al “pozzo”; ascolto reciproco (vitalizza la relazione); ascolto condiviso della vita (dà alla preghiera il sapore della concretezza); ascolto delle confidenze dello Sposo divino (apre alla verità ed alle carezze dell’Amore).
La preghiera coniugale/familiare è un abbraccio confidenziale tra Cristo e la coppia/famiglia. In essa la coppia/famiglia respira in Dio, si disseta al “mistero grande”, ritrova la propria identità e le autentiche movenze dell’amore. Si apre alla speranza.
Le caratteristiche della preghiera coniugale/familiare: È “dialogo orante con il Padre per Gesù Cristo, nello Spirito Santo” (FC 59): è fatta in comune; è voce della relazione coniugale/familiare; ha lo spessore della concretezza della vita.
Ha varietà di espressioni, caratterizzate da movenze sponsali: è adorazione, ringraziamento, richiesta di perdono, implorazione; è esperienza di intimità con Dio; si esprime nella frontalità sponsale (guardare Dio amandolo e lasciandosi amare; ascoltandolo e confidandosi con Lui); si attua in momenti diversi (lectio divina, sosta adorante davanti all’Eucaristia, preghiera davanti ad un’icona in casa, preparazione condivisa dell’Eucaristia domenicale, partecipazione a Giornate di Spiritualità); ha un ritmo dialogante; si configura come memoria delle meraviglie di Dio per ricuperare la fedeltà all’Amore.
La liturgia domestica: dall’ascolto della Parola di Dio al “culto spirituale” La coppia/famiglia, affacciata al “mistero grande”, è casa dell’amore orante e adorante: gli sposi sono sacerdoti della chiesa domestica; i genitori educano i figli alla preghiera; la famiglia è scuola di preghiera (sposa di Cristo protesa all’abbraccio con Lui).
Il matrimonio cristiano “è in se stesso un atto liturgico di glorificazione di Dio in Gesù Cristo e nella Chiesa” (FC 56): Gli sposi sono impegnati a vivere l’amore sponsale e familiare. Devono trasformare tutta la loro vita “in un continuo sacrificio spirituale” (FC 56). Sposi e genitori sono “adoratori santamente operanti” (LG 34).
La preghiera è: il respiro dell’umanità degli sposi; un elemento costitutivo dell’esperienza cristiana; vivere nell’amore, alla presenza di Dio; sperimentare momenti forti di intimità con Dio.
La preghiera è “la prima espressione della verità interiore dell’uomo, la prima condizione dell’autentica libertà dello spirito” (Giovanni Paolo II). Deve diventare “un’abitudine radicata nella vita quotidiana di ogni famiglia” (LF 10). In essa si manifesta “il ricordo creativo e paterno di Dio” (LF 10).
Insieme nella preghiera