METTERSI IN GIOCO? È UNA PAROLA! MANUELA LO PREJATO E PAOLA VECCHIO PLIDA LABORATORIO DIDATTICO – 6 APRILE 2012
Il titolo, prima di tutto Mettersi in gioco Giochiamo su di noi Locuzione Misuriamoci e mettiamoci in discussione
ROMPIAMO IL GHIACCIO Mettersi in gioco Giochiamo su di noi: giochiamo con i nostri nomi giochiamo con le nostre caratteristiche
Giochiamo con i nostri nomi: ROMPIAMO IL GHIACCIO Giochiamo con i nostri nomi: il logogrifo (Zamponi, I draghi locopei, p. 12)
Giochiamo con le nostre caratteristiche: ROMPIAMO IL GHIACCIO Giochiamo con le nostre caratteristiche: gli aggettivi nascosti (Facebook)
Gli aggettivi nascosti
GIOCHIAMO Mettersi in gioco 2) Locuzione: usiamo le locuzioni: il gioco del plagio
Il gioco del plagio: completate gli incipit Alessandro Baricco, Novecento: «Succedeva sempre che a un certo punto uno alzava la testa… e… la vedeva». Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell’onda: «Per la terza volta la incrociò davanti al portone del dottore, sempre di lunedì e sempre alla stessa ora. Era certo di averla già vista, prima di quegli incontri, ma… non avrebbe saputo dire dove né quando». Niccolò Ammaniti, Io non ho paura: «Stavo per superare Salvatore quando ho sentito mia sorella che urlava. Mi sono girato e… l’ho vista sparire inghiottita dal grano che copriva la collina».
Il gioco del plagio: completate il testo usando una polirematica Intanto i due vecchietti ricominciarono a suonare, dalle loro corde malinconiche traevano una canzone franchista, ma Pereira, nonostante il disagio, a quel punto capì che_______________. E stranamente capì che era in grado di farlo, che aveva in mano la situazione, perché lui era il dottor Pereira del “Lisboa” e il giovanotto che gli stava di fronte pendeva dalle sue labbra (Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Milano, Feltrinelli, 1994, p. 22).
Il gioco del plagio: completate il testo usando una polirematica Intanto i due vecchietti ricominciarono a suonare, dalle loro corde malinconiche traevano una canzone franchista, ma Pereira, nonostante il disagio, a quel punto capì che era in gioco e che doveva giocare. E stranamente capì che era in grado di farlo, che aveva in mano la situazione, perché lui era il dottor Pereira del “Lisboa” e il giovanotto che gli stava di fronte pendeva dalle sue labbra (Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Milano, Feltrinelli, 1994, p. 22).
FATE IL VOSTRO GIOCO Mettersi in gioco 3) Misuriamoci e mettiamoci in discussione: elaboriamo e confrontiamo
Elaboriamo e confrontiamo: i falsi amici FATE IL VOSTRO GIOCO Elaboriamo e confrontiamo: i falsi amici
GRAZIE PER AVER GIOCATO CON NOI!
m.loprejato@ladante.it p.vecchio@ladante.it