DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA

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Transcript della presentazione:

DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA

1 L’educazione nel dinamismo della crescita

ESSERE UMANO VIVENTE *COME L’ERBA E LE PIANTE = botané botanica = fìton  fitologia *COME GLI ANIMALI = zoé  zoologia * INTELLIGENTE e LIBERO = bios biologia  storia COSA TRA LE COSE oggetto, merce SOMA (CORPO) PSICHE, SPIRITO ESISTENZA (nel) MONDO (nel) TEMPO (nella) STORIA (nella) SOCIETA’ (con) gli ALTRI (nella) TRASCENDENZA ESSERE UMANO Con un NOME “proprio” = SOGGETTO irrepetibile ma RELAZIONALE NATURA e CULTURA  costrutore di sé, di storia, di civiltà DATO/DONO, COMPITO, IMPEGNO, nella differenza, interdipendenza, solidarietà, cura PRO-BLEMA E MISTERO

l’essere umano, nella sua esistenza, si mostra come: 1) essere in sviluppo a) all’inizio dell’esistenza: 1) “prematuro” 2) “inetto” 3) carente  ma insieme capace 1) di interazione con l’ambiente e con gli altri 2) di trasformazione di sé e dell’ambiente (= lavoro) 3) di creatività simbolico-linguistica (= di fruire e fare cultura) b) evolutività estesa a tutta la vita, nelle diverse condizioni e età della vita

2) essere- in- relazione: con sé, con gli altri – con il mondo - … 2) essere- in- relazione: con sé, con gli altri – con il mondo - …. con Dio 3) essere – in – “persona” (corpo e spirito, parte e tutto, interiorità e comunic., storia e trasc.) 4) essere-differente (-mente) in sé e nelle diverse età della vita – dagli altri

PERSONA L’uomo = vivente Bios, psiche, spirito PARTE = membro della specie umana della società – nazione chiesa umanità  “individualità” TUTTO * interiorità * spiritualità, *trascendenza (auto-trasc. trasc. sociale, temporale, storica, valoriale, religiosa“persona/personalità” L’uomo = PERSONA vivente Bios, psiche, spirito ESSERE COMUNIONALE = “esse cum” *mondo  lavoro * altri (intersoggettività società, comunità  corpo, linguaggio, impegno * Dio  religione, fede SOGGETTO = “esse in se” FINE (“non solo mezzo”): “diritto sussistente”(Rosmini)= “esse per se” (non per alium/aliud) ESSERE RELAZIONALE = “esse ad responsabile IL RAGAZZO = PERSONA non: “si fa persona”

oltre contributo della psicoanalisi ►l’inconscio e il conscio, l’impulso e l’intenzionalità voluta sono in continuità e in interazione, ma a vantaggio dell’io -->Come il palo a cui si legano le gondole a Venezia (una parte è al sole, colorata, l’altra parte è sotto, nell’acqua, nella melma, al buio, ma dà solidità e forza alla parte che è sopra ►La prospettiva soteriologica “integrale” cristiana  cristo è disceso nei nostri inferi e li ha salvati! Ha salvato tutto l’uomo!non solo l’anima o lo spirito

L’uomo secondo lo SGUARDODI FEDE Il “di più” di Dio: 1) l’integralmente umano - 2) oltre le misure umane 3) l’oltre umano (l’escatologico) “Fino alla pienezza dell’umanità del Cristo risorto” “Se non diventerete bambini” La storia = storia di salvezza L’etica = adeguare l’amore (la carità - agape) all’essere di ciascuna realtà. “Figli nel Figlio” “Cieli nuovi e terra nuova”

Nel ragazzo , anche il più disgraziato, avvi un punto accessibile al bene. Compito di un educatore è trovare quella corda sensibile e farla vibrare” (MB,V,367).

il concetto di EDUCABILITA’ Da ciò il concetto di EDUCABILITA’ = il concetto dell’EDUCABILITA’ a) = ciò che nel soggetto richiede educazione b) = ciò che “oggetto”, “campo” dell’azione educativa (auto/etero educ.) responsabile

Educabilità (livelli) le risorse del soggetto “nativo” (livello bio-antropologico) …da portare ad altezza dell’ “umano” (livello antropologico-culturale –storico  indicato dai Diritti umani) Educabilità (livelli) … nella (relazione con la) realtà (totale) (livello ontologico –metafisico

Necessità FORMAZIONE (= maturazione, apprendimento, strutturazione-consolidamento) e in tale processo NECESSITA’ (fisica e morale) di aiuto degli altri = EDUCAZIONE (nel bene e nel male!) Nb. I concetti di ►Nativismo /o/ Empirismo? ► Educ secondo Natura /o/ “Cultura”? ► Educ. Negativa /o/ Positiva?

“La partita educativa” Conclusione ● NON tanto “centralità del ragazzo” Ma CO-protagonismo, CO-educazione nell’orizzonte della CRESCITA propria, altrui, comune. come in una partita: insieme e ognuno con RUOLI e FUNZIONI diverse funzioni dell’adulto: allenatore, arbitro, guardialinee, organizzatore, tifoso, accompagnatore, consigliere, integratore… “La partita educativa”

L’EDUCAZIONE TRA LE ATTIVITÀ FORMATIVE 2 L’EDUCAZIONE TRA LE ATTIVITÀ FORMATIVE

MOLTEPLICITÀ DELLE INCIDENZE SULLA CRESCITA TIPO DI INTERVENTO Grandi accadimenti Umani e Naturali Influenze Sociali Generiche “Scuola Parallela” – Azione Sociale Educazione Intenzionale (Famiglia, Scuola) CRESCITA PERSONALE dell’EDUCANDO + Impersonale + Personale + Indiretto da ……… a + Diretto + Funzionale +Intenzionale + Informale (non formale) + Formale ->Educazione = Serie di Inter-Azioni = Inter-Vento = Mediazione/stimolazione Il Soggetto Educando Frontiera Interna di Ogni Influsso Esterno (non è “un vuoto”) Attivo Rispetto ad Ogni Influsso Esterno (non solo recettore, passivo) Radicalmente Capace di Auto-Educazione e di Relazione

FATTORI DELLO SVILUPPO 1. Potenzialità e capacità soggettive (bisogni, aspirazioni, interessi, EREDITARIETÀ FATTORI DELLO SVILUPPO (E DELLA FORMAZIONE) 4. Interazione processuale con persone, oggetti, cultura, eventi ESPERIENZA 2. Offerte dell’ambiente CULTURA 3. Aiuto degli altri : persone(genitori, educatori) istituzioni(famiglia, scuola,chiesa, lavoro..) procedure (leggi,eventi storici, politici, economici EDUCAZIONE 4. Interazione processuale con persone, oggetti, cultura, eventi ESPERIENZA

APPRENDIMENTO: concetto cambiamento di una certa stabilità della personalità [conoscenze, atteggiamenti, comportamenti] non dovuto alla maturazione o alla crescita fisica, ma piuttosto all’interazione con l’ambiente (per via di interiorizzazione della cultura e di rielaborazione/ricostruzione conscia e inconscia dell’esperienza).

FORMAZIONE plasmare paideia bildung qualificazione umana passività, imitazione di modelli Adeguazione, omologazione soggettivismo, “cattiva infinitezza” FORMAZIONE Acquisire c., Curare la cultura Sviluppare la capacità di fare c. Sviluppare la c. qualificazione umana dello sviluppo competenza di ruolo agire efficace, ruolo, tecnicismo, non persona, Accento politico e universalistico 18

un concetto comprensivo di FORMAZIONE = PROCESSO/attività attraverso cui la PERSONA-SOGGETTO (individuo,gruppo,comunità) 1) porta a MATURAZIONE le proprie POTENZIALITA’ 2)STRUTTURA e consolida le sue CAPACITÀ 3) APPRENDE ciò di cui è CARENTE 4)ACQUISISCE le COMPETENZE per svolgere i suoi RUOLI in maniera valida, efficiente ed efficace nell’ INTERAZIONE con l’AMBIENTE (e con riequilibrazioni nel TEMPO), con l’AIUTO degli ALTRI (figure, procedure, istituzioni). Fine: essere persone coscienti, libere, responsabili, solidali  Rischio di soggettivismo ….

L’AIUTO DEGLI ALTRI NELLA FORMAZIONE Istituzioni (Agenzie) Figure (Ruoli) Attività Tipi d’Intervento Famiglia Scuola Convitti (Collegi) Parrocchia Gruppi (di Pari) Associazioni Centri Giovanili Movimenti … Mass-media Divertimento Musica…Sport … Sindacati Partiti …Vita Associata Società Educante (Territorio) Genitori – Fratelli… Insegnanti Maestri Educatori Professionali Pedagogisti Esperti di formazione Sacerdoti Amici/e Figure Ideali (Star,Santi,Eroi) Libri Animatori Socio-Culturali Terapeuti-Medici Dirigenti Scolastici Politici Eventi Personali – Collettivi  Legislazione - Progetti Allevamento Addestramento (Gioco) Istruzione Inculturazione Socializzazione Acculturazione Educazione (IN SENSO STRETTO) Direzione Spirituale Pastorale-Catechesi Prevenzione Assistenza Terapia Recupero Rieducazione

La Specificità dell’Educazione DISTINZIONE CONNESSIONE 1) Intenzionalità Tra i Processi di dell’azione(e del conoscere) + Promozione Umana = Umanistico-Personale + Liberazione + Emancipazione 2) Incentrata Prioritariamente Tra gli Interventi sulla Personalità in Formazione Sociali 3) Intenzionalmente Attenta alla Dimensione dell’Unitarietà Tra le Attività e Globalità Personale Formative 4) Tesa Propriamente alla Promozione di Consolidate Forme personali di Coscienza Libertà Responsabilità in sé e per sé Solidarietà 5) Tendenzialmente Laica Rispetto alle - Funzione diffusa e specifica del corpo sociale Ideologie e alle - Sulla base di Valori Umani “Comuni” Professioni di Fede  Educazione = Aspetto del “Bene Comune” = diritto del Cittadino/Persona 6) Qualificata dai Gruppi, Contributi Scientifici, Rispetto alle Epoche-Culture-Società Storiche Forme di Vita Sociale 7) Pluralismo Educativo  Importanza delle Concezioni dell’Uomo/Mondo/Vita

stimolazione, promozione compito sociale = ETERO EDUCAZIONE compito personale = AUTO EDUCAZIONE EDUCAZIONE = aiuto, mediazione, stimolazione, promozione nella FORMAZIONE delle capacità di apprendimento e di fare cultura nei processi di APPRENDIMENTO Tra nativismo -- empirismo = tendenzialità native e intenzionalità sociali Tra interazione spontanea e intervento voluto = ED. «NEGATIVA» --- ED. «POSITIVA» EDUCAZIONE FORMALE = intenzionale e organizzata ( scuola) EDUCAZIONE NON FORMALE = intenzionale e poco organizzata ( famiglia) EDUCAZIONE INFORMALE = in-intenzionale e non organizzata ( gruppi, gioco, ascolto TV, internet…) Ed. dei contenuti (=Ed. MATERIALE) – ed. delle ABILITA’ (ed. FORMALE)  delle COMPETENZE

Allora: educare cos’è? Relazione di aiuto (mediazione, stimolo, sostegno, promozione)[etero/auto] per la formazione delle capacità fondamentali della vita personale (individuale, di gruppo, comunitaria, collettiva) al fine di essere coscienti, liberi, responsabili e solidali, e vivere una vita umanamente degna e un’ esistenza storica aperta alla trascendenza e a una visione (religiosa) della vita

Oggi: a fronte delle NOVITA’ CONTESTUALI ●Generazione “mediasocializzata”  rischio di un immiserimento delle capacità riflessive e di quelle razionali-astrattive, distinzioni concettuali (dall’ “homo sapiens” all’ “homo videns” ?(Giovanni Sartori). la “simulazione” digitale e lo scambio “virtuale”- “reale” (senso della realtà e del limite? Maggiore inter-attività…la rete… ● generazione della razionalità tecnologica, funzionalistica («homo zapping») ● generazione della multicultura (fisica, virtuale, generazionale, “mentropolitana”) ● generazione della globalizzazione funzione critica, integratrice, sistematrice dell’esperienza, dei contenuti dei mass/new media (educatore “mentore”, tutor…)… facendo fare!!! la rilevanza dell’educazione interculturale (educatore mediatore interculturale) RUOLO dell’educazione

la relazione educativa 3 la relazione educativa

1. La RETE DELLE RELAZIONI - a livello personale *intra-personale ( la sinfonia dei “molti sé”), *inter-personale, inter-generazonale, a livello *istituzionale ( sistema integrato di relazioni sociali = Costituzione del proprio paese e inter-nazionali,.. - a livello culturale ( inter-cultura), - a livello socio-politico economia/politica “globalizzata”: locale, nazionale, internazionale, mondiale glocale - a livello di sviluppo = inter-dipendenza, solidarietà- uno “sviluppo sostenibile” da/per tutti e ciascuno -a livello cosmico  con la natura, con la tecnica, con il virtuale (cfr. comunicazione sociale), - a livello di umanità storica, passata, presente, futura

Rapporto: =teleologica ►teleologico ►dialettico ►dialogico ►processuale/dinamico ►situato/contestualizzato Voler bene, volere il bene, volerlo bene, facendolo bene

“Antinomie” Educative Etero-Educazione Auto-Educazione Educazione Intenzionale Educazione Funzionale Educazione Materiale Educazione Formale Educazione Formale Educazione Informale (occasionale) Educazione Positiva Educazione Negativa Nativismo (Natura)  Ereditarietà Empirismo (Cultura)  Ambiente Educazione Direttiva Educazione Non-Direttiva Autorità Libertà Trasmissione (“Doctrina”) Creatività (“Inventio”) Educazione Depositaria Educazione Coscientizzante (Bancaria) (Problematizzante) Programmazione Spontaneismo Oggettività Soggettività Educazione Umanistica Educazione Scient.-Tecnologica Educazione Individuale Educazione Collettiva (Massa) Socializzazione Personalizzazione

Senza differenza e responsabilità

LA COMUNICAZIONE EDUCATIVA 4 LA COMUNICAZIONE EDUCATIVA

Lo svolgimento del tema la comunicazione in genere 2. la comunicazione educativa: modelli 3. I limiti e l’oltre della comunicazione

COMUNICAZIONE globalità personale •oltre l’emozionale conoscenza FENOMENO MODERNO ideologia democratica oggi, utopia ETIMOLOGIA:incerta com-munus = mettere a parte, compartecipare un ruolo, un compito Koinonia = comm - unio = condividere, fare unità nella differenza COMUNICAZIONE CONCETTO: • oltre la trasmissione interazione • oltre la informazione globalità personale •oltre l’emozionale conoscenza • oltre il relazionale  messaggi FORME: c. Verbale / non verbale; orale / scritta / pittorica / multi-codificata); LIVELLI e TIPI: intra-personale = con se stessi -interpersonale - di gruppo (primario - faccia a faccia) - di massa (in m., con i mass media, per la m.) - virtuale (on line) - “sociale” (ufficiale, procedurale, istituzionale) - extra-personale (tra macchine, intelligenze artificiali, robot, sistemi esperti) - cosmica (con il mondo, con l’universo)- “panica” (con la natura) - “religiosa”- mistica... priorità ontologica, valoriale ed etica della comunicazione-relazione interpersonale:

Comunicazione:realtà complessa Dimensioni Dinamiche Funzioni Informativa, Relazionale Esplorativa, Partecipativa Ludica/Rituale Trasmissione/Ricezione Rapporto/Interazione De-situazione/Ri-situazione Interscambio/Riconoscimento Gioco/Rito Contenutistico/Cognitiva Affettiva/Emotiva Euristica/Situativa Identificativa/Costruttiva Celebrativa/di “fusione” (con altri, gruppo, popolo, Dio) L’importanza del “medium” (il corpo, lo spazio-tempo, i massmedia, i new-media…), ma anche dello “spirito”/intelligenza!  l’educatore “medium pedagogico”

EVOLUZIONE STORICA DEL CONCETTO DI COMUNICAZIONE [A].Tradizionalmente a) collegamento materiale, passaggio e simili (il canale mette in c. i due paesi; un’ importante via di c.; le stanze sono in c. con il corridoio); tra cui mezzi di comunicazione a distanza (comunicazioni telefoniche, telegrafiche, marittimime, aeree ecc.). b) trasmissione materiale o spirituale (c. di calore, di energia; c. del pensiero, spirituale,… spiritica). c) in ambito accademico = il portare q.c. a conoscenza di altri, di idee, di notizie (fare una c. orale, scritta: di argomento scientifico, letterario… a un congresso, convegno, riunione, ecc.). [B]. Con gli anni ’60  si evidenzia la c. con i cosiddetti mezzi di c. di massa (giornali, radio, TV.) per la diffusione delle notizie a tutti i livelli della società e si evidenzia il processo mediante il quale l’informazione [messaggio] viene trasmessa, con appositi segnali, da un sistema di c. all’altro [C]. Con gli anni ‘70  in evidenza anche la dimensione relazionale a partire dall’aspetto del contatto con altri (essere, mettersi, trovarsi in c. con qc. o q.c.), il mettere a parte, lo scambio di messaggi (idee, emozioni, intenzioni, progetti, tecnologie..) con interazioni in cui ci si scambia spesso il ruolo di fonte e destinatario dello scambio; il condividere qualcosa che è considerato o si vuole o si crede che di fatto o di diritto sia/debba essere comune, partecipato in una comunità di vita. [D] Con gli anni ’90 passaggio dall’analogico al digitale  il “virtuale”

la novità del DIGITALE produce il virtuale (“second LIFE”) Tecnica: “digital” (in luogo dell’analogico) – (ri)costruttiva (in luogo della rappresentazione) struttura dei NEW MEDIA[rispetto ai mass-media] agile strutturazione ( = non hanno bisogno di pesanti e complesse apparecchiature) deterritorializzazione ( = non sono centralizzati come I mas-media non si va “in trasmissione” da uno ai molti/massa, ma nella interazione molti-molti Strumento che facilita I'accesso, il collegamento, il contatto “in tempo reale”,l'interscambio, il dialogo e il dibattito la novità del DIGITALE produce il virtuale (“second LIFE”) Una razionalità tecnologica e funzionalistica Concezione della realtà più fluida, più dinamica: il «reale» non solo dato da conquistare e comprendere faticosamente, ma spazio libero, da modellare «virtualmente» e amplificare --con «simulazioni» del reale e oltre il reale già dato (o la sua “rappresentazione” realistica o idealizzata (autonomia della second Life: nuove vite: “avatar”) 36 36

= opposto a reale (=qualcosa che “uccide” la realtà) [=pericolo] = potenziale <--> rispetto a attuato/realizzato (cfr. Aristotele/S. Tommaso) [= risorsa] CONCETTO DI VIRTUALE = Virtualizzazione, ottimizzazione del reale e del potenziale [= impegno] = simulazione (seducente?) della realtà (cfr. Faust, L’apprendista stregone, Frankenstein, La vita è sogno… [= ambiguità].

3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone. DIGITALE e EDUCAZIONE: il digitale come risorsa 1. Dai sostantivi ai verbi = esalta il partecipare, l’interagire, il comunicare, il costruire idee, realtà, simulazioni 2. Dalle strutture ai processi. alla base certamente ci sono strutture anche complesse, ma per innescare processi e azioni, comunicazioni, costruzioni, coinvolgendo persone e gruppi (cfr. blog, forum, reti…) 3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone. 4. Da una gerarchia di comando a una fraternità di servizio. La CD come utopia è cultura della condivisione e dell’annullamento della proprietà intellettuale e dell’accesso di tutti al bene della cultura, nella sua multiformità e multiespressività storica e geografica, attraverso dei processi dinamici di partecipazione interculturale. 5. Dall’istruire e informare al dialogare e comunicare. La CD chiede di passare da una cultura dell’informazione (spesso sovrabbondante) all’interscambio, all’incontro, al dialogo e alla comunicazione al di là dei confini territoriali, culturali, religiosi, politici ed economici.

educazione…con i new media digitali? Il DIGITALE può favorire a) il pluralismo /e /l’ omologazione (o, in quanto de-strutturata e de-centrata, può favorire le resistenze al dominio culturale imperante) b) l'accesso alle informazioni /e/ il loro controllo dalla base c) permette la comunicazione, l’incontro l’interscambio, la espressività  socializzazione isolata, socialità ristretta, comunitarietà “virtuale” senza confronto,contatto, impegno reale  di fatto: “digital divides” e favorisce il controllo autoritario (di piccoli o grandi gruppi di potere) e economico-funzionalistico (al mercato globalizzato)  L’EDUCATORE?... Tutor, mentor…co-navigatore (es. chattando?)

QUALE MODELLO di UOMO esige Chiede * relazione-interattiva * alterità -libertà * reciprocità Superare *dualismo, *soggettivismo *materialismo * u.frammentato * u. empirico… QUALE MODELLO di UOMO esige la COMUNICAZIONE Essere umano = persona spirito incarnato con differenze *individuali *di genere *di ruoli, status sociale *di età – vita *di cultura.. …e con aspetti di incomunicabilità Essere umano = essere materiale e immateriale, = “esserCI”= essere che vive e si costruisce: *nella storia (anche grazie alla c.) *in comunità/società storico-culturali Necessità di dialogo, equità, scambio solidale, opportunità di partecipazione, stutture, leggi… Necessità di formazione, educazione, ..di etica e deontologia a livello sociale a livello personale

Griglia di analisi di Lasswell (1948) …per “leggere” la com. Griglia di analisi di Lasswell (1948) Comunicatore Messaggio Mezzo Ricevente Effetti Who says What in wich Channel to Whom whit what Effect Controllo analisi analisi analisi analisi della Fonte di Contenuto dei Media dell’Audience degli effetti e Committenza la legge delle “5 W”, di ogni suo buon reportage giornalistico: Who (chi), Where (dove), When (quando), What (che cosa), Why (perché) di ogni “testo”/messaggio individuare: *la sintassi = l’organizzazione logica *la semantica = il significato * la pragmatica = gli effetti sulle persone, gruppi, massa * l’ermeneutica = la comprensione storico-contestuale-culturale

La comunicazione educativa modelli

Critica ai Modelli Comunicativi in Educazione 1) II modello Testo/racconto centrato: concreto, esperienziale, caldo affettivamente - continuità storica- fortemente identificativo/partecipativo ma: - omologante? - tradizionalista? - ...e la creatività? 2) II modello Docente centrato (oggi i guru, i maestri di vita): - stimolativo/essenziale – rassicurante ma: - crea dipendenza? - sviluppa un tendenziale autoritarismo? - quale cultura? - la cura delle modalità della comunicazione? - quanta attenzione a stimolare pensiero critico? 3) II modello pedo - centrato: - attenzione alla vita, alle persone, al momento vitale, all'età, agli interessi.ma: - limitato alla "risposta" (confermativo, poco stimolante) poco attento alla complessità e alla contestualità; - poco attento alla processualità e alla temporalità dell'apprendimento. 4) II modello linguistico-tecnologico (processo centrato): aspetti positivi: - attenzione alla processualità - evidenziazione del messaggio e del metamessaggio/ contenuto e relazione- attenzione ai codici, alle specificità dei media dei generi letterari (sintassi) - attenzione al contesto (rumore); attenzione al feed-back - attenzione alla referenza e ai suoi diversi livelli b) aspetti problematici: - oggettivizza il partner (non soggetto, ma destinatario, recettore) - unidirezionalità (non reciprocità, mentre l'educando spesso è fonte) - meccanicità (=non libertà del feed-back, mentre l'educ. vuole... perché,..) - messaggio "neutrale" (mentre i contenuti non sono indifferenti, qualificano...) - emittenza... committenza (che spesso strumentalizza il messaggio) mentalistico-cognitivo (mentre la com. educ. è globalmente personale) = buono per la comunicazione di massa, meno adatto per la comunicazione educativa. 5) La grandezza ma anche le difficoltà della comunicazione « relazionale» vedi capitolo 5°  antinomie

Un sesto modello, ai tempi del W2.0? Interattività,.. gli hacker e il «bombing» (l’apparizione di una data pagina attraverso l'inserimento di un suo link entro altri siti) circolazione, "virtualizzazione» universalizzazione  globalizzazione “total recall”? = mondo costruito, simulato, a-cosmico e a-temporale - ultra-umano… senza limite? che emozionalità … a-corporea?

I LIMITI E L’OLTRE DELLA COMUNICAZIONE l’interiorità dei soggetti non mai completamente oggettivabile 2) il mondo impulsivo/inconscio, sovra-conscio,mistico, non mai del tutto codificabili 3) lo scarto tra ideale e reale, tra Intuizione, concettualizzazione ed espressione “linguistica” 4) la trascendenza, l’ulteriorità, il di più, il futuro, non mai totalmente prevedibile, dicibile 5) il mistero dell’essere, della vita, dell’io di Dio (per tanti versi non ogettivabile, non osservabile dall’esterno, ineffabile, Indicibile).. 1) soggettivi (dei partners) 2) della codificazione 3) del mezzo e del “rumore” 4) della referenza culturale 5)delle condizioni materiali, strutturali ed economici, I LIMITI E L’OLTRE DELLA COMUNICAZIONE L’ACCESSO ALL’OLTRE 1.retorica - 2. linguaggi comprensivi, empatici.- 3. linguaggi estetici, fiabeschi. - 4. narrazione e autobiografia 5. c. sublimale - 6. contemplazione «estatica»- 7. gioco e rito - 8. preghiera - 9. azione - 10. la Carità… TRA E SULLO SFONDO il silenzio e la distanza – l’invocazione e l’apertura all’oltre