I Progetti di Tutela delle produzioni italiane di ceramica artistica e tradizionale Ing. Barbara Franco consulente in marketing territoriale e sviluppo.

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I Progetti di Tutela delle produzioni italiane di ceramica artistica e tradizionale Ing. Barbara Franco consulente in marketing territoriale e sviluppo locale CERSAIE - Bologna 3 ottobre 2008

Il Settore Artistico e Tradizionale Nel 2006, le imprese di ceramica artistica e tradizionale italiane erano circa 3 mila. Da tale computo sono escluse quelle attività a carattere prevalentemente industriale e impegnate nella produzione di materiali di costruzione per l’edilizia. Alle imprese come sopra calcolate corrispondono circa 10 mila addetti. Dal 2004 le aziende si sono ridotte di circa 200 unità, mentre ancora più netta è stata la flessione sul fronte degli occupati, con circa 1700 persone in meno. La dimensione media aziendale per numero di addetti è oggi di circa 3,5 persone per unità produttiva, con un fatturato medio per addetto di 55 mila euro.

Le risposte dell’AiCC L’Associazione Italiana Città della Ceramica viene costituita nel 1999, come naturale evoluzione del “Segretariato dei Comuni Ceramici”, nato nel 1980 per salvaguardare le produzioni della Ceramica artistica italiana. In particolare le attività di AiCC, si sono concentrate su tre temi principali: supporto alla nascita e diffusione del marchio di qualità della ceramica artistica tradizionale realizzazione di azioni di promozione costruzione di una rete di rapporti e di una progettazione a livello europeo

I marchi di qualità in Italia CAT CQ Istituiti dalla legge 188/90 Marchio di Prodotto Produzione sia Artigianale che Industriale del settore ceramico Disciplinari: locale per il marchio CAT nazionale per il marchio CQ

Il marchio CAT: procedura Il Consiglio Nazionale Ceramico, costituito presso il ministero dello sviluppo economico, ha il compito di supervisionare e di approvare tutta la procedura Le regioni sono i soggetti di riferimento per presentare le istanze inerenti i loro territori, abitualmente coincidenti con territori comunali, per l’ottenimento della denominazione di «Luogo di Antica Tradizione ceramica» Le Città sono le principali beneficiarie e, nello stesso tempo, i promotori naturali dell’iniziativa a livello regionale A livello provinciale, presso le Camere di Commercio, Industria ed Artigianato, sono costituiti i registri degli artigiani che possono utilizzare il marchio. Il Comitato di Disciplinare, costituito a livello locale, controlla l’applicazione delle norme.

Il marchio CQ: procedura Il Consiglio Nazionale Ceramico, costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ha il compito di supervisionare e approvare tutta la procedura. I produttori devono richiedere l’iscrizione al registro nazionale dei prodotti ceramici di qualità. Il Consiglio Nazionale Ceramico, o un istituto da esso delegato, analizza l’istanza e controlla l’applicazione delle norme.

Una Legge Europea La legge 188/90 è stata posta in discussione dal Parlamento Europeo, in quanto produceva un vantaggio per i soli ceramisti italiani. Dopo una fase critica, il Parlamento ha approvato la Direttiva del 27 marzo 1996 che allargava l’applicazione della legge 188/1990 ai produttori appartenenti ai paesi dello Spazio Economico Europeo. Per questa ragione, l’Italia è stata riconosciuta come capofila europeo per la legislazione in questo ambito specifico. Questo significa che se una città appartenente alla Comunità Europea, facesse richiesta al Consiglio Nazionale Ceramico Italiano per essere riconosciuto come «Luogo di Antica Tradizione Ceramica», avendo le qualità richieste e seguendo le procedure italiane, avrà diritto al marchio CAT. Al contrario il marchio CQ è già a livello europeo, come appare dall’Art.2 «Zona di produzione e fasi produttive» delle norme di produzione dliberate il 27 marzo 1996.

Le azioni di promozione 2004: il progetto Acta Il progetto ACTA intende, attraverso la promozione del marchio CAT, sostenere lo sviluppo, l’innovazione, il marketing e la commercializzazione, per un rilancio del settore anche a livello internazionale definisce 4 aree d’intervento, progettate secondo la logica della sinergia dei mezzi e funzionali al raggiungimento dell’obiettivo generale: sostegno del marchio CAT per il rilancio del comparto.

Le 4 aree d‘intervento Area d’intervento 1: Promozione del Marchio attraverso le azioni di analisi di marketing qualitativo e quantitativo, definizione della strategia media, definizione della strategia creativa, ufficio stampa nazionale, campagna di promozione del marchio CAT per gli artigiani. Area d’intervento 2: Partecipazione a mostre e fiere, azioni sinergiche con la campagna nazionale per il sostegno del marchio CAT, collegamento con il turismo e potenziali buyer. Area d’intervento 3: Rete dei Centri di Promozione dell'Artigianato, creazione di una struttura di servizio per lo sviluppo dell’innovazione, della formazione e della commercializzazione. Area d’intervento 4: Iniziative ed attività orizzontali di supporto alla campagna promozionale con la collaborazione dei CPA .

Conclusioni A distanza di 18 anni dalla legge 188 e dopo numerosi progetti oggetti di investimento locale, regionale e ministeriale, il settore ceramico italiano legato al prodotto artistico e tradizionale rimane in profonda ed annunciata crisi. Occorre una riflessione approfondita per disegnare nel lungo periodo lo sviluppo dell’intero sistema.

Le riflessioni di AiCC Capire qual è l’utilità del sistema ceramico italiano nel panorama del mercato internazionale, in modo da essere in grado di definire una linea di offerta di prodotti e servizi sui mercati dell’arte, del design, del restauro, dell’edilizia, di supporto alla industria, etc. Definire i modelli di business tipo e le filiere produttive tipo che sappiano rispondere a quella utilità e che sappiamo proporre una maggiore ricaduta sul piano occupazionale Creare un opportuno modello delle competenze necessarie e quindi dei percorsi formativi, affinché il sistema sappia riposizionarsi in base ai modelli di business indicati. Definire il sistema per l’innovazione che sappia creare i legami tra domanda e offerta di innovazione tra centri di ricerca e università da un lato e imprese, enti formativi e territori dall’altro, contribuendo anche a diffondere la cultura dell’innovazione. Disegnare il piano delle sinergie con gli altri comparti della ceramica e non: es. relazione con il settore industriale ed il sistema museale, con altri settori produttivi, relazioni internazionali, etc.

I gruppi di lavoro Per questo motivo a partire dal 2007 sono stati chiamati a raccolta i tecnici rappresentanti dei diversi territori e i professionisti attorno a tavoli di lavoro tematici per cercare risposte e proposte alle problematiche. I Temi di discussione sono: Sostegno allo sviluppo economico Ricerca, Innovazione e Formazione Promozione I risultati dei primi dati verranno presentati la prossima settimana alla Conferenza Nazionale Ceramica