Prof. Gian Francesco Camatta

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Prof. Gian Francesco Camatta CONTATTORI Prof. Gian Francesco Camatta

Contattore Secondo la Norma CEI 17-50, un contattore o teleruttore è un dispositivo meccanico di manovra, generalmente previsto per un numero elevato di operazioni, avente una sola posizione di riposo, ad azionamento non manuale, capace di stabilire, sopportare ed interrompere correnti in condizioni di sovraccarico. La posizione di riposo corrisponde ordinariamente alla posizione di apertura dei contatti principali (poli). Si distingue dal relè per il fatto che quest'ultimo è impiegato per il comando di potenze relativamente piccole o segnali, mentre il contattore è impiegato per alimentare carichi di potenze, anche molto elevate.

Contattore Il contattore è caratterizzato dalla presenza di una bobina (1) che, nel momento in cui viene percorsa da una corrente, si attiva, attirando a sè un dispositivo mobile (3) sul quale sono posti i contatti principali o di potenza (4) che si chiudono. I contatti principali o di potenza sono destinati alla manovra e collegati all’utilizzatore. La loro individuazione numerica è la seguente: Ingresso (numeri dispari) 1-3-5 Uscita (numeri pari) 2-4-6 INGRESSO USCITA Three-phase contactor principle: 1. Coil, 2. Spring, 3. Armature, 4. Moving contact

Contatti principali e ausiliari INGRESSO La prima cifra indica la posizione, la seconda se 1-2 NC, se 3-4 NO USCITA Bobina Contatti principali o di potenza Contatti ausiliari

Contatti ausiliari I contatti ausiliari, solitamente sono: NC (Normally Close) si aprono quando la bobina si "eccita" (cioè viene percorsa da corrente). NO (Normally Open) si chiudono quando la bobina si "eccita" (cioè viene percorsa da corrente). L'avverbio "normalmente" sta a indicare la posizione dei contatti quando la bobina è diseccitata, quindi "a riposo". Il contattore può essere arricchito con altri contatti, applicando dei «blocchetti aggiuntivi», i quali si aggiungono al contattore frontalmente o lateralmente, grazie a un meccanismo a incastro. Al teleruttore possono essere collegati altri dispositivi, come il relè termico, che ha lo scopo di proteggere il circuito di potenza da sovraccorrenti, inoltre dispone almeno di un contatto NC.

Relè di massima corrente In alternativa o talvolta in aggiunta ai fusibili, i circuiti possono essere protetti da interruttori automatici comandati da relè di massima corrente. I relè di massima corrente controllano la corrente che fluisce nel circuito determinando, quando questa supera un valore prestabilito, l’intervento dell’interruttore o del contattore cui è devoluto il compito di interrompere il circuito: il relè non interrompe mai direttamente il circuito di potenza. I relais normalmente impiegati negli impianti in bassa tensione sono di tipo termico o elettromagnetico, talvolta i due sono combinati in un relè magnetotermico.

Relè termici Sono essenzialmente costituiti da una lamina bimetallica che per effetto dell’azione termica della corrente tende a curvarsi fino a determinare, quando la corrente ha raggiunto un determinato valore di taratura, l’apertura di un contatto mobile. Le lamine bimetalliche possono essere riscaldate direttamente, se la corrente da controllare passa attraverso le lamine stesse, o indirettamente se la corrente percorre una resistenza riscaldante posta accanto alle lamine stesse. Il tempo di riscaldamento e quindi d’intervento sarà legato al valore della sovracorrente: maggiore la corrente, minore il tempo d’intervento.

Relè termici I relè termici non offrono alcuna protezione contro i cortocircuiti in quanto questi richiedono un intervento immediato, mentre risultano efficaci contro i sovraccarichi che possono essere sopportati dal circuito per un tempo che corrisponde a quello d’intervento del relè stesso: il campo d’applicazione e quello della protezione dei motori elettrici.

Relè Relè: 1. Coil, 2. Armature, 3. Moving contact avanti

Relè indietro

Elettromagnete indietro

Principali caratteristiche tecniche

Principali caratteristiche tecniche

Dati di targa del contattore Tensione nominale d’impiego (Ue) – E’ il valore di tensione al quale sono riferite le prove applicabili e la categoria di utilizzazione e che, congiuntamente alla corrente di impiego nominale, fissa i limiti di utilizzo dell’apparecchio stesso. Corrente nominale d’impiego(Ie) – E’ il valore di corrente, indicato dal costruttore, che l’apparecchio può portare ininterrottamente. Tensione di alimentazione a.c. o d.c.del circuito di comando (bobina)

Tipi di servizio I servizi nominali di funzionamento normalmente considerati sono: Servizio di otto ore - Un apparecchio rimane con i contatti di potenza chiusi percorsi da una corrente costante per un tempo sufficiente a raggiungere l’equilibrio termico ma non superiore a otto ore. In base a questo tipo di servizio viene specificata la corrente termica dell’apparecchio. Servizio ininterrotto – I contatti di potenza dell’apparecchio, percorsi da una corrente costante, rimangono chiusi in servizio continuo senza interruzioni per tempi superiori alle otto ore. Servizio intermittente - I contatti principali di un apparecchio vengono aperti e chiusi ad intervalli di tempo rimanendo chiusi per intervalli di tempo tali da non consentire il raggiungimento dell’equilibrio termico. Questo tipo di servizio influenzato dal valore e dalla durata del passaggio della corrente e dal rapporto di intermittenza cioè dal rapporto fra la durata del passaggio della corrente e la durata dell’intero ciclo. Valori normali del rapporto di intermittenza sono: 15 %, 25 %, 40 % e 60 %.

Tensioni di alimentazione bobina Corrente continua 24, 48, 110 o 125, 220 o 250V Corrente alternata 24, 48, 110 o 127, 220V

Circuito di comando