I DESAPARECIDOS CLASSE 3A Istituto Comprensivo Castrocaro Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri”
INDICE Contesto storico Torture Garage Olimpo Le madri della plaza de Mayo Testimonianze Celebrazione
Contesto storico Trentamila è il costo in vite umane della tragedia dei desaparecidos in Argentina. Ma alla sparizione di 30.000 persone si devono aggiungere altre cifre come l'appropriazione di più di 500 figli di scomparsi, la detenzione di migliaia di attivisti politici e l'esilio di oltre 2 milioni di persone. Nomi e cifre identificano l'orrore del genocidio subito da un'intera generazione di civili argentini negli anni tra il 1976 e il 1983. La portata di questa tragedia deve emergere in tutta la sua violenza per essere anche un monito affinchè simili genocidi non si verifichino mai più in nessun luogo. La storia dell'Argentina sarà per sempre macchiata dal sangue dei desaparecidos e "Nunca Mas" (Mai più) è il grido che risuona ed esplode da tutte le associazioni mondiali di tutela dei diritti umani e, più in generale, dagli "ultimi cittadini liberi di questa famosa città civile.
Torture Per i sequestri, che potevano avvenire anche in pieno giorno e in luoghi pubblici, usavano quasi sempre lo stesso tipo di auto, una Ford Falcon, senza targa: era un modo di identificarsi senza identificarsi, per dire: “Siamo noi che portiamo via la gente, ma voi non sapete chi siamo. Noi portiamo via molte persone, il loro destino potete immaginarlo, ma non lo sapete". Gli oppositori erano sequestrati a casa loro, a scuola o sul luogo di lavoro da una "patota" di militari in borghese. Il sequestrato veniva incappucciato e gettato sul pavimento dell'auto.
Garage Olimpo Il film “Garage Olimpo” è la testimonianza delle crudeltà effettuate dai seguaci del regime, addestrati nei rapimenti e nelle torture. Come scrive il regista Marco Bechis: "la memoria è la capacità di ricordare il passato e riconoscere nel presente tutte le situazioni che gli assomigliano. Quindi serve ad agire oggi e non deve essere solo qualcosa che funziona con 50 anni di ritardo. La memoria è l'unico strumento che può impedire il ripetersi di errori".
Garage Olimpo Cast Trama Immagini
CAST REGIA: Marco BECHIS PRODUZIONE: Arg/Ita - 1999 - Dramm. DURATA: 98‘ INTERPRETI:Antonella Costa, Carlos Echeverrìa, Dominique Sanda, Chiara Caselli, Paola Bechis, Enrique Pineyro, Pablo Razuk SCENEGGIATURA:Marco Bechis - Lara Fremder FOTOGRAFIA:Ramiro Civita SCENOGRAFIA:Romulo Abad MONTAGGIO: Jacopo Quadri MUSICHE: Jacques Lederdi
Trama Maria, giovane maestra che lavora in una bidonville di Buenos Aires, vive insieme alla madre in una grande casa. Una mattina alcuni agenti dell’esercito in borghese prelevano la ragazza e la conducono in un luogo di tortura. E’ un garage abbandonato nei cui sotterranei si nasconde un quartiere generale dove operano poliziotti e militari. Maria riconosce nell’uomo che la interroga, Felix, un suo ex inquilino. Tra di loro nasce un rapporto di complicità, finché Maria viene trasferita. Bechis racconta il dramma dei desaparecidos, quegli uomini divenuti fantasmi e vittime della dittatura. Bechis insegnava in una scuola elementare quando fu prelevato e portato in un luogo chiamato “Club Atletico”. In risalto vi è il legame che s’instaura tra i due.
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Le madri di Plaza de Mayo Le madri di Plaza de Mayo sono diventate un simbolo, sono l’emblema dell’amore materno che vince ogni ostacolo e non si arrende. Sono la forza, la costanza, la pazienza di lottare, combattere, chiedere giustizia. Sono le mamme dei desaparecidos, di quella moltitudine di ragazzi scomparsi nelle fauci della dittatura, sequestrati, arrestati, mai processati, svaniti nel nulla. Quel che è certo è che non sono scomparsi dalla vita di tutte quelle madri che da decenni pretendono la verità, vogliono giustizia e lo fanno urlando al mondo il loro dramma, mostrando instancabili le foto dei loro figli, gridando in faccia a tutti che i desaparecidos hanno un volto, un nome, una dignità che va loro restituita. Sono tante, unite, organizzate.
Testimonianze “Negli altri luoghi del potere c’erano sempre scrivanie che impedivano il contatto diretto con l’interlocutore, c’era sempre la burocrazia che complicava tutto – ha spiegato Hebe de Bonafini, presidente dell’Associazione Madres Playa de Mayo. - In piazza invece no. In piazza tutte eravamo uguali. A tutte avevano sequestrato il figlio, tutte stavamo passando lo stesso dramma. Fu come se nessuna distanza e nessuna differenza ci diversificasse. Per questo ci sentimmo bene. Per questo la piazza ci raggruppò. Per questo la piazza ci consolidò”. “Pretendiamo che il nostro popolo continui a organizzarsi, che le associazioni di base crescano e si rafforzino. Noi Madres continueremo a lottare per la vita del nostro popolo. Per il nostro popolo e con il nostro popolo. L’intento è arrivare a ottenere quella cultura, quell’educazione popolare che ci permetta di ottenere un governo che sia il rappresentante di ciò che noi chiediamo. Questo è quanto vogliamo. Niente di più”.
Celebrazione Sono passati trenta anni dal 24 marzo 1976, dalla notte in cui venne portato a compimento il colpo di stato militare che instaurò il terrorismo di Stato in Argentina. Buenos Aires ha voluto ricordare quella data indimenticabile con una manifestazione imponente, che ha visto riversarsi nelle strade cittadine più di centomila persone. Una marcia della memoria e della testimonianza, in cui la rabbia e il dolore sono ancora ferite aperte e gridano giustizia.