Competenza e linguaggio nell’IRC

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Competenza e linguaggio nell’IRC Dire Dio Competenza e linguaggio Obiezioni al linguaggio religioso: .dalla scienza .dalla filosofia 3. Identità del linguaggio religioso 4. Pedagogie in atto nell’IRC 5. Pedagogia ermeneutica 6. Pedagogia ermeneutica, linguaggio e progetto educativo 7. Integrazione linguistica fra ricerca umana e rivelazione divina 8. Apporti del linguaggio religioso alla maturazione dello studente.

1. COMPETENZA: Verso una definizione PREROGATIVA – DOTE DEL SOGGETTO Di elaborare un progetto responsabile Circa un problema reale e complesso da risolvere Integrando conoscenze, capacità, risorse di cui dispone E valorizzando tutti gli apporti del proprio contesto Per cercarne ed effettuarne la soluzione.

Competenza e linguaggio Settori di competenza. Competenza linguistica: Concezione del linguaggio - Vigosky interpretare ed esprimere - Dimensioni della realtà. Dimensione religiosa: - Riferimento alla Trascendenza - Ha un linguaggio proprio: .si può identificare? .Si integra con gli altri linguaggi?

Competenza e linguaggio Dalla realtà al linguaggio che la interpreta. Vygotskij L. S. : Pensiero e linguaggio, Laterza, Roma, 2001, p. 334 “processo dal pensiero alla parola e viceversa dalla parola al pensiero… Il pensiero non si esprime nella parola, ma si realizza nella parola. Si potrebbe perciò palare di un divenire del pensiero nella parola.” Il linguaggio interpreta, elabora ed esprime l’universo conoscitivo Linguaggio religioso? Legittimo? Problema della verifica Cfr. con la scienza Problema della razionalità Cfr. con la filosofia La religione si impone come fatto esistenziale e storico-culturale

Obiezioni al linguaggio religioso 1. Linguaggio illegittimo: Neopositivismo – Scuola di Vienna, di Oxford Rapporto conflittuale con la ricerca scientifica Flew: Il giardiniere invisibile 2. Linguaggio insignificante – privo di riferimento Filosofie atee Rapporto conflittuale con la riflessione razionale Nietzsche: Dio è morto!: Dire Dio, p. 24 e ss.

A soluzione delle obiezioni. 1. Per il rapporto con la ricerca scientifica: La realtà è pluridimensionale La sua interpretazione esige molteplicità di linguaggi. Cfr. Grafici 2. Per la riflessione razionale. la ragione esige un fondamento alla realtà finita Il fondamento deve essere di ordine alternativo – trascendente Cfr. Heidegger. Dire Dio, p. 35 e ss.

Realtà trasendente ricerca religiosa Linguaggio evocativo-religioso Realtà storico-esistenziale scienze umane Linguaggio interpretativo esistenziale Realtà empirica ricerca scientifica Linguaggio descrittivo matematico DISTINZIONE E COMPLEMENTARITA’ DI LINGUAGGI

ESPERIENZA LINGUAGGIO Immediata mediata Operativa esistenziale Verificabile inverificabile Scienza filosofia Tecnica religione Struttura significato LINGUAGGIO

Laico orizzonte religioso trascendenza storia Laico orizzonte religioso Esperienza complessiva

Dire Dio. Perno della ricerca religiosa. (Dire Dio dopo Nietzsche, p Dire Dio? Perno della ricerca religiosa (Dire Dio dopo Nietzsche, p. 29 e ss.) Negazioni: - Parabole di Oxford - Nietzsche Heidegger Ricerca fondamentale per il linguaggio Religioso Realtà mondane uomo essere-trascendenza aperto

Pluralità di percorsi educativi in atto nell’IRC: 1. Kerigmatico: La Verità e sua legittimazione razionale: illumina e orienta l’esistenza 2. Biblico: Analisi storico esegetica delle fonti bibliche: Parola autorevole ( di Dio ) da interpretare 3. Ermeneutico – esistenziale: Presagio religioso nell’esistenza: Analisi dell’esperienza per garantire la Trascendenza. La Terza è’ la scelta che proponiamo per garantire competenza al processo e al progetto educativo dell’IRC.

Processo dell’invocazione: Catechesi Comunità che lo celebra Linguaggio che lo interpreta Processi che lo promuovono Atto di fede ---------------------------------------------------------------------- Riconoscimento del rapporto costitutivo con Dio: IRC Linguaggio religioso Scienze della religione e della rivelazione presagio Scienze umane Esplorazione dell’esistenza

Legittimazione d. scelta ermeneutica Nella tradizione: (Dire Dio nell’orizzonte ermeneutico, p. 47 e ss.) Nella tradizione: Ermeneutica del testo: I modelli della tradizione la loro autorevolezza normativa. Nella ricerca attuale: Ermeneutica dell'esistenza: L'esperienza attuale: da decifrare da orientare valorizzando i modelli della tradizione

circolo esegesi Soggetto testo: nuove conoscenze ermeneutica ermeneutico

Le tappe del procedimento ermeneutico: SITUAZIONE CONCRETA INTERPRETAZIONE provocazioni delle provocazioni FORMULAZIONE ELABORAZIONE degli interrogativi della risposta LA DOMANDA ISTANZE ATTUALI posta alla tradizione cui confrontarsi RICERCA CONTRIBUTI Sulle fonti significativi PROCEDIMENTO ERMENEUTICO

Progetto Progetto e Traguardi di competenza Traguardi di competenza da sviluppare 1. Situazione da risolvere Progetto Risorse interiori Risorse di contesto 2. Competenza acquisita: situazione risolta. Sperimentazione – verifica dei processi

RICERCA RELGIOSA (Itinerario, Dire Dio, p. 137 e ss.) UOMO DIO Ricerca h. rivelazione Fonti fonti scienze d. religioni teologia ESPERIENZA PERSONALE FATTO STORICO interpretazione Accertamento Domanda:Quale Dio? Risposta: chi è Dio!

7a. Legittimazione storica - Fondazione: Cfr. Ricoeur Da questo punto dei vista il testo biblico è esemplare. L’intera pagina biblica rappresenta una celebrazione epica della presenza di Dio. La narrazione di vicende umane sicuramente singolari mette in campo l’azione straordinaria di Dio: nel racconto dell’Esodo ad esempio la sua figura si staglia man mano in un protagonismo evidente: Dio è il grande actant che campeggia sovrano su tutta la vicenda. La narrazione ne evidenzia la presenza e la maestà nelle gesta che gli sono attribuite. Altri brani scavano più nelle pieghe dell’interiorità, dove la sua presenza si fa autorevole e persuasiva: volendo ancora esemplificare, nei salmi la sua presenza è presagita a fermento e vitalità di ogni grande provocazione esistenziale. I salmi spaziano dall’angoscia all’esaltazione, dall’ammirazione alla contemplazione… Il volto di Dio, la sua figura, prende i lineamenti di una presenza carica di forza e di maestà. E’ la narrazione, la poesia, l’immagine che prestano supporto indispensabile ed efficace a presagirne la presenza e intuirne i lineamenti.

7b. Significatività linguistica - linguaggio evocativo - Metafora Cfr 7b. Significatività linguistica - linguaggio evocativo - Metafora Cfr. Jüngel La rivelazione nei suoi vertici rileva con uno dei grandi profeti, che pure aveva di Dio una concezione vertiginosa, davvero Tu sei un Dio nascosto – misterioso -; e ammonisce con l’apostolo Giovanni Dio nessuno l’ha mai visto. Perciò il linguaggio della fede è interamente metaforico. Significa che possiamo parlare di Dio, ma non direttamente, indirettamente – metaforicamente. Possiamo dire qualcosa su di Lui e tuttavia sempre attraverso un linguaggio velato, fatto di allusione, di metafora, di simbolo. L’analisi che Jűngel propone di una metafora attinta dalla tradizione classica mi pare efficace (Jüngel, 1978, 167). Se dico che Achille è un leone, mi riferisco ad una realtà che con Achille non ha niente da spartire; e tuttavia mi rendo conto che il linguaggio ha introdotto un accostamento interessante, che il leone dice qualcosa che è proprio di Achille, ne interpreta l’ardimento, la vigoria, il coraggio. Anche se non conoscessi Achille, quella metafora mi rivelerebbe qualcosa di vero circa il personaggio. In modo anche più efficace prendiamo atto che alcuni accostamenti, alcune immagini – soprattutto nelle parabole - risultano rivelativi. L’immagine biblica del re

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