Lezione 10 Le banche locali Indice Grandi banche e piccole banche Il sistema creditizio italiano dall’Unità a oggi Banche e sviluppo locale Il caso di Castelgoffredo Storia sviluppo locale- Lezione 10
I - Grandi banche e piccole banche Il sistema bancario italiano, così come si è venuto a strutturare dopo la riforma del 1893, fu sempre caratterizzato da un profondo dualismo: da un lato poche grandi banche, presenti nelle principali città; e dall’altro una miriade di piccole banche locali, diffuse soprattutto nelle aree agricole del centro-nord. Al dualismo dimensionale corrisponde un marcato dualismo funzionale, nel quale le grandi banche si specializzarono nel sostegno delle grandi imprese industriali e nella speculazione, mentre i piccoli istituti mantennero spesso un forte radicamento nelle realtà locali. Nonostante le numerose riforme sopraggiunte nel corso del XX secolo, la struttura del sistema bancario rimase nella sostanza inalterata e finì per accentuare quei caratteri già presenti nel modello di sviluppo italiano. Storia sviluppo locale- Lezione 10
IIa – Il sistema creditizio italiano dall’Unità a oggi Fino agli anni ‘70 del XIX secolo il sistema bancario italiano era quello tipico di una realtà economica stagnante con poche grandi banche, indirizzate principalmente alla speculazione e all’investimento in titoli di debito pubblico. Vi erano alcune casse di risparmio, diffuse soprattutto al nord, che avevano il principale compito di “educare le classi povere al risparmio”. Negli anni ‘70 un’ondata speculativa coinvolse le principali banche, comprese quelle di emissione, che subirono la successiva crisi. Tale crisi si protrasse a lungo fino agli anni ‘90 quando il grave dissesto degli istituti di emissione costrinse il governo a un profonda riforma dell’intero settore. La riforma del 1893 fu senz’altro benefica, attirò capitali stranieri (tedeschi e svizzeri) e nacquero nuovi istituti più orientati all’investimento, sul modello delle banche miste tedesche. L’enciclica Rerum Novarum del 1891 incoraggiò i cattolici a incidere con maggiore impegno nella realtà economica e sociale. Soprattutto nel centro-nord nacquero così numerosi istituti bancari, casse rurali e banche popolari che spesso avevano come fondatore un singolo parroco. Storia sviluppo locale- Lezione 10
IIb – Il sistema creditizio italiano dall’Unità a oggi Le banche miste furono fondamentali nel periodo del decollo industriale dell’età giolittiana, ma lo sviluppo dell’industria, soprattutto di quella pesante, legato a questo tipo di banca provocò, nel primo dopoguerra, una nuova grave crisi che coinvolse sia l’industria che il settore finanziario. Superata tale crisi, il sistema bancario rimase sostanzialmente legato al modello della banca mista fino alla grande depressione degli anni’30, quando il regime fascista fu costretto a un nuovo profondo intervento al fine di separare l’industria dalla banca. Attraverso l’IRI lo stato arrivò a controllare direttamente i principali istituti bancari. Nel secondo dopoguerra lo stato continuò a controllare a lungo le principali banche, accanto alle quali si svilupparono alcuni altri gruppi finanziari privati molto attivi nell’investimento industriale (Mediobanca, IFI, ecc.). Anche la rete delle piccole banche locali si consolidò nell’ultimo cinquantennio. Nelle aree distrettuali tali banche divennero fondamentali dando spesso fiducia ai piccoli imprenditori per compiere i primi passi e per affrontare le fasi più critiche. Storia sviluppo locale- Lezione 10
III - Banche e sviluppo locale Il radicamento e diffusione locale di istituzioni creditizie, il loro diverso grado di efficienza e solidità può spiegare, almeno in parte, le diversità economiche e sociali su scala locale. Da questo punto di vista sembra ininfluente il tipo di banca che si afferma in un determinato territorio: casse rurali o artigiane, banche popolari e casse di risparmio, hanno mostrato, nei diversi casi di sviluppo locale, uguale efficacia. Nel distretto della sedia di Manzano, ad esempio, fu la locale Cassa Rurale e Artigiana a sostenere il sistema delle imprese, mentre nel Veronese un ruolo predominante fu giocato dalla Cassa di Risparmio. In sostanza le istituzioni bancarie, fortemente radicate nella realtà locale, possono aver svolto un’opera di proliferazione fiduciaria, di diffusione di pratiche creditizie e commerciali più sicure e di arricchimento dei fondamenti della società civile. Storia sviluppo locale- Lezione 10
IV - Il caso di Castel Goffredo La Cassa Rurale di Castel Goffredo venne fondata nel 1895 per volontà del parroco del paese. Lo sviluppo della banca fu molto lento perché proporzionato a quello della piccola località dell’alto Mantovano. Fino alla seconda guerra mondiale, infatti, Castel Goffredo rimase un paese agricolo e privo di importanti iniziative imprenditoriali. L’unica eccezione fu il Calzificio Noemi, fondato negli anni ‘20 da una società tedesca. Quando nei primi anni ‘50 il Calzificio Noemi fallì, alcuni ex-operai acquistarono i telai e si misero in proprio. Questa operazione e i successivi investimenti furono sempre supportati dalla Cassa Rurale, che non fece mai mancare il proprio appoggio. Negli anni ‘70 il distretto conobbe una prima crisi e la banca non adottò le consuete politiche difensive, ma sostenne gli imprenditori, assumendosi direttamente parte dei rischi. Ma gli amministratori della Cassa individuarono tra le cause della crisi lo scarso coordinamento tra le aziende e si fece perciò promotrice di numerosi consorzi e centri servizi. Storia sviluppo locale- Lezione 10