Lezione 4 La “scoperta” dello sviluppo locale in Italia

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Emergere per competere Il Sistema Moda Puglia
Advertisements

Il miracolo economico ( ) La fase di sviluppo estensiva: sviluppo e squilibri Caratteri prevalenti: – Aumento delloccupazione – Processo di industrializzazione.
Il modello veneto come MODELLO VIRTUALE slides lezione il modello veneto come MODELLO VIRTUALE. slides lezione
Dei processi di distrettualizzazione ( in Veneto, ma non solo… ) slides lezione dei processi di distrettualizzazione ( in Veneto, ma non solo…
I DISTRETTI INDUSTRIALI
08/01/20141 Stage studenti ITIS Corni – Lezione Leconomia modenese: Alberto Rinaldi (
 La crisi economica del 1873.
PICCOLE IMPRESE E SVILUPPO LOCALE
A cura della prof.ssa Daniela Melone
EVOLUZIONE STORICA DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Dalle leghe di mestiere alle leghe SPI Logiche organizzative di azione sindacale e mutamento sociale Associazione iresLucia Morosini PIEMONTE.
LO SVILUPPO ECONOMICO ITALIANO DAL DOPOGUERA AD OGGI
STRUMENTI PER IL GOVERNO DEL PAESAGGIO
Storia dello sviluppo locale Il modello distrettuale.
APPUNTI DELLE LEZIONI ANNO ACCADEMICO 2008/2009INTRODUZIONE.
IL BIANCO E IL ROSSO. La politica nel territorio Quante Italie? Nord-Ovest competitività tra i partiti elettorato poco ideologizzato, più disponibile.
Sviluppo Locale e Capitale Sociale
Piccola e grande impresa in Italia La globalizzazione: le imprese Università Cattaneo Castellanza – LIUC a.a
Piccola e grande impresa in Italia La globalizzazione: il contesto Università Cattaneo Castellanza – LIUC a.a
XI Meeting Formativo CNA Impresa Donna Studio Carletti Imprenditrici al traguardo maggio 2011 Senigallia – An.
Analisi dellel società complesse CARATTERISTICHE DELLOCCUPAZIONE NELLE SOCIETA INFORMAZIONALI graduale scomparsa delloccupazione agricola costante.
PIL Ec. avanzate Area Euro Nuove ec. Asia ITALIA …meno competitivi? Ferrara: variazione del fatturato imprese.
Confindustria Toscana 1 Metamorfosi del sistema industriale toscano Andrea Balestri.
Fotografare in modo nuovo l’economia
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
Traiettorie del mondo economico trevigiano BOARD DEL PIANO STRATEGICO. 10 LUGLIO 2007 Analisi quadro delle dinamiche proiettive dellimpresa e delleconomia.
1 Lezione 18 Famiglie e servizi sociali. I servizi per il tempo libero.
MIGRANTI, CREDITO, SVILUPPO LOCALE Comune di Roma – BCC Roma 22 novembre 2005 Capacità di risparmio e investimento dei nuovi migranti José Luis Rhi-Sausi,
LEZIONE FUORINCLASSE Una storia di uomini, terre e acque. Consorzio della Bonifica Renana.
Popolazione e Forze di Lavoro
GLI INTERVENTI DELLA REGIONE MARCHE CONTRO LA CRISI A FAVORE DI IMPRESE E LAVORATORI 1 - PROGRAMMAZIONE REGIONALE a cura di Antonio Mastrovincenzo Martedi.
Dire il mezzogiorno il pensiero sul mezzogiorno ha vissuto quattro cicli: 1. il comunitarismo 2. lintervento straordinario 3. lo sviluppo locale 4. il.
Nord e Sud del mondo Una ineguale distribuzione della ricchezza
Lezione 10 Le banche locali
Storia Economica Corso anno accademico (seconda parte)
Industrializzazione diffusa e piccola impresa ( )
Gestione degli eventi e delle attività culturali
Le vie del sottosviluppo
Il modello di sviluppo industriale italiano: i distretti industriali Massimo Bagarani Isernia - 19 luglio 2013.
LEZIONI DI MARKETING ||
IL SISTEMA CAMERALE PER LA PROMOZIONE DELLIMPRENDITORIA FEMMINILE Barbara Longo – Unioncamere Pordenone, 6 dicembre 2011.
Introduzione al confronto internazionale: una possibile strategia per la promozione di aggregazioni di imprese nell'Area Metropolitana Milanese Dario Parravicini.
Cremona 2003 Cremona 2004 Casalmaggiore 2005 Crema 2006.
LE INDUSTRIE CASSANELLI Italian Sofà
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 11 La ricchezza esiste solo per il beneficio dell'umanità. Essa non può essere misurata in modo adeguato in cantieri, e nemmeno.
Il distretto industriale di San Marco dei Cavoti fra crisi e potenzialità di rilancio Gruppo di ricerca: Prof. Arturo Capasso, Prof.ssa Olimpia Meglio,
L’evoluzione dei distretti industriali del Nord Est dagli anni ’70 ad oggi di Stefano Micelli Università Ca’ Foscari di Venezia Venice International.
L’ITALIA E LE MIGRAZIONI
Il Piano per la ricerca e l’innovazione: priorità e linee di azione
ER È UN GRANDE ALBERO.. ER È UN GRANDE ALBERO.
«ITALIA DELLA PICCOLA IMPRESA» I DISTRETTI INDUSTRIALI
APPUNTI DELLE LEZIONI Lezione 11 la difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie. John Maynard Keynes 1.
La varietà delle imprese cap 1 Edoardo Sabbadin. La molteplicità dei modelli di impresa La realtà esistono molteplici tipologie aziendali. Non è corretto.
Gli immigrati L’immigrazione in Europa (e in Italia) è cambiata nel tempo da molti punti di vista: a) Fattori di attrazione (pull) e di spinta (push) b)
Corso di Sociologia economica prof. Marino Regini Lezione 1. Presentazione LA SOCIOLOGIA ECONOMICA.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Strategia per la ricerca e l’innovazione per la smart specialisation Regione Marche Assessorato Attività produttive Ricerca e Innovazione.
Storia sviluppo locale- Lezione 31 Lezione 3 Grandi imprese e piccole imprese Indice  La piccola impresa come sopravvivenza del passato  La crisi del.
Il FORMEZ al passo coi tempi. Il Formez domani Il Formez oggi Il Formez ieri.
Le dimensioni politiche del territorio. Il territorio come metodo di ricerca poltica Territorio riferimento costante della politica simboli territoriali.
Storia sviluppo locale- Lezione 61 Lezione 6 Ripensare allo sviluppo locale in Italia Indice  Istituzioni centrali e istituzioni intermedie  Dualismo.
Sulla via della ripresa: l’economia del Piemonte nella relazione annuale dell’Ires Intervento di Vittorio Ferrero.
Le politiche economiche regionali negli Stati membri: il caso dell’Italia Corso di Politiche Economiche Regionali Prof. Cristina Brasili A.A
2005 la riforma della Politica di sviluppo rurale per il Regolamento (CE) 1290/05 Introduzione di due strumenti finanziari Fondo Europeo Agricolo.
1 L’economia italiana Le molte dimensioni del benessere.
PICCOLE IMPRESE E SVILUPPO LOCALE. LO SCENARIO POST-FORDISTA  SI BASA SU IMPRESE SMAGRITE E MODELLI MICROORGANIZZATIVI PIATTI  E ’ UN TERRENO FAVOREVOLE.
La struttura dimensionale delle imprese ( ) storia dell'impresa
Crisi fordista e nuova sociologia economica Prof. Emmanuele Pavolini.
La Globalizzazione.
LA SOCIETA’ DI META’ SECOLO E IL MODERNO LAVORO INDUSTRIALE LA MODERNITA ’ IMPONE UNA DIVISIONE NETTA TRA LAVORO E FAMIGLIA SEPARAZIONE TRA LA LOGICA DELLA.
Transcript della presentazione:

Lezione 4 La “scoperta” dello sviluppo locale in Italia Indice  La “scoperta” dei distretti industriali  L’atmosfera industriale  La terza Italia Storia sviluppo locale- Lezione 4

I - La “scoperta” dei distretti industriali A cavallo tra gli anni sessanta e settanta Giacomo Becattini, nel tentativo di ricostruire lo sviluppo economico delle aree a industrializzazione leggera della Toscana, sposta l’oggetto di indagine: non la singola piccola impresa, ma i sistemi di piccole imprese. Il cambiamento del punto di vista risulta decisivo e aprirà una ricca stagione di studi sia economici che sociologici. A metà degli anni ‘70 Sebastiano Brusco critica la nozione tradizionale di economie di scala, sostenendo che anche le piccole imprese possono essere efficienti, soprattutto se inserite in contesti socio-economici favorevoli Questo percorso di ricerca porta a una rivisitazione del pensiero di Alfred Marshall. L’economista inglese, vissuto nel XIX secolo, aveva già introdotto il concetto di “distretto industriale”, individuando le economie esterne che permettevano ai sistemi di piccole imprese di essere competitivi sul mercato. Storia sviluppo locale- Lezione 4

II – L’atmosfera industriale Il distretto industriale, secondo Marshall, non è semplicemente una forma organizzativa del processo produttivo, ma un “ambiente sociale” in cui le relazioni tra gli uomini e le loro propensioni verso il lavoro, il risparmio e il rischio presentano caratteristiche particolari. Marshall definiva queste caratteristiche particolari “atmosfera industriale”. Con questo concetto si vuole sottolineare che all’interno del distretto la comunità e il sistema delle imprese sono elementi indivisibili e che condividono gli stessi valori. E’ l’atmosfera industriale a garantire forti economie esterne alle piccole imprese e quindi a dare competitività all’intero sistema. Per esempio nella formazione professionale, che all’interno dei distretti risulta essere molto più diffusa ed efficace che altrove. Ma l’atmosfera industriale è frutto di un’evoluzione di lungo periodo che permette alla società distrettuale di conservare e tramandare i valori. In questo modo il distretto diventa “a factory without walls”. Storia sviluppo locale- Lezione 4

Storia sviluppo locale- Lezione 4 III - La terza Italia Gli studi sui distretti industriali e, più in generale, su tutte le aree a industrializzazione leggera, hanno portato a un profondo ripensamento del modo in cui viene descritta la struttura economica dell’Italia. Ci si è resi conto, infatti, che la classica divisione tra nord sviluppato e sud arretrato nascondeva profonde differenze. Esiste una terza Italia, formata proprio da quelle aree in grado di crescere durante la crisi degli anni ‘70, che comprende il nord-est, l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche e anche alcune zone ristrette del Mezzogiorno. La definizione “terza Italia” la si deve a sociologi come Bagnasco e Trigilia, che a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80, forniranno una descrizione molto accurata delle società distrettuali e in particolare vi studieranno i rapporti tra sistema economico e sistema politico. Storia sviluppo locale- Lezione 4