Che cos’è la psichiatria? Università degli Studi di Trieste Facoltà di Psicologia Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2007/2008 Che cos’è la psichiatria?
La psichiatria è la disciplina che si occupa della prevenzione cura riabilitazione dei disturbi mentali
La psichiatria è una delle tante branche specialistiche della medicina È pertanto un fatto medico perché considera il funzionamento del cervello sotto un profilo biologico e utilizza degli psicofarmaci
…la psichiatria è anche un fatto psicologico… molti disturbi mentali sono psicologicamente determinati tutti necessitano di una presa in carico che preveda anche colloqui terapeutici e la comprensione in chiave psicologica di sintomi e comportamenti
…ma è altresì un fatto sociologico… deve tener conto: della correlazione tra qualità e diffusione dei disturbi mentali e condizione sociale ed economica delle persone del rapporto esistente tra salute mentale e condizioni lavorative, emigrazione, tradizione e valori culturali
…ed inoltre è un fatto politico… deve (o dovrebbe) occuparsi dei reali problemi politici che si nascondono dietro il disagio delle persone: problemi abitativi, occupazionali, economici, carenze assistenziali
…nonché un fatto giuridico Partendo dal presupposto che la persona affetta da un disturbo mentale sia incapace di prendere certe decisioni può prevedere: Il Trattamento Sanitario Obbligatorio Che certi reati non siano perseguibili penalmente L'Ospedale Psichiatrico Giudiziario L'Interdizione L'Amministrazione di Sostegno
Uno dei problemi fondamentali che la psichiatria si pone è la difficoltà di definizione e di identificazione dei disturbi mentali nonché l’attribuzione di un disturbo mentale ad una data persona… Esperimento di Rosenhan e coll. (1973, California)
…questo perché non è sempre chiaro quale sia l’altro termine di riferimento ovvero il concetto di salute mentale
L’ Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute in genere come: “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità”
Forse è più facile dire ciò che la salute mentale non è: Non è soltanto assenza di malattia (il disturbo mentale ha talora contorni sfumati e discutibili) Non è uguale a normalità (rientrare nella norma del gruppo sociale non sempre corrisponde al benessere individuale) Non è adattamento assoluto al proprio ambiente (a che prezzo una persona riesce a conformarsi ed adattarsi?) Non è sinonimo di felicità o soddisfazione Non è mancanza di ansia Non è uno stato che si raggiunge una volta per tutte
Che cos’è la psichiatria?
[….odore di morte ] "Quando entrai per la prima volta in una prigione, ero studente in medicina. Lottavo contro il fascismo e fui incarcerato. Mi ricordo della situazione allucinante che mi trovai a vivere. Era l'ora in cui venivano portati fuori i buglioli dalle varie celle. Vi era un odore terribile, un odore di morte. Mi ricordo di aver avuto la sensazione di essere in una sala di anatomia dove si dissezionano i cadaveri. Quattro o cinque anni dopo la laurea, divenni direttore di un manicomio e, quando entrai là per la prima volta, sentii quella medesima sensazione. Non vi era l'odore di merda, ma vi era un odore simbolico di merda. Mi trovai in una situazione analoga, una intenzione ferma di distruggere quella istituzione. Non era un problema personale, era la certezza che l'istituzione era completamente assurda, …….. " (in Conferenze brasiliane, 1979)
[…. la realtà manicomiale] [….la realtà manicomiale] “Il primo contatto con la realtà manicomiale ha subito evidenziato le forze in gioco: l'internato anziché apparire come un malato, risulta l'oggetto di una violenza istituzionale che agisce a tutti i livelli, perché ogni azione contestante è stata definita entro i limiti della malattia. Il livello di degradazione, oggettivazione, annientamento totale in cui si presenta, non è l'espressione pura di uno stato morboso, quanto piuttosto il prodotto dell'azione distruttiva di un istituto, la cui finalità era la tutela dei sani nei confronti della follia” (in L'istituzione negata, 1968)
[….la messa fra parentesi della 'malattia' ] "Dato il livello ridottissimo delle nostre conoscenze nel campo della malattia mentale (in particolare la schizofrenia, di cui conosciamo le diverse modalità di espressione, ma quasi nulla di ciò che riguarda l'eziologia), non possiamo continuare ad "accantonare" i malati in attesa di raggiungere una più approfondita comprensione di ciò di cui soffrono, aumentandone la sofferenza attraverso la reclusione e la segregazione; tentiamo invece di "accantonare" la malattia come vuota definizione e semplice etichettamento, cercando di creare una possibilità di vita e di comunicazione, tale da consentire insieme l'affiorare e il liberarsi di elementi in grado di darci qualche indicazione per l'indagine futura. Se la malattia resta coperta dalla malattia istituzionale, non si riuscirà ad uscire da questa totale identificazione che ci impedisce ogni possibilità di comprensione." (in Introduzione generale ed esposizione riassuntiva dei vari gruppi di lavori, 1974)