Fabrizio M. Pellegrini ©

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA FASE RICEZIONE – PUNTO: DALLA TECNICA INDIVIDUALE AL GIOCO
Advertisements

Imparare a muoversi … … è un gioco da bambini
Un Gioco Da Bambini! Imparare a Muoversi
I METODI DIDATTICI Non esiste “il” metodo perfetto. Un metodo è buono
A PROPOSITO DI COMPETENZE
I PRESUPPOSTI DEL MINIBASKET : DALL’EMOZIONE AI FONDAMENTALI.
il senso delle nostre azioni
ABILITA’ SPORTIVE E LORO SVILUPPO
Prove di verifica dei preapprendimenti
Istruttore allenatore insegnante educatore maestro.
Le fasi dell’allenamento
Modelli di apprendimento Modelli di insegnamento
INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
Per una pedagogia delle competenze
Avviamento ai giochi sportivi
Avviamento ai giochi sportivi
SCHIACCIATA, MURO, DIFESA A TERRA
Avviamento ai giochi sportivi
LINEE INTRECCI E SUPERFICI
… QUELLI CHE …insegnano…
Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dellinfanzia e del primo ciclo distruzione.
DallEducazione Fisica alle Scienze Motorie: quale futuro? LAquila, 10 marzo 2006.
…Ebbi un solo periodo di scuola ufficiale…ma quellunico anno, linverno del mio nono compleanno, mi diede unidea chiara di ciò che era la scuola…il primo.
MINIBASKET : A cura di Fabrizio M. Pellegrini
A cura di Fabrizio M. Pellegrini SAPERE I SAPERI Modulo C.
LA VALUTAZIONE E L’UTILIZZO DEI TEST
Come è cambiato oggi il concetto di conoscenza?
CRV – FIR CRITERI METODOLOGICI E CONTENUTI DELLA PRIMA FORMAZIONE
( qualche riflessione )
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
Riunione con i genitori
Didattica del dribbling
MOVIMENTO E APPRENDIMENTO
dall’Educazione Fisica alle Scienze Motorie: quale futuro?
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
TUTTI I DIRITTI DELLA PRESENTE PRODUZIONE SONO RISERVATI.
Significati da condividere
I saperi professionali dell’insegnante
IL PROGETTO DESECO SAPERE CONTESTO INTEGRAZIONE COMPETENZA
LA PSICOMOTRICITA’ È uno strumento importante, determinante, sul piano educativo. L’educazione della motricità significa avere una relazione intellettuale.
La Scuola dell’Infanzia “Santa Croce”
IO E LA MATEMATICA.
PEDAGOGIA E DINTORNI.
PERCORSO EDUCATIVO E DIDATTICO
METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO: ALLENAMENTO DELLA TECNICA
Progettare attività didattiche per competenze
Corso Federazione Ginnastica Genova settembre 2009 Cristina Caprile.
D.D. Bussoleno (To) VIAGGIO VERSO IL CURRICOLO Temevo il mio ritorno tanto quanto avevo temuto la mia partenza; entrambi appartenevano all’ignoto e all’imprevisto.
AGGIORNAMENTO QUADRI TECNICI DI BASE
METODOLOGIE DELL’ALLENAMENTO E DELL’INSEGNAMENTO.
QUELLI CHE INSEGNANO … A cura di F.M.Pellegrini /05/14.
Unità di Apprendimento
ISTITUTO COMPRENSIVO DI ALBINO
Unità di apprendimento
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
SITUAZIONE “Frenesia da riforma”, Proliferazione documenti Cambia tutto ma …. CAMBIA BEN POCO Incertezza momento politico Scarsa motivazione docenti.
IL RUOLO DEI GENITORI NELLO SVILUPPO DELL’AUTOSTIMA
07/05/14 A cura di F.M.Pellegrini 2015 PROGRAMMAREPER FARE LEZIONE.
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA LA DISABILITA’ COME RISORSA PER LO SVILUPPO DI COMPETENZE RELAZIONALI, SOCIALI, EMOTIVE L’AZIENDA ULSS PROMUOVE I LABORATORI.
Per una Didattica inclusiva
O quali metodi?. Insegnare non vuol dire necessariamente apprendere, l’apprendimento dello sport da parte dei bambini dipende fortemente dall’efficacia.
La classificazione della pallavolo tra le discipline sportive Cenni sulle problematiche dell’allenamento sportivo Alberto Di Mattia 1.
LA CLASSIFICAZIONE DELLA PALLAVOLO TRA LE DISCIPLINE SPORTIVE CENNI SULLE PROBLEMATICHE DELL’ALLENAMENTO SPORTIVO.
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
L’allenamento sportivo. La definizione L’allenamento sportivo è un processo sistematico mediante il quale si determinano dei cambiamenti nell’organismo.
Le caratteristiche dei movimenti generali e specifici della pallavolo
Come si insegna, come si impara Una cultura, un gruppo, per sopravvivere deve trasmettere ai giovani conoscenze e valori ciò avviene in contesti formali.
LETTURA DI UNA FONTE ICONOGRAFICA ALUNNI CLASSI 1 A / 1 B SCUOLA PRIMARIA I.C. “ E. PATTI “ - TRECASTAGNI A.S 2015/16 INS.TE TUCCIO FRANCESCA.
Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali LA SUPERVISIONE.
IL MODELLO DI PRESTAZIONE U14 – U16
Transcript della presentazione:

Fabrizio M. Pellegrini © 11.2009 QUELLI CHE INSEGNANO … ALLENANO A cura di Fabrizio M. Pellegrini © 11.2009

LA COESISTENZA DI DUE MODELLI L’azione o se volete la prestazione sportiva che possiamo osservare in un nostro allievo, com’è noto, costituisce l’aspetto fenomenologico unitario e visibile del suo fare. Ma sappiamo che i meccanismi che sottendono la prestazione osservabile, appartengono a distinte categorie di fattori della motricità, abilità, schemi e capacità che fanno capo a due sistemi che rappresentano altrettanti modelli. quello cognitivo che governa l’apprendimento di abilità e di competenze quello funzionale che governa lo sviluppo di schemi e capacità ma significa anche che quello cognitivo è del tipo ” modello per competenze” quello funzionale è del tipo “modello per capacità”

PRIMO STEP: DUE SAPERI IMPORTANTI SAPER INSEGNARE SAPER ALLENARE

I RIFERIMENTI CONSEGUENTI SAPER INSEGNARE SAPER ALLENARE TEORIA E METODOLOGIA DELL’INSEGNAMENTO TEORIA E METODOLOGIA DELL’ALLENAMENTO Si insegnano e si apprendono abilità e competenze motorie Si sviluppano e si allenano schemi e capacità motorie PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO PROGRAMMARE L’ALLENAMENTO …ma allora sono due azioni diverse ? …servono due tipi di competenze diverse ? …si tratta di due approcci diversi ?

DUE MODELLI DI PROGRAMMAZIONE A CONFRONTO La programmazione dell’insegnamento e la programmazione dell’allenamento convivono nell’azione di chi insegna e allena. …MA… la prima risponde ad un ad una concezione cognitivista secondo la quale è importante individuare quali abilità e competenze l’allievo deve apprendere e specializzare (ad esempio i fondamentali tecnici e quelli di gioco) la seconda risponde ad una concezione funzionalista secondo la quale è importante individuare all’interno della tassonomia delle capacità motorie (coordinative e condizionali) quelle che si considerano come prerequisiti che l’allievo deve sviluppare e allenare assieme agli schemi motori in quanto fattori e prerequisiti della prestazione.

LE FASI DELLE DUE PROGRAMMAZIONI Anche se i due approcci sono diversi (per competenze e per prerequisiti) le fasi dei due tipi di programmazione sono sostanzialmente le stesse e mi pare non sia il caso di tornarci sopra. Una delle fasi prevede in ambedue gli approcci la definizione e la scelta dei metodi; e qui si innestano delle differenze sostanziali. INFATTI Nella programmazione dell’insegnamento parleremo di stili e metodi d’insegnamento, sia di tipo deduttivo che induttivo. Nella programmazione dell’allenamento parleremo di metodi e metodiche dell’allenamento, di tipo prevalentemente se non esclusivamente deduttivo e prescrittivo.

ALTRI RAGGI DELLE DUE RUOTE SECONDO STEP: ALTRI RAGGI DELLE DUE RUOTE PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO PROGRAMMARE L’ALLENAMENTO

LA PROGRAMMAZIONE: DAI MODELLI AI METODI PROGRAMMARE L’INSEGNAMENTO PROGRAMMARE L’ALLENAMENTO MODELLO COGNITIVISTA MODELLO FUNZIONALISTA APPROCCIO PER COMPETENZE APPROCCIO PER CAPACITA’ APPRENDERE E SPECIALIZZARE abilità e competenze motorie SVILUPPARE E ALLENARE schemi e capacità motorie STILI & METODI D’INSEGNAMENTO METODI & METODICHE DI ALLENAMENTO

CONFESSO DI NON ESSERE UN ALLENATORE Sono tuttavia in grado, in considerazione dei campi di conoscenza e dei campi d’esperienza maturati, di proporvi una seria riflessione sullo sviluppo e sull’allenamento di uno dei fattori della motricità scarsamente esplorati nell’ambito della teoria e metodologia dell’allenamento: GLI SCHEMI MOTORI “Essa si basa sul rapporto tra filogenesi ed ontogenesi come chiave di lettura delle teorie sullo sviluppo motorio, sull’ apprendimento motorio e sull’allenamento” (N.A.Bernstein)

ATTIVITA’ LUDICO-MOTORIE & GIOCOSPORT ABILITA’ MOTORIE CAPACITA’ COORDINATIVE CAPACITA’ CONDIZIONALI SCHEMI MOTORI E POSTURALI SISTEMA SENSOMOTORIO (CAP. SENSOPERCETTIVE) F U N Z I O N I COGNITIVE ORGANICHE EMOTIVE AFFETTIVE SOCIALI (Sotgiu/Pellegrini 1985)

DAGLI SCHEMI MOTORI ALLE ABILITA' MOTORIE COSTITUISCONO IL REPERTORIO FILOGENETICO SCHEMI MOTORI SONO TRASMESSI PER VIA EREDITARIA MATURANO E SI SVILUPPANO IL LORO USO, ESERCIZIO, COMBINAZIONE E ALLENAMENTO GENERA COSTUISCONO IL REPERTORIO ONTOGENETICO ABILITA' MOTORIE SONO INFLUENZATE DALLE CULTURE SI APPRENDONO E SI SPECIALIZZANO

GLI SCHEMI MOTORI ABILITA' MOTORIE FONDAMENTALI SPORTIVI DAGLI SCHEMI ALLE ABILITA’ AI FONDAMENTALI GLI SCHEMI MOTORI (REPERTORIO MOTORIO GENETICO PREESISTENTE) GENERANO ABILITA' MOTORIE (REPERTORIO MOTORIO APPRESO CON L'USO E L'ESERCIZIO) CHE A LORO VOLTA GENERANO FONDAMENTALI SPORTIVI (REPERTORIO MOTORIO SPECIALIZZATO CON L'ALLENAMENTO).

SVILUPPARE E ALLENARE GLI SCHEMI ATTRAVERSO LE VARIABILI ESECUTIVE DI TIPO SPAZIALE AVANTI-DIETRO / DESTRA-SINISTRA VICINO-LONTANO / DENTRO-FUORI SOPRA-SOTTO / LUNGO-CORTO ALTO-BASSO / LARGO-STRETTO RIFERITO A MOVIMENTI IN RELAZIONE A : PERSONE, OGGETTI, CORPO PROPRIO, STIMOLI SENSORIALI, SPAZI, DIREZIONI, TRAIETTORIE, MISURE, DISTANZE, CAMPO, AREA, SUPERFICI, SETTORI, CORSIE, GRUPPI, SCHIERAMENTI, SITUAZIONI DI GIOCO, COMPAGNI, AVVERSARI, ECCETERA DI TIPO TEMPORALE PRIMA-DOPO CONTEMPORANEAMENTE VELOCE-LENTO DI TIPO QUANTITATIVO TANTO-POCO TUTTO-PARTE DI TIPO QUALITATIVO PESANTE-LEGGERO DURO-MORBIDO RUVIDO-LISCIO DI TIPO TATTICO FINTARE MARCARE ANTICIPARE RITARDARE F.M.Pellegrini – Ed.Motoria di Base IEI 1986

LE DIMENSIONI D’INTERVENTO SUGLI SCHEMI MOTORI Sono sostanzialmente due: La dimensione orizzontale (dello sviluppo degli schemi) Esercitando tutti gli schemi motori per una più ampia migliore base motoria e coordinativa Molto adatto e raccomandabile fino ai 7/8 anni La dimensione verticale (dell’allenamento degli schemi) Combinando ed allenando attraverso le variabili esecutive quegli schemi le cui combinazioni e specializzazioni costituiscono le matrici generatrici dei fondamentali di gioco Indispensabile dopo gli 8 anni

SVILUPPO & ALLENAMENTO DEGLI SCHEMI MOTORI 11 Allenamento degli schemi 10 9 Sviluppo degli schemi 8 7 6 5 CAM COR SAL LAN AFF ROT ARR STR

A POPOSITO DI VALUTAZIONE DEI FONDAMENTALI DI GIOCO

A POPOSITO DI VALUTAZIONE ALCUNI TEST

A POPOSITO DI VALUTAZIONE ISTRUZIONI PER L’USO

IL PENSIERO DI UNO A CASO “ Da tutto questo deriva una cosa molto semplice: Esiste un modo giusto ed uno sbagliato di imparare a tirare a canestro. Tu ti puoi allenare a tirare 8 ore al giorno, ma se lo fai sempre allo stesso modo, tutto quello che diventerai è che sarai bravissimo a tirare in quella sola maniera. Impara bene il fondamentale del tiro ma fallo nelle più diverse situazioni possibili ed il livello di tutto ciò che farai crescerà, stanne certo !” Michael Jordan

ALCUNE FONTI BIBLIOGRAFICHE

ALCUNE FONTI BIBLIOGRAFICHE

ALCUNE FONTI BIBLIOGRAFICHE

SE NON DOVESSE BASTARE M.Pieron – Metodologia dell’insegnamento sportivo – Soc.Stampa Sportiva – Roma F.M.Pellegrini – P.Sotgiu – Attività motorie e processo educativo – Soc.Stampa Sportiva – Roma AA.VV. – Guida tecnica generale dei C.A.S. – Soc. Stampa Sportiva – Roma AA.VV. – Educazione Motoria di Base – Istituto Enciclopedia Italiana – Roma L.Calabrese – Linee comparate di teoria e metodologia – Soc.Stampa Sportiva – Roma R.Manno – Fondamenti dell’allenamento sportivo – Zanichelli – Bologna P.Bellotti – A.Donati – L’organizzazione dell’allenamento sportivo – Soc. Stampa Sportiva – Roma AA.VV. – Corpo Movimento Prestazione – Istit.Enciclopedia Italiana – Roma AA.VV – Il Minibasket – Guida didattica – Emozione scoperta gioco – FIP –Roma R.A.Schmidt-C.A.Wrisberg – Apprendimento motorio e prestazione –SSS Roma

CONCLUSIONI Ho cercato di rappresentare come l’approccio cognitivista e quello funzionalista intendano spiegare aspetti diversi (sviluppo e apprendimento) di uno stesso fenomeno, cioè la prestazione motoria e sportiva e come perciò le procedure metodologico-didattiche da applicare sono certamente diverse ma integrate nell’azione di chi insegna & allena. …QUINDI… BISOGNA ALLO STESSO TEMPO SAPER INSEGNARE E SAPER ALLENARE OCCORE SAPER INTEGRARE QUESTE DUE IRRINUNCIABILI COMPETENZE I CAMPI IN CUI AVVIENE QUESTA INTEGRAZIONE SONO I CAMPI DI CONOSCENZE ED I CAMPI DI ESPERIENZE IN AMBEDUE I CAMPI SI MISURANO LE COMPETENZE GENERALI DI CHI VUOLE INSEGNARE ED ALLENARE CHE SONO SAPERE INSEGNARE & ALLENARE  (le conoscenze scientifiche) SAPER ESSERE INSEGNANTE & ALLENATORE  (la relazione pedagogica) SAPER FARE L’INSEGNANTE & L’ALLENATORE  (le competenze tecniche)

… mentre il futuro me lo immagino così … F.M.Pellegrini novembre 2009 PER CONCLUDERE … Io, il presente degli schemi motori e delle abilità motorie lo vivo così … … mentre il futuro me lo immagino così … … a chi ha altri punti di vista in merito consiglio di applicarsi di più nei campi di conoscenza ed in quelli di esperienza … oppure, con tutto il rispetto, di stare ad ascoltare … perché ci sono elementi fondanti che non sono negoziabili … F.M.Pellegrini novembre 2009