1 IL PERCORSO DELL'ASSOCIAZIONISMO, DELLA COOPERAZIONE E DEL VOLONTARIATO NEL TRIENNIO 2010 - 2013 TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE – CTSS Provincia.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

Mantova 15 ottobre 2012 Provincia di Mantova Il coordinamento provinciale servizi per la prima infanzia Ipotesi di progetto Ettore Vittorio Uccellini1.
Il profilo di salute del Piemonte
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Il Servizio Civile Nazionale
1 Programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici finanziati con le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate e i Fondi strutturali.
Piani regionali di prevenzione il sostegno del Cnesps 17 dicembre 2009.
L’utilizzo della sorveglianza PASSI in Azienda USL e in Regione
PROGRAMMAZIONE TRA AZIENDA SANITARIA E COMUNI
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
1 PROGRAMMARE SIGNIFICA COORDINARE LINTERVENTO DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE AL FINE DI CONSEGUIRE GLI OBIETTIVI STABILITI NELLA FASE DI DEFINIZIONE.
La cooperazione territoriale vicentina SBPV : Servizio Bibliotecario Provinciale di Vicenza.
Rapporti con il territorio: genitori, associazioni, enti Rete delle scuole medie di Modena Per una scuola che sa accogliere Cittadini si diventa.
1 Gli Uffici di Piano: Tipologie – Funzioni – Competenze Risorse – Organizzazione Relazione introduttiva a cura di F. Vernò e S. Buoso Lecce Aprile.
Coordinate culturali ed operative INDICAZIONI PER IL CURRICOLO INDICAZIONI PER IL CURRICOLO Scuola dellinfanzia Scuola dellinfanzia Primo Ciclo distruzione.
Sociologo Zygmunt Bauman) Nel mondo interdipendente la dimensione locale assume un nuovo ruolo nei processi internazionali (concetto di glocale - sociologo.
La promozione ed il sostegno dellaffido familiare sono obiettivi prioritari, perché tale strumento trovi diffusione ed adeguato sviluppo su tutto il territorio.
Orientamento per il successo scolastico e formativo PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO USR Lombardia 1° incontro – Introduzione.
Piani di zona: il ruolo della provincia di Bologna.
Focus Politiche Giovanili Sintesi temi trattati 23 gennaio 2008.
Seminario sulle politiche giovanili nella provincia di Bologna La proposta di legge regionale e il coordinamento provinciale Provincia di Bologna Gabinetto.
La governance del piano di zona. Governance del piano di zona Ufficio di piano Tavoli tematici Segreteria di piano Direttore CSSM Assemblea dei sindaci.
Un altro welfare: esperienze generative I risultati dellanalisi valutativa: Valori generati e meccanismi generativi Giuseppe Silvestris.
A cura di Emilio Gregori Foggia, 12 aprile 2007 Il Sistema Informativo Sociale Regionale della Regione Puglia (SISR)
La sperimentazione presso la Provincia di Pistoia Gruppo tecnico nazionale di lavoro Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei sistemi territoriali.
Università degli Studi di Bologna Ingegneria Informatica 1 Il cantiere del welfare del Comune di Bologna.
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Dalla collaborazione tra PUBBLICO e NON PROFIT ai PIANI DI ZONA
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELL’ ASL DI MANTOVA
LA DOCUMENTAZIONE EDUCATIVA Comunicazione, Formazione e Ricerca nel sistema formativo dellEmilia Romagna 5 novembre 2009 Claudia Vescini.
1 Parma, 15 aprile 2009 Relatore : Gabriele Annoni Lintegrazione socio-sanitaria: strumenti, percorso e prospettive.
1 Prendersi cura della comunità: lesperienza della Provincia di Bologna Lizzano in Belvedere 24, 25 marzo 2009.
UFFICIO DI PIANO ALLARGATO 2 NOVEMBRE 2010 Piano di Zona Ambito Territoriale 1 –Bergamo
Documento preliminare definitivo. Normative e indirizzi di riferimento PAT deliberazione della Giunta provinciale n del 13 novembre 2009 articolo.
Area Innovazione Sociale 1 1 IV ConferenzaPAR Bologna, 20 gennaio 2012 Raffaele Tomba Il Bilancio sociale di ambito distrettuale Agenzia sanitaria e sociale.
LE POLITICHE GIOVANILI La Valle dAosta per i giovani.
1 Area promozione e protezione sociale. I PIANI DI ZONA Il processo che i Comuni della provincia di Trieste si apprestano ad avviare, finalizzato alla.
Il Territorio protagonista dellofferta dei servizi sociali di Annalisa Turchini.
1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino Secondo Modulo: La valutazione del livello di.
La società della salute COMUNITA MONTANA DEL MUGELLO CHE COSA E: definizione DALLA SANITA (diagnosi- cura- riabilitazione) gli obiettivi della politica.
LE RACCOMANDAZIONI DI PIACENZA. Le raccomandazioni di Piacenza Qualità urbana e sostenibilità territoriale.
TERZO MODULO Fasi – Azioni – Prodotti Responsabilità chiamate in causa nel processo programmatorio locale con particolare attenzione agli aspetti di metodo.
Esperto di E-government dello sviluppo locale (A.A. 2003/2004) Università di Pisa, Facoltà di scienze politiche 14 dicembre 2004 L'amministrazione elettronica.
Lavvio dellaccreditamento per i servizi sociosanitari: governo del processo, criteri, procedure, standard. Assessorato Politiche per la Salute Assessorato.
Assemblea Regionale 20-21/11/2010 Il ruolo del capo gruppo.
BANDO VOLONTARIATO OBIETTIVI: SOSTENERE LE RETI NAZIONALI DI VOLONTARIATO PER IL RAFFORZAMENTO E LO SVILUPPO DELLA PROPRIA RETE NEL MEZZOGIORNO.
Il Piano di Zona: strumento di programmazione del sociale
Innovazione e federalismo Verso una visione condivisa dell’e- government nell’Italia federale Sessione : “Strumenti per l’attuazione del cambiamento”
1 Tavolo Politico Istituzionale: sintesi delle funzioni essenziali Ambiti Territoriali di Ivrea e Caluso 13 APRILE 2010 a cura di Franco Vernò e Gianluigi.
Il Piano di Zona nel sistema di governance locale: fasi, organi, attori 1 1.
Conferenza territoriale sociosanitaria Staff tecnico provinciale Ufficio di Piano Distrettuale Tavolo Welfare Gruppi tecnici di lavoro progettuale Tavolo.
LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA in EMILIA-ROMAGNA Conferenza Finale Progetto COGITA Bologna, 23 ottobre 2014.
FORUM PA 2004 La centralità del territorio: cooperazione interistituzionale e integrazione tra sevizi sanitari e servizi sociali L’esperienza toscana Maria.
Linee guida per la disciplina del Servizio di Polizia Locale regionale e delle politiche integrate di Sicurezza Urbana.
21 aprile 2011 Commissione Regionale L.R. 27/ Bilancio delle attività in attuazione del Programma INFEA Percorso di riorganizzazione.
Seminario rete F.A.R.O. Palermo, 29 novembre 2013 Catania, 6 dicembre 2013 Dal processo di autovalutazione alle azioni di miglioramento Vito PECORARO.
Sessione 3 – Piccoli centri Introduzione ai lavori Direttore Generale USR Basilicata Franco Inglese Coordinamento Anna Romanazzi – Referente intercultura.
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
Che cosa è il Bilancio sociale
Nuovi strumenti di cooperazione per la promozione e l’attuazione dell’e-government Giulio De Petra Direttore dell’Area Innovazione per le Regioni e gli.
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza di donne vittime della violenza di genere Area Vasta Emilia Centro 4 luglio 2014.
Programmazione e integrazione dei servizi
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
Marzia marangon1 URP & REGIONI STRATEGIE DI COMUNICAZIONE CONDIVISA.
Presentazione delle linee di indirizzo regionali per l’accoglienza di donne vittime di violenza di genere. Delibera G.R. n. 1677/2013 Bologna 4 luglio.
Bologna, Dr.ssa Monica Minelli Direttore.
Servizio Assistenza Distrettuale Strumenti per la programmazione integrata sociale e sanitaria Servizio Assistenza Distrettuale, Medicina Generale, Pianificazione.
1 Percorso formativo-laboratoriale ‘Il sostegno alla genitorialità oggi: pensare e agire le alleanze educative nella comunità’ Empowerment di rete/Comunità.
Transcript della presentazione:

1 IL PERCORSO DELL'ASSOCIAZIONISMO, DELLA COOPERAZIONE E DEL VOLONTARIATO NEL TRIENNIO TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE – CTSS Provincia di Bologna Comitato Paritetico Provinciale del Volontariato

2 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Il CONTESTO TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

3 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL CONTESTO Per quanto attiene il confronto con il Terzo settore, a seguito degli incontri realizzati dalla CTSS per la condivisione del presente Atto di indirizzo si è concordato di istituire un tavolo di Tavolo di confronto con il terzo settore che, come previsto dalle disposizioni normative e regolamentari regionali (Art. 20 L.R. 2/2003 e DGR 1682/2008 Linee Guida per la partecipazione del Terzo Settore ai processi di programmazione previsti dal Piano regionale sociale e sanitario ), dovrà essere istituito dallUfficio di presidenza della CTSS. E stato altresì condiviso che tale tavolo di confronto con il terzo settore divenga sede permanente di confronto nelle fasi di programmazione, realizzazione e valutazione dei risultati in unottica di corresponsabilizzazione dei soggetti del terzo settore. Il tavolo di confronto permanente con il terzo settore sarà composto dal Presidente della CTSS, da rappresentanti degli Enti locali, da un rappresentante dellAUSL e da rappresentanti del Comitato Paritetico del Volontariato, del Forum provinciale del Terzo Settore, delle Centrali Cooperative e del Centro Servizi del Volontariato. Tratto dallAtto di indirizzo e coordinamento triennale 2009 – 2011 CTSS Provincia di Bologna [ TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

4 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Il PERCORSO TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

5 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio LE AZIONI 1.Percorso di partecipazione del Terzo settore alla programmazione sociale e sanitaria della Provincia di Bologna 2.Un Patto per la sussidiarietà 3.Il Bilancio di Comunità TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

6 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Percorso di partecipazione del Terzo settore alla programmazione sociale e sanitaria della Provincia di Bologna TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

7 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio I GRUPPI TEMATICI per la programmazione (il percorso) Costituzione di gruppi tematici su 5 ambiti prioritari (Disabilità e salute mentale, Anziani, Politiche educative, Prevenzione, Coesione sociale) I gruppi sono composti da un referente e da esperti del settore indicati dalle organizzazioni del territorio e a composizione eterogenea Gli incontri dei gruppi tematici hanno individuato alcune priorità identificando per ognuna bisogni, criticità, punti di forza e proposte I gruppi si sono confrontati in una assemblea a partecipazione aperta con altre organizzazioni del terzo settore del territorio provinciale Il documento che ne è scaturito è stato condiviso e approvato in contesti istituzionali TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

8 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio I GRUPPI TEMATICI per la programmazione (gli obiettivi) Dar avvio ad una modalità di lavoro condivisa tra cooperazione sociale, promozione sociale e volontariato al fine di dar vita a esempi di buone pratiche di integrazione tra diversi attori del terzo settore. Orientare il contributo del terzo settore verso la programmazione e non solo verso la progettazione Sviluppare una riflessione dei servizi a livello complessivo Promuovere una riflessione del ruolo del Terzo settore nei servizi Esperimento per coniugare in termini più operativi i principi della sussidiarietà e della partecipazione in un contesto di sistema Configurare una rete possibile TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

9 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL PATTO SULLA SUSSIDIARIETA TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

10 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL PATTO SULLA SUSSIDIARIETA (TRA CHI?) Tra soggetti del Terzo Settore in un percorso condiviso con le Istituzioni Pubbliche TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

11 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL PATTO SULLA SUSSIDIARIETA (PERCHE?) 1.Migliorare le relazioni tra terzo settore, pubblica amministrazione, comunità civile 2.Valorizzare pienamente il contributo dei diversi soggetti da attuarsi nella specificità degli stessi 3.Promuovere e incentivare una ridefinizione del sistema di relazioni ( dove il Terzo Settore può svolgere anche un ruolo di perno ) quale ambito strategico per lo sviluppo economico e sociale del territorio e come approccio culturale 4.Realizzare un documento unitario a supporto e conferma dellimportanza della sussidiarietà come elemento cardine del welfare locale TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

12 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL PATTO SULLA SUSSIDIARIETA (QUALI ASSI PORTANTI -1-) 1. Governance e sussidiarietà quale percorso di miglioramento delle relazioni tra Terzo Settore e PP.AA. per lemersione e la scelta di buone pratiche condivise 2. Stabile regia delle istituzioni 3. Appropriatezza delle risposte ai bisogni della comunità 4. Ripensare ai servizi in modo nuovo 5. Innovazione organizzazione amministrativa e appropriatezza degli interventi 6. Riconoscimento del Terzo Settore quale attore del sistema di welfare 7. La valorizzazione della rete produce elementi di affidabilità e stabilità 8. Considerare criteri di appropriatezza valutando gli effetti del prodotto TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

13 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL PATTO SULLA SUSSIDIARIETA (QUALI ASSI PORTANTI -2-) 9. I rapporti tra Terzo Settore e PP.AA. devono attuarsi nel reciproco rispetto dei ruoli e delle capacità operative 10. Forte e consolidata pratica di coprogettazione strategica 11. Prevenzione di deleterie manifestazioni di competizione 12. Programmazione degli interventi di politica sociale in una visione complessiva e sistemica 13. Integrazione delle politiche 14. Valore sociale aggiunto 15. Escludere logiche di ribasso nellaffidamento dei servizi 16. Integrazione fra le realtà della rete del non profit TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

14 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL PERCORSO DI CONDIVISIONE Il percorso della partecipazione alla programmazione e il patto sono stati : – condivisi da tutte le rappresentanze del terzo settore allinterno del tavolo di confronto della provincia –Validati dalla CTSS –Presentati ai distretti sociosanitari –Inviati ai Comuni del territorio –Recepiti dalla Giunta Provinciale con delibera n. 194/12 –Presentati al Comune di Bologna e alla Conferenza dei Presidenti di Quartiere TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

15 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio COSA E SUCCESSO? TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

16 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio PERCHE UNA ESPERIENZA POSITIVA –Maggiore corresponsabilizzazione del terzo settore attraverso una effettiva partecipazione favorendo anche i contatti con il territorio –Messa in relazione di esperienze e pratiche diverse con la creazione di punti di contatto –Promozione e valorizzazione delle risorse territoriali –Individuazione condivisa di standard minimi accettabili di cittadinanza –La co-progettazione strategica ( pratica di confronto in fase di analisi e lettura dei bisogni che in fase di ideazione e realizzazione di progetti) –Superamento della cultura della delega ai servizi per restituire alla comunità la centralità nella lettura dei bisogni e nella progettazione delle risposte TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

17 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio PERCHE UNA ESPERIENZA POSITIVA –Individuazione di tematiche trasversali con il superamento del concetto di rigida settorializzazione dei servizi e quindi degli interventi ( bisogni con risposte diverse a seconda del contesto) –Stretta connessione del percorso con i processi dei piani di zona ( percorso di formazione, condivisione con uffici di piano e distretti) –Il pieno riconoscimento del volontariato, dellassociazionismo, dellimpresa sociale e della cooperazione sociale –La regia delle istituzioni TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

18 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio QUALI FATTORI DI CRITICITA –Si tratta di un percorso che necessita di grandi quantita della risorsa Tempo e di grande motivazione –La riduzione e lindeterminatezza delle risorse ha comportato nuove modalita temporali e di contenuto della nuova programmazione disallineando il percorso con la programmazione stessa –Il percorso ha prodotto delle contaminazioni nelle azioni tra i soggetti ma non si è ancora tradotto in un sistema di azioni co-progettate –Nella relazione con le istituzioni locali non sempre si è riusciti a far comprendere e a valorizzare il percorso: dipende ancora dalla sensibilità degli amministratori e non si è ancora sviluppato come un processo culturale stabile e permeato. TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

19 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio IL BILANCIO DI COMUNITA –Si tratta di una ricerca sugli effetti sociali ed economici prodotti dalla presenza e dalla attività del Terzo Settore sul territorio provinciale di Bologna –Promotori delliniziativa sono Il Forum del Terzo Settore di Bologna e la Provincia di Bologna TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

20 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Il documento ( Il Capitale Sociale non va in Svizzera..) si articola in quattro parti: Prima parte – Sussidiarietà come leva per lo sviluppo del territorio; Seconda parte – Il terzo settore nella provincia di Bologna; Terza parte – Istruzione per luso. Conclusione – Analisi e prospettive TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

21 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Che cosè la sussidiarietà: le descrizioni del terzo settore -1- Alcuni attori importanti del Terzo Settore hanno espresso la propria visione attraverso una serie di incontri e interviste: –La sussidiarietà non riguarda i rapporti di tipo commerciale ma la condivisione delle responsabilità pubbliche relative al bene comune –La sussidiarietà come aiuto, collaborazione e disponibilità/relazioni –La sussidiarietà è collaborazione, efficienza e efficacia TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

22 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Che cosè la sussidiarietà: le descrizioni del terzo settore -2- Alcuni attori importanti del Terzo Settore hanno espresso la propria visione attraverso una serie di incontri e interviste: –La sussidiarietà una priorità dinamica da adeguare ai contesti –La sussidiarietà è un sistema per valorizzare e non semplicemente usare il terzo settore –La sussidiarietà come modalità per pensare ai problemi pubblici collettivamente: tutti devono lavorare per il territorio, che è di tutti TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

23 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio I programmi di mandato: quali modalità concrete e effettive di valorizzazione -Individuazione di alcuni EELL sulla base della popolazione, dellimpostazione politica, della dimensione territoriale, altro -Verifica della relazione e la coerenza tra programmi politici e e contenuti del patto sulla sussidiarietà TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

24 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Cinque item per lanalisi: –Riconoscimento del valore sociale del terzo settore –Sussidiarietà come sistema di relazioni –Innovazione del modello di welfare –Coprogettazione e appropriatezza –Promozione e rete TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS

25 Il percorso del terzo settore nel territorio provinciale nel triennio Considerazioni di sintesi: Maggiori corrispondenze tra programmi EELL e Patto Suss. e quello del riconoscimento del valore sociale A questo primo punto non si evidenziano la trasposizione di questo riconoscimento in azioni concrete Gli ambiti che rimangono più scoperti sono quelli legati allimplementazione di un rapporto ispirato alla sussidiarietà ( contrattualistica ) e a quella della previsione di pratiche di co- progettazione e di una cooperazione basata sulla logica della appropriatezza TAVOLO DI CONFRONTO CON IL TERZO SETTORE CTSS