La Legge Moratti Il 28 marzo 2003 è stata approvata in parlamento, con 141 voti a favore e 101 contrari, È una legge delega : è costituita da solo 7 articoli.

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La Legge Moratti Il 28 marzo 2003 è stata approvata in parlamento, con 141 voti a favore e 101 contrari, È una legge delega : è costituita da solo 7 articoli. senza decreti attuativi che la regolamentino non ha conseguenze pratiche. Il Governo ha 24 mesi dalla data di entrata in vigore, per promulgare i decreti attuativi.

Cosa dice la Legge Moratti Art.1 “Al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno….il Governo è delegato ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge,….uno o più decreti legislativi per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei LIVELLI ESSENZIALI delle prestazioni in materia di istruzione e di istruzione e formazione professionale.”

Cosa dice la Legge Moratti Art.2. comma c) “è assicurato a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni o ,comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il 18° anno di età.” Art.7 comma 13. “La legge 20 gennaio 1999, n°9 è abrogata.”

Cosa dice la Legge Moratti Art.3. la valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli studenti..,e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti…. ”ai fini del progressivo miglioramento e dell’armonizzazione della qualità del sistema di Istruzione e di formazione, l’Istituto Nazionale per la valutazione del sistema di istruzione, effettua delle verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e formative”

Prima del PRIMO DECRETO In realtà il decreto Taglia tempo pieno è stato preceduto da un mini decreto estivo che dava il via alla sperimentazione della lingua inglese e informatica già dalla prima classe elementare. L’immagine tecnologica-europea della scuola primaria è così assicurata. Ma come ?

Primo decreto attuativo Il decreto NON è ancora stato approvato in via definitiva. Il 12 settembre il Consiglio dei Ministri lo ha approvato in prima lettura. Per essere definitivo deve: Essere valutato dalla Conferenza Stato-Regioni-Città Essere valutato(entro 60 gg dalla prima) dalle Commissioni Camera e Senato Ritornare al Consiglio dei Ministri per la delibera e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ma che cosa hanno approvato finora? Il giallo del decreto

Cosa dice il decreto? Art.2 accesso alla scuola dell’infanzia 1. Alla scuola dell’infanzia possono essere iscritti i bambini e le bambine che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. L’ingresso di bambini/e di due anni e mezzo che non hanno autonomia per essere inseriti in classi con 25/28 alunni (senza personale aggiunto come previsto dalla Legge Moratti),sarà causa di disagio per loro e di degrado per la scuola il cui ruolo educativo viene declassato a ruolo assistenziale. Interessante, a questo proposito, la “bocciatura” da parte dell’ANCI.

Cosa dice il decreto? Art.4 articolazione dei cicli e periodi 1. Il primo ciclo d’istruzione è costituito dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado, ciascuna caratterizzata dalla sua specificità. Esso ha la durata di otto anni e costituisce il primo segmento in cui si realizza il diritto-dovere all’istruzione e formazione. 2. La scuola primaria, della durata di cinque anni, è articolata in un primo anno, raccordato con la scuola dell’infanzia e teso al raggiungimento delle strumentalità di base, e in due periodi didattici biennali. 3. La scuola secondaria di primo grado, della durata di tre anni, si articola in un periodo didattico biennale e in un terzo anno, che completa prioritariamente il percorso disciplinare ed assicura l’orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo. 4. Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado avviene a seguito di valutazione positiva al termine del secondo periodo didattico biennale. 5. Il primo ciclo di istruzione si conclude con l’esame di Stato, il cui superamento costituisce titolo di accesso al sistema dei licei e al sistema dell’istruzione e della formazione professionale.

Cosa dice il decreto? Art.6 iscrizioni alla scuola primaria 2. Possono essere scritti al primo anno della scuola primaria anche le bambine e i bambini che compiono i 6 anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Non tiene in alcun conto la necessità di crescita armonica della personalità dei bambini/e, dei loro bisogni cognitivi, affettivi e sociali. Si rende più difficile la vita dei singoli bambini/e e delle classi aumentando il disagio scolastico. Si evita così di realizzare l’obiettivo di rendere generalizzato e obbligatorio l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. I finanziamenti per questo intervento sono garantiti dai risparmi conseguenti alla riduzione dell’organico

Cosa dice il decreto? Art.7. attività educative e didattiche 1. Al fine di garantire l’esercizio del diritto-dovere di cui all’articolo 4, comma 1, l’orario annuale delle lezioni nella scuola primaria, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all’insegnamento della religione cattolica in conformità alle norme concordatarie di cui all’articolo 3, comma 1, ed alle conseguenti intese, è di 891 ore.

27 ore settimanali di attività didattica. COSA VUOL DIRE? 981ore annue : 33 settimane scolastiche = 27 ore settimanali di attività didattica.

Cosa si fa ora nel tempo pieno? 7 ore di lingua italiana (produzione testi – riflessione linguistica – conversazione – lettura – comprensione lettura ) 6 ore di matematica (aritmetica – problemi – informatica – geometria) 6 ore di antropologica (storia- geografia – studi sociali – scienze) 3 ore di ed. all’immagine (laboratori espressivi – disegno – arte ) 2 ore di motoria 2 ore di IRC 1/2 ore di lingua straniera (3 ore prima dell’entrata in vigore del decretino) 2 ore di ed.suono e musica o teatro 10 ore di mensa e dopomensa TOTALE 40 ORE di cui 30 ore di didattica

Non si sa! Che cosa si farà poi? Di certo sappiamo che ci saranno le ore di inglese, di informatica, di religione cattolica. E arriviamo a 6 ore ….. Non sappiamo nulla sulle quote orarie di competenza regionale, né sul resto.

Cosa dice il decreto? Art.7. attività educative e didattiche 2. Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi, organizzano, nell’ambito del piano dell’offerta formativa, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie,attività e insegnamenti, coerenti con il profilo educativo, per ulteriori 99 ore annue, la cui scelta è facoltativa e opzionale per gli allievi. Le predette richieste sono formulate all’atto dell’iscrizione. Al fine di ampliare e razionalizzare la scelta delle famiglie, le istituzioni scolastiche possono, nella loro autonomia, organizzarsi anche in rete.

COSA VUOL DIRE? 99 ore annue : 33 settimane scolastiche = 3 ore settimanali facoltative A scelta delle famiglie. Per fare cosa? Lo vedremo più avanti.

Cosa dice il decreto? Art.7. attività educative e didattiche 3. L’orario di cui ai commi 1 e 2 NON comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa. La mensa non è più considerata “tempo scuola”, i bambini/e non si sa bene per 10 ore la settimana a chi verranno affidati? (cooperative esterne…personale ATA?) Probabilmente il problema verrà demandato agli Enti Locali che però hanno sempre meno soldi. Il tempo mensa viene considerato “tempo perso”: è invece un momento essenziale che va integrato nel percorso educativo.

Dove è il problema allora??? Quindi riassumendo: 27 ore obbligatorie + 3 ore facoltative = 30 ore di didattica E ammettendo che la mensa rimanga come momento… Abbiamo ancora il tempo pieno, dicono in tanti (soprattutto i dirigenti!!) Dove è il problema allora???

Eccolo qua! Art.7 comma 4 4. Allo scopo di garantire le attività educative e didattiche, di cui ai commi 1 e 2, è costituito l’organico di istituto. Il numero di docenti che costituirà l’organico di istituto sarà conteggiato sulla base delle 27 ore + eventualmente le 3 opzionali, e non più sulle 40 come è attualmente. NON CI SARANNO PIU’ DUE INSEGNANTI PER CLASSE e non solo …

Art.7 comma 4 Per lo svolgimento delle attività e degli insegnamenti di cui al comma 2, (le 3 ore facoltative) ove essi richiedano una specifica professionalità non riconducibile al profilo professionale dei docenti della scuola primaria, le istituzioni scolastiche stipulano, nei limiti delle risorse iscritte nei loro bilanci, contratti di prestazione d’opera con esperti, in possesso di titoli definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro per la funzione pubblica. L’aver separato le 3 ore significa favorire in futuro il distacco completo di questo tempo dal tempo scuola sostituendolo con personale esterno, e comunque impedirne la congiunzione con le ore della mattina. Significa dunque eliminazione del tempo pieno come modello educativo che prevede tempi di apprendimento più distesi e il ritorno ad una scuola “corta”, intensiva e con il resto del tempo trasformato in “parcheggio” in attesa dell’arrivo dei genitori.

Dall’approvazione di questo decreto, IL TEMPO PIENO NON CI SARA’ PIU’!!

Art.7 comma 5 e 6 5.L’organizzazione delle attività educative e didattiche rientra nell’autonomia e nella responsabilità delle istituzioni scolastiche, fermo restando che il perseguimento delle finalità di cui all’articolo 5, assicurato dalla personalizzazione dei piani di studio, è affidato ai docenti responsabili delle attività educative e didattiche, previste dai medesimi piani di studio. A tal fine concorre prioritariamente, fatta salva la contitolarità didattica dei docenti per l’intera durata del corso, il docente in possesso di specifica formazione che, in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, svolge funzioni di orientamento in ordine alla scelta delle attività di cui al comma 2, di tutorato degli allievi, di coordinamento delle attività educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall’allievo, con l’apporto degli altri docenti. 6..Il docente al quale sono affidati i compiti previsti dal comma 5 assicura, nei primi tre anni della scuola primaria, un’attività di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore settimanali.

Perché la chiamano prevalente ? Orario del TUTOR  18 ore 6 ore di italiano 6 ore di matematica 6 ore di antropologica ---------------------------------- 18 ore con la stessa maestra E se fosse specializzata anche in inglese e irc? Diventano 22 ore da sola in classe 22 ore su 27 !

E considerato che l’organico sarà stabilito sulle effettive ore di scuola, le 5 ore che rimangono per arrivare al completamento della settimana saranno gestite da insegnanti di serie B che dovranno “intrattenere” bambini/e di diverse classi che seguiranno percorsi didattici diversi in base a ciò che la Tutor avrà concordato con le famiglie!

La tutor La tutor ripropone la figura sorpassata della maestra unica anni ’50. Ha l’esclusiva dei rapporti con i genitori e cura la stesura dei documenti di valutazione. Si interessa dell’aspetto didattico curricolare da sola! In questo modo si cancella la collegialità del lavoro e viene introdotta una gerarchia che pone in competizione le docenti tra loro.

Spariscono le ore di compresenza fondamentali per una scuola che voglia garantire pari opportunità a tutti i bambini/e che devono imparare. Individualizzazione / personalizzazione. Individualizzare l’apprendimento attraverso le compresenze vuol dire per noi, mettere tutti nelle condizioni di poter imparare, facilitando il percorso di apprendimento. Per la Riforma invece la personalizzazione della programmazione, ha un altro significato: sancire le differenze di ognuno e dividere il gruppo classe in base ad esse.

Il processo non sarà graduale! Articolo 13 - Scuola primaria 2. Per l’attuazione delle disposizioni del presente decreto sono avviate, dall’anno scolastico 2003- 2004, la prima e la seconda classe della primaria e, a decorrere dall’anno scolastico 2004-2005, la terza, la quarta e la quinta classe.

Dulcis in fundo art.16 norme finali e abrogazioni Le seguenti norme verranno abrogate a decorrere dall’inizio dell’anno  scolastico successivo a quello del completo esaurimento delle sezioni e classi funzionanti secondo il  precedente ordinamento:   Art.118 “la scuola elementare…concorre alla formazione  dell’uomo e del cittadino secondo i principi della Costituzione e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali.  Art.128 comma 4“nell’ambito dello stesso modulo organizzativo, i docenti operano collegialmente e sono contitolari  della classe o delle classi a cui il modulo si riferisce  Art.161 idem al 118 ma per la scuola media  Art.177. Consigli di classe solo docenti per la scuola media

Cosa viene abrogato DA SUBITO invece? Art.130 comma 2: “le attività di tempo pieno… potranno proseguire …alle seguenti condizioni: a)che esistano le strutture necessarie e che siano effettivamente funzionanti; b)che l’orario settimanale, ivi compreso il tempo mensa, sia stabilito in 40 ore; c)che la programmazione didattica e l’articolazione delle discipline siano uniformate ai programmi vigenti e che l’organizzazione didattica preveda la suddivisione dei docenti in ambiti disciplinari …”

Quando questo avverrà? alcuni parlamentari ci hanno detto che la calendarizzazione delle sedute della conferenza Stato Regioni Città, non è ancora avvenuta. Si suppone però che entro due o tre mesi l’iter parlamentare possa essere completato! Se anche le Commissioni parlamentari non discuteranno il decreto, entro 60 giorni, il Consiglio dei Ministri darà il via alla approvazione!

possiamo/dobbiamo farcela ! E quindi? Siamo seriamente preoccupate per quello che potrebbe accadere con l’entrata in vigore di questo decreto. Vi chiediamo aiuto affinchè non venga cancellata questa esperienza pedagogica e didattica che ha qualificato la scuola primaria italiana a livello mondiale! Insieme, voi e noi, possiamo/dobbiamo farcela !