II Introduzione Cenni biografici Il giovane Thomas Mann II Introduzione Cenni biografici
Alcune date nella vita di Thomas Mann 1875: Nasce a Lubecca da Thomas Johann Heinrich Mann, propietario di una ditta di granaglie, e Julia da Silva-Bruhns. 1891 Morte del padre 1892 Trasloco a Monaco della famiglia, che Thomas raggiungerà nel 1894 1895 Primo viaggio in Italia, con il fratello. 1898 Pubblica la prima raccolta di racconti, Der kleine Herr Friedemann 1901 Esce il romanzo Buddenbrooks, grande successo con la II edizione 1903 Pubblica in rivista, poi in volume, Tonio Kröger 1905 Matrimonio con Katja Pringsheim (11 febbraio). A NOvembre nasce la prima figlia, Erika, cui seguiranno Klaus (1906), Golo (1909), Monika (1910), Elisabeth (1918), Michael (1919). 1909 Esce il secondo romanzo, Königliche Hoheit. 1912 Der Tod in Venedig 1914-18 Sostiene la causa bellica, anche per questo si acuisce il dissidio con il fratello, che trova espressione nelle Betrachtungen eines Unpolitischen
1924 Pubblica Der Zauberberg 1933 Si trova in viaggio quando, dopo il rogo del Reichstag e l’accusa di “tradimento spirituale“ da parte dei nazionalsocialisti ascesi al potere, decide di non fare ritorno in Germania. Si stabilisce nei dintorni di Zurigo, nel 1938 decide di emigrare negli Stati Uniti d‘America. Prende pubblicamente posizione contro la dittatura nazista in più occasioni 1943 Conclude con Joseph der Ernährer, la tetralogia dedicata a Giuseppe e i suoi fratelli, cominciata nel 1930 con la pubblicazione di Die Geschichten Jakoobs 1947 Pubblica il Doktor Faustus. 1952 Ritornato definitivamente in Europa, si stabilisce nei pressi di Zurigo 1954 Pubblica Die Bekenntnisse des Hochstaplers Felix Krull, riprendendo un frammento di più di quaranta anni prima 1955 Muore a seguito di un collasso, il 12 agosto
Der Doktor […] war der Ironiker unter uns Der Doktor […] war der Ironiker unter uns. Welterfahrung und –verachtung in jeder seiner wegwerfenden Gesten. Er war der älteste unter uns vieren. Wohl schon um die Dreißig herum. Auch hatte er am meisten ‚gelebt‘. „Wüscht!“ sagte Meysenberg, „aber es ist amüsant.“ […] Wirklich -, wie er das so sagte und dazu mit dieser verbitterten, traurigen Brutalität in den Flieder griff,…gerade wie damals,- wirklich, von dem „guten Kerl“ war nichts mehr an ihm zu bemerken. (Th. M., Der Wille zum Glück und andere Erzählungen, S. 9, S. 40)
Heinrich Mann (1871-1950), il fratello maggiore di Thomas, rappresenta nei primissimi anni di attività letteraria un punto di riferimento e un’occasione di confronto con le più recenti tendenze culturali. Nel corso del tempo si sviluppano divergenze che portano alla rottura durante gli anni della prima guerra mondiale: il fratello diviene esempio del “Zivilisationsliterat”, dell’intellettuale illuministico e occidentale, cui Thomas contrappone in quegli anni la “Kultur” di matrice germanica
Paul Bourget (1852-1935), distaccandosi dalla scuola del naturalismo francese, nei suoi saggi (Essais de psychologie contemporaine, 1883-86) e nei suoi romanzi (Le Disciple, 1889; Cosmopolis, 1892) individua e rappresenta, per lo più criticamente, alcuni fenomeni caratteristici del fine secolo, come la dècadence, il dilettantismo, il cosmopolitismo. Il suo influsso è osservabile su molti autori di lingua tedesca, da Nietzsche a Hofmannsthal, fino a Thomas Mann.
Hermann Bahr (1863-1934) è figura fondamentale per la divulgazione nel mondo di lingua tedesca di autori e motivi caratteristici della cultura europea del fine secolo. Con i suoi saggi (Zur Kritik der Moderne, 1890; Die Überwindung des Naturalismus, 1891) e le sue opere (Die gute Schule, 1890), contribuisce, in polemica con il positivismo, allo sviluppo di una letteratura fondata sugli stati d’animo e le impressioni.
da: Hermann Bahr, Die Überwindung des Naturalismus (1891)
da: Hermann Bahr, Die Überwindung des Naturalismus (1891)
Friedrich Nietzsche (1844-1900) muovendo dalla filologia, crea un’opera filosofica ispirata da un radicale e furioso illuminismo, volto al “sovvertimento di ogni valore” (Umwertung aller Werte). A partire dagli anni ’90 esercita un influsso assai diversificato, ma in ogni caso fondamentale sulla cultura di fine secolo e in particolare su Thomas Mann.
Richard Wagner (1813-1883) nelle sue opere, ispirate all’ideale del Gesamtkunstwerk, risente della cultura romantica e al contempo anticipa e ispira molti motivi del decadentismo europeo. Influenzato dalla filosofia di Schopenhauer, Wagner con la sua opera e la sua figura suscita reazioni contrastanti su Thomas Mann: da un lato una profonda fascinazione, dall’altro un atteggiamento critico che risente anche della condanna di Nietzsche nei confronti del decadentismo wagneriano
Arthur Schopenhauer (1788-1860) è autore di Die Welt als Wille und Vortstellung (1819, sec. ed. 1844). Riprendendo e modificando radicalmente la filosofia di Kant, Schopenhauer considera ingannevole la nostra percezione del mondo: al di là delle forme della nostra rappresentazione, il mondo è dominato dalla volontà, che appare “cosa in sé”, nucleo di ogni singola esistenza e di ogni fenomeno. L’influsso su Mann, dapprima mediato attraverso Nietzsche e Wagner, si dispiega soprattutto a partire dagli ultimi anni del secolo