Nel 1798 in Germania (inizia la pubblicazione della rivista Athenaeum) Il Romanticismo Quando nasce? Nel 1798 in Germania (inizia la pubblicazione della rivista Athenaeum) e in Inghilterra (prefazione di Coleridge e Wordsworth alle loro Ballate liriche), ma solo nel 1816 in Italia.
Contesto storico della prima metà dell’800 Nuova volontà di azione con il diffondersi in tutta Europa delle idee rivoluzionarie. Politica di conquiste di Napoleone, che instaura un dispotismo. La Restaurazione (1815) cerca di eliminare la Rivoluzione, tornando alle grandi monarchie e ad un sistema di governo dominato dalla nobiltà terriera. Dal basso emergono sempre più spinte reazionarie; in Italia nascono i grandi moti rivoluzionari. In campo culturale il Romanticismo affiancò il movimento di liberazione dei popoli (culto delle tradizioni nazionali e ideali di libertà).
Una nuova concezione della realtà Il R. presenta diversi aspetti innovativi: È pervaso da un’ansia religiosa, pertanto si parla di spiritualismo; Rivendica l’importanza del sentimento e della fantasia. La vita interiore si basa sull’uso di tutte le facoltà; il sentimento ci pone in un contatto più profondo con la vita universale (slancio verso l’infinito). Esalta l’individualità dell’uomo e la sua forza creatrice, pertanto si parla di individualismo.
La ragione accomuna ogni uomo agli altri, mentre il sentimento lo differenzia. IL SENTIMENTO CI RENDE UNICI. Affermazione del proprio Io e delle sue potenzialità. Il R. vede la tradizione come un elemento fondamentale della vita dell’uomo e dei popoli. Rivaluta il Medioevo, età in cui si era formata la civiltà moderna. Nasce l’idea di nazione. Si parla di storicismo ovvero della storia intesa come un processo continuo. Il presente è il risultato del passato e ha in sé le basi del futuro.
La poesia del Romanticismo La poesia è la massima espressione dello spirito e del sentimento. Esaltazione della spontaneità e della creatività (scavo interiore). Se la vita, come la storia, è un continuo divenire, lo è anche l’arte. Basta con l’imitazione dei classici antichi in modo ossessivo! La poesia è conoscenza (rappresentazione della realtà).
La polemica tra Classicisti e Romantici in Italia 1816: Madame de Staël pubblica un articolo Sulla maniera e utilità delle traduzioni. Gli intellettuali italiani devono abbandonare l’imitazione del classici. Il mondo antico è stato fonte di splendore, ma ormai è superato. È necessario leggere e tradurre le grandi opere europee, evitando il rischio di isolamento culturale e arretratezza.
I Classicisti sostenevano che in questo modo l’Italia veniva privata della sua unica gloria, cioè la bellezza dei classici. I Romantici erano d’accordo con la Staël e sostenevano che la letteratura doveva risvegliare la coscienza dei popoli, perciò doveva essere una letteratura inserita nella storia del momento. Doveva occuparsi dell’uomo nel suo ambiente storico-sociale.
I manifesti del R. italiano La Lettera semiseria di Grisostomo di Giovanni Berchet. Le Avventure letterarie di un giorno di Pietro Borsieri. Intorno all’ingiustizia di alcuni giudizi letterari italiani di Ludovico di Breme. (Tutti pubblicati nel 1816)