GESÙ CRISTO MEDIATORE E CAPO

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Transcript della presentazione:

GESÙ CRISTO MEDIATORE E CAPO Corso di Cristologia Lezione 6

Il nome di Mediatore Mediatore è un nome di incarico. Si applica a chi fa da intermediario tra coloro che sono separati per riconci-liarli, o per unirli in qualche modo. Nell’economia divina, i mediatori non sono primariamente rappresen-tanti del popolo di fronte al Signore, ma rappresentanti di Dio. L’alleanza e la salvezza vengono dall’alto; non sono opera umana.

Mediatore della Nuova Alleanza Cristo, mediatore della nuova ed eter-na Alleanza: le anteriori erano parziali e imperfette, poiché non rendevano gli uomini partecipi dell’intimità divina. Gesù ci rivela pienamente il Padre, toglie il peccato del mondo e stabilisce la vera comunione di vita tra Dio e gli uomini. “Gesù Cristo è vero Dio e vero Uomo nella unità della sua Persona divina; per questo motivo è l’unico Mediatore tra Dio e gli uomini” (CCC 480).

Unico Mediatore Cristo è l’unico Mediatore: solo Lui unisce gli uomini con Dio (Gv 14, 6: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”). Ci sono altri mediatori, ma subordinati a Cristo, e partecipi della sua mediazione. Esistono gradi di mediazione subordinata (solo Cristo ripara il peccato e comunica la grazia per se stesso): 1) la Vergine Maria, Mediatrice di tutte le grazie; 2) gli angeli; 3) i santi; 4) i sacerdoti; 5) tutti i cristiani.

Mediatore in quanto uomo “Uno solo [è] il Mediatore tra Dio e gli uomini: l’uomo Gesù Cristo, che ha dato se stesso in riscatto per tutti”. (1 Tm 2, 5-6) Cristo, in quanto Dio, non ha la condizione di mezzo (non differisce dal Padre, nè dallo Spirito Santo). Neppure la possiede semplicemente per il fatto di essere uomo. La possiede in quanto è uomo pieno di grazia e, con la sua donazione (vivificata da questa pienezza di grazia), riconcilia gli uomini con Dio.

Fondamento della mediazione L’unione ipostatica è il fondamento della sua mediazione: se Cristo non fosse Dio fatto uomo, non avrebbe la pienezza di grazia e, pertanto, non sarebbe Mediatore.

Gesù Cristo Sacerdote della Nuova Alleanza Il sacerdote è mediatore tra Dio e gli uomini. Però il termine “mediatore” è più ampio di quello di “sacerdote”. Non ogni mediazione è un sacerdozio (profeti, re, etc.). Quella sacerdotale è la principale: consiste nell’unire e riconciliare gli uomini con Dio, togliendo il peccato; offre sacrifici per riconciliarci con Dio.

Gesù Cristo Sacerdote sommo ed eterno Cristo è l’unico e sommo Sacerdote che con il suo sacrificio ci riconcilia con Dio. Ogni altro sacerdozio (mini-steriale o comune) è una par-tecipazione del suo sacerdozio e subordinato a questo. Il suo sacerdozio è diverso e superiore a quello levitico, ed è eterno.

Gesù Cristo, Maestro di verità È molto più dei profeti dell’AT e si di- stingue da tutti loro: “Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio” (Eb 1, 1-2). Il Figlio di Dio, nel venire in questo mondo come uomo, è il mediatore perfetto della rivelazione poiché ci manifesta Dio che vede e che ascolta. Egli è la stessa verità.

Gesù Cristo pienezza della rivelazione Egli è la pienezza della rivelazione: è la Parola unica e perfetta del Padre: Dio nel suo Verbo ha detto tutto; non ci sarà un’altra parola oltre questa. Egli ci libera dall’igno-ranza e dall’errore.

Gesù Cristo, Buon Pastore e Re Cristo si presenta come Buon Pastore e Re: “Il popolo di Dio partecipa [...] alla funzione regale di Cristo. Cristo esercita la sua regalità attirando a sé tutti gli uomini [...] Cristo, Re e Signore dell’universo, si è fatto il servo di tutti, non essendo ‘venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti’ (Mt 20, 28)...” (CCC 786). La Chiesa ha inoltre presentato Cristo come Legislatore (ci dà la Nuova Legge della grazia e della carità), e come Giudice (dispensa la grazia e il perdono dei peccati, e premia con la gloria).

Gesù Cristo, nuovo Adamo Dio volle che l’umanità avesse principio in Adamo. Questi peccò, non solo come persona individuale, ma anche come capo del genere umano, e la sua azione coinvolse tutta la sua discendenza (cfr. Rm 5, 12-19). Cristo è il “nuovo” o “secondo” Adamo. Dio volle che Gesù Cristo fosse il principio e la causa della vita soprannaturale di tutti, l’inizio di un’umanità redenta. Adamo e Cristo sono capi di tutto il genere umano: il primo in quanto alla natura e al peccato, Cristo in quanto alla salvezza. Cristo è l’uomo nuovo e perfetto, superiore ad Adamo e a tutti gli uomini, il modello di tutti gli altri.

Capo del genere umano Cristo, in quanto uomo, è Capo del genere umano. Ha la stessa natura degli uomini ed è solidale con tutti loro. È Capo degli uomini perché ha una preminenza su di loro per la sua pienezza di grazia, in virtù della quale è il modello più perfetto per ogni uomo. È Capo del genere umano perché è il principio della grazia di tutti gli uomini, il salvatore di tutti. Il fondamento o radice della pienezza di grazia di Cristo uomo è l’unione ipostatica: se Cristo non fosse Dio fatto uomo, non sarebbe Capo del genere umano.

Solidarietà di Cristo Solidarietà di Cristo con il genere umano: fisica, del sangue (condivide la nostra stessa natura, è figlio di Adamo); morale e intenzionale per amore (nasce dalla libera volontà di Gesù, dal suo amore, che unisce e identifica l’amante con l’amato e che considera le cose dell’amato come proprie; “mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2, 20)).

Rappresentazione vicaria di Cristo Cristo rappresenta gli uomini davanti a Dio e si offre per tutti, però non ci sostituisce completamente; non decide per noi, posto che dobbiamo pentirci dei nostri peccati e incorporarci volontariamente a lui come sue membra; e neppure ci risparmia le pene del peccato, inclusa la morte.