Mayer Fabio Bevilacqua
Julius Robert Mayer ( )
Mayer e Joule Assumendo una convertibilità di tutti i fenomeni della natura (dopo la pila e gli altri fenomeni di conversione della prima metà dell800, e dopo i movimenti filosofici sullunità delle forze della natura (filosofia della natura tedesca)) è possibile determinare numericamente lequivalente tra lavoro meccanico e calore. Bisogna dapprima abbandonare la concezione prevalente del calore come sostanza. Si cimentano Mayer e Joule, solo il secondo abbraccia una concezione meccanica (teoria cinetica). I loro risultati sono straordinari nel metodo (prevalentemente deduttivo il primo e prevalentemente induttivo il secondo) e nei risultati, fortemente simili.
La conservazione del rapporto causa-effetto indipendentemente dal modo del passaggio sembra stabilita (per chi allepoca è in grado di accettarla). Resta aperto il problema dellinterpretazione e del passaggio da un principio di convertibilità a coefficienti costanti ad un principio di conservazione: alla conservazione del rapporto causa-effetto si può dare un significato fisico? Risponderà a questa domanda Helmholtz, nellambito di una concezione meccanica della natura. Einstein ed Infeld nell Evoluzione della Fisica considereranno la posizione di Helmholtz come il paradigma della concezione meccanicista.
Bibliografia Planck: pp.26-37, Haas: cap.9 Dispense: pp