La Costituzione Italiana
Principi fondamentali artt. 1-12 Principi fondamentali alla base della Struttura dello Stato e della società Parte prima artt. 13-54 Diritti e doveri dei cittadini Parte seconda artt. 55-139 Organizzazione dello Stato Transitorie: di durata limitata, garantiscono il passaggio alla nuova Costituzione Finali: norme generali che derogano alle disposizioni generali sui diritti civili e politici Disposizioni transitorie e finali
Principi fondamentali Art. 1 Democrazia, lavoro, sovranità popolare Art. 2 Garanzia dei diritti umani sia dei singoli sia sociali Art. 3 Eguaglianza formale e sostanziale Art. 4 Diritto al lavoro Art. 5 e 6 Autonomie locali e minoranze linguistiche Art. 7 Parità nei rapporti tra Stato e Chiesa Art. 8 Libertà di religione Art. 9 Cultura, ricerca, tutela del paesaggio naturale e del patrimonio artistico Art. 10 Rispetto dei principi del diritto internazionale Art. 11 Ripudio della guerra e impegno per la creazione di organizzazioni sovranazionali Art. 12 Tricolore, bandiera italiana
Principi fondamentali Articolo 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Per capire meglio… l’articolo 1 La forma istituzionale dello Stato italiano è quella di una Repubblica democratica. Che cosa è una repubblica? Quale altre forme di Stato conosci? Che cosa aggiunge l'aggettivo democratica? Prova a spiegare il significato complessivo dell’espressione “repubblica democratica”. Il fondamento della nostra Repubblica è il lavoro: che cosa vuole indicare questa affermazione? Il secondo comma dice che il popolo italiano è sovrano: che cosa significa sovrano? La sua sovranità è illimitata? Repubblica democratica Lavoro Sovranità popolare Le parole chiave Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani hanno scelto a maggioranza, votando in un referendum, che l’Italia non fosse più una monarchia, con a capo un re, ma una Repubblica. La Repubblica italiana è definita democratica perché la sovranità, cioè il potere di comandare, è attribuito al popolo. Il popolo deve però esercitare la propria sovranità nelle forme previste dalla Costituzione, ad esempio eleggendo il sindaco, i consiglieri comunali, i deputati e i senatori, ecc. Il popolo è formato dai cittadini, termine che, a partire dalla Rivoluzione francese, ha sostituito quello di sudditi: i sudditi erano sottoposti al potere del re e dei nobili, i cittadini sono dotati di diritti e doveri. Il lavoro è considerato dalla nostra Costituzione il fondamento della vita democratica, come diritto che rende l’uomo pienamente “cittadino”.
Principi fondamentali Articolo 1 L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Il popolo sceglie chi deve fare le leggi e governare. Per capire meglio… l’articolo 1 Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani hanno scelto a maggioranza, votando in un referendum, che l’Italia non fosse più una monarchia, con a capo un re, ma una Repubblica. La Repubblica italiana è definita democratica perché la sovranità, cioè il potere di comandare, è attribuito al popolo. Il popolo deve però esercitare la propria sovranità nelle forme previste dalla Costituzione, ad esempio eleggendo il sindaco, i consiglieri comunali, i deputati e i senatori, ecc. Il popolo è formato dai cittadini, termine che, a partire dalla Rivoluzione francese, ha sostituito quello di sudditi: i sudditi erano sottoposti al potere del re e dei nobili, i cittadini sono dotati di diritti e doveri. Il lavoro è considerato dalla nostra Costituzione il fondamento della vita democratica, come diritto che rende l’uomo pienamente “cittadino”. La parola "lavoro" deriva dal latino "labor", che significava pena, fatica, sforzo, sofferenza e come tale lo hanno provato gli schiavi. Col tempo il lavoro acquistò una forma sociale e diventò una manifestazione essenziale della vita umana, sia individuale che associata, uno dei mezzi primari per trasformare la natura e soddisfare i propri bisogni.
Principi fondamentali Articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Per capire meglio… l’articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviabili dell’uomo. Spiega il significato di questi due verbi e indica perché a tuo parere i costituenti hanno sentito il bisogno di utilizzarli entrambi. Quali sono i diritti inviolabili dell’uomo? Ai diritti si associano strettamente dei doveri; ne vengono indicati tre tipi: illustrali, facendo per ciascuno un esempio. Garanzia dei diritti umani sia dei singoli sia sociali Adempimento dei doveri civici di solidarietà Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 2 La Repubblica difende i diritti di tutti i cittadini, da soli o organizzati insieme ad altri, e chiede loro di sentire il dovere di vivere bene insieme. Per capire meglio… l’articolo 2 L’art. 2 contiene un principio fondamentale: esistono alcuni diritti (come il diritto alla vita, all’espressione del proprio pensiero, a formarsi una propria famiglia, ecc.) che ci sono propri in quanto esseri umani e come tali inviolabili. Ogni singola persona nasce con questi diritti, e lo Stato si limita solamente a riconoscerli e garantirli. La Costituzione, inoltre, riconosce che l’essere umano è un “animale” sociale, cioè vive insieme agli altri nelle “formazioni sociali”: le famiglie, i partiti, le chiese, le associazioni, i sindacati, ecc. e qui può esprimere appieno i propri diritti inviolabili. Proprio perché l’uomo è un essere sociale, però, accanto ai diritti sono richiamati anche i doveri di solidarietà (come il partecipare alle scelte comuni mediante le elezioni, o il pagare le imposte).
Principi fondamentali Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese. Per capire meglio… l’articolo 3 La dignità è il valore e l'importanza che ciascuno riconosce a se stesso e che gli altri gli attribuiscono. Nell'espressione pari dignità sociale sono contenuti almeno altri due concetti: sai indicarli? L’articolo 3 afferma solennemente che, davanti alla legge, tutti i cittadini sono uguali. Quali differenze fra loro non devono assolutamente avere influenza? Che cosa si intende con l’espressione condizioni personali? Fai qualche esempio. E con l’espressione condizioni sociali? Fai qualche esempio. Alla Repubblica viene affidato un compito estremamente impegnativo: quale? Pari dignità sociale Tutti uguali davanti alla Legge Rimuovere gli ostacoli Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 3 Tutti i cittadini devono essere rispettati. La legge li deve trattare allo stesso modo, anche se parlano lingue diverse, credono in Dio o no, sono ricchi o poveri, maschi o femmine, di razza bianca o nera o di altro colore e anche se hanno idee politiche diverse. I cittadini che non possono essere liberi o non possono vivere come gli altri perché sono poveri o vivono in condizioni difficili, devono essere aiutati. La Repubblica deve eliminare le cause della loro inferiorità in modo che possano partecipare alla vita sociale come gli altri. Per capire meglio… l’articolo 3 La legge non fa e non ammette differenze, di nessun tipo, fra i cittadini italiani. Il ricordo ancora vivo delle discriminazioni razziali (contro gli ebrei) e del trattamento degli avversari politici nel precedente regime fascista ha portato a specificare che le diversità (di razza,di idee politiche o religiose, ecc.) non possono essere elemento di discriminazioni fra i cittadini. Tuttavia, la Costituzione fa un passo avanti sul tema dell’eguaglianza: non solo la riconosce, ma la promuove. La seconda parte dell’articolo dice che la Repubblica deve “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” che impediscono l’eguaglianza anche attraverso specifiche leggi. Ciò vuol dire mettere tutti nelle condizioni di studiare, di curarsi, di avere i mezzi per sostenersi, ecc.
Principi fondamentali Articolo 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società Per capire meglio… l’articolo 4 La Costituzione italiana afferma che il lavoro è un diritto per i cittadini. Che cosa deve fare lo Stato per garantirlo? La Costituzione italiana afferma che il lavoro è un dovere per i cittadini. Quale caratteristica fondamentale deve avere l’attività che ogni cittadino svolge? In un altro dei Principi fondamentali della Costituzione si è già parlato del valore del lavoro: quale? Vedi un legame tra i due articoli? Diritto al lavoro Dovere di lavorare Attività utili al progresso sociale Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 4 Tutti hanno il diritto di lavorare. La Repubblica deve fare in modo che ci sia lavoro per tutti. Ogni cittadino ha il diritto di scegliere il lavoro che riesce a fare meglio e che preferisce, in modo da contribuire al progresso materiale e spirituale della società. Per capire meglio… l’articolo 4 Tutti i cittadini hanno diritto al lavoro. Ciò non significa affermare che la Repubblica, ossia lo Stato, è tenuta a fornire direttamente ai cittadini un lavoro e nemmeno che possa punirli se decidono di non lavorare. Lo Stato si impegna invece a promuovere condizioni che rendano effettivo questo diritto: impegnandosi attraverso l’emanazione di norme sul collocamento, sull’assunzione obbligatoria di invalidi, sui lavori pubblici, sui finanziamenti alle imprese e in altre misure di politica economica per aumentare il numero dei cittadini che lavorano, o per rendere sicuri i luoghi di lavoro. L’articolo prosegue poi affermando che il cittadino ha il dovere di partecipare attivamente allo sviluppo della società in cui vive, ma lo lascia libero di scegliere a quale attività o funzione dedicarsi: il bancario, l’avvocato, il meccanico, il medico, ma anche la madre di famiglia, il musicista o il pittore.
Principi fondamentali Articoli 5 e 6 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Per capire meglio… gli articoli 5 e 6 Come è definita la Repubblica italiana? Potrebbe definirsi così se fosse uno Stato federale? Le autonomie locali sono enti pubblici che amministrano parti del territorio dello Stato: elencane alcuni. Decentramento amministrativo indica che l’amministrazione pubblica è affidata anche a organi periferici: possiamo quindi dire che il nostro è uno Stato centralizzato? Le minoranze linguistiche sono gruppi di cittadini, residenti in zone precise, che parlano lingue diverse dall’italiano: il francese in Val d’Aosta, il tedesco e il ladino in Alto Adige. Ne conosci altre? Quali diritti vanno riconosciuti, a tuo parere, a questi cittadini? Quale relazione vedi tra l’articolo 6 e l’articolo 3? Repubblica una e indivisibile Autonomie locali Decentramento amministrativo Minoranze linguistiche Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 5 La Repubblica è un unico Stato, però dà alle Regioni, alle Province e ai Comuni la possibilità di essere autonomi organizzando i servizi (trasporti, ospedali, scuole, ecc.) secondo le necessità locali. Per capire meglio… l’articolo 5 In questo articolo si afferma l’unitarietà della Repubblica, ma al tempo stesso viene data importanza alle esigenze che possono nascere nelle diverse Regioni attraverso la promozione e il Riconoscimento della autonomie locali o attraverso la creazione di organi periferici dello Stato, come ad esempio l’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale. L’articolo 5 inoltre riconosce il decentramento amministrativo pur nel rispetto dell’unità della Repubblica. La Costituzione promuove le autonomie locali (Comuni, Province e Regioni) per rispondere con maggiore efficienza alle esigenze dei cittadini e del territorio.
Principi fondamentali Articolo 6 I gruppi di cittadini che parlano una lingua diversa dall'italiano e vivono nel territorio della Repubblica sono rispettati e difesi con leggi fatte apposta. Per capire meglio… l’articolo 6 In Italia ci sono circa 400.000 cittadini (soprattutto nelle regioni confinanti con gli stati esteri) che parlano abitualmente una lingua diversa dall'italiano: tedesco, sloveno, francese, ladino, catalano, greco... In alcune regioni autonome queste lingue vengono insegnate a scuola, insieme all'italiano. L’uguaglianza affermata nell’art. 3 trova la sua applicazione nella tutela dei cittadini che hanno lingua,cultura, tradizioni, costumi diversi da quelli della maggioranza. La tutela di queste minoranze (in particolare di lingua francese in Valle d’Aosta e di lingua tedesca e ladina nel Trentino-Alto Adige, ma anche di lingua greca, albanese, slava nell’Italia meridionale) ha trovato applicazione nelle leggi delle Regioni a Statuto speciale e in altre leggi che consentono nelle scuole e negli uffici pubblici l’uso di una lingua diversa dall’italiano e favoriscono il mantenimento delle diverse culture. In alcune Regioni esiste quindi il bilinguismo: a scuola, in tribunale, davanti ai funzionari pubblici, si può parlare la lingua della propria minoranza linguistica.
Principi fondamentali Articolo 7 Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale Per capire meglio… l’articolo 7 Lo Stato e la Chiesa si riconoscono reciprocamente indipendenti e sovrani, ma limitatamente al proprio ordine: dunque la Chiesa è sovrana rispetto alla propria organizzazione e alle questioni della propria fede, lo Stato rispetto a tutte le questioni legate alla vita collettiva di tutti i suoi cittadini. Prova a spiegare questa affermazione con parole tue. I Patti Lateranensi comprendono un Trattato e un Concordato e furono sottoscritti nel 1929. Quando sono state apportate loro delle revisioni? Stato e Chiesa cattolica Indipendenti Sovrani Patti Lateranensi Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 7 Lo Stato della Città del Vaticano, dove risiede il Papa, non dipende dallo Stato italiano, ma ha le sue leggi, la sua moneta, la sua bandiera. Stato e Chiesa, nei loro territori, sono indipendenti. C'è però un accordo che regola i loro rapporti e stabilisce come risolvere alcuni problemi particolari (insegnamento della religione nelle scuole statali, servizio militare dei sacerdoti e altri). Per capire meglio… l’articolo 7 La Costituzione riconosce che la Chiesa ha sovranità, cioè potere di comando, “nel proprio ordine”, cioè nell’ambito spirituale, mentre afferma che lo Stato ha sovranità, cioè potere di comando, in ciò che compete allo Stato. L’articolo riconosce che i rapporti tra Chiesa cattolica e Stato sono regolati dai Patti Lateranensi del 1929 (modificati nel 1984), cioè dal Concordato, che disciplina dettagliatamente i rapporti fra Stato e Chiesa. Un esempio è dato dalla regolamentazione del matrimonio concordatario: questo matrimonio viene celebrato in chiesa ma grazie ai Patti i coniugi risultano sposati anche per lo Stato italiano.
Principi fondamentali Articolo 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. Per capire meglio… l’articolo 8 Questo articolo riconosce anche alle religioni diverse da quella cattolica la libertà di organizzarsi, di riunirsi, di pregare, di avere luoghi di culto. Pone un unico limite: quale? È possibile quindi impedire ai fedeli di religioni non cattoliche di aprire luoghi di culto loro ? Lo Stato italiano ha sottoscritto accordi con altre chiese e comunità non cattoliche e non cristiane. Indica quale comma di questo articolo glielo impone. Libertà per tutte le religioni Diritto di organizzazione e di culto Intese con lo Stato italiano Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 8 In Italia possono vivere liberamente i fedeli di ogni religione (cattolici, protestanti, buddisti, ebrei, musulmani, induisti, ecc.). Essi possono organizzarsi secondo le proprie regole, purché rispettino le leggi dello Stato italiano. Per capire meglio… l’articolo 8 La Libertà Religiosa La nostra Costituzione non si limita descrivere i rapporti con la Chiesa cattolica ma riconosce la libertà a tutte le confessioni religiose con le quali regolerà, di volta in volta, i rapporti attraverso specifiche intese. È essenziale, tuttavia, che gli statuti (cioè i regolamenti interni) di ciascuna confessione non siano contrari alle leggi dello Stato italiano.
Principi fondamentali Articolo 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Per capire meglio… l’articolo 9 Questo articolo indica due impegni fondamentali che lo Stato italiano deve assumersi per garantire il futuro della nazione. Spiega in che modo sia il primo che il secondo comma dell'articolo 9 tendono a salvaguardare il futuro degli italiani. Sai indicare qualche strumento con cui la Repubblica assolve i compiti indicati dall’articolo 9? Esistono dei Ministeri che promuovono e coordinano queste attività. Sai quali sono? Promozione di cultura e ricerca Tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 9 La Repubblica aiuta la diffusione della cultura, la ricerca scientifica e tecnica. Difende il paesaggio naturale, i monumenti storici e le opere d'arte presenti in Italia. Per capire meglio… l’articolo 9 Lo Sviluppo e la Tutela della Cultura L’articolo impegna lo Stato a essere parte attiva nello sviluppo della cultura e Della ricerca scientifica. La tutela del paesaggio (bellezze naturali, parchi, giardini) e del patrimonio storico e artistico (musei, biblioteche, pinacoteche, palazzi di interesse storico, ecc.) è affidata al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Principi fondamentali Articolo 10 L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. Per capire meglio… l’articolo 10 Esistono norme e trattati che regolano i rapporti internazionali fra gli Stati. Le leggi della Repubblica italiana, cioè il suo ordinamento giuridico, devono adeguarvisi? Ricorda la Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU: gli stranieri sono portatori di diritti inviolabili? Tutti gli stranieri possono avvalersi del diritto di asilo? In quali casi questo viene riconosciuto? Che cosa significa esattamente estradizione? Ordinamento giuridico Diritto internazionale Stranieri Diritto d’asilo Estradizione Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 10 Lo straniero che nel suo paese non è libero, perché il Governo gli impedisce di esprimere liberamente il suo pensiero, ha diritto di asilo politico, cioè di essere ospitato in Italia. Se uno Stato straniero chiede che un suo cittadino, ospite in Italia per asilo politico, venga rimandato in patria perché accusato di reati politici, la Repubblica italiana deve respingere la richiesta. Per capire meglio… l’articolo 10 I Diritti degli stranieri Con il primo comma si afferma che le leggi (ordinamento giuridico) italiane si conformano, ossia si rendono simili, a quelle leggi internazionali comuni a tutti gli stati. Negli altri commi si parla della condizione degli stranieri (ossia dei non cittadini che vivono nel territorio italiano) dicendo che essa viene regolata da norme e trattati internazionali. In base a essi, anche lo straniero gode dei diritti inviolabili dell’uomo. Allo straniero che nel suo paese non godesse delle libertà che gode in Italia, se fosse, per Esempio, perseguitato per motivi politici, la Repubblica garantisce il diritto di asilo, cioè di restare nel nostro paese. Uno straniero che al suo paese fosse stato condannato per reati politici non può essere estradato, cioè restituito alle autorità del suo Paese.
Principi fondamentali Articolo 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Per capire meglio… l’articolo 11 Questo articolo dichiara solennemente l'impegno che l'Italia si è assunta per contribuire al mantenimento della pace e per costruire relazioni internazionali corrette. Questo impegno si esprime in tre verbi: – ripudia: il ripudio della guerra comprende tutti i tipi di guerra: quali vengono indicati? – consente: a che cosa consente l'Italia? Cioè, che cosa è disposta ad accettare? Con quale obiettivo? – promuove: che cosa promuove l'Italia? Per ottenere che cosa? Qualora si creino controversie fra Stati, come si devono affrontare e risolvere? Ripudio della guerra Impegno per la creazione di organizzazioni sovranazionali Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 11 L'Italia rifiuta la guerra, come offesa ad altri popoli. I contrasti con altri governi devono essere risolti con metodi pacifici (incontri, discussioni, accordi, trattati). L'Italia deve sempre agire perché sia assicurata la pace e la giustizia tra le Nazioni, collaborando con le organizzazioni internazionali. Per capire meglio… l’articolo 11 Nessuna guerra per aggredire Con questo articolo la Costituzione sottolinea che l’Italia ripudia, cioè rifiuta, la guerra come strumento di offesa: solamente nel caso in cui sia necessario difendere i cittadini e il territorio italiano è possibile il ricorso alle armi. Traspare la consapevolezza che per mantenere la pace è necessario cooperare con gli altri Stati e che per raggiungere tale scopo è consentita la limitazione della sovranità. Lo Stato italiano ha deciso di limitare la propria sovranità aderendo a organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite o l’Unione europea.
Principi fondamentali Articolo 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Per capire meglio… l’articolo 12 La Rivoluzione francese (1794) abbattè la monarchia e introdusse in Francia una repubblica che aveva come bandiera il tricolore blu, bianco e rosso e che era basata sui tre diritti fondamentali dell’uomo (libertà, uguaglianza, fratellanza). Dopo la Rivoluzione, le vittorie di Napoleone portarono alla formazione in Italia, nel 1797, della Repubblica Cispadana, che si dette come bandiera un tricolore simile a quello francese, ma con il verde al posto del blu. Questa bandiera venne assunta dal Regno d'Italia con lo stemma dei Savoia al centro e, dopo il referendum del 2 giugno 1946, fu riconosciuta come la bandiera del nostro Stato, senza lo stemma dei Savoia. Poiché la bandiera è un simbolo, quali legami di significato ti suggerisce la somiglianza fra la bandiera francese e quella italiana? Bandiera Tricolore: verde, bianco, rosso Le parole chiave
Principi fondamentali Articolo 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di uguali dimensioni. Per capire meglio… l’articolo 12 Il Tricolore è la nostra bandiera I colori della bandiera italiana hanno origini antiche e risalgono alla Repubblica Cispadana del 1797. Con l’unità d’Italia divenne la bandiera del Regno e al centro fu apposto lo stemma di casa Savoia. Con l’avvento della Repubblica Italiana, dal tricolore è stato tolto lo stemma dei Savoia. Nella bandiera della marina, sia mercantile che militare, sul tricolore vi è anche lo stemma delle antiche repubbliche marinare.