Il mondo dopo la guerra 1918 1919 I 14 punti Conferenza di Wilson di pace di Parigi 1919 Fondazione della Società delle Nazioni
La società nel dopoguerra Il mondo dopo la guerra La società nel dopoguerra Secondo molti storici, la Prima guerra mondiale costituì il vero inizio del XX secolo, poiché il mondo nei primi anni del Novecento non era stato molto diverso da quello degli ultimi decenni del XIX secolo. Le principali conseguenze della guerra furono una grave crisi economica e profondi cambiamenti territoriali da cui nacquero nuovi Stati.
Essa segnò in due modi le menti di chi l’aveva combattuta: Il mondo dopo la guerra La società nel dopoguerra La Prima guerra mondiale ebbe conseguenze mai viste prima nella storia: quasi nove milioni di morti e più di venti milioni di feriti. Essa segnò in due modi le menti di chi l’aveva combattuta: per alcuni fu un male da evitare per sempre. altri uscirono da questa esperienza con una specie di “abitudine” alla violenza che segnò i loro modi di agire politici e sociali. Tra le conseguenze più gravi vi fu la difficoltà di riconciliare le nazioni tra loro, dopo anni di propaganda bellica che aveva equiparato lo straniero ad un nemico.
La guerra danneggiò profondamente anche l’economia e la società: Il mondo dopo la guerra La società nel dopoguerra La guerra danneggiò profondamente anche l’economia e la società: per mantenere gli eserciti, gli Stati avevano dovuto stampare più denaro: ciò provocò una forte inflazione, cioè un aumento dei prezzi. le industrie, che durante la guerra avevano prodotto a pieno ritmo, fecero fatica a riprendere la normale produzione. La conseguenza fu la disoccupazione per molti reduci. Tutto ciò creò una grande insoddisfazione tra la popolazione.
Il mondo dopo la guerra I trattati di pace I vincitori, riuniti nella conferenza di Parigi, individuarono come obiettivo prioritario la punizione sia economica sia territoriale della Germania, considerata la principale responsabile del conflitto. Nel 1919 venne fondata la Società delle Nazioni, un organismo che doveva prevenire conflitti futuri.
Il mondo dopo la guerra 2. I trattati di pace Nel gennaio del 1919, si aprì a Parigi una conferenza tra le potenze vincitrici che avrebbe dovuto stabilire le condizioni dei trattati di pace. La conferenza di Parigi, da destra: il presidente statunitense Woodrow Wilson, il francese Georges Clemenceau, l’italiano Vittorio Emanuele Orlando e il britannico Lloyd George.
1) La dissoluzione degli imperi germanico e austro-ungarico Il mondo dopo la guerra 2. I trattati di pace 1) La dissoluzione degli imperi germanico e austro-ungarico Corridoio Polacco In Germania crolla l’impero: l’Alsazia-Lorena è ceduta alla Francia; altre regioni a est e a nord passano alla Polonia e alla Danimarca. Ai tedeschi è imposto un risarcimento di 132 milioni di marchi in oro (una cifra enorme) e l’obbligo di ridurre l’esercito. L’Impero austro-ungarico si dissolve. Nascono: Cecoslovacchia, Ungheria, Austria, Iugoslavia. L’Italia acquisisce: Trentino, Alto Adige, Trieste, Istria e parte della Dalmazia. (vittoria mutilata)
2) La dissoluzione degli imperi russo e ottomano Il mondo dopo la guerra I trattati di pace 2) La dissoluzione degli imperi russo e ottomano L’Impero ottomano si dissolse, perdendo i suoi territori nel Medio Oriente e si trasformò, nel 1923, in una repubblica. Con a capo Mustafà Kemal Atatürk, la Turchia riprese molti territori persi in guerra, reprimendo tutte le minoranze. Inoltre decise di laicizzare lo Stato, separandolo nettamente dalla religione islamica. Sparì anche l’Impero russo, al posto del quale si formarono l’Unione Sovietica e nuovi Stati: la Finlandia, l’Estonia, la Lettonia e la Lituania. Mustafà Kemal Atatürk
La situazione mediorientale Il mondo dopo la guerra La crisi del colonialismo La situazione mediorientale Durante la Prima guerra mondiale le popolazioni arabe avevano organizzato, sotto la guida dell’inglese Thomas E. Lawrence una guerriglia contro l’esercito ottomano, con la promessa dell’indipendenza. Terminata la guerra, invece, i territori dell’ex Impero ottomano vennero assegnati, come mandati, a Francia e Gran Bretagna, suscitando movimenti di protesta da parte degli arabi. Thomas E. Lawrence
Le premesse della questione palestinese Il mondo dopo la guerra La crisi del colonialismo Le premesse della questione palestinese Nel 1917, il ministro degli esteri britannico Lord Balfour, aveva promosso la creazione in Palestina di una nazione per gli ebrei. Gli ebrei sperarono che ciò si realizzasse. Ma al progetto di una nazione ebraica si opposero i movimenti nazionalisti arabi, che consideravano la Palestina araba.
Il principio di autodeterminazione dei popoli Il mondo dopo la guerra I trattati di pace Il principio di autodeterminazione dei popoli Già nel gennaio 1918, il presidente statunitense Wilson aveva proposto un documento costituito da quattordici punti con alcune proposte per evitare che scoppiassero in futuro altre guerre. Tra i punti, vi era il principio di autodeterminazione per cui ogni popolo avrebbe deciso i propri confini, nel rispetto degli altri. Wilson proponeva anche la creazione di un’organizzazione per risolvere in modo pacifico eventuali futuri conflitti: nel 1919 nacque a questo scopo la Società delle Nazioni. Woodrow Wilson
La Società delle Nazioni Il mondo dopo la guerra I trattati di pace La Società delle Nazioni In realtà la nuova organizzazione non riuscì a raggiungere il suo obiettivo. Le principali ragioni di questo fallimento sono due: il rifiuto degli Stati Uniti di farne parte: il Senato americano non voleva impegnarsi nei problemi europei e bocciò la proposta di Wilson di entrare nella Società delle Nazioni; la mancanza di una propria forza militare: la Società delle Nazioni non possedeva un proprio esercito da utilizzare contro chi avesse violato le sue decisioni. All'interno dell'organizzazione, cosi, si ricrearono le stesse tensioni presenti tra i singoli Stati e negli anni Trenta tornò a imporsi l'idea di risolvere i conflitti con le armi..
Il mondo uscì dalla guerra profondamente mutato: Il mondo dopo la guerra Il mondo uscì dalla guerra profondamente mutato, non solo dal punto di vista politico Il mondo uscì dalla guerra profondamente mutato: quattro Imperi erano crollati erano nate nuove nazioni; il primato dell' Europa si era indebolito dal punto di vista sia politico che economico e gli Stati Uniti cominciavano a emergere come potenza mondiale. La guerra segnò l’ingresso delle masse sulla scena della storia. Il movimento socialista, grazie anche al successo della Rivoluzione russa, si rafforzò in tutta Europa. Le donne, che avevano lavorato nelle fabbriche al posto degli uomini impegnati al fronte, acquistarono una nuova coscienza dei loro diritti. La guerra cambiò anche l’atmosfera culturale. Infatti, con i suoi orrori, che rimasero per anni nella mente dei combattenti, pose fine all'ottimismo con cui il secolo era iniziato.