Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

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Transcript della presentazione:

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Seconda Lezione Il funzionamento dell’azienda Acquisizione dei fattori produttivi aspetto economico (costi e ricavi) aspetto finanziario (entrate e uscite) Trasformazione dei fattori in prodotti/servizi Vendita dei prodotti/servizi ottenuti Concetto di reddito Esercitazione Le forme giuridiche d’impresa Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Il funzionamento Le operazioni di base per soddisfare un bisogno Acquisizione di mezzi finanziari Acquisizione di fattori produttivi Trasformazione dei fattori in prodotti/servizi Vendita dei prodotti/servizi ottenuti Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Il funzionamento: secondo passo acquisizione di fattori produttivi Impiego dei mezzi finanziari per acquisire fattori produttivi, svolgere i processi di produzione, collocare sul mercato gli output Fattori produttivi Specifici Processi che danno vita a PRODOTTI E SERVIZI Mercato Fattori produttivi Acquisizione Fattori produttivi Vendita prodotto Mercati di sbocco Entrate di denaro Uscite di denaro Mezzi monetari Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Il funzionamento: secondo passo acquisizione di fattori produttivi: i costi Acquisire fattori produttivi comporta il sostenimento di costi Un costo è una cessione di risorse (quasi sempre monetarie) al fine di ottenere fattori produttivi; tale cessione è misurata in termini monetari, ossia rapportata all’elemento fungibile “denaro” In questo senso un costo è misurato dal sacrificio di ricchezza, ossia dal sacrificio delle risorse in nostro possesso Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Diverse tipologie di fattori produttivi: a fecondità semplice e ripetuta Differenze esistenti nei fattori produttivi: A fecondità semplice Esauriscono la funzione in un singolo ciclo produttivo (es. materie prime, energia elettrica, ecc.) Il costo sostenuto per l’acquisizione del fattore produttivo rientra con la vendita del bene generato nel singolo ciclo A fecondità ripetuta Esplicano l’attività di trasformazione in più cicli produttivi (es. impianti, computer, fabbricati, ecc.) Il costo del fattore alimenta ricavi su arco temporale lungo e rientra quindi su un numero molteplice di vendite Problema dell’individuazione della durata temporale Ripartizione del costo tramite l’ammortamento Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Costi a fecondità semplice e ripetuta: il caso “Lemon Juice” Tre amici stanno trascorrendo le vacanze sulla riviera romagnola quando, immancabilmente, finiscono i soldi e si trovano a scegliere se tornare a casa, nella canicola milanese infestata di zanzare, oppure trovare il modo di “finanziarsi” la prosecuzione della vacanza. Scartate tutte le ipotesi di guadagno ai margini della legalità (…sono bravi ragazzi), uno di loro ha una brillante idea: venderanno spremute di limone sul lungomare. Basterà comprare un po’ di limoni e uno spremiagrumi e il gioco è fatto! con il caldo che fa, non mancheranno certo i clienti. L’idea incontra subito il favore degli altri due amici e i tre si mettono immediatamente all’opera per realizzarla. Cominceranno con una prova: calcolando di utilizzare un limone per fare una spremuta, faranno 50 spremute il primo giorno e vedranno se riescono a venderle tutte. Mettendo insieme i soldi rimastigli comprano uno spremiagrumi elettrico, cinquanta limoni e i bicchieri di plastica. Mentre si arrovellano nei calcoli, nel silenzio del sole più caldo sulla spiaggia, non si accorgono di essere ascoltati da un vicino che ruba loro l’idea e decide di fare la stessa cosa. Fatte le limonate rimane un interrogativo: se lo spremiagrumi è costato 25 euro, i cinquanta limoni 15 euro e i cento bicchieri di plastica 1 euro, a quanto dovranno vendere ciascuna limonata per non rimetterci? Uno dei tre amici, dopo avere a lungo riflettuto, propone una soluzione brillante: se cento bicchieri costano 1 euro, ciascun bicchiere costa 1 centesimo. Se con dieci chili di limoni pagati 15 euro otteniamo 50 spremute, in ciascuna spremuta entra 1 limone, che costa evidentemente 30 centeseimi (15 euro diviso 50 limoni). Con lo spremiagrumi è ancora più semplice: per ogni spremuta dobbiamo usarlo tutto, e quindi ogni spremuta richiede 25 euro di spremiagrumi. In conclusione, ogni spremuta costa 25,31 euro: non la si può vendere a meno di 25,31 euro!, altrimenti ci si rimette. I tre decidono così di vendere ogni spremuta a 28 euro, accontentandosi di guadagnare per ciascuna vendita 2,69 euro. Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Costi a fecondità semplice e ripetuta: il caso “Lemon Juice”; segue Il vicino di ombrellone che ha rubato l’idea compra pure lo spremiagrumi a 25 euro, i cinquanta limoni a 15 euro e i cento bicchieri a 1 euro, ma al momento di calcolare il prezzo di vendita, avendo appena superato l’esame di Economia e Gestione delle Imprese, decide di vendere una limonata a soli 1,20 euro, calcolando di ottenere un notevole guadagno La mattina seguente, per lo stupore dei tre amici, due banchetti si contendono i clienti sul lungomare di Riccione! Ma succede una cosa inaspettata: tutti i clienti comprano la limonata dalla “Lemon Discount” a 1,20 euro, mentre la “Lemon Juice” viene completamente disertata. Fra i clienti che si soffermano davanti al cartello con il prezzo di 28 euro il commento, prima di allontanarsi, è unanime: “A questo prezzo mi compro lo spremiagrumi e mi faccio io le limonate” I tre amici non sanno proprio spiegarsi come il concorrente possa vendere una limonata ad un prezzo così basso: “sicuramente ci rimette!”, “Fa apposta a vendere sotto costo (dumping) per eliminare la concorrenza e poi imporre il proprio prezzo!” sono i loro commenti. Decidono di ribassare il prezzo, ma non oltre i loro costi di 25,31 euro, altrimenti “regaliamo i nostri soldi ai clienti”! La scelta commerciale di ridurre il prezzo non funziona. Non riescono a capire perché; per tutto il giorno si domandano dove abbiano sbagliato, finchè, mettendo da parte l’orgoglio imprenditoriale che li aveva animati, si avvicinano al concorrente e gli chiedono come faccia a vendere ad un prezzo così basso. “E’ semplice, ragazzi: vedete, ogni spremuta mi costa 1 centesimo per il bicchiere, 30 centesimi per il limone e 50 centesimi per lo spremiagrumi; infatti lo spremiagrumi produce 50 spremute, e forse di più, e pertanto posso dividere il suo costo di 25 euro per le 50 spremute che con esso ottengo”. E adesso vi propongo un affare: che ne direste di vendermi tutte le vostre spremute a 65 centesimi e il vostro spremiagrumi usato a 10 euro?” Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Costi a fecondità semplice e ripetuta e cicli produttivi Vita dell’impresa Salto tecnologico Salto tecnologico Salto tecnologico Avvio dell’impresa Termine dell’impresa Cicli produttivi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Il funzionamento: terzo passo trasformazione dei fattori I fattori produttivi vengono impiegati in operazione di interna gestione al fine di generare l’output da immettere sul mercato: trasformando materia prima in prodotti lavorati aggiungendo servizio ad un prodotto Imparando nel tempo a svolgere sempre meglio il processo di trasformazione Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Il funzionamento: quarto passo la vendita dei prodotti/servizi Vendere prodotti porta ad ottenere ricavi Ricavo = “quantità di denaro ottenuta vendendo una determinata quantità di prodotto”) Ricavi ed entrate monetarie sono due concetti differenti: spesso l’azienda vende il prodotto senza incassare immediatamente il corrispettivo monetario, ma concedendo credito al cliente. La dilazione di pagamento, che è norma nei rapporti di fornitura, può portare ad avere carenze monetarie (difficoltà finanziarie dovute ad uscite monetarie superiori alle disponibilità e alle entrate) a fronte tuttavia di risultati economici positivi (ricavi superiori ai costi) Esistono dunque due binari paralleli, quello economico (ricavi/costi) e quello finanziario (entrate/uscite) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Il funzionamento: sintesi La formazione della ricchezza La ricchezza disponibile per l’impresa si modifica per effetto delle operazioni di gestione Le operazioni di gestione sono classificabili in Interna gestione (trasformazione di fattori produttivi in prodotti o servizi) Esterna gestione (consistono nello scambio con fornitori, clienti e finanziatori) Differenza tra ricavi e costi rappresenta il reddito (“incremento o decremento che la ricchezza disponibile all’inizio di un determinato periodo subisce per effetto della attività produttiva nel periodo precedente”) Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Il funzionamento: sintesi Aspetto economico e finanziario Tempi di pagamento dei fattori e di incasso dei beni-servizi possono essere disgiunti Entrate di denaro sostituite da crediti Uscite di denaro sostituite da debiti Aspetto economico acquisto di fattori, vendita di prodotti, oneri e proventi per acquisizione-cessione, indipendentemente da entrate ed uscite monetarie Aspetto finanziario modifiche dei mezzi monetari, dei crediti e debiti di funzionamento e di finanziamento, di disponibilità monetarie, modifiche del capitale di proprietà Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Esercitazione Supponete di dovere spiegare con termini semplici ma esaustivi ad un marziano in cosa consiste la vostra ultima iniziativa: insieme a vostro cugino Pippo avete deciso di fondare una azienda famigliare, che si chiamerà “La spremuta di limoni” Sulla base di quanto discusso fin qui, spiegate: In che cosa consista l’iniziativa (cosa è una azienda) Quale ne sia la attività, quali bisogni soddisfi Quali fattori vengano utilizzati In che modo vi procurerete i mezzi Quali operazioni verranno svolte A quali condizioni potrà continuare e svilupparsi Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Il marziano dovrebbe avere capito che.. Attività economica consiste nelle operazioni di produzione e di consumo di beni economici Beni economici: merci e servizi utili per il soddisfacimento dei bisogni delle persone e scarsi rispetto ai loro bisogni L’attività economica: si attua in istituti (famiglie, imprese, istituti pubblici); é variamente articolata (trasformazione fisico-tecnica, negoziazione di beni, di capitale di prestito, di rischi specifici (assicurazione), di capitale proprio, di lavoro) richiede l’impiego di fattori diversi (terra, capitale e lavoro) che debbono essere appropriatamente remunerati Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Le forme giuridiche d’impresa La forma giuridica, prevista dalla legge prescrittivamente a tutela del funzionamento del sistema economico, definisce i soggetti responsabili patrimonialmente per le obbligazioni contratte nel funzionamento dell’impresa La forma giuridica stabilisce inoltre talune modalità di funzionamento dell’impresa, contemperando le esigenze della libera iniziativa imprenditoriale con l’esigenza di tutela del risparmio, del lavoro e dell’affidabilità del sistema economico Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Le forme giuridiche: tassonomia Diverse tipologie di forme d’impresa, a seconda del grado di responsabilità patrimoniale dei soci e delle prescrizioni di funzionamento: Ditte individuali Società di persone snc: società in nome collettivo sas: società in accomandita semplice Società di capitali srl: società a responsabilità limitata spa: società per azioni Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Tipologie giuridiche + - ditta ind. snc sas srl spa Obblighi formali illimitata Responsabilità patrimoniale limitata quasi nulla Autonomia del patrimonio totale Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Ditta individuale L’azienda appartiene ad una unica persona, detta “imprenditore”, che detiene pieno potere di amministrazione (esempio tipico: artigiano) Per le obbligazioni patrimoniali dell’impresa risponde la persona con tutto il proprio patrimonio (no separazione fra patrimonio dell’impresa e patrimonio della persona) Formalità procedurali molto ridotte Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Società di persone L’impresa appartiene a più persone, che hanno veste di soci Per le decisioni vige il principio della collegialità, ispirato all’unanimità (salvo diverse pattuizioni statutarie dei soci) Coincidenza di qualifica di socio con quella di amministratore (amministrano i soci) Per le obbligazioni patrimoniali risponde prima il patrimonio della società (capitale sociale più riserve) e solo in seconda battuta il patrimonio personale di ciascun singolo socio per l’intero (responsabilità sussidiaria) Gli obblighi formali procedurali sono limitati alla registrazione dei patti sociali e al rispetto del criterio collegiale nelle decisioni Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)

Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2) Società di capitali Distinzione fra patrimonio sociale e patrimonio personale dei soci per le obbligazioni patrimoniali sociali risponde esclusivamente la società (responsabilità limitata: riconoscimento della cd. “personalità giuridica”) Separazione fra qualifica di socio e di amministratore Separazione fra proprietà e controllo Il potere di amministrare è delegato ad uno o più amministratori eletti dall’assemblea Principio collegiale della maggioranza (inderogabile) Distinzione di fatto fra soci di maggioranza e di minoranza Centralità del momento assembleare per l’esercizio dei diritti amministrativi dei soci (limitati alla nomina e controllo degli amministratori) Previsione obbligatoria di stringenti procedure burocratiche Deposito dei bilanci (informativa verso i soci e verso l’esterno) Convocazione di assemblee Mario Benassi Economia e Organizzazione Aziendale - CdL Comunicazione Digitale (2)