Dove Hobbes si è fermato… comincia lì lavoro

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Dove Hobbes si è fermato… comincia lì lavoro Filosofia del diritto Spinoza -Locke Dove Hobbes si è fermato… comincia lì lavoro Spinoza: critica l’antropologia “dimezzata” Locke: a) rilegge la natura del potere b) rilegge il problema dei “beni esclusivi” Montesquieu: rilegge il problema della paura e la logica del potere

Spinoza - Antropologia corporis affectiones (passioni)    Cupiditates Idee (Hobbes) (Spinoza) Beni inclusivi coesistenza Beni esclusivi conflitto

1693 Che egli sia maledetto di giorno e di notte, quando si sdraia e quando sia alza, quando esce e quando rientra. Il signore non lo risparmierà: al contrario, la collera del Signore e la sua gelosia si abbatteranno su quest’uomo, e tutte le maledizioni scritte in questo libro penderanno su di lui, e il Signore cancellerà il suo nome da sotto il Cielo… Nessuno comunichi con lui, neppure per iscritto, né gli accordi alcun favore, né stia con lui sotto lo stesso tetto, né si avvicini a lui più di quattro cubiti, né legga alcun trattato composto o scritto da lui…

Sui iuris Paura ideologica Potentia = (posso) libertà Tolleranza (Lo stolto ha diritto di essere stolto) INCLUSIONE Potentia = (posso) libertà Forza = (posso) libertà

Paura Hobbes Guerra civile Paura fisica della morte e della perdita dei beni Bene supremo: vita Strumento: forza Spinoza Intolleranza religiosa Paura ideologica dell’altro per le proprie idee Bene supremo: libertà Strumento: Democrazia

Tolleranza (Lettera a Boxel) Inoltre quando dici che ti sfugge quale Dio io abbia, se nego che l’atto di vedere, udire, osservare, volere ecc. si diano in Dio in modo eminente, sospetto che tu creda che non esistano perfezioni maggiori di quelle che si possono spiegare con i ricordati attributi. Non mi meraviglio di questo, perché credo che anche il triangolo se avesse la facoltà di parlare, direbbe egualmente che Dio è triangolare in modo eminente e il cerchio direbbe che la divina natura è circolare in modo eminente.

niente è buono o cattivo per sé, ma solo agli occhi di chi forlula un giudizio

Bene = libertà Il malato ingoia quel che non gli piace per timore della morte; invece il sano prova piacere nel cibo e così gode della vita meglio che se temesse la morte e si proponesse di evitarla direttamente. Sotto la guida della ragione desideriamo il bene e solo in tal senso fuggiamo il male (Etica IV LXIII)

Opere Nel 1663 si trasferì a Voorburg, presso l'Aia, dove continuò a lavorare al suo testo più importante, l'Ethica ordine geometrico demonstrata, pubblicato poi postumo nel 1677 ma già completato attorno al 1665 Nel 1669, sollecitato da Jan de Witt, capo del partito repubblicano olandese, che già gli aveva offerto una pensione annua di 200 fiorini, Spinoza andò ad abitare all'Aia; l'anno successivo diede anonimo alle stampe il Tractatus theologico-politicus, lavoro che iniziò la moderna esegesi scritturale ed attirò su di sé le furibonde critiche sia della chiesa cattolica sia delle varie chiese riformate; nel 1673, il Tractatus finisce nelle reti della censura, che lo mette al bando dagli Stati generali olandesi Nel 1673, a nome dell'elettore del Palatinato Carlo Lodovico, venne offerta a Spinoza una cattedra di filosofia presso l'università di Heidelberg, ma egli declinò l'invito «non spe melioris fortunae... sed prae tranquillitatis amore». Recatosi nel 1675 ad Amsterdam per pubblicarvi l'Ethica, rinunciò ben presto a questo progetto per l'ostilità che il suo supposto ateismo aveva suscitato nei circoli intellettuali della capitale olandese Nel 1676 ricevette la visita di Leibniz. Anche se amareggiato dall'«odio teologico» di cui erano vittima i suoi lavori, Spinoza si applicò ad un Tractatus politicus, rimasto incompiuto per il decesso del filosofo, morto di tubercolosi.

“Tutti i nostri filosofi odierni, forse senza saperlo, vedono attraverso le lenti che Baruch Spèinoza aveva molato” (Heine 1833) Il bene che chiunque viva sotto il dettato della ragione, cioè che cerchi la virtù, appetisce per sé, è la conoscenza; perciò il bene che chiunque cerchi la virtù appetisce per sé, lo anelerà anche per gli altri uomini (Etica XXXVII) Solo gli uomini liberi sono reciprocamente utilissimi, si uniscono l’uno all’altro con il più forte vincolo di amicizia e sono spinti con pari ricerca di amore a farsi del bene a vicenda, perciò solo gli uomini liberi sono reciprocamente gratissimi (Etica, LXXI)

beni inclusivi (conoscenza) libertà gratitudine

INCLUSIONE Bene comune e bene comunicabile Il bene è “comune” in quanto non può che essere “in comune”, comunicabile, condivisibile: nulla esclude che i singoli aspetti del bene, e in particolare i vari beni materiali, assumano una dimensione individuale, soggettiva ed esclusiva, ma non fino al punto da divenire escludenti, da costituire cioè motivo di privilegio e di contrapposizione. Ciò che esclude e, quindi, preclude la comunicazione non può mai costituire un aspetto del bene. Il sommo bene è Dio: la conoscenza di Dio Perché dobbiamo vedere in Dio qualcosa che divide? Quanto più cose adeguate hanno in comune due menti tanto più “convergono” tra loro

Filosofia del diritto Spinoza -Locke Punizione Anche quando il giudice si trova a “punire l’uno e compensare l’altro” deve agire con “l’intento di soccorrere o migliorare il primo come il secondo” Iustitia est ad alterum? Riscoperta del legame che Aristotele istituisce tra la virtù della giustizia e la teoria del bene proprio perché chi possiede questa virtù la usa “verso gli altri e non verso se stesso” (Eth. Nic., V,3, 1129b) Nel Breve trattato

Democrazia – riserva fallibilistica Abbiamo infatti dimostrato che nello Stato democratico (che più di tutti si avvicina allo stato di natura) tutti pattuiscono di agire, ma non di giudicare e ragionare, per comune decreto. In altre parole, poiché non possiamo essere tutti d’accordo d’un solo e medesimo avviso, gli uomini hanno concordato che avesse la forza del decreto ciò che raccolgie più suffragi, riservandosi, nel frattempo, l’autorità di abrogare quei suffragi quando vedranno qualcosa di meglio. Pertanto quanto minore libertà si concede agli uomini, tanto più ci si allontana dallo stato di natura. E, dunque, tanto più si regna con violenza (Trattato Teologico-politico XX-14)

Tutti partecipano ai processi democratici? Certo, se lo donne fossero per natura uguali agli uomini, se avessero pari forza nell’animo e nell’ingegno… in così tante e diverse nazioni se ne troverebbe almeno qualcuna in cui gli uomini e le donne siano insieme al governo… Ma poiché questo non avviene in alcun luogo, è senz’altro lecito affermare che le donne non hanno per natura un pari diritto con gli uomini (Trattato politico XI) Le donne? Il popolino?

Libertà = avere = rapporti di forza (conflitto) esclusione (la mia potenza esige la tua impotenza) Libertà = pensare = conoscere (comunicazione) inclusione (la mia potenza si moltiplica attraverso la potenza altrui)

Potere Hobbes: chi comanda? Spinoza Locke come che cosa si comanda Strutture (funzioni) del potere si comanda

Rerum naturalium potentia = ipsa Dei aeterna potentia METODO SCIENTIFICO: etica ordine geometrico demonstrata "considererò le azioni e i desideri umani come se si trattasse di linee, di superfici, di corpi" Rerum naturalium potentia = ipsa Dei aeterna potentia

Rerum naturalium potentia Ipsa Dei aeterna potentia Per indagare gli oggetti della scienza politica con la stessa libertà d’animo che di solito utilizziamo per le matematiche, ho curato attentamente di non deridere, non compiangere né tanto meno detestare le azioni umane (non ridere, non lugere, neque detestari) sed intelligere Natura sive Deus Rerum naturalium potentia Ipsa Dei aeterna potentia

Potenza = libertà Esito ? Dio ha diritto a tutto e quindi ha analogo diritto a tutto ogni frammento naturale della potenza divina: il diritto di ciascuno si estende tanto quanto si estende la sua determinata potenza. Esito ?

Perché prendere il posto di Dio? Siamo già Dio, siamo frammenti della sua potenza Potentia = libertà possibilità infinita

Esito: Il peccato e il male non esistono, tutto è lecito nello stato di natura (non dari peccatum): natura instituta, Dei instituta. ""Il diritto naturale di ciascun uomo è quindi determinato non da una saggia razionalità, bensì dalle proprie passioni e dalle proprie possibilità"" (TTP 16). La legge di natura non vieta nessuna azione eccetto quella che nessuno desidera e nessuno può compiere (jus naturale ad existentum et operandum). Nello stato di natura: nihil, nisi quod nemo cupit et quod nemo potest, prohibendum

Chi può prendere il posto di Dio? Il Leviatano? Passioni sono le proprietà dell’uomo come il caldo o il freddo o il tuono o la tempesta Il male esiste? Chi può prendere il posto di Dio? Il Leviatano?

Il male non esiste? A priori nulla è male: lo stolto ha diritto di essere stolto MALE E’ L’IMPOTENZA Tutte le volte in cui viene messa in discussione la libertà e quindi la possibilità della relazione Il male esiste a posteriori Naturalismo libertino (Sade) Tutti ciò che mi arreca piacere è legittimo Il male non esiste mai

Sui iuris (libero) Alterius iuris (schiavo) Tantum in natura habet iuris quantum potentia valet Nihil, nisi quia nemo cupit et quia nemo potest, prohibitum

Libertà è avere, ma è anche pensare Pensare implica la comunicazione e la relazionalità Chi mi protegge dalla paura della solitudine? Agli uomini è più di tutto utile avere relazioni e stringere tra loro legami

L’uomo guidato dalla ragione è più libero nella società, dove vive secondo un decreto comune, che nella solitudine, dove obbedisce soltanto a se stesso

Sui iuris Persuasione scelta libertà Non è libero colui che non osserva nessuna legge e fa quello che vuole (il selvaggio dello stato di natura di Hobbes), ma colui che non è costretto dagli altri ( o lo è il meno possibile) o dalla legge

Ius publicum libertà + securitas Ius naturale omnia omnium Libertà Iura communia Libertà riconosciuta contratto sociale Ius publicum libertà + securitas

Iura communia (Ius publicum – Stato) Sicurezza e libertà = Iura communia (Ius publicum – Stato) Si duo simul conveniant, et vires iungant. Plus simul possunt et plus iuris in naturam simul habent, quam uterque solus In unum conspirare debuisse contratto sociale

Hobbes Dò autorizzazione e cedo il mio diritto di governare me stesso a quest’uomo, o a quest’ assemblea di uomini, a questa condizione che tu, nella stessa maniera, gli ceda il tuo diritto e ne autorizzi tutte le azioni

Spinoza Che ciascuno alieni a favore della società tutta la potenza di cui dispone. La società verrà così investita del sovrano diritto di natura, cioè essa sola tratterrà nelle proprie mani l’autorità suprema alla quale ciascuno si troverà nella posizione di dover ubbidire, sia di sua spontanea volontà sia per timore della pena capitale

Patto sociale – patto di fede Un accordo sulle esigenze di fede che sono comuni a tutti al di là delle divergenza teologiche E’ quello che Rawls chiamerà: overlapping consensus consenso per sovrapposizione

Contratto sociale Potentia Natura Stato Jus Libertas Multituto Il diritto è l’istituto naturale sotto il quale gli uomini nascono e per la maggior parte vivono, non vieta se non ciò che nessuno desidera La società civile è un prolungamento e un potenziamento della società naturale

RAGIONE Quando ogni uomo cerca in sommo grado il proprio utile, allora gli uomini sono utilissimi l’un l’altro, quanto più ognuno cerca il proprio utile ed è spinto a conservare se stesso, tanto più e dotato di virtù, ossia è dotato di tanta maggiore potenza per agire secondo le leggi della sua natura, cioè per vivere sotto la guida della ragione e, soltanto per questo, si accorda sempre e necessariamente con la natura dell’altro uomo Gli uomini saranno utilissimi l’un l’altro quando ognuno cerca massimamente il proprio utile Etica, IV, XXXV)

Stato Una società può essere sicura purché rivendichi a sé il diritto, che ciascuno ha, di vendicarsi e di giudicare del bene e del male. Tale società ha così il potere di prescrivere una regola comune di vita, di emanare leggi e di renderle salde non con la ragione, che non può inibire gli affetti, ma con le minacce. Questa società resa salda dalle leggi e dal potere di conservarsi si chiama Stato e quelli che sono protetti dal suo diritto si chiamano cittadini (Etica, IV, XXXVII)

(vita senza la libertà) Siamo costretti a pensare come gli altri Stato = Assenza di libertà (vita senza la libertà) Siamo costretti a pensare come gli altri H O B E S SPINOZA Stato = Somma di libertà (la vita è la libertà) Penso con l’altro Ho la libertà? Sono libero?

IL contratto sociale è ancora vuoto? Il diritto di ragionare e pensare in proprio (TP III,3) Quello che nessuno può essere costretto a fare né con la minaccia né con la promessa di un premio (TP III,8) La vera conoscenza di Dio e la carità verso il prossimo (TP III,10) Le persuasioni morali Diritti indisponibili

Locke: la giurisdizione delle cose indifferenti Tolleranza ? E’ di competenza del potere sovrano … l’assoluto diritto di stabilire sulla religione ciò che giudica opportuno, e tutti sono tenuti a obbedire ai suoi decreti e mandati sulla religione, per la parola a lui data che io ordina di mantenere integralmente (Trattato Teologico-politico XVII) Locke: la giurisdizione delle cose indifferenti

Omnino absolutum imperium Nessuno può avere tutto il potere perché avremmo una riduzione della potenza collettiva, sarebbe come pretendere di ridurre il mare in un bicchier d’acqua. Il problema non è restringere la potenza del mare, ma lasciarla esplodere in un processo di trasformazione continua Pensare tutti – pensare assieme

Filosofia del diritto Spinoza -Locke Massa : Confusione indeterminata di potenze (discordia) Moltitudine: Somma di pensieri (potenza della concordia) Se infatti la plebe fosse capace di moderarsi e di sospendere il giudizio sulle cose poco note, o potesse giudicare rettamente delle cose a partire da poche conoscenze, sarebbe certamente più degna di governare che di essere governata Il volgo, la massa manca di moderazione, e fa paura se non lo tratteniamo attraverso il terrore? E’ vero, ma è perché i principali affari sono trattati a sua insaputa. La forza è necessaria se continuiamo a escludere il volgo dai processi decisionali: se lo lasciamo massa e impediamo che diventi motitudine TP VII, 27- Balibar, p. 95

Unusquisque Isolatamente, la moltitudine nasce volgo e si comporta come una massa di bruti Lo stato (civitas) come rifiuto della solitudine e come stabilimento di una vita ex communi decreto: la porta attraverso cui la massa si appropria di se stessa e del futuro del mondo

La democrazia non è tanto una forma di governo quanto un'attività sociale di trasformazione, con cui alla moltitudine si apre la possibilità dell'eternità (omnino absolutum imperium): Con il contratto sociale abbiamo perduto il diritto di agire secondo il proprio arbitrio e non quello di ragionare e giudicare Pensare tutti, pensare assieme.

Pensare tutti, pensare assieme Scopo dell’organizzazione politica è la libertà Democrazia = Pensare tutti, pensare assieme

Il popolino La teoria della democrazia ha sempre dovuto superare una forte diffidenza nei confronti della capacità del popolo di giudicare e nel diritto di chiunque, dell’unusquisque, di intervenire nei processi decisionali. Uno dei maggio ri teorici dell’Assolutismo, Pierre Charron, lasciava poco spazio al dubbio: per popolo si intende “il volgo, la plebaglia et la feccia, gente di conditione, sotto ognun aspetto, bassa, servile et meccanica” , ma soprattutto “il volgo è una bestia selvaggia; tutto quello che pensa non è che vanità, , tutto quello che esso dice è falso et sbagliato, quello che disapprova è buono, quello che approva è cattivo, quello che loda è infame, quello che fa o che intraprende non è che follia…”

Il popolino Un esempio Hobbes: “Al secondo posto, considero le malattie dello Stato che derivano dal veleno delle dottrine sediziose, una delle quali è che ogni privato giudica delle azioni buone e cattive” Un esempio Montesquieu: “il popolino deve essere illuminato dalle persone più importanti”

Tommaso d’Aquino Se poi accade che il regime iniquo viene perpetrato da molte persone si definisce democrazia Hegel Un mondo di carta… Flaubert Io credo piuttosto che il popolo è stupido. Pensa a tutti quelli che comprano … E’ di tali allocchi che è costituita la maggioranza degli elettori, e noi subiamo la loro volontà

La quantità genera qualità? Jung non esitava a denunciare i rischi di una cultura di massa: “La riunione di cento cervelli intelligentissimi produce come somma un grande imbecille”

La quantità non genera qualità logicamente, ma eticamente Il valore della democrazia non è logico (non riusciremo mai a dimostrare che sia il modo migliore in sé per assumere decisioni corrette in sé), ma etico: più soggetti sono coinvolti in un processo decisionale, più elevato è il valore morale di quanto si decide

Democrazia: è un’etica dei rapporti In un regime democratico nessun individuo aliena il proprio diritto a favore di un altro, in modo da precludere la facoltà di prendere nuove decisioni