Le riserve del Ramo danni e ramo vita

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Transcript della presentazione:

Le riserve del Ramo danni e ramo vita Economia e gestione delle imprese finanziarie e assicuratrici

Definizione Articolo 1882 cc, L’assicurazione è il contratto con il quale l’assicuratore, verso pagamento di un premio, si obbliga a rivalere l’assicurato, entro i limiti convenuti, del danno ad esso prodotto da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.

Definizione Classificazione in funzione del sinistro contemplato nel contratto all’interno del ramo danni: Rischi di Riduzione di Valore; Rischi Inerenti alla Persona; Rischi legati a danni materiali o fisici provocati a terzi

Andamenti Incremento nella raccolta dei premi, ad eccezione del 2008 che ha ottenuto una leggera riduzione (-0.6%) Fonte ANIA: L’assicurazione in cifre 2008/2009

Andamenti (dati 2011) Sono stati raccolti 37.451 Mln di €. La percentuale di raccolta delle famiglie di prodotti è stata: Fonte ANIA: L’assicurazione in cifre 2008/2009

Andamenti

Premi Il premio: somma che l’assicurato paga all’assicuratore per rendere minima la possibilità di una riduzione del proprio patrimonio in seguito ad un evento. il premio pagato deve essere economicamente inferiore rispetto al possibile danno che il sinistro contemplato nel contratto possa arrecare.

Determinazione del premio Vi sono una serie di problematiche per il suo corretto ammontare, connesse all’inversione della gestione monetaria: nelle imprese di assicurazione, il pagamento del premio avviene in maniera anticipata rispetto all’erogazione del servizio stesso. Determinazione ricavi (facile) = somma premi riscossi Determinazione dei costi è molto più complessa perché non si può conoscere, in maniera anticipata, l’ammontare dei pagamenti da effettuare in seguito ai sinistri. Per calcolo del premio attraverso delle stime, è necessario che si verifichino tre condizioni: Omogeneità delle operazioni osservate; Ampiezza del periodo di osservazione; Stabilità delle condizioni.

Riserve tecniche del Ramo Danni L’inversione della gestione monetaria fa si che l’impresa di assicurazione disponga, per un certo lasso di tempo, di un eccesso di liquidità, dato dai ricavi anticipati rispetto ai costi che l’impresa sosterrà. Riserve tecniche: devono consentire sempre all’impresa di far fronte agli impegni del contratto di assicurazione ( D.Lgs 173/1997) Nel Ramo Danni, si identificano 2 tipi di riserve tecniche: Riserve Premi; Riserve Sinistri (includono i valori derivanti dallo sfasamento fra aspetto economico e finanziario delle operazioni connesse alla fase risarcimento danni).

La Riserva Premi Include i ricavi da rinviare agli esercizi futuri per coprire i costi che dovranno sostenersi, in relazione all’eventuale risarcimento dei danni ed oneri connessi alla gestione, oltre le quote di utile. Rappresenta quella parte di premio già incassata finanziariamente, che alla chiusura dell’esercizio occorre rinviare al futuro sul piano economico, poiché non pertinente all’esercizio in cui è stato riscosso (rimanenza passiva). Problemi nella previsioni dei costi connessi al rischio

La Riserva Premi Riserva per frazione di premi L’art. 32 del D.Lgs. 173/97 distingue il contenuto della voce riserva premi in: Riserva per frazione di premi Riserva per rischi in corso Importi dei premi di competenza di esercizi futuri Importi da accantonare in presenza di un andamento tecnico negativo non previsto o ragionevolmente non prevedibile in sede di formazione della tariffa

Criteri calcolo Riserva Premi Esistono due criteri per determinare la riserva per frazioni dei premi (Art. 32: Metodo analitico (pro-rata temporis) Metodo forfettario o globale Si suppone che le scadenze delle singole rate di premio, anziché essere distribuite nel corso dell’anno, siano concentrate tutte al 30 giugno. In sostanza di attribuisce all’esercizio circa la metà dei premi incassati nell’esercizio precedente e la metà di quelli incassati nell’esercizio corrente. È il metodo più corretto, infatti, per ogni singola polizza, si attribuisce all’esercizio futuro la parte di premio corrispondente al periodo di tempo compreso fra la chiusura dell’esercizio e la successiva scadenza annuale.

La Riserva Premi Per evitare che vi fossero delle differenze sostanziali fra un metodo e l’altro, l’ISVAP, nel 2008, ha stabilito che può essere utilizzato il metodo forfettario solo se esso si discosta più del 2% rispetto al metodo analitico. Con il metodo forfettario si deve avere una riserva non inferiore al 35 % dei premi lordi assunti nell’esercizio. Tale percentuale è aumentata al 40 % per l’R.C. Auto, e ridotta al 15 % per i rischi di breve durata.

La Riserva Sinistri La riserva sinistri rappresenta l’importo che deve essere accantonato per far fronte al pagamento dei sinistri avvenuti nell’esercizio stesso, o in quelli precedenti, e non ancora pagati, nonché alle spese relative di liquidazione. Il problema principale riguardante la Riserva Sinistri sta nell’incertezza dei tempi di liquidazione, poiché si rendono necessari un certo numero di step prima la somma venga liquidata.

L’assicurato denuncia il danno La Riserva Sinistri Anno X Anno X L’assicurato denuncia il danno Si verifica il sinistro Anno X La compagnia verifica che il danno è coperto dalla garanzia assicurativa (rischio incluso), ed incarica il perito di per stimare il danno. Anno X Liquidazione del premio Contabilizzazione come riserva sinistri Anno X Anno X+1 Liquidazione del premio

La Riserva Sinistri I tempi di liquidazione non sono determinabili a priori – Potrebbero sorgere delle controversie legali fra l’assicurato e l’assicuratore, che farebbero allungare ulteriormente i tempi. NOTA BENE: Per la compagnia assicurativa l’allungamento dei tempi di liquidazione non è mai positivo, perché se è vero che essa beneficia degli interessi prodotti dalla gestione finanziaria - patrimoniale, al contempo espone la compagnia a costi superiori (specialmente se in presenza di contenziosi) che oltre al risarcimento del sinistro impongono il pagamento di interessi e di ulteriori somme in misura del risarcimento stesso.

La Riserva Sinistri I legislatore ha ritenuto utile fare una distinzione fra: riserva di esercizio - relativa ai sinistri dell’esercizio -; riserva di provenienza - relativa a sinistri verificatisi in esercizi precedenti Tale distinzione ha natura prudenziale nella determinazione della riserva che deve essere valutata in misura pari al costo ultimo. Secondo il criterio del costo ultimo occorre tener conto: degli oneri futuri prevedibili computabili sulla base di dati storici e prospettici ritenuti affidabili; delle caratteristiche dell’impresa.

Criteri determinazione costo ultimo Metodo della valutazione sinistro per sinistro (metodo dell’inventario totale): determinazione del presumibile danno di ogni singolo sinistro denunciato Metodo del costo medio per gruppi di sinistri omogenei sufficientemente numerosi (metodo dell’inventario parziale): si basa su criteri statistici- considera solo i danni presunti dei sinistri ritenuti maggiormente rilevanti; fa un calcolo medio per i sinistri di minore entità basandosi sui sinistri liquidati negli anni passati Si moltiplica il dato medio per il numero dei sinistri Metodo dei premi di competenza: differenza fra i premi di competenza dell’esercizio meno il valore maggiorato dei sinistri liquidati nell’esercizio Metodo di eliminazione dei sinistri: si basa su una tavola di eliminazione dei sinistri rappresentativa della distribuzione della liquidazione dei sinistri di una generazione

Altre Riserve Oltre alle Riserve Premi e alla Riserva Sinistri vi sono altre tre particolari riserve che costituiscono le Riserve Tecniche, ed in particolare: Le riserve di Equilibrio; Le riserve di Senescenza; Riserve per partecipazioni agli utili e ristorni.

La Riserva di Equilibrio Le Riserve di Equilibrio (denominate anche di Perequazione o di Compensazione) sono riserve volte a distribuire nel tempo le conseguenze economiche derivanti dal rischio particolare delle imprese assicuratrici, relativo agli scarti tra frequenza stimata e frequenza effettiva. Riguardano quei rami di attività con rischi connessi ad eventi di natura catastrofica; Frequenza di verificarsi degli eventi irregolare, con alternanza di esercizi dove i costi per sinistri sono modesti a esercizi dove sono rilevanti; Per questo motivo, non si può far riferimento a forme di frantumazione del rischio ma costituire dei fondi!

La Riserva di Senescenza La riserva di Senescenza (o riserva matematica del ramo malattia) trae origine dal fatto che la copertura del rischio malattia non può prescindere dai fondamentali fattori dell’età e del sesso dell’assicurato. Con il passare degli anni il rischio può aumentare, e di conseguenza anche il premio da pagare dovrebbe crescere di conseguenza. Le compagnie distribuiscono il pagamento della somma totale dei premi, in maniera da ottenere un premio annuo costante. Si paga di più nel primo periodo così da poter accantonare le somme necessarie per evitare che il secondo periodo sia caratterizzato da premi elevati fermo restando un premio costante per tutto l’arco temporale del contratto.

La Riserva per partecipazione agli utili e ristorni Esse costituiscono importi, imputabili all’esercizio, da accantonare agli assicurati o altri beneficiari, rappresentativi di una distribuzione di utili tecnici derivanti dall’attività di gestione assicurativa del portafoglio danni, al netto degli importi accantonati negli anni precedenti e non più necessari (partecipazione agli utili) ovvero di importi rappresentativi di un rimborso parziale dei premi effettuato in base al risultato del singolo contratto (ristorni).

Ramo vita Nel ramo vita l'entità della polizza e del premio si basa sulla possibilità che l'assicurato ha di vivere o morire entro una certa data. Si tratta di una forma di risparmio, il cui scopo è tutelare l'assicurato e i suoi familiari dalla non conoscenza della durata della vita umana. Gli eventi da cui proteggersi sono quindi la morte, invalidità, vecchiaia

LE RISEVE TECNICHE DEL RAMO VITA La denominazione di riserve tecniche riguarda i fenomeni di: Rinvio dei premi incassati anticipatamente per rischi in corso a fine esercizio (riserva premi o riporto premi); Rinvio dei premi incassati anticipatamente rispetto al cosiddetto premio naturale (riserva matematica); L’accantonamento per somme da pagare per prestazioni maturate (riserva per somme da pagare); La riserva premi viene incorporata nell’ambito della riserva matematica formando la riserva complessiva dell’impresa.

Il premio rimane uguale per tutta la durata del contratto ASPETTI TECNICI Premio naturale Il premio diventa man mano più elevato al crescere dell’età di un individuo Premio costante Il premio rimane uguale per tutta la durata del contratto L’assicurato paga nei primi anni di contratto un premio più alto di quello naturale e negli ultimi anni pagherà un premio più basso

Il premio del ramo vita contiene una sorta di “doppia anticipazione”: pagamento anticipato del premio + anticipo “tecnico” (differ. premio costante meno premio naturale); Il premio puro include il premio naturale o premio rischio diretta a coprire il rischio di verificazione dell’evento previsto in polizza ed premio risparmio rappresentata dall’eccedenza del premio costante rispetto al premio naturale, destinata alla capitalizzazione, nel senso di accantonamento operato in funzione dei conseguenti investimenti del rendimento; La riserva matematica è quella parte del premio annuale che si rinvia al futuro per ripristinare l’equilibrio tra impegni attivi ed impegni passivi dell’impresa, sussistente inizialmente all’atto della stipulazione; valore attuale delle somme pagabili in futuro per il verificarsi degli eventi - il valore attuale dei premi che l’impresa deve ancora riscuotere

I metodi di valutazione più diffusi per la determinazione riserva matematica sono: Il metodo prospettico, riserva matematica = valore attuale dei costi da sostenere in futuro per sinistri relativi a rischi in portafoglio meno il valore attuale dei ricavi ancora da conseguire; Metodo retrospettivo, che considera gli elementi relativi al tempo trascorso dalla data della polizza fino al momento del calcolo della riserva, configura la riserva matematica come differenza tra i montanti dei premi conseguiti ed i montanti dei costi dei sinistri sostenuti; Il metodo ricorrente, che determina la riserva matematica in ogni esercizio sulla base della riserva determinata alla fine dell’esercizio precedente.

Il calcolo deve permettere di ottenere un importo sufficiente per consentire all’azienda di rispettare gli obblighi futuri ed, in particolare: Le prestazioni garantite, compresi i valori di riscatto garantiti e le future partecipazioni agli utili di qualsiasi genere contrattualmente garantiti. Si precisa che la presenza della garanzia di riscatto incide sulla misura della riserva tecnica, nel senso che questa non può essere inferiore al valore di riscatto stesso; Le partecipazioni agli utili cui gli assicurati hanno diritto individualmente o collettivamente; Le opzioni spettanti all’assicurato al termine del contratto; Le spese dell’impresa, comprese le provvigioni

Polizze rivalutabili: forme assicurative rivalutabili a capitale variabile con tassi tecnici contenuti, ma con garanzia di una integrazione annua ex post del tasso di interesse per tutta la durata del contratto; La legge ammette l’ipotesi di considerare il criterio del prezzo di acquisizione in connessione al calcolo della riserva, dando la possibilità di ricorrere alle medesime basi tecniche utilizzate per la determinazione del premio, non tenendo conto delle future partecipazioni agli utili; Qualora il tasso fissato ai fini della determinazione del premio risultasse inferiore all’impegno assunto sui contratti in vigore (in termini di tasso di interesse e di rendimento attuale o prevedibile delle attività rappresentative delle riserve), la legge richiede l’integrazione della riserva con una riserva aggiuntiva

Configurazione del premio La configurazione del premio è necessario per il calcolo riserva matematica: Sul piano teorico è possibile distinguere differenti elaborazioni basate alternativamente su: I premi puri: Classici, cioè al netto dei caricamenti, Ridotti, nel senso che dal premio puro(classico) si deduce la rata di ammortamento dei costi di acquisizione sostenuti in via anticipata dall’impresa (metodo Zillmer) I premi di inventario, ossia i premi comprensivi dei caricamenti amministrativi

Il metodo Zillmer calcola la riserva matematica sui premi puri al netto delle quote di caricamento relative al rimborso delle provvigioni di acquisizione che si riscuoteranno nel futuro, ottenendo, una sottovalutazione delle riserve matematiche con evidente minore garanzia per gli assicurati; Premio di inventario: il rinvio del ricavo anticipato si determina sul premio puro aumentato dei caricamenti amministrativi riferiti ai costi di gestione che l’impresa sosterrà negli esercizi successivi; Il rinvio può essere effettuato anche costituendo una apposita riserva per spese di gestione (riserva per spese future) che in tal caso risulterebbe distinta dalla riserva matematica calcolata sulla base dei premi puri classici; la misura delle riserve non può essere inferiore a quella in cui si sarebbe pervenuti con una valutazione prudenziale e deve essere costante nel metodo di applicazione, dovendo dar luogo ad una adeguata partecipazione degli utili nel corso della durata del contratto.

La misura della partecipazione del premio di rischio e del premio di risparmio nell’ambito del premio puro non è fissa, modificandosi in relazione all’età dell’assicurato e all’entità della riserva matematica via via accumulatasi; La combinazione delle due tendenze nella maggior parte dei casi (forme miste) comporta che con il decorrere della durata contrattuale si attui una graduale diminuzione del premio di rischio ed un aumento del premio del risparmio con aumento progressivo delle riserve matematiche; Nel caso delle assicurazioni caso morte, la bassa incidenza sul premio della componente finanziaria evidenzia una riserva matematica piuttosto modesta;

Nel ramo vita il verificarsi dell’evento previsto in polizza comporta una fase di liquidazione che precede il pagamento; Le procedure di liquidazione presentano caratteri differenti rispetto al ramo danni, circa: fase di accertamento del sinistro, determinazione delle somme da corrispondere all’assicurato o beneficiario; Il legislatore ha stabilito che le imprese devono accantonare alla fine dell’esercizio l’ammontare complessivo delle somme che risultano necessarie per far fronte al pagamento di capitali e rendite maturati, riscatti e sinistri da pagare (riserva per somme da pagare nei rami vita)

Altre riserve tecniche del ramo vita Riserve tecniche delle assicurazioni complementari: possibilità concessa alle imprese autorizzate ad esercitare il ramo vita, di assicurare, in via complementare, i rischi per danni alle persone (le assicurazioni infortuni e malattie); Le riserve per partecipazioni agli utili e ristorni: si riferiscono agli importi da attribuire agli assicurati o ai beneficiari dei contratti a titoli di partecipazione agli utili tecnici e di ristorni, sempre che tali importi non risultino già attribuiti agli assicurati sotto forma di rivalutazioni del capitale pagabile a scadenza o al decesso, o ancora in abbuoni di premio; Riserve tecniche connesse alle gestione dei fonti pensione ed alle tipologie di assicurazione con rischio di investimento a carico degli assicurati.

Due tipi speciali di riserve Riserva principale per le assicurazioni con rischio di investimento a carico degli assicurati: soggiace a criteri diversi da quelli riservati alle tradizionali riserve tecniche del ramo vita. Più precisamente si distingue tra: Prestazioni collegate alle quote di un organismo di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) Prestazioni collegate al valore di attivi contenuti in un fondo interno all’impresa di assicurazione; Prestazioni collegate ad un indice azionario o altro valore di riferimento, diverso dal fondo interno o esterno.

Le riserve addizionali o aggiuntive: devono costituirsi in relazione agli impegni che sono direttamente collegati alle prestazioni determinate con riferimento a fondi di investimento o ad indici (unit linked e index linked). Il riferimento è alla presenza di prestazioni minime garantite (in valore nominale) che comportano un impegno per l’assicuratore; Ruolo riservato alle due riserve: garantire il pagamento connesso alla verificazione dell’evento previsto in polizza, pari al valore, alla data di verificazione, delle quote accreditate in polizza (riserva principale) ed assicurare il pagamento del minimo garantito, qualora il valore precedente risulti inferiore al minimo previsto in polizza (riserve addizionali o aggiuntive); È necessario riportare in Nota Integrativa le necessarie informazioni, con particolare riferimento alla distribuzione dell’importo totale delle riserve stesse tra i differenti prodotti e le differenti gestioni pensionistiche.