Oltre alle date di esame del 24 gennaio, 21 febbraio, 6 marzo, 17 aprile (eccezionalmente) 31 gennaio 7 febbraio 14 febbraio 28 febbraio.

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Oltre alle date di esame del 24 gennaio, 21 febbraio, 6 marzo, 17 aprile (eccezionalmente) 31 gennaio 7 febbraio 14 febbraio 28 febbraio

Se i colloqui non coincidono con gli esami, prenotarsi almeno 5 giorni prima, telefonando a oppure inviando una mail a Per facilitare la registrazione è opportuno prenotarsi on line per lappello immediatamente precedente al colloquio Lezioni facoltative di recupero 10 gennaio ore gennaio 10-12

Stato vegetativo persistente Viene autorizzata la rimozione del respiratore in quanto si tratta di un mezzo terapeutico straordinario

A causa di un incidente stradale era entrata in stato vegetativo persistente, il suo tronco cerebrale era rimasto sano quanto bastava per respirare autonomamente, ma non riusciva a deglutire era quindi alimentata e idratata artificialmente. I genitori chiesero a un Tribunale di rimuovere il tubo dellalimentazione

Era la prima volta che Corte suprema si pronunciava in proposito. Una persona in grado di intendere e di volere ha il diritto costituzionalmente tutelato di rifiutare lalimentazione e lidratazione artificiali. Per autorizzare questo atto nei confronti di un soggetto incapace di devono avere prove chiare e convincenti del desiderio di non essere tenuti in vita

George A. Kingsley, malato di AIDS in fase avanzata, costretto, tra laltro, a vivere con un tubo infilato nellarteria del petto, il che rendeva complicate anche le funzioni più elementari. Jane Roe, ammalata di cancro dal 1988 era costretta a letto dal 1993 e aveva dolori continui che non potevano essere alleviati dai farmaci Corte Suprema degli Stati Uniti dAmerica, sentenza 26 giugno 1997, Washington et al. C. Glucksberg et al. ; Vacca et al. c. Quill

1)la Due Process Clause tutela in special modo diritti e libertà fondamentali e «profondamente radicate nella storia e nella tradizione della nostra nazione»; 2)il suicidio non rientra né nella prima né nella seconda ipotesi perché non è riconducibile al diritto costituzionale alla tutela dellintegrità personale; 3)anche se tocca scelte e sentimenti personali, la legge che vieta il suicidio è collegata da un nesso di ragionevolezza al perseguimento e alla tutela di interessi importanti e legittimi ; 4)Wash. Rev. Code 8 non viola il XIV emendamento

1)la distinzione tra suicidio assistito e rifiuto dei trattamenti sanitari per il mantenimento in vita non è né «arbitraria» né «irrazionale». 2)Lo Stato di New York può, in conformità alla Costituzione, disciplinare queste due situazioni in maniera diversa 3)Valide e importanti argomenti ( vietare lomicidio volontario conservare la vita, preservare il ruolo dei medici; proteggere le persone deboli, evitare una possibile discesa lungo la «china scivolosa» delleutanasia ) soddisfano pienamente il requisito costituzionale in base al quale una classificazione legislativa deve essere collegata da un nesso di ragionevolezza al perseguimento di un interesse pubblico 4)La legge dello Stato di New York è costituzionalmente legittima.

In una lunga serie di casi, noi abbiamo sostenuto che, oltre alle libertà specifiche protette dal Bill of Rìghts, la «libertà» protetta dalla Due Process Clau se comprende il diritto di contrarre matrimonio, di avere figli, di deciderne leducazione e listruzione; il diritto dei coniugi alla privacy, alluso di mezzi anticoncezionali, alla integrità del proprio corpo e allaborto. Abbiamo inoltre ritenuto e suggerito con vigore che la Due Process Clause protegge il diritto, basato sulla tradizione, a rifiutare trattamenti sanitari indesiderati per il mantenimento in vita.

Ma «siamo sempre stati restii ad espandere il co ncetto di substantive due process, perché le linee-guida per giungere ad una decisione responsabile in questa zona grigia sono scarse e indefinite ». Estendendo la protezione costituzionale ad un diritto o liberty interest rivendicato, noi collochiamo la materia al di fuori del dibattito pubblico e dellazione legislativa. Dobbiamo, pertanto, «usare la massima cura quando ci chiedono di dissodare questo terreno vergine», se non vogliamo che la libertà protetta dalla Due Process Classe venga sottilmente strumentalizzata per esprimere le preferenze politiche dei membri di questa corte.

1) «interesse non qualificato alla conservazione della vita umana». 2) dellinteresse a salvaguardare lintegrità della professione medica. 3) interesse a tutelare le categorie deboli (poveri, anziani e disabili) dallabuso, dallincuria e dagli errori. 4) linteresse dello Stato va oltre la tutela dei deboli dalla coercizione; esso si estende alla protezione dei disabili e dei malati terminali dal pregiudizio, dagli stereotipi negativi e superficiali, dalla «indifferenza della società». 5) Interesse morale a prevenire un permesso molto più vasto, che potrebbe risultare estremamente difficile da controllare. La Costituzione richiede che il divieto imposto al suicidio assistito dallo Stato di Washington sia collegato da un nesso di ragionevolezza al perseguimento di legittimi interessi statali. Questo requisito è incontestabilmente soddisfatto?

Se consentiamo il suicidio assistito allora perché non leutanasia volontaria… oppure quella involontaria decisa da un procuratore… …un permesso molto più vasto, che potrebbe risultare estremamente difficile da controllare.

Diritto allintegrità del corpo Diritto a decidere del mio destino Diritto a rifiutare le cure sterilizzazione contraccezione Eutanasia passiva aborto Eutanasia attiva

Act del 21 marzo 2005 intitolato Atto a (rilief) sostegno dei genitori di Maria Teresa Schiavo La Corte … della Florida dovrà ascoltare, determinare e rendere giustizia su sollecitazione o istanza di o per conto di Maria Teresa Schiavo per la pretesa violazione di ogni diritto di Maria Teresa Schiavo, previsto dalla legge o dalla Costituzione degli Stati Uniti, relativamente al ritiro o al rifiuto di somministrazione di cibo, liquidi o trattamenti medici necessari a mantenerla in vita

E legittima la nomina di un proxy, in assenza di direttive anticipate esecutive, che diventa health care surrogate Poche volte in casi simili si riscontra un così alto livello di difesa processuale (ben sei appelli) Cè una netta differenza tra il rifiuto di cure a un soggetto cosciente e la scelta per una persona incapace. In questo caso lo stato prevede il rispetto di una rigorosa procedura. La legge vieta gli atti del governo che limitano la libertà di coscienza religiosa. Non vi è stato nessun atto del governo, ma la richiesta del marito, dellospedale e una serie di sentenze

La corte è consapevole della gravità delle conseguenze derivanti dal rigettare la richiesta di ingiunzione. Seppure sotto queste difficoltà e le straordinarie circostanze e malgrado linteresse espresso dal Congresso sul benessere di Teresa Schiavo, questa corte è costretta da applicare la legge prima di tutto Even, however, notwithstanding

In dubio pro vita era il vincolo interpretativo posto dallAct di Bush Ideologia: un soggetto incapace, se potesse scegliere, non potrebbe non volere la morte

La prima decisione in cui presiedeva il Giudice John Roberts (che è stato messo in minoranza), ha stabilito (con una maggioranza di 6-3) che il General Attorney (ministro federale della giustizia) non ha lautorità di proibire la somministrazione di sostanze per aiutare il suicidio assistito permesso dalle leggi dello Stato

« In tutta la Nazione, gli Americani sono impegnati in un onesto e profondo dibattito con riguardo alla moralità, alla legittimità, alla praticabilità del suicidio medicalmente assistito. La nostra decisione consente a questo dibattito di continuare, come devessere in una società democratica»

Modello inglese

Se scopo primario della medicina è il ripristino della salute Se questo scopo non può essere raggiunto il medico può fare tutto ciò che contribuisce ad alleviare dolori e sofferenze anche se ne conseguisse leffetto accidentale di abbreviare la vita del paziente

Stato vegetativo permanente, viene alimentato con cibi liquidi mediante una pompa che, attraverso la gola e il torace giunge fino allo stomaco Allo svuotamento della vescica si provvede mediante catetere, con relativo trattamento di antibiotici. Movimenti riflessi della gola gli provocano vomito e bava Le braccia sono saldamente strette sul petto e le gambe appaiono contorte in modo innaturale

Il buio e loblio, discesi sul suo corpo allo stadio di Hillsborough, non lo lasceranno più. Il corpo è vivo, eppure egli non ha vita nel senso in cui si può dire abbia vita un essere umano, anche il più gravemente handicappato, ma cosciente

Le considerazioni concernenti la qualità della vita presente e futura vanno poste sullaltro piatto della bilancia, rispetto a quello del principio generale di sacralità e di inviolabilità della vita. In questo caso, i fattori ci cui fa parte lesistenza di Bland superano limperativo astratto di preservare la vita

Dal momento che vivere in uno stato vegetativo persistente non è di nessun beneficio per il paziente, occorre chiedere se il principio della sacralità della vita, il cui mantenimento è nellinteresse dello Stato e della magistratura in quanto espressione dello Stato, imponga a questa camera di dichiarare scorretto il giudizio della Corte dappello. Secondo me le cose non stanno così. Quello della sacralità della vita non è un principio assoluto.

NHS Trust A. vs Nrs M NHS Trust B vs Mrs H Hanno confermato quanto sostenuto nel caso Bland

Ms. B. sostiene che il trattamento invasivo che viene fornito attualmente dal convenuto attraverso un respiratore artificiale sia una prevaricazione illegale.

La sua attuale situazione la vede paralizzata dal collo in giù. Ella è cosciente e capace di parlare con lassistenza di una speaking valve. Può muovere la testa ed usare alcuni muscoli del collo ma non muove per niente il busto, le braccia e le gambe. Può mangiare e bere. Dipende totalmente da coloro che la curano, i quali la nutrono, la vestono, la lavano e assistono le sue funzioni corporali. La sua vita è sostenuta da un respiratore artificiale attraverso una tracheotomia. Senza laiuto della ventila zione artificiale, secondo la dichiarazione medica, avrebbe meno dell 1 % di respirazione indipendente e la morte seguirebbe quasi certamente.

12 novembre fu offerto a Ms. B. il ricovero in un centro che ella rifiutò. In alternativa le venne offerto il programma allICU; ella rifiutò anche quello per due ragioni: per la lentezza del processo (circa tre settimane) e perché nella terapia non erano previsti gli antidolorifici. Ms. B. disse in modo chiaro sin dal settembre 2001 che non voleva andare in un centro per la riabilitazione spinale. Rifiutò la possibilità di un ricovero in una clinica dove il suo nome era quasi in cima alla lista dattesa di ottobre. A dicembre rifiutò anche la possibilità di un letto in un ospizio finché lospizio non avesse accettato la sua volontà di interrompere il respiratore.

Ho rifiutato il one way weaning programme perché il distacco dal respiratore è essenzialmente un trattamento a lungo termine per i pazienti che vogliono vivere senza ventilazione. Questo non è ciò che voglio perché non ci sono benefici per la mia condizione, dato il mio livello di invalidità. Il programma non comprende lalleviamento del dolore e durerebbe parecchie settimane. Ho rifiutato questa possibilità perché significherebbe una morte dolorosa e lenta e questa opinione non è contestata dai medici. Mi sentirei anche derubata della mia dignità... I1 mio desiderio deve essere calmato. Vorrei che fosse una morte veloce e indolore, anche per i miei cari. Linsuccesso del programma vorrebbe dire vedermi morire settimana dopo settimana e questo pensiero è troppo doloroso da accettare.

E importante sottolineare il fatto che non si tratta di decidere se Ms. B. viva o muoia ma se ella, da sola, sia giuridicamente capace di prendere una decisione. I1 diritto generale sulla capacità mentale è chiaro e facilmente comprensibile dagli avvocati. La sua applicazione ai casi individuali, però, nel contesto di un reparto di ospedale e specialmente in ununità di terapia intensiva, è infinitamente più difficile da raggiungere.

Più seria è la decisione e maggiore è la capacità richiesta. Un paziente adulto può essere privato della sua capacità di decidere sia a causa di una incapacità mentale, sia per uno sviluppo ritardato e sia da fattori temporali come lincoscienza, la confusione, leffetto di fatica, shock, dolore o droga.

Tale situazione provoca un conflitto fra due interessi, quello del paziente e quello della società in cui vive. Linteresse del paziente consiste nel suo diritto allautodeterminazione, il suo diritto di vivere la sua propria vita e i suoi desideri, anche se danneggeranno la sua salute o lo porteranno prematuramente alla morte. Linteresse della società è nel sostegno del concetto che tutta la vita umana è sacra e, se possibile, dovrebbe essere preservata. E affermato che, da ultimo, linteresse dellindividuo prevale ».

Sotto molti aspetti la decisione di interrompere il mio trattamento è stata per me molto difficile in quanto sono cristiana e praticante da tutta la vita. La visione della Chiesa è quella che io debba aspettare che Dio mi guarisca. Linterruzione della ventilazione verrebbe vista come gettare la spugna. Mi sono interrogata su questo e ho sfidato la mia integrità. Razionalizzare ciò che stavo facendo nel contesto della mia fede è stato un processo molto difficile, ma sento che non ci sono alternative in quanto non ho nessuna speranza di guarigione. Sono arrivata a credere che la gente muore e diventa invalida e Dio non interviene mai. E stato difficile pensare anche di lasciare le persone che amo. Abbiamo parlato e pianto tanto perché nessuno vuole che io muoia ma quasi tutti sono con me e rispettano i miei desideri.

… alcuni dei pazienti che avevano desiderato morire durante la fase acuta seguente la lesione, avevano poi cambiato idea ed erano grati che i loro desideri precedenti fossero stati ignorati. Ha concordato col fatto che Ms. B. avesse capacità mentale e la sua sola riserva verte sul fatto che lei non era in grado di fornire un consenso informato, non per una mancanza generale di capacità, ma per un difetto di conoscenza e di esperienza in una unità di riabilitazione spinale e poi la ripresa della vita in una comunità. … parlare di un trattamento è diverso dallaverlo provato

La differenza fondamentale tra le opinioni dei due medici risiede nel peso attribuito allinfluenza dei possibili fattori temporanei sulla capacità di esprimere i propri desideri. Il mio punto di partenza e la presunzione che Ms. B. e capace di intendere e di volere. Tale presunzione è avallata dai fatti accaduti da aprile ad agosto 2001 ed alla luce delle dichiarazioni del Dr. E. e del Dr. L., che non sono state messe in discussione da questo Tribunale. In questo caso, la difficoltà sta nellessere il più possibile soggettivi piuttosto che obiettivi. Non abbiamo bisogno di immaginare come ci sentiremmo se fossimo attaccati ad un respiratore, bensì cosa significa per Ms. B. Dobbiamo accettare che per persone colpite da un grave disagio fisico, come Ms. B., la vita in tali condizioni sia peggiore della morte.

Vorrei aggiungere che sono rimasta profondamente colpita da Ms. B. che ritengo una persona dotata di grande coraggio, forza di volontà e determinazione, come ha dimostrato durante questo anno, grazie al suo umorismo e comprensione del dilemma che si è trovato ad affrontare lospedale. E un persona assolutamente splendida ed è crudele che sia stata colpita così duramente. Spero che voglia perdonarmi se oso affermare che, in caso volesse riconsiderare la sua scelta, avrebbe molto da offrire alla comunità in generale.

1. Se la capacità di intendere e di volere non è in discussione e il paziente, essendogli state fornite le informazioni rilevanti e sottoposte le opzioni disponibili, sceglie di rifiutare il trattamento, tale decisione deve essere rispettata dai medici. 2. La capacità di intendere e di volere, va presunta e i medici che rifiutano il trattamento devono fornire la prova contraria 3. Sebbene la questione della capacità potrebbe essere una zona grigia, non è risolvibile con un sistema o un altro. I1 Trust aveva il dovere di risolvere con efficacia il dilemma per condurre a buon fine la questione. 4. Avendo fallito in ciò, ritengo che la attrice sia stata trattata ingiustamente ed abbia diritto al riconoscimento di danni, sebbene minimi, da parte dellospedale.

La ricorrente, che soffre di una malattia degenerativa incurabile,afferma che, nel proprio caso, i diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione sono stati violati a causa del rifiuto del Director of Public Prosecution (DPP) di impegnarsi a non perseguire il marito se lavesse aiutata a mettere fine ai propri giorni nonché a causa dello stato del diritto anglosassone, che considererebbe, nella fattispecie, reato il suicidio assistito.

...nella nostra società, il rischio di danno è maggiore per i tanti individui la cui autonomia e il cui benessere sono già compromessi dalla povertà, dalla mancanza di accesso a buone cure mediche, dalletà avanzata o dallappartenenza a gruppi sociali stigmatizzati. Se permettessimo il suicidio assistito, molti potrebbero ricorrere ad esso per risparmiare alle proprie famiglie il pesante onere economico delle spese sanitarie Corte europea dei diritti delluomo 29 aprile 2002 nel caso Pretty c. Regno Unito

E compito dello Stato proteggere...le persone deboli e vulnerabili - specialmente quelle che non sono in grado di adottare decisioni con cognizione di causa - da atti volti a porre fine allesistenza o ad aiutare a morire. Certamente la condizione delle persone che soffrono di una malattia in fase terminale varia di caso in caso. Ma molte di tali persone sono fragili, ed è proprio la vulnerabilità della categoria a cui appartengono che fornisce la ratio legis della disposizione in oggetto

Il diritto alla morte non è un corollario, ma lantitesi del diritto alla vita (§ 36) e che lart. 2 della Convenzione europea non può, senza distorsione di linguaggio, essere interpretato nel senso che conferisce un diritto diametralmente opposto, vale a dire un diritto di morire; non può nemmeno far nascere un diritto allautodeterminazione nel senso che darebbe ad ogni individuo il diritto di scegliere la morte piuttosto che la vita

Nan Maitland, 84 anni, soffriva di artrite, una condizione che la costringeva ad una esistenza "più di dolore che di piacere". E stata aiutata da un medico inglese, Michael Irwin, nome noto per aver già assistito in Svizzera, almeno otto persone per lo stesso motivo. Sia il medico che la "paziente" sono stati sempre mobilitati a favore della morte dolce: entrambi militavano nella Society for Old Age Rational Suicide di cui la signora era anche un membro fondatore.

Chantal Sébire, affetta da un malattia incurabile e progressiva che, oltre a procurarle una grande sofferenza, le aveva devastato atrocemente il volto, chiede di ricorrere al suicidio assistito. I giudici non ritengono di poter accogliere uninterpretazione estensiva dellart. 2: se il medico constata che non può alleviare la sofferenza di una persona, in fase avanzata o terminale di una malattia incurabile, quale che ne sia la causa, e può avvalersi di un trattamento che può avere come effetto secondario quello di accorciare la sua vita….

L'avvocato W.P., noto esperto di diritto sanitario, assisteva (due fratelli, i quali, nominati amministratori di sostegno avevano deciso, di comune accordo e con il consenso del medico curante, di interrompere I'alimentazione forzata della madre, di 76 anni, in coma irreversibile dal17 0ttobre 2002 per effetto di un'emorragia cerebrale

LOspedale si rifiuta e allora la figlia, su suggerimento dellAvvocato, procede lei stessa al distacco dellalimentatore. A seguito di processo penale, la figlia della donna fu prosciolta, mentre lavvocato fu condannato a nove mesi di reclusione per concorso in tentato omicidio. La corte di Cassazione lo assolve, affermando che la legittimità dellinterruzione delle cure è un diritto fondamentale del paziente che non può essere condizionato allesistenza di un processo degenerativo terminale e irreversibile