La nutrizione Gli animali, essendo dotati di un metabolismo eterotrofo, devono nutrirsi di materia organica. Il cibo assunto deve poi essere digerito, assorbito e trasportato alle cellule per essere assimilato
Gli organismi eterotrofi hanno evoluto una enorme varietà di adattamenti, che permettono loro di sfruttare le risorse rese disponibili attraverso l’attività degli organismi autotrofi.
Gli animali possono essere raggruppati in base alle modalità di alimentazione: gli erbivori sono animali che si nutrono principalmente di piante: mammiferi (ruminanti e non), ma anche insetti (termiti e blatte) molluschi (patelle, occhi di bue) ricci di mare;
i carnivori si nutrono di altri animali (sia di erbivori che di altri carnivori). I leoni, le tigri, i calamari, le libellule, i ragni sono predatori, cioè si nutrono di animali vivi; gli sciacalli, gli avvoltoi sono saprofagi (spazzini), poiché si nutrono di resti di animali morti.
gli onnivori si nutrono sia di piante che di animali; l’uomo e il maiale forniscono ottimi esempi;
i filtratori, che comprendono animali assai diversi come i molluschi bivalvi (cozze, ostriche, vongole), gli spirografi, le spugne e la balenottera azzurra, raccolgono il cibo sospeso in acqua; Spirografi
i detritivori, come lombrichi, millepiedi e ofiure, si nutrono attivamente di detrito organico;
gli animali che si nutrono di materiali liquidi, di origine vegetale (afidi, cicale) o di origine animale (zanzare, sanguisughe, che succhiano il sangue di altri animali; tenie, che si nutrono del contenuto intestinale dell’ospite); sono per lo più animali parassiti;
Procurarsi il cibo e ingerirlo non è tuttavia sufficiente per fornire alle singole cellule dell’organismo le sostanze di cui ha bisogno. Il cibo deve essere infatti digerito, assorbito e distribuito ai vari distretti.
LA DIGESTIONE è un processo in cui le macromolecole organiche contenute nei cibi vengono demolite in piccole unità pronte per essere assorbite.
La digestione può essere intracellullare, come avviene nei Protozoi, nei Poriferi e in parte negli Cnidari.
La digestione può essere extracellullare, come avviene negli altri animali, e allora si svolge in una cavità digerente. La cavità può avere una sola apertura, la bocca, come avviene negli Cnidari e nei Platelminti. In questo caso la digestione si completa nelle cellule del tubo digerente.
La cavità digerente può avere una bocca, da cui entra il cibo, ed un ano, da cui escono i residui non digeriti; tra bocca ed ano si estende il tubo digerente, in cui si specializzano tratti con differenti funzioni, anche in relazione al tipo di cibo ingerito.
cavità boccale - ricezione, demolizione, inizio digestione faringe - conduzione, a volte aspirazione esofago - conduzione
gozzo - deposito ventriglio - macinatura stomaco - immagazzinamento, prima digestione, a volte assorbimento intestino - tenue: digestione terminale, assorbimento (aumento della superficie mediante villi e microvilli); crasso: riassorbimento dell’acqua e condensazione delle feci
La maggior parte delle molecole (monosaccaridi, amminoacidi, acidi grassi e glicerolo) vengono assorbite nell’intestino dalle cellule che rivestono il canale alimentare con un meccanismo di trasferimento passivo (diffusione) coadiuvato da un meccanismo di trasporto attivo (contro gradiente). I materiali assorbiti dovranno poi arrivare alle cellule mediante vari sistemi di trasporto .