Acceleratori e rivelatori di particelle

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Transcript della presentazione:

Acceleratori e rivelatori di particelle . a cura di E. Chiavassa ed E. Vercellin Dipartimento di Fisica Sperimentale dell'Università di Torino & INFN Sezione di Torino

- + Unita’ pratiche U= 1 eV = 1.6x10-19J elettrone 1 keV = 103 eV (velocita’ all’elettrodo positivo 18 000 km/s) elettrone (energia U) 1 keV = 103 eV 1 MeV = 106 eV 1 GeV = 109 eV 1 TeV = 1012 eV LEP = 209 GeV LHC = 14 TeV - + 1 Volt

Perche’ gli acceleratori di particelle Viviamo in un mondo di atomi con energia cinetica di 0.025 eV Vogliamo produrre particelle (protoni elettroni o nuclei) con energie sempre maggiori dal MeV al TeV per studiare la natura in dimensioni sempre piu’ piccole e potere produrre particelle di massa sempre maggiore

Energie sempre piu’ elevate Per poter continuare con successo la metodologia sperimentale di Rutherford e poter sondare sempre piu’ “in piccolo” occorre disporre di particelle-sonda di energia sempre piu’ elevata per due ragioni: Meccanica quantistica: natura “ondulatoria” associata alle particelle subatomiche l  1/p (Relazione di De Broglie) Una particella e’ in grado di sondare oggetti-bersaglio di dimensioni dell’ordine della propria lunghezza d’onda: Alte energie  piccole l  sondare in piccolo Esempio numerico: l = 1 fm per p=200 MeV/c Esempio: diffrazione della luce

Nelle collisioni di particelle accelerate ad alte energie nuove particelle vengono prodotte Cio’ avviene in ossequio alla equivalenza fra massa ed energia (Einstein) E=Mc2 La massa e’ una forma di energia: l’energia cinetica puo’ quindi convertirsi in energia di massa

Acceleratori di particelle Sorgenti radioattive naturali  Energie di pochi MeV Raggi cosmici  energie elevate, ma scarsa intensita’ Acceleratori  energie via via piu’ elevate, alte intensita’ L’accelerazione di particelle cariche avviene mediante il campo elettrico

Acceleratori elettrostatici Differenza di potenziale massima ottenibile: ~ 10 MV

Cavita’ a radiofrequenza - I

Cavita’ a radiofrequenza - II

Acceleratori lineari e circolari Vantaggio degli aceleratori circolari: le particelle attraversano molte volte ciascuna cavita’ acceleratrice.

Acceleratori circolari

Il ciclotrone Limite in energia ~ 1 GeV Sincronizzazione relativistica della fase della radiofrequenza e dimensioni della regione con campo magnetico B costante, r varia !!! PSI, Zurigo

Schema di un sincrotrone Le particelle si muovono su un’orbita circolare di raggio fissato  durante la accelerazione il campo magnetico cresce nel tempo al crescere della quantita’ di moto USA: Chicago (Tevatron) Brookhaven (AGS, RHIC) Europa: Amburgo (Desy) Saclay (Saturne) Frascati (Adone) CERN (PS, SPS, LEP, LHC) Sincrotrone a bersaglio fisso Cavita’ acceleratrici bersaglio magneti rivelatori sorgente

Il Super Proto Sincrotrone del CERN

Limiti degli acceleratori circolari Una particella carica che si muove su una traiettoria circolare e’ sottoposta alla accelerazione centripeta. L’elettromagnetismo classico ci dice che se una carica elettrica e’ sottoposta ad accelerazione, emette (cioe’ perde) energia sotto forma di onde elettromagnetiche  Radiazione di sincrotrone Dalla formula: perdita di energia maggiore per particelle leggere (elettroni) ad energie elevate e per raggi di curvatura piccoli  gli acceleratori devono essere grandi !!!!!!!

I collisionatori Esempi di collisionatori: SPS (p-pbar), Tevatron (p-pbar), LEP (e+e-) Ed in un prossimo futuro LHC (p-p) (2007)

L’osservazione delle particelle subatomiche: il CERN Where the WEB was born....

Nota: il LEP e’ un acceleratore di elettroni e le sue dimensioni sono maggiori di quelle dell’SPS, che pero’ accelera protoni ad energie maggiori di quelle degli elettroni del LEP LEP

Il Large Hadron Collider (LHC) al CERN Stesso tunnel del LEP ! Magneti superconduttori !!!! p-p a Ecm=14 TeV Pb-Pb a Ecm=5.5 TeV Entrera’ in funzione nel 2007

I rivelatori di particelle Strumenti in grado di dare un segnale del passaggio di una particella al loro interno Possono: 1 Misurare l’energia ceduta dalla particella 2 Localizzare dove la particella e’ passsata 3 Misurare il tempo in cui la particella e’ passata

Campo magnetico: p misurato dalla curvatura r della traiettoria (r=p/qB) Noto p, la massa m della particella viene ricavata dalla “densita’ delle bolle, che dipende dalla ionizzazione e dunque dalla velocita’

Interazione particelle cariche - materia Perdita di energia per ionizzazione Eccitazione e diseccitazione con emissione di luce di scintillazione e- m- e- m- fotone Viene liberato un elettrone… in nuce un segnale elettrico!!!!! Viene emessa luce … da convertirsi in un segnale elettrico

Rivelatori a gas - I Geometria cilindrica: il contatore Geiger Il volume del rivelatore e’ riempito di una opportune miscela gassosa basata su una alta percentuale di gas nobile (Argon) . Il campo elettrico non e’ costante, ma cresce vicino al filo (E1/r), per raggiungere un valore tale da conferire agli elettroni primari una energia cinetica (in un libero cammino medio) tale da permettre loro di ionizzare e di innescare il processo di moltiplicazione Il rivelatore e’ al tempo stesso un amplificatore di segnale!!

Camera multifilo (G. Charpak, premio Nobel) - + E 2 mm Principio molto simile a quello del contatore Geiger Gli elettroni della valanga si raccolgono sul filo di anodo piu’ vicino al punto di passaggio della particella Rivelatore “position sensitive”  puo’ misurare la posizione della particella con una risoluzione spaziale dell’ordine del millimetro.

Resistive Plate Chambers (RPC) Made in Italy Geometria piana: campo elettrico costante e sovracritico sempre in regime di moltiplicazione Elettrodi resistivi: per “smorzare” le scariche Trasparenti al segnale  lettura tramite elettrodi esterni Rivelatore a basso costo, risoluzione spaziale 1 cm, temporale 1 ns. (circa)

Rivelatori al silicio Nei rivelatori al silicio non avviene il meccanismo della moltiplicazione  necessaria amplificazione esterna

Scintillatori Luce emessa nella diseccitazione degli elettroni atomici Materiali scintillatori “trasparenti” alla luce da essi stessi emessa in seguito al passaggio di particelle: alcuni cristalli (NaI), materiali plastici “dopati” (fluoro e wavelenght shifters) Luce incanalata mediante opportune guide fino al “fotomoltiplicatore” che converte il segnale luminoso in uno elettrico Utilizzazione tipica: misura del “tempo di volo” (risoluzione temporale meglio di 1 ns) e “trigger”

In ALICE, the time resolution of TOF is 100 ps Momentum limit at 3 s In ALICE, the time resolution of TOF is 100 ps 3s separation equivalent to 300 ps difference L=4 m p/K up to 2.2 GeV/c K/p up to 3.7 GeV/c

Riconoscimento quantita’ di moto delle particelle

Esempio: spettrometro magnetico r=p/qB=mv/qB v=s/t Magnete Caso non relativistico Rivelatori di tracciamento Misura del raggio di curvatura r  quantita’ di moto p Rivelatori di tempo di volo Misura della velocita’ della particella Fascio incidente su bersaglio Determinazione della massa m

Risoluzione su quantita’ di moto

Misura di quantita’ di moto since: if one measures N points uniformly distributed along the track with an error sx which decreases linearly with B, quadratically with L and increases linearly with Pt Ex: B=2T ; L=1m N= 10; ss= 50 mm c = 3 10-4 The Max measurable Pt would be: Pt= 0.3/c = 1 TeV Detailed simulations give 2% of 1 TeV muons with wrong charge ( h=0)

Rivelatori a luce Cerenkov - I Una particella che si muove in un mezzo (trasparente) con velocita’ superiore a quella della luce nel mezzo stesso emette luce Cerenkov. Questa luce e’ direzionale e l’angolo di emissione dipende dalla velocita’ della particella b>1/n cos q =(ct/n)/(bct)=1/bn Rivelatore a soglia (“vede” solo particelle veloci e non quelle lente) Misura l’angolo q della luce emessa (caratteristici anelli)  RICH Conoscendo q si ricava la velocita’  accoppiato con spettrometro permette di identificare le particelle

Rivelatori a luce Cerenkov - II Ring Imaging Cherenkov (RICH) ….. …il rivelatore degli anelli…..

I calorimetri I rivelatori sin qui incontrati sono “sottili”  perturbano di poco il moto delle particelle I dispositivi sperimentali moderni sono spesso completati dai calorimetri; si basano sul processo di “sciame” (adronico o elettromagnetico) modificano (spesso) totalmente il moto della particella  messi per ultimi permettono di rivelare anche particelle neutre (ad es. Fotoni e neutroni)

I calorimetri - II

I calorimetri - III

Un calorimetro elettromagnetico

Un esperimento a bersaglio fisso : NA50 al SPS del CERN bersaglio Assorbitore adronico Magnete toroidale Camere multifilo

Strutcture of a collider experiment: ‘Onion-like’ detector Central detector Tracking Sign of tracks Flavour tagging T Muon detector m identification and measurement n n e e g g µ µ T p p n n Electromagnetic Calorimeter -e/g identification :energy and position measurement Hadronic Calorimeters Jet energy and position measurement Hermeticity: Missing Pt measurement

Un rivelatore ermetico per collider Si vogliono misurare tutte le particelle prodotte nell’urto 1 Si seguono le traiettori delle particelle cariche in campo magnetico (rivelatori al Si ed a gas) 2 Si misura l’energia delle particelle  e degli elettoroni( calorimetri elettromagnetici) 3 Si misura l’energia degli adroni(calorimetri adronici) 4 Si misurano i mesoni μ Sfuggono i neutrini Le dimensioni sono imposte dalla energia delle particelle che si vogliono misurare La granularita’ dal numero di particelle prodotte nell’urto Sistemi complessi con prestazioni eccezionali Meccanica Precisoni di μm in volumi di centinaia di m3 Elettronica Trattamento di segnali di mV in tempi di nanosecondi con grande stabilita’ e linearita’ Informatica Un evento contiene centinaia di informazioni su ogni particella. le particelle per evento sono migliaia

Un apparato per collider e’ costituito da un insieme di cilindri concentrici in campo magnetico fatti di rivelatori con scopi diversi

Ancora un apparato per collider

Un apparato ad LHC Compact Muon Solenoid

Particles in CMS detectors

ALICE setup HMPID TRD TPC PMD MUON SPEC. ITS TOF PHOS FMD

ready to move in

La raccolta dei dati 60 << 62 One collision : Pb+Pb @ 5.5 TeV dN/dy = 8,000 60 << 62

I dati di LHC 40 milioni di collisioni al secondo Concorde (15 Km) Pallone (30 Km) Pila di CD con un anno di dati LHC! (~ 20 Km) Mt. Blanc (4.8 Km) I dati di LHC 40 milioni di collisioni al secondo Dopo il filtraggio, 100 collisioni interessanti al secondo Da 1 a 12 MB per collisione  da 0.1 a 1.2 GB/s 1010 collisioni registrate ogni anno ~ 10 Petabytes (1015B) per anno I dati di LHC data corrispondono a 20 milioni di CD all’anno!

I collaboratori del CERN nel mondo Europa: 267 instituti, 4942 utenti Altrove: 208 instituti, 1752 utenti

Conclusioni e prospettive Acceleratori e rivelatori ci hanno permesso di capire molte cose riguardo alla fisica nucleare e “subnucleare”. Con l’avvento di LHC e dei suoi rivelatori la sfida tecnologica in questi due campi sara’ portata a livelli senza precedenti. Ci auguriamo che anche il patrimonio di conoscenza riguardo alla fisica subisca un incremento commensurato allo sforzo tecnologico. P.S. Lavorare sullo sviluppo di rivelatori (e acceleratori) e’ , inoltre, una attivita’ estremamente divertente….