Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE FACOLTA’ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRONICA A.A / 2005 Tesi di Laurea Triennale SVILUPPO.
Advertisements

Trideas Trento – Bari – Trieste (dot 5) - FBK-irst Sviluppo di nuovi rivelatori di radiazioni/particelle per HEP al silicio con elettrodi tridimensionali.
M. Citterio INFN, Sezione di Milano
L.Mandelli _CSN1_Settembre 02 LAr 2003 Stato della calorimetria Elettromagnetica Stato delle responsabilità INFN. Attività e responsabilità future del.
MAIS WP5 – Architectures Luca Negri Politecnico di Milano Roma – novembre 05.
G. Barillaro, P. Bruschi, A. Diligenti, F. Pieri
Prototipi: stato e risultati G. Cibinetto INFN – Universita di Ferrara Roma, 16 Giugno 2003.
Ricostruzione e visualizzazione di raggi cosmici nei rivelatori MDT
Spettro di frequenza dei segnali
Progetto MATISSE MAmmographic and Tomographic Imaging with Silicon detectors and Synchrotron radiation at Elettra Tomografia Digitale per la diagnosi di.
CIRCUITI INTEGRATI PER LA CALIBRAZIONE ED IL CONTROLLO DEL RIVELATORE PER MUONI DELLESPERIMENTO LHCb C. Deplano Dipartimento di Fisica Università di Cagliari.
PRIN 2005-linea Si-strip attività di simulazione numerica Tipi di rivelatori: strip FZ singola e doppia faccia Epitaxial Thinned (backside etch) 3D FZ/CZ,
Laboratorio di Strumentazione Elettronica
Laboratorio di Strumentazione Elettronica
STRUMENTAZIONE ASTRONOMICA
CARATTERIZZAZIONE DOSIMETRICA DI FILM RADIOCROMICI MD-55-2
Corso Fisica dei Dispositivi Elettronici Leonello Servoli 1 I Transistori I transistor sono dispositivi con tre terminali sviluppati dal I tre terminali.
Corso Fisica dei Dispositivi Elettronici Leonello Servoli 1 Retta di carico (1) La retta dipende solo da entità esterne al diodo.
SHARPS – INFN Sez. di Perugia Gr. V – 12 Luglio 2005 SHARPS Self-resetting High-gain Active Radiation Pixel Sensors E.C. anno 2006 (2/3) (3) Dipartimento.
Corso Fisica dei Dispositivi Elettronici Leonello Servoli 1 Il diodo come raddrizzatore (1) 220 V rms 50 Hz Come trasformare una tensione alternata in.
CCD e CID per Rivelazione di Radiazione Infrarossa
Salvatore Loffredo 18 maggio 2007
ASIC per TOF-PET: caratteristiche generali
Roma 28 gennaio 2002 Beam Monitor per il TOP-Linac E. Cisbani, G. Vacca Riunione di lavoro TOP gennaio 2002 Polo Oncologico e Dermatologico I.F.O.
di : Antonella Lorenzato Novità nel campo dell’imaging digitale
Rivelatori al silicio a deriva
Rivelazione e misura di mesoni 0 con il rivelatore ICARUS T600 A. Menegolli – Collaborazione ICARUS A. Menegolli – Collaborazione ICARUS Università degli.
Il Rivelatore Digitale
Tomografia al Seno con Luce di Sincrotrone
5 luglio, 2005SLIM5: stato e preventivi SLIM5 Sviluppo di un sistema di tracciatura formato da rivelatori sottili a pixel CMOS attivi e a strip,
6 luglio, 2006SLIM5: stato e preventivi SLIM5 Sviluppo di un sistema di tracciatura formato da rivelatori sottili a pixel CMOS attivi e a strip,
PRIN2003 – PRIN2005 Università di Pavia Università di Bergamo
Strumentazione elettronica durata: 32 ore
Front-End VLSI CMOS 0.35mm per dispositivi SiPM mirato ad applicazioni TOF con soglia regolabile ed ampio range dinamico. Davide Badoni – INFN Roma Tor.
Università di Modena e Reggio Emilia
Chiar.mo Prof. Ing. Daniele Caviglia Dott. Ing. Giacomo Pruzzo
RELAZIONE DI FISICA Sabato 26 Novembre 2005
Elettronica di front-end per rivelatori di radiazione
Ischia, giugno 2006Riunione Annuale GE 2006 Elettronica di front-end per sensori monolitici a pixel attivi in tecnologia CMOS deep submicron a tripla.
Università degli studi di Pavia
Microscopio Elettronico a Scansione
Rivelazione e misura di mesoni 0 con il rivelatore ICARUS T600 A. Menegolli – Collaborazione ICARUS A. Menegolli – Collaborazione ICARUS Università degli.
Risultati complessivi Diego Ragazzi
Comportamento di un modulo “Silicon Strip Detector” dell'esperimento Alice: simulazione e prove con particelle minimo ionizzanti Federica Benedosso Trieste,
Università degli studi di Padova Dipartimento di ingegneria elettrica
Il fotovoltaico.
Guasti dei circuiti VLSI. Alcune cause di guasto Elettromigrazione Self-Heating Portatori caldi Rottura degli ossidi Latch-up Total Ionizing Dose Single.
TESI DI LAUREA STUDIO DI UN NUOVO ALGORITMO DI TRIGGER SUI VERTICI SECONDARI PER L’ESPERIMENTO BTeV AL FERMILAB STUDIO DI UN NUOVO ALGORITMO DI TRIGGER.
26 settembre 2003Commissione Scientifica Nazionale I 1 KOPIO: Relazione dei referee Anna Di Ciaccio, Enrico Graziani Commissione Scientifica Nazionale.
Misura di raggi cosmici
L’invertitore Circuiti Integrati Digitali L’ottica del progettista
Opzioni tecnologiche per l’elettronica di front-end del Gigatracker Angelo Rivetti – INFN Sezione di Torino.
Relazione Referee Btev G.D’Agostini,C.Luci,M.Primavera L’esperimento è ancora in una fase di R&D volta alla sua approvazione. L’attività di R&D andrà completata.
Presentazione nuovi progetti Gr. V Trento
P-ILC Breve stato delle cose CSN1 - 6 febbraio 2006 M.Caccia Uni. Insubria & INFN Milano  inizio attivita’ a Roma 1 & LNF  sviluppo di sensori SOI -
M. Meschini 14/5/02 INFN Firenze L’Ibrido Ottico Analogico del Tracciatore CMS Commissione 1, LNF 13 Maggio 2002 Marco Meschini INFN Firenze.
F. Palla INFN Pisa CSN 1 - Roma - 16 maggio 2006 PRIN06 - Un Super Tracciatore per CMS Titolo e composizione  Un Super-Tracciatore per SLHC  Pisa (G.
G. PassalevaCSN1 Napoli – 20/09/2005 P-ILC relazione dei referees M. Dell’Orso, R. De Sangro, G. Passaleva.
GuidoTonelli/Università di Pisa ed INFN/Gruppo1/Roma Elettronica tracciatore CMS: DSM 0.25  m La scelta della tecnologia rad-hard Il contratto.
- Referees PBTEV-CSN1 09/031 P-BTeV Relazione e proposte dei referee G.Batignani, C.Luci, M.Primavera Situazione 2003 L’esperimento e’ ancora in attesa.
Relazione su P-ILC G. Batignani, M. Diemoz, G. Passaleva.
Mara Martini Università di Ferrara Un Gigatracker per NA48/3 – P326.
18 Settembre Gruppo 11 BTeV: stato ed attivita’ Luigi Moroni Riunione Commissione 1 Catania, 17 Settembre 2002.
ATLAS al SLHC ( L=10 35 cm -2 s -1 √s= 14 TeV) Cosa è stato fatto: - Giugno 2004 : creato uno Steering Group “leggero” con il compito di organizzare workshop.
P. Morettini 6/7/2015PM - CdS Genova 1. High Luminosity LHC  HL-LHC comincerà la presa dati nel 2025/26, con una luminosità livellata di 5-7 x
PixFEL G. Rizzo 9-Maggio PIXFEL Non ripeto qui tutte le considerazioni fatte da Valerio e Francesco in meeting precendenti. Goal del progetto: sviluppare.
Lezione XIII Common-Mode feedback (CMFB). Introduzione  In tutte le applicazioni degli amplificatori operazionali un anello di retroazione differenziale.
Richiami sul transistore MOS
PIXEL R&D NETWORK F.Forti Milano, 27/3/2013. Ieri oggi domani Da molti anni lavoriamo insieme in varie attività di R&D PRIN a partire dal 1999 Vari progetti.
CHIPX65 Sviluppo di un pixel chip innovativo in tecnologia CMOS 65nm per altissimi flussi di particelle e radiazione agli esperimenti di HL_LHC e futuri.
Transcript della presentazione:

Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 P-ILC sezione di Pavia Sviluppo di rivelatori a pixel monolitici per il rivelatore di vertice dell'International Linear Collider Status report Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Gruppi partecipanti all'esperimento Il nucleo dei partecipanti è costituito da quattro gruppi Milano (2.4 FTE) Pavia (V. Re, M. Manghisoni, L. Ratti, V. Speziali, G. Traversi, 3 FTE) Roma III (1 FTE) Ferrara (1 FTE) Due dottorandi si sono aggiunti al gruppo di Pavia all'inizio del 2006 Le quattro sezioni hanno aderito al progetto europeo EUDET (sesto programma quadro) che mira a sostenere le attività di R&D per l'ILC L'attività è finalizzata allo sviluppo di rivelatori monolitici a pixel (MAPS) per applicazioni in uno dei futuri esperimenti dell'International Linear Collider Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 Attività previste Sviluppo di rivelatori a pixel monolitici che implementino un sistema di sparsificazione possibilmente on pixel (PV) Progettazione e realizzazione di un sistema di acquisizione dati che possa processare in tempo reale unità di 1 Mpixel (FE, MI) Progettazione e messa in opera di un telescopio per la caratterizzazione su fascio dei rivelatori in fase di sviluppo (RM III) Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 Attività pregressa L'attività di ricerca si ricollega a precedenti programmi di R&D ELRAD finanziato dall'INFN nel triennio 2003-2005 elettronica di front-end in tecnologia CMOS deep submicron (< 250 nm di lunghezza minima di canale) studio delle proprietà di rumore e di resistenza alle radiazioni di processi CMOS da 180 nm e 130 nm PRIN 2003 finanziato dal MIUR nel biennio 2004-2005 sviluppo di celle elementari di pixel monolitici in tecnologia CMOS deep submicron per applicazioni di particle tracking attività conclusa con il pieno raggiungimento dei risultati prefissati – test di un prototipo in tecnologia CMOS 130 nm e sottomissione di un secondo prototipo Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

MAPS CMOS convenzionali Basati sulla presenza di uno strato epitassiale, che si comporta come una buca di potenziale per gli elettroni Gli elettroni diffondono fino a raggiungere la giunzione N-well/P-epitaxial layer La sensibilità di carica dipende dalla capacità del sensore In genere l'elettronica di front-end è costituita da tre dispositivi a canale N (non sono ammessi dispositivi PMOS) I MAPS CMOS potrebbero essere assottigliati fino a poche decine di micron senza significativa degradazione delle proprietà di raccolta della carica La complessità e la qualità dei circuiti di front-end possono essere fortemente limitati dalla impossibilità di utilizzare dispositivi a canale P Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Processi CMOS a tripla well da 130 nm Nei processi CMOS a tripla well una N-well profonda viene utilizzata, in circuiti a segnali misti, per l'isolamento della sezione analogica dai disturbi provenienti dal substrato (provenienti dalla sezione digitale) Le caratteristiche di queste tecnologie possono essere sfruttate per aumentare la complessità dell'elettronca di front-end al livello della cella elementare Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

MAPS a Deep N-well (DNW MAPS) Processi VLSI CMOS deep submicron  elaborazione del segnale nella cella elementare I dispositivi NMOS sono realizzati nella DNW La polarizzazione dell'elettrodo di raccolta è fornita dall'ingresso del preamplificatore Una N-well profonda (DNW) funge da elettrodo di raccolta Se la DNW occupa una frazione sufficientemente grande dell'area della cella, dispositivi PMOS possono essere utilizzati per la realizzazione del canale di lettura Un canale di lettura classico per rivelatori di tipo capacitivo viene utilizzato per la conversione Q-V  il guadagno non dipende dalla capacità dell'elettrodo di raccolta, non vi è necessità di correlated double sampling Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Canale di lettura della cella elementare Preamplificatore di carica ad elevata sensibilità Formatore RC-CR con tempo di picco programmabile (0.5, 1 e 2 s) Discriminatore a soglia ed immagazzinamento del dato binario in un latch Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Layout della cella elementare (Apsel0) PMOS analog section PMOS digital section N-WELL N-WELL NMOS digital section NMOS analog section (including input device) + collecting electrode ~43 mm DEEP N-WELL Shaper feedback MiM cap. (830 mm2 collecting electrode area) Shaper input MiM cap. ~43 mm Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Caratterizzazione del primo prototipo CD=100 fF CD=100 fF Vt Risposta dello shaper ad un segnale di 560 elettroni Sono stati effettuati test con iniezione di carica con laser infrarossi con sorgenti radioattive (55Fe, 90Sr/90Y) Sensibilità di carica pari a 400 mV/fC, rapporto S/N circa pari a 10 Segnali all'uscita dello shaper e del latch, segnale di reset Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Secondo prototipo con matrice 8x8 (Apsel1) Sottomessa ad agosto 2005, consegnata a gennaio 2006 Include una versione ottimizzata del preamplificatore di carica Matrice 8x8 con pitch di 50 m + 5 strutture di test con diverse aree dell'elettrodo collettore Lettura riga per riga con trigger ottenuto mediante wired OR delle uscite dei latch Single pixel test structures 8 x 8 matrix + dummies Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Risultati sperimentali (preliminari) I risultati della caratterizzazione sperimentale del secondo prototipo di MAPS ad N-well profonda sono prossimi ai valori attesi ENC nel pixel di riferimento (identico a quelli che compongono la matrice) circa pari a 40 dENC/dCD tra 60 e 70 elettroni/pF (in dipendenza dal tempo di picco) ENC nei pixel con estensione in N-well standard (area dell'elettrodo collettore pari a 2000 m2) pari a circa 50 elettroni rms  l'area dell'elettrodo può essere più che raddoppiata senza eccessiva degradazione del rumore Rapporto S/N atteso circa pari a 30 Risposta dello shaper ad un segnale di 750 elettroni In allestimento setup di misura per test con sorgente laser con l'obiettivo di investigare come la carica generata nel substrato diffonda e si distribuisca tra pixel adiacenti Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 Obiettivi per il 2006 Sottomissione di una matrice di pixel (≥ 32x32) entro dicembre 2006 Requisiti preliminari: architettura di readout della matrice: matrice con lettura sparsificata pixel hit information: solo per i pixel colpiti la matrice deve fornire l'indirizzo e, possibilmente un time stamp pixel pitch: il passo delle celle elementari deve essere il più piccolo possibile compatibilmente con la lettura binaria del pixel e con i requisiti di risoluzione definiti per il vertex tracker di ILC readout speed: il rivelatore dovrebbe operare con efficienza del 99% nelle condizioni previste per ILC  periodo di BCO pari a 330 ns e occupancy di 5 hit/cm2/BCO Il gruppo di microelettronica della Particle Physics Division di Fermilab ha dimostrato interesse per i risultati ed ha espresso l'intenzione di allocare risorse umane su questa attività (in particolare sul progetto del readout digitale) Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Lettura sparsificata dei dati L'elevata scala di integrazione dei processi CMOS da 130 nm (o 90 nm) può essere sfruttata per inserire nella cella elementare funzioni digitali, che possono essere utilizzate per una lettura sparsificata della matrice Obiettivo: realizzare un sensore monolitico a pixel attivi con caratteristiche molto simili a quelle dei pixel ibridi dal punto di vista della gestione dei dati (e.g. FPIX2, chip di lettura per i pixel di BTeV) La possibilità di effettuare una lettura sparsificata dei dati potrebbe rappresentare un punto di forza nei futuri esperimenti di fisica delle particelle, dove il rivelatore a pixel attivi si troverà a gestire un flusso notevole di informazioni Un'architettura di readout con sparsificazione dei dati rappresenta una caratteristica innovativa, che potrebbe conferire al rivelatore MAPS a deep N-well un vantaggio significativo rispetto ai sensori monolitici CMOS esistenti Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006

Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006 Attività in corso Oltre alla caratterizzazione sperimentale del secondo prototipo (Apsel1) sono in corso altre attività di progetto e simulazione il cui scopo specifico è quello di migliorare la compatibilità del MAPS DNW con le specifiche di ILC Simulazioni di power cycling riduzione della potenza dissipata ai livelli definiti dalle specifiche di ILC MAPS in STM 90 nm process progetto di MAPS in una tecnologia a più elevata scala di integrazione per aumentare la densità funzionale del dispositivo  nuove funzioni nella cella elementare e/o riduzione delle sue dimensioni Simulazioni di dispositivo migliorare la comprensione del comportamento del dispositivo a livello fisico al fine di individuare dei criteri di ottimizzazione dell'elettrodo di raccolta sotto il profilo del layout e della geometria Consiglio di sezione INFN, 7 marzo 2006